ESERCIZIO N°3
Adesso
dedicheremo un'altra decina di minuti a fare lo stesso esercizio di prima,
negli stessi gruppi di tre persone. Questa volta, però, introdurremo i
perfezionamenti dei quali abbiamo parlato. Siccome è passato
un po' di tempo da quando ve li ho descritti, rivediamoli per bene in
dettaglio. Questa volta, invece di cominciare con la descrizione
dell'esperienza al compagno, fatelo sedére e chiudere gli occhi, e cominciate
a descrivere gli elementi della sua esperienza attuale. Voglio che usiate tre asserzioni
di ricalco, cioè tre descrizioni di un'esperienza verificabile. "Sei
seduto in una sedia ... Avverti il punto in cui il tuo
corpo è appoggiato alla sedia ... Avverti che hai le braccia incrociate ... il
punto in cui il tuo piede tocca il pavimento ... il calore del viso ... i
movimenti delle dita ... Senti il
rumore che fa l'altra gente
spostandosi nella stanza ... Senti il calore dell'aria ... Senti il suono della
mia voce".
Tutte queste
asserzioni sono verificabili. Voglio che diciate tre frasi che possono essere verificate, e poi
voglio che continuiate con qualche cosa che non è immediatamente
verificabile. Può essere qualsiasi frasi- ilie contenga la descrizione di dove volete che il compagno
vada: "... E tini diventando
sempre più rilassato".. "... Via via che
continui a stare tfinpre più comodo". "...
E non sai che cosa sto per dire adesso". Dunque: fate tre frasi di ricalco, usate un termine di transizione, e mniinuate con una frase che lo porti nella dirczione in cui volete che vaiili. "Stai respirando... Ci sono dei suoni
nella stanza ... Senti le perii ine che si
muovono ... e ti chiedi, ti chiedi davvero, cosa stai facendo PMilnmente". Fate in modo che le
transizioni suonino il più naturale pnnisibile.
Uno di voi sarà il soggetto, e gli altri due, a turno,
diranno mi insieme di frasi di ricalco e guida. Dopo che ognuno di voi
ha del in due insiemi di frasi, cominciate a includere
nelle frasi di ricalco f guida
alcune descrizioni di quella stessa esperienza di cui vi siete inviti le prime due volte. "... mentre
con tutta calma ripensi a quella vi di
n che giocavi a tennis". Notate com'è diverso, questa volta.
AiK-he qui, vi aiuterà il fatto di
ricalcare in modo non verbale: f pii
n nil e allo
stesso ritmo della persona a cui parlate, o servitevi della Milrii/ii della
voce per uniformarvi alla sua respirazione. Ed è essenziale iJw i niello che dite sia congruente col modo in cui lo dite.
Oi mudo il vostro soggetto vi sembrerà immerso nell'esperienza
come jiilniii, se
non di più, desidero che iniziate a violare uno alla
volta questi ilm
Ipi Rendete
improvvisamente diversa la cadenza della voce. Notate lò li,i
un impatto o no. Poi tornate a quello che stavate
facendo illuni, e poi cambiate tono di voce. Dopo ancora,
cercate di non usare innisi/ioni. "Sei seduto qui. Stai comodo. Sei rilassato. Non sai che
«In per succedere". Notate cosa
avviene quando fate questo. Proli* iiil ng^iungere cose non pertinenti. "Avverti le dita sulla
tastiera ... ili ilie
dii qualche
parte in questo edificio c'è una cucina".
"Avverti iuh piede poggiato sul pavimento ... e
riconosci l'entusiasmo e l'in-itf dei politici a
Washington".
|j |
umilii mie col
concentrarvi su tutti gli elementi di cui abbiamo Par-1, linnido siete riusciti a instaurare
bene lo stato, variate un piccolo m il
i unto, e notate cosa succede. Poi tornate a usare
tutti gli e poi cambiate un altro piccolo elemento. Notate
cosa av-* «ti viso della
persona, alla sua respirazione, al colorito della pelle, tllmrnsinni del labbro inferiore, al
movimento delle palpebre. In «• Iti grnie non parla
molto, così sarete costretti ad avere un feed-fii .|inili he
altro modo. Se lo notate dopo che è successo, è troppo (tifi.ignei,"i che siate
capaci di notarlo mentre avviene, momento iiiiriiin. e lo strumento migliore per riuscire a farlo sarà
la vostra
i' .1 vii-.im disposizione tre o quattro minuti a
testa. Procedete
Avete notato che fare l'esercizio in questo
modo ha come amplificato ancora di più il processo? Quello che ho cercato di
farvi vedere stamattina, graduando i vari passaggi
(prima vi ho fatto semplicemente fare l'esercizio, poi vi ho dato un po' più di
istruzioni, poi ve l'ho fatto rifare), è che mi piacerebbe che consideraste
l'ipnosi come un processo di amplificazione. Se voi considerate l'ipnosi
come un mezzo di persuasione, alla fine non riuscirete a farci quasi
nulla. Se la considerate un mezzo di controllo, non
riuscirete a farne niente. Noi invece siamo andati a scegliere tra le
esperienze della persona una situazione a cui essa reagiva in modo particolare,
e utilizzando queste particolari tecniche, vi è stato possibile amplificare
quella reazione.
Donna: E quando si ottiene la levitazione del braccio e cose del genere,
è amplificazione anche quello?
Gli ipnotisti stanno bene attenti a cercare di
ottenere reazioni che comunque stanno per
avere luogo. La levitazione del braccio è uno di quei fenomeni
di cui molti ipnotisti vanno a caccia. E una
delle prime istruzioni che conducono alla levitazione del braccio è: "Fai
attenzione alla tua mano, e comincerai a sentirla più leggera". Provate a
fare un'inspirazione veramente profonda, e state attenti
a cosa succede alle vostre mani ... Le vostre mani hanno una tenue sensazione
di leggerezza, perché quando inspirate il torace s'innalza, e solleva anche le
mani. Cosicché se impartite l'istruzione di leggerezza
delle mani nel momento in cui la persona inspira, essa sarà vera.
I buoni ipnotisti si vanno a scegliere cose di
questo genere, cose che sanno che avverranno. Non tutti, però, sono coscienti di come lo stanno facendo. C'è
un vecchio metodo d'induzione, che si vede nei film, nel quale l'ipnotista fa oscillare un orologio avanti e indietro.
L'ipnotista dice: "L'orologio va lentamente
avanti e indietro, e tu guardi l'orologio, e lo vedi, mentre il tempo passa
davanti ai tuoi occhi. Mentre guardi andare avanti e indietro questo orologio, i tuoi occhi stanno per cominciare a
sentirsi stanchi". Certo che stanno per sentirsi
stanchi! Se guardate fisso e abbastanza a lungo qualsiasi cosa, gli
occhi si stancano!
Tra la fine del secolo scorso e i primi anni
di questo secolo, praticavano l'ipnosi facendo guardare al soggetto qualcosa
posto più in alto della testa. Il soggetto stava seduto, e l'ipnotista si metteva in piedi di
fronte a lui, tirava su due dita, e diceva: "Bene, voglio che tu guardi
fisso queste due dita, e mentre guardi queste dita, voglio che le fissi
intensamente ... E adesso che i tuoi occhi cominciano a sentirsi stanchi, le
tue palpebre stanno per diventare pesanti, e tu saprai di iliire iniziando a
entrare in una trance ipnotica". Ma se fissate abbati unza a lungo qualsiasi
cosa al di sopra della vostra testa, vi si stan-rhcranno
gli occhi! "E mentre i tuoi occhi cominciano a sentirsi
•Ittiichi,
tu cominci ad avvertire dei cambiamenti nella messa a fuoco". Sr fissate abbastanza a lungo una qualsiasi cosa, la messa a
fuoco cambierà. "E le tue palpebre stanno per cominciare ad appesantirsi. Si«i per sentire il bisogno di
chiuderle". Certo che lo farà. Lo fanno Inlli, continuamente! È quella cosa chiamata
'sbattere le palpebre'. Successivamente,
se vi dico: "E quando i tuoi occhi si chiuderanno, rimarranno
chiusi", ci sono forti probabilità che sia così. Ho preso
He pezzetti di esperienza verificabile, e li
ho uniti a uno che non lo è, L'ho fatto utilizzando una transizione naturale e
con una scorrevo-!»/./« che si uniformava a ogni elemento della vostra
esperienza. Ho rimtruito passo per passo un processo
che conduce a un risultato. Sto Infiliti dicendo: "Tu stai
provando questa esperienza, e ciò conduce « quest'altra esperienza, e ciò conduce a quest'altra
ancora", e tutte
• ire
sono verificabili. È vero che i vostri occhi stanno
per sentirsi Monchi, che le vostre palpebre stanno per desiderare di chiudersi,
che In messa a fuoco sta per alterarsi. A livello conscio voi non sapete
• lie tutte queste cose sono parte naturale dell'esperienza,
ma mentre In le descrivo, l'una conduce naturalmente alla successiva. Quando poi
li» aggiungo un qualche cosa che non è parte naturale della vostra
esperienza, voi state già seguendomi passo per passo, e così passate imnplicemente al successivo. Non è questione di essere più o meno winvinti. Non
vi siete nemmeno chiesti se quello che dicevo era vero u (iilso.
Stavate semplicemente andando dietro a me. Questo tipo di uno
della transizione vi permette di seguirmi con maggiore facilità. Se considerate
l'ipnosi come uno stato in cui si controlla una per-iihim, o la si
persuade, siete destinati a non riuscire. In questo modo limiterete il numero
delle persone con le quali potrete avere efficacia. JUrric dei perdenti anche nella
vostra vita personale, perché comin-ivrrie a
preoccuparvi di chi abbia il controllo di voi stessi. Ho visto ^*i esperienza
che una persona ha molto più rispetto di se stessa negli limi «Iterati ipnotici
che nello stato di veglia. Posso dare a qualcuno Ih mulo di veglia una suggestione negativa e
dannosa, e questa persona Hi A molto più disposta a seguirla di quando si trova
in trance. Pensate Hh po' a
quante cose spiacevoli la gente vi ha detto di fare, e
che
t |
u! «vele fatte. Probabilmente eravate
in stato di
veglia, quando > «vele fatte.
Nello stato di trance è molto
difficile ottenere che ^imli uno faccia qualcosa che non va in una dirczione significativa e ihibìiivìi. Sembra proprio che negli stati alterati le persone
discernano in«-|ilit>.
fi. molto più facile
ingannare o raggirare una persona in stato
ili veglia, piuttosto che
in uno qualsiasi degli altri stati di coscienza che io conosco.
Credo che l'ipnosi sia
veramente una forma di biofeedback. Una macchina per il biofeedback, però, non vi dirà mai di
rallentare il polso. Vi dice solo a che frequenza sta in
quel momento. Siete voi che mirate al
risultato di rallentare il polso, o di variare la pressione sanguigna. L'apparecchio non fa altro che fornire
la retroazione. Come ipnotista, voi potete
fare entrambe le cose. Potete trasmettere alla persona varie comunicazioni che registrano quello
che sta avvenendo, esattamente come
fa un approccio per il biofeedback. Poi, a passo a passo, potete cominciare ad aggiungere altre cose, che conducano da qualche
altra parte, e la persona potrà seguirvi in modo naturale e comodo. Potete creare una situazione nella quale l'unica cosa che la persona dovrà fare sarà reagire, l'unica
cosa che tutti fanno continuamente,
e la cosa che sanno fare meglio di tutte.
In uno stato alterato è molto più
facile fare dei cambiamenti personali, rispetto
allo stato di veglia. Il fatto di non disporre di
tutte le scelte che vorreste avere è
funzione dello stato di coscienza in cui vi trovate. Il normale stato di veglia è, per
definizione, la descrizione delle capacità
e dei limiti che avete.
Se vi trovate in uno stato in cui avete dei limiti, e cercate di effettuare dei cambiamenti in questi limiti per mezzo del vostro normale stato di coscienza,
vi trovate in una situazione da
'comma 22'. Questi limiti limiteranno i modi in cui cercherete di ampliare i limiti, e incontrerete un mucchio di difficoltà. Se invece entrate in uno stato alterato, non
avrete gli stessi limiti che di
solito avete. Avrete dei limiti, ma
saranno diversi. Se entrate e uscite da uno stato alterato, potete indurre in voi
stessi dei cambiamenti tali che lo stato di veglia sarà
del tutto diverso da quello che era prima.
Quanti di voi sono medici, qui? Quanti di voi, una
qualche volta, sono cambiati tanto da
non tornare mai più a quello che eravate prima? ... E
quanti di voi non l'hanno mai fatto? ... Speravo che uno di voi alzasse la mano, così gli avrei potuto dire: "Come osa Lei essere un medico!". Un agente di cambiamento
incapace di cambiare, questa sarebbe
la più grande delle ipocrisie. A mio avviso, l'ipnosi non è
altro che un mezzo per accelerare il
cambiamento. E qui
tutto il lavoro che stiamo facendo è imparare a fare transizioni naturali da uno stato all'altro.
Uomo: Mi chiedo tuttora in che modo si può dire che
una persona è entrata in trance. Ci hai chiesto di prestare attenzione ai
cambiamenti, e io ne ho visti alcuni,
ma come faccio a sapere se significano che è entrata in trance?
Bene. Che tipo di cambiamenti avete visto,
voi tutti, quando facevate le induzioni?
Vi avevo chiesto di prestare attenzione ai cambiamenti
che ne risultavano. Quali cambiamenti avete notato?
Donna: I muscoli del viso sembravano rilassarsi, il viso diventava più
piatto.
'"Questo è un segno caratteristico. Nella trance
avviene un appiattimento, una flaccidità dei muscoli facciali, e sopravviene
una simmetria che nello stato di veglia non è caratteristica. Ho notato che c'è
dapprima un'intensificazione
dell'asimmetria facciale, mentre la persona inizia a
entrare in trance. Poi quando invece ritorna la simmetria, una simmetria più netta della simmetria tipica dello
stato di veglia, saprete di avere ottenuto una trance
ben profonda. Quando una persona esce dalla trance,
vi è possibile stabilire a che punto è, nel processo di ritorno al normale
stato di coscienza. Infatti passa da una marcata simmetria facciale a una condizione di relativa asimmetria e da lì alla sua
normale simmetria, qualunque essa sia. Che altro avete
notato?
Uomo: Come delle piccole contrazioni delle dita, o di altre
parti del corpo.
Qualsiasi movimento inconscio, movimenti sussultanti, tremiti
invo-lontari, sono ottimi indicatori dell'instaurarsi di uno
stato di trance.
Donna:
La respirazione è molto cambiata.
Sono contento che l'abbia detto in quel modo. Il modo di respirare nello stato di veglia cambia in modo considerevole
da persona a persona, e quando la persona
entra in uno stato alterato, il suo modo caratteristico di respirare,
qualsiasi esso sia, cambierà. Se avete un cliente
orientato visivamente, che nel normale stato di coscienza ha una respirazione
alta e poco profonda di petto, essa spesso passerà a una respirazione profonda
e piena, bassa nella zona dello stomaco. Una persona orientata in senso cenestesico, che
tipicamente ha una respirazione lenta nella bocca dello stomaco, passerà
a qualche altro modo di respirare. I modi di
respirare sono collegati alle modalità di sensazione,
e cambieranno col variare dello stato di coscienza.
Donna: Se si vede una persona che ha tipicamente un'asimmetria fucciale, si deve concluderne che
in lei c'è grande polarità, molta differenza tra il suo conscio e il suo
inconscio?
No, non trarrei una tale conclusione. Se noto un'asimmetria facciale molto marcata, capisco che sta succedendo
qualcosa di inusuale. Traggo Iti conclusione
che c'è qualche squilibrio; o di natura chimica, o com-|nirtamentale, o entrambe le
cose. Ma non etichetterei questo fatto co-ine indicatore di una differenza tra conscio e inconscio.
Uomo: Ho notato che più la persona scende in profondità, più le •.ne mani diventano calde e si arrossano.
Specialmente
quando arrivate agli stadi di trance più profonda, avverrà
un grande rilassamento dei muscoli e si noterà un maggiore afflusso di sangue
alle estremità.
Uomo: Che
relazione c'è tra il fatto di ruotare completamente gli occhi all'indietro e lo
stato alterato?
Nessuna, che io sappia. Se gli occhi ruotano verso l'alto,
è un buon segno di una trance ben profonda. Però molta
gente va in trance profonda con gli occhi aperti, per
cui questo non è necessariamente un segno di stato alterato.
Uomo: Che significa quando
si ottiene il movimento degli occhi?
Ci sono due
tipi di movimento. Uno è il battito rapido delle palpebre, e l'altro è quando
si vede il bulbo oculare che si muove dietro la
palpebra, senza che le palpebre stesse sbattano. Quest'ultimo
movimento è chiamato 'movimento oculare rapido'
(REM), ed è un indicatore di visualizzazione in atto.
Benissimo. Questi sono in generale i segnali di ingresso in trance. Oltre questi, però, vi saranno molti altri cambiamenti che
potrete osservare, e che saranno peculiari alla persona con la quale starete
lavorando. Essi saranno semplicemente delle indicazioni del fatto che la
persona sta cambiando stato di coscienza. Quando chiedete che aspetto ha una
persona in stato di trance, la domanda è:
"Rispetto a quale altro stato?", e "Rispetto a chi?". Se
osservate il tono muscolare, il colorito della pelle, il modo di respirare di una persona prima di effettuare una induzione,
saprete qual è il suo aspetto nello stato normale. Mentre effettuate
l'induzione, quando osservate dei cambiamenti in questi parametri, sapete che
lo stato della persona si sta alterando.
Oltre a osservare i segni generici di cambiamento dello stato di
coscienza della persona, avrete bisogno di osservare i segnali che indicheranno
l'essere o il non essere in rapport. La persona avrà reazioni
che potranno essere congrue o incongrue rispetto a quello che chiederete, e
questo costituirà una buona indicazione del grado di rapport. Naturalmente, se
perderete rapport, la persona comincerà a ritornare
allo stato di veglia.