Creazione di generalizzazioni:  un'utilizzazione ipnotica

La prossima domanda che vogliamo farvi è questa:   "Come fati-, i prendere  una  serie  di  esperienze  e  a  ricavarne  un  insegnamento? Se  vi dessi una  bacchetta  magica  con  la  quale  poteste  colpire  un.' persona in testa per cinque volte e farle avere cinque esperienze, qu.il> esperienze utilizzerete per cambiarla?  Scegliete uno dei vostri clic-in i e decidete in che modo vi piacerebbe che egli sia diverso. Pensate i" termini più specifici che non:  "Vorrei che avesse più autostima". C'.li' cosa sarebbe veramente diverso nella sua esperienza sensoriale? In il» modo agirebbe diversamente?  ... E ora, di che esperienza avrebbe l'i sogno per poter agire in quel modo?

Vedete, il fatto di fare certe esperienze in successione e ciò ili è servito come base sia a voi che a ciascun altro per creare le veci.In generalizzazioni. Non ha importanza quale contenuto abbiano le vosi e generalizzazioni: i processi che le persone usano per creare genci >


 

llizazioni sono sempre simili. Chi ha delle fobie generalizza riguardo lali ascensori, ai bagni, all'acqua o qualche altra cosa che reputa pe-Hcolosa. Voi tutti fate delle generalizzazioni sull'apprendimento, le auali influiscono sul modo in cui proprio adesso state imparando I Ipnosi. Alcuni di voi possono generalizzare così: "Tutto ciò che provo a fare, io riesco a farlo". Quella generalizzazione potrebbe es-lere basata su molteplici esempi di riuscita avuti nel passato. Alcune persone si formano delle generalizzazioni basate su un'unica esperienza. Li maggior parte delle fobie nascono in questo modo. Altre persone hanno bisogno di un maggior numero di esempi della stessa cosa, prima di formarsi una generalizzazione.

Se volete cambiare una persona, potete fornirle delle esperienze shc la portino a una nuova e più utile generalizzazione, che possa rendere maggiormente positiva la sua vita. Naturalmente, la prima cosa che dovete decidere è quale generalizzazione vi piacerebbe creare. In che modo potreste stabilirlo?

Uomo:   Chiedergli che cosa ammira in qualcun altro.

Sì, è una possibilità, e così scoprireste cosa crede che possa giovar­gli. Io personalmente non uso questo metodo. Io immagino che se le cose che vuole rappresentassero una buona scelta, le avrebbe già Imparate.

Io non condivido la filosofia del "non bisogna imporre nulla alla persona", perché penso che si finisca comunque per farlo senza saperlo. Continuo a incontrare persone che sono il risultato di questo tipo di Imposizione. Quando avevo la mia clientela privata, più della metà delle persone che venivano da me lo facevano principalmente perché frano stati torchiati dai loro terapeuti, spesso terapeuti 'non direttivi', I quali non sapevano che stavano torchiando i loro pazienti. Intende-Vino aiutarli in qualche modo, e invece li torchiavano.

Per esempio, certi terapeuti insegnano ai loro clienti cosa è l'auto-Itima, e così poi questi possono sentirsi inadeguati perché non ce l'hanno. Succede continuamente. La maggior parte delle persone non ha mai visto niente di male nel sentirsi male finché non è andata da un terapeuta. Si sente male e basta. Ma una volta che le hanno inse-jnato cos'è l'autostima, comincia a pensare che sentirsi male è un male, e sta peggio che mai! Quando si danno dei concetti alle per-(Kine, badate bene a farlo in modo che ciò le conduca a qualcosa di utile.

Alcuni terapeuti insegnano ai loro clienti ad accettare tutti i loro limiti in modo da poter essere felici. Talvolta funziona molto beni-, rt>« se il cliente viene con una paralisi isterica probabilmente non r questa la strada migliore.

Uomo:   Che cosa intendi per 'felice'?

 

Qui non faccio della filosofia; parlo dell'esperienza soggettiva del l'essere felici di qualche cosa. È un'esperienza soggettiva, cenestesie;! nella quale la persona sperimenta la mancanza di dolore, e il sin sistema nervoso è stimolato in modo tale che essa si descrive com< contenta di ciò che ha, piuttosto che in stato di desiderio. Vedete, m una persona viene da me in terapia piagnucolando e gemendo e lama i landosi, a me non sembra che sia felice.

Se voi come medico non avete una vita equilibrata, vi sarà estrema mente difficile immaginare una base sulla quale costruire qualche cos.i per aiutare qualcun altro. Quando facevo un programma di addestra mento per terapeuti, una delle richieste più rigorose del programma era che gli studenti dovevano raggiungere un equilibrio nella lon> vita personale, e subito! Perché se scoprivo che passavano la nott< in tormentose discussioni con la moglie e senza arrivare a nulla, s< sentivano il bisogno di avventure extraconiugali, li buttavo immediata mente fuori. Loro sapevano che lo avrei fatto, e così si assicuravano di raggiungere un equilibrio.

Per me  è di suprema  importanza che la persona  sia  in  grado  di aver cura di se stessa. Non sto parlando di essere capace di soprav vivere, ma di portarsi in luoghi in cui possa trovare piacere. Faccio sempre delle battute sul mio prossimo libro che si dovrà chiamare "Stare bene non basta". Riaggiustare le cose che non vanno, per me non è un buon paradigma. In psicoterapia, il programma di riaggiustare la gente, che viene da voi infelice t tutta  rotta,  è  solo un  aspetto parziale del problema. Io, per me, ritengo più sensato costruire mo delli basati sulla nozione di generatività.

Nel campo della salute fisica si è cominciato a farlo solo da poco Per lungo tempo, la medicina ha utilizzato un modello totalmente basato sull'idea di 'riaggiustare', ma l'unica cosa veramente notevole, che ha mai fatto è stata inventare le vaccinazioni. Il fatto che alii persone possa essere iniettato un vaccino contro la polio che impedi sce di esserne colpiti, è un miracolo. È la cosa migliore che la medicina abbia mai fatto, e non è certamente basata sull'idea di riaggiustare qualcosa che va male.

Quando applicate dei procedimenti generativi voi modificate le cosi-in modo da renderle migliori di quando avete cominciato. Utilizzate la naturale propensione del sistema a rendere se stesso ancora più efficace. È questo il mio modo di pensare a qualsiasi cosa. Voglio lavorare su quel che c'è ma non mi basta di renderlo adeguato; voglio che funzioni meglio di quanto è strettamente necessario.

Il mio criterio personale di lavoro riuscito è vedere se le persone sono più felici. Questa è la mia etica personale. Voi, se volete, potete

(vorare  in  dirczione  della  infelicità.  Vedete,  qualsiasi  cosa  facciate, [Usate sempre degli stati-obiettivo. Se siete un avvocato, non lavorate

È

 i dirczione della felicità, lavorate in dirczione della persuasione:   vo­te persuadere le persone di qualche cosa. Se siete un medico, è spe-fabile che i vostri stati-obiettivo siano la felicità e la capacità.

Molti terapeuti fissano come stato-obiettivo la comprensione. I eli-Bici sono stati molto bravi a costruire dei paradigmi che danno com­prensione alle persone. In questo modo le persone capiscono esatta­mente cosa c'è che non va in loro. Alla fine si trovano con dei clienti ihe capiscono veramente, ma non riescono lo stesso ad affrontare il Biondo e a rendere se stessi felici. Altri terapeuti mi hanno mandato dozzine di clienti che si sedevano, mi davano una lunga, dettagliata Ipiegazione sulle cause dei loro problemi, sulle ragioni per cui li ivevano, e su come essi influenzavano la loro vita. Io dicevo: "Beh, è molto interessante, ma Lei che vuole?". Loro mi dicevano: "Io Voglio cambiare". Così io dicevo: "E allora perché mi ha detto tutte quelle cose?". Loro rispondevano: "Ma non le serve saperle?". Io dicevo: "No, non m: serve". Restavano sbalorditi, perché avevano Ippena passato cinque anni e speso 50.000 dollari e scoprivano di t»ser stati turlupinati!

Spesso mariti e mogli si rendono reciprocamente infelici perché Itabiliscono come stato-obiettivo l'aver ragione. Così alla fine hanno ragione, ma in compenso ciascuno dei due è infelice.

Noi vogliamo insegnarvi come imparare nel contesto dell'ipnosi. Potete utilizzare queste tecniche per ottenere qualsiasi risultato vo-(liate. Se volete, potete rendere infelice la gente, la potete rendere malata, le potete trasmettere delle paralisi isteriche o delle fobie. A me personalmente queste cose non sembrano particolarmente vantaggiose. Se tuttavia volete farlo, questa è una scelta etica che riguarda solo voi. La domanda che vi sto ponendo è: "Quali esperienze suscettibili di creare una generalizzazione utile potreste fare avere a una persona?". P, una domanda pratica.

Uomo: Se ha già una generalizzazione che crea fastidi, gli si po­trebbe dare un controesempio.

Sì, la cosa funzionerebbe. Secondo me l'apprendimento può avve­nire in molti modi. Uno dei modi migliori per insegnare qualcosa alla mente conscia, è quello di fornirle un controesempio a ciò che tssa crede. Un bell'esempio si può trovare nel nostro libro La struttura tifila magia. In uno dei nostri gruppi una donna che non riusciva a dire 'no' si gettò sul pavimento e cominciò a piangere istericamente Diceva di essere infelice perché tutti la calpestavano sempre. Le eliiesi: "Che vuoi dire che tutti ti calpestano sempre?". E comineiai a i.nn  minare nella stanza verso di lei per calpestarla. Dato che era già st.n > più volte in un mio gruppo, fu abbastanza intelligente da togliersi .!• mezzo. Disse che viveva con due altre donne, e che queste le faceva 11-sempre fare tutto, e gestivano la sua vita. Io dissi:   "Perché tu n« fai una cosa molto elementare come girarti e dire 'no!'?".

Dopo aver detto ciò ottenni una delle più intense reazioni non ve i bali che avessi mai visto in una persona. Lei divenne ancor più pallii! > di quanto già  fosse e disse:   "Non  posso  farlo".  Io  chiesi:   "Coni' sarebbe  a  dire,  non  puoi  farlo?".   Lei  disse:   "Be',  non  posso  dn< di no". Le chiesi:   "Che cosa succederebbe se tu gli dicessi che nm. vuoi fare  i piatti o non  vuoi  fare  qualche  altra  cosa?".  Lei  disse "Oh, è semplicemente impossibile".

Finì col raccontarci una storia tradizionale che farebbe molto piace i • a uno psichiatra. Lei aveva imparato a non dire di no quando era un.i bambina piccola. Un giorno stava per andare al negozio con sua m.i dre, quando suo padre le disse:  "Perché non rimani a casa con me? Lei  rispose:   "No,  vado  con   la   mamma".   Andò  con  la   mamma,  < quando tornarono a casa il padre era steso sul pavimento, coperto di sangue. La sua mano era a cinque centimetri dal telefono. Era alcoli/ zato ed era appena morto.

Dopo questo episodio non disse più di no. Ciò significa che proba bilmente non mantenne troppo a lungo la sua verginità. Era omoses suale, cosa che a me sembrava interessante. Quell'unica esperienza col padre era stata sufficiente perché si costruisse la generalizzazione se condo cui se diceva di 'no' qualcuno sarebbe morto.

La misi in una situazione di doppio legame dicendole che volevi' che andasse a dire no a qualcuno dall'altra parte della stanza.

Lei disse: "No, non lo farò". Io chiesi: "Sono morto?". Lei disse: "Cosa?" E io: "Mi hai appena detto di no. Sono morto?". Avvenni in lei un altro insieme di cambiamenti visibili e poi disse: "Ma tu sei speciale".

Le avevo dato l'esperienza di un controesempio alla sua generali;-zazione che se diceva di no gli altri sarebbero morti. A quel punti' poteva dire di no a me e sapeva che sarei sopravvissuto, ma tutta via poteva ancora dire di no agli altri. Così le feci chiedere da altre persone di dire di no. Dovevo costruire una base più vasta di espc rienza sulla quale lei potesse poi fare qualche altra cosa.

Ci volle molto tempo. Vedete, c'è qualcosa di  terribile quando si sa di sbagliare, ma non si sa che cosa si dovrebbe fare in modo di verso.  Allora non sapevo praticare  l'ipnosi.   Se  l'avessi  saputo  avrei potuto cambiare le sue generalizzazioni in modo molto più facile, gai bato, e senza tutta quella lotta e quel dolore.

I,«sciate   che   vi   indichi   un'altra   possibilità   di   cui   disponete   per trtare  una  generalizzazione.  Ogni  volta  che  definite  qualcosa  come fcoi'o potete poi costruirvi sopra nuove generalizzazioni. Se voi defi­nite qualcosa come nuovo potete costruire una generalizzazione senza IjÉlitruggerne o cambiarne una già esistente. Date un esempio di quando liirebbe utile.

Uomo:   Non è così che si fa con i bambini? Lo spero. Ma vorrei che mi dessi un esempio più specifico, r     Uomo:   Se  insegni  la  moltiplicazione   a   qualcuno  che   non   ne   sa [niente,  gli  puoi  dare  una  generalizzazione  nell'apprendimento  della 1 moltiplicazione senza infrangerne una vecchia. Benissimo.

Judy: Non sono d'accordo. Io penso che quando si insegna l'addi-llone non c'è nessuna generalizzazione da infrangere. Quando ho inse­gnato la moltiplicazione ai miei bambini, ho insegnato loro che è Risata sull'addizione. È una specie di addizione, solo che è un po' diversa. Così in quell'esempio, penso che ci sono generalizzazioni da

Infrangere.

È proprio vero che certe volte la combinazione ipnotica viene fuori ila sé. Judy in sostanza ha detto: "Quando insegno ai miei figli la moltiplicazione di fatto devo infrangere delle generalizzazioni, perché gli insegno che è come l'addizione". Ora, io sono d'accordo col suo ragionamento. Se lei deve infrangere delle generalizzazioni è perché pensa che la moltiplicazione e l'addizione sono collegate una con l'altra, e lei insegna ai suoi figli che lo sono. Sono collegate una con l'altra; ma non più o non meno di quanto l'addizione sia collegata alla sottrazione o alla divisione o all'elevamento a potenza o a qual-liasi altra cosa. Se avesse insegnato la moltiplicazione come qualcosa di totalmente nuovo, non avrebbe dovuto infrangere una vecchia gene­ralizzazione.

Uomo: Questo workshop sull'ipnosi è un esempio. Non mi ren­devo conto di non sapere nulla sull'ipnosi fino a quando non sono venuto qui. Per me è apprendere qualcosa di totalmente nuovo, cosicché non sto infrangendo nessuna generalizzazione sul vivere, sull'essere, sul crescere. Poiché ho dato per scontato che non c'erano vecchie generalizzazioni da cui partire, sto semplicemente facendone delle nuove.

Io   vi   sto  proprio   suggerendo   che  ci   sono   almeno   due   modi   Ji costruire nuove generalizzazioni. Un modo è quello di infrangerne una vecchia, e l'altro è quello di costruirne semplicemente una nuova. Vedete, una delle belle cose delle persone è che dentro di sé possono  alhei gare generalizzazioni incompatibili. Non c'è nulla che glielo impellisi a  C'è tutta una terapia che ha lo scopo di sbarazzarsi di tutte le p ralizzazioni  incompatibili,  in  modo da  diventare  unidimensionali condo questo sistema, essere autentico significa essere totalmente . rente.

Non c'è nessun bisogno di infrangere vecchie generalizzazioni  " far sì che la persona sia completamente coerente. È assai più seni|'l definire qualcosa come nuovo, in modo che la persona non abbici delle  generalizzazioni  e  pertanto  non  abbia  limiti.  Ciò  non  sigmii che  la  persona  saprà  cosa  fare,  ma  significa  che  non  avrà   nes-m interferenza una volta che l'abbia scoperto.

La   cosa   bella   è  che   potete   definire   qualsiasi   cosa   come   mi<> Vedete, se avete fatto la generalizzazione che non potete essere il cordo col vostro partner, potete cercare qualcosa di diverso dall'ev,' -d'accordo. Potete costruire un tipo di relazione totalmente nuovo, • 1* è diverso da qualsiasi altra cosa abbiate fatto fino adesso, perché ade state per capire qualcosa di cui non sapevate veramente niente prim > Prima cercavate semplicemente di  sopravvivere.  Cercavate di  fare   ' modo di aver ragione. Non vi siete mai fermati a riflettere su coi" sarebbero  andate  le cose  se  entrambi  aveste  fatto  tutto  il  possil"! per fare sì che l'altro vi facesse stare bene.

Se  io  riesco  a  indicarvi  un   nuovo  risultato  da  perseguire,  e   vi insegno dei modi specifici per raggiungerlo, i vostri limiti possi'!>• rendervi più facile il raggiungimento di questo obiettivo. Essi non impediranno  di  compiere  la  nuova  generalizzazione;   vi  impedirai 11> invece di fare  tutte le altre cose che eravate  abituati  a  fare, e ti" non andavano. Vediamo dunque che i limiti di una persona posson' rappresentare per lui delle risorse.

Un  altro  modo di  creare  delle  generalizzazioni  a  livello  incensi >• è costruire un tipo di apprendimento che comprenda ogni cosa. Ne 111 società  greca  c'era  una  società  segreta  basata  su  una  cosa  chiamai > matematica.  Oggi  la  matematica  è considerata  una  scienza,  ma   n«" molto tempo fa, coloro che praticavano la matematica erano consiil< rati  degli   stregoni,  e  pensavano  a   se   stessi  in   questi   termini.   li i come praticare la magia, o professare una qualche religione. A quel l'epoca,  i  matematici  scoprirono che  c'erano  due  insiemi  di  nume 11 Dapprima scoprirono i numeri positivi, e poi scoprirono la sottrazioni e  con   la   sottrazione   arrivarono   ai   numeri   negativi.   Ciò   causò   un > divisione tra i matematici. Alcuni pensavano che tutto era addizioni Altri invece credevano che il modo giusto di pensare ai numeri fov< la sottrazione. Questi due gruppi combattevano per stabilire chi ave\m ragione.

Poi venne un tizio e disse:   "Ehi, possiamo ricondurre questi tln

fÌBtipi  a  uno  stesso  schema,  e  chiamarlo   algebra".   Il  concetto  di ihra  non richiedeva  che  si  infrangesse  alcuna  generalizzazione  né si violasse alcunché. Richiedeva solo che si includessero maggiori finenti; richiedeva che si avesse un quadro più ampio. Un tempo frequentavo un sacco di gruppi di psicoterapia per vedere cosa facevano i loro leaders. In un seminario ci chiusero a chiave (ti quanti in una stanza e ci dissero che eravamo degli zotici. E la jlone per cui eravamo degli zotici è che avevamo un'immagine ne-|ttva di noi stessi. Dissero che, quando ci capitava di sentirci stupidi Inetti, o non sentivamo di avere una nostra dignità, eravamo scemi. Hl«tti  avevamo  un'altra  possibilità.   Questa  possibilità  era  di   avere .l'immagine positiva di noi stessi.

Ci torturarono in modo sistematico per giorni e giorni, e in qualche io ciò  avrebbe  dovuto  farci   migliorare  l'immagine  che   avevamo noi  stessi.  Ciò  che  non ci  insegnarono  è che  avere  un'immagine Ilitiva o negativa di noi stessi è in realtà parte di un qualche cosa più vasto chiamato retroazione.  Vedete, se avete un'immagine ne-Itiva di voi stessi, ma ciò non vi porta  a cambiare il vostro com-irtamento  in  modo  da  averne  una  positiva,  la  cosa  non  è  molto ((lile. Se avete un'immagine positiva di voi stessi,  ma fate cose che Unno gli altri e non ne avete una retroazione, anche in questo caso cosa non è utile.  Il  solo  fatto  di  avere  un'immagine  positiva  di [I stessi non implica che state facendo cose buone; né fare cose buone nplica che dopo vi sentirete soddisfatti.

Una delle cose che più mi ha stupito nella mia esperienza con gli lieri umani è che delle persone che si suppone siano innamorate, litigano tra loro e quando litigano fanno cose che potrebbero vera-Bente influenzare in modo negativo la loro relazione, e per un lungo iriodo di tempo. Di solito, ciò avviene perché dimenticano che cosa stanno a fare insieme. Dimenticano che sono insieme per essere Ricini. Gli sfugge di mente, e così cominciano a discutere su dove |hdare in vacanza, come allevare i figli, chi deve portare fuori la lizzatura, e altre piccole futilità analoghe. E riescono benissimo a fif sentir male l'altro. Hanno dimenticato qualcosa che potrebbe dar |Kinso a tutta la loro esperienza di vita comune.

Adesso vorrei darvi un esempio di ipnosi più ufficiale, perché vedo (thè troppi di voi non si guardano intorno e non stanno notando cosa IVviene qui. Per questo mi piacerebbe chiamare qualcuno del pubblico I farlo venire qui. Ci sono certi vantaggi nel sedere in questa sedia, rrché voi dovete guardare cento persone che entrano ed escono da I Uno  stato  alterato,   mentre  loro  ne  devono   guardare   solo   una.   C'è I qualcuno del pubblico che vuole essere volontario?

 

Bene. Come ti chiami? Donna:   Linda.

Bene, Linda. Sei sposata? (Sì) Puoi pensare a qualcosa che tuo hm rito fa e che ti fa sentire in un modo che non ti piace? Non occon> che ci dica cosa è, mi basta che tu pensi a qualche comportameli i • suo personale, forse un tono di voce, un gesto, un insieme di mo\ < menti, che ti fa sentire a disagio. Se non avesse quel comportameni<> non dovresti sentirti a disagio, ma se lui continuasse a farlo e la tu reazione ad esso fosse veramente positiva, ciò ti renderebbe la vi i molto più facile. In questo modo, lui potrebbe fare esattamente quel]* che fa, ma invece di sentirti insoddisfatta, potresti continuare a essu. contenta, forse persino sentirti molto soddisfatta ...

Bene. Prenditi un po' di tempo. Chiudi gli occhi e rivedi i temi » e i luoghi nei quali gli hai visto fare quelle cose. E quando lo voli in quelle situazioni,  voglio che  tu  sia  molto  sicura  ...  di discerru-i. quale mano muove di più ... In ciascun ricordo osserva in modo sp. cifico come è vestito ... e che ora era, circa ...

Non è che questi fatti siano importanti in sé e per sé  ... perdi. ciò che è importante qui ... non saranno necessariamente ... i fatti Perché nel tuo passato ti è successo ... che ciò che pensavi fosse m. fatto assodato ... sia diventato poi il contrario di ciò che credevi Questa è la natura del tempo ... Il tempo cambia tutto ... In reali > senza il tempo ... nulla cambierebbe ... La luce non esisterebbe sei i. i il movimento ... e il movimento non esiste senza il tempo ...

E immediatamente voglio che tu  torni indietro, indietro nella  lui infanzia, e che trovi alcuni ricordi passati piacevoli cui non hai pc-u salo per molto  tempo  ... Perché nella  tua infanzia  ...  sono succes'.. molte cose ... cose divertenti ... cose importanti ... Adesso, la cosa pi" importante ... è che la tua mente inconscia ... cominci a imparare ... discernere ... una cosa dall'altra ... in modo da cominciare a lavorii i. attivamente ... e ricercare in questi ricordi d'infanzia ... per trovai u. uno che sia  ... abbastanza  ... piacevole  ...

E voglio ... molto bene ... che tu provi piacere in questo processo Quando trovi questo ricordo piacevole, voglio che tu provi quelle sin sazioni ... che tu entri nel ricordo ... che avverta gli odori, e i suoi 11 e il gusto ... e tutto ciò che ne consegue ... Perché in quel ricordo c'è del piacere per la tua mente conscia ... E dentro quel ricordo c'è la base che la tua mente inconscia ... può utilizzare per impanii. cose interamente nuove  ...

Ora, in quel ricordo ... in quel ricordo piacevole ... sta accaddi.I qualcosa  ... sai qual è il nome di questo qualcosa?   ... Benissimo ricorda  quel  nome   ...  È  un  insieme  di parole  che  più   tardi  poli .

tforare. Ora, nel corso della tua vita  ...  sei passata da un  ricordo I UH altro. Solo che ancora non erano ricordi, erano solo esperienze ... I mentre passavi da un'esperienza  all'altra  ...  talvolta  ne  avevi una Dicevole ... ma col passare del tempo, il tuo piacere si tramutava in iialcos'altro   ...   perché   c'erano   anche   esperienze   che   erano   molto, (Ilo spiacevoli   ...  alcune che  ti  spaventavano  veramente   ...  alcune hai dovuto combattere  ... e dalle quali hai imparato molte cose n vita  ... Benissimo  ... E mentre vivevi quelle esperienze, ti dicevi:   "Mai più"   ... E col Ulnare  del  tempo   ...  queste  esperienze  spiacevoli  si  sbiadivano  nel Minuto ... e sono divenute la base ... di potenti conoscenze ... su come ir fronte al mondo in modo efficace  ...  Sono state utili  ...  tuttavia Olì sono mai tanto utili  ... come ciò che  avviene quando  pronunci nume ... di quel ricordo piacevole ... Di' a te stessa quel nome  ... mentre lo fai ... puoi tornare lì di nuovo  ... Benissimo  ... Ritorna

I quel ricordo  ... quel ricordo piacevole  ... e ritrovane il piacere  ... finissimo  ... perché ti sei dimenticata di fare qualche cosa  ... Molte i Ho ne dimenticano  ... Quando passi da un'esperienza piacevole a una spiacevole,  tu non

II il piacere che ne hai ricavato per affrontare il mondo ... D'altra irte, quando lasci un'esperienza spiacevole per passare a una piace­rle, è tanto facile accogliere anche l'esperienza spiacevole ... Può ifnbrare assurdo, ma così è più facile. E se prendi un po' di tempo ... Itlpiri a fondo ... e lasci veramente svanire quel ricordo spiacevole ... poi vai avanti ... e ritorni al ricordo piacevole ... a quel bel ricordo ,: e questa volta, quando sei in quel ricordo ... di' a te stessa ... 'Non me lo dimenticherò più" ... Perché alcune cose ... sono una |Ìiorsa ... che puoi portare con te ... disponibili a un tuo cenno e a tua chiamata ... E alcune cose sono un fardello ... e non ce n'è

Insogno.

Molto tempo fa ... mia zia mi disse ... che ogni qual volta mi acca-ava qualcosa di brutto ... non avrei mai dovuto dimenticarlo, perché mai me ne fossi dimenticato, sarebbe successo di nuovo ... Se avessi egnilo il suo consiglio, avrei perso un sacco di tempo a cercare di fìiordare un mucchio di cose brutte ... Se invece hai un'esperienza fl*Hrttiva e dici a te stessa: "Mai più" ... puoi fidarti che il tuo in-|»)ii»cio ti farà sapere che cosa evitare in futuro ... E se dici: "Poco (i ho dimenticato di portare con me quel ricordo piacevole, e ho st-n lilo tutte quelle sensazioni negative, e non lo farò mai più" ... puoi ' tonare a quel piacere ... entra in quel ricordo piacevole ... e ricorda fnur un altro ricordo che è ancora più piacevole ... trovane uno i In ililiiii una risatina sotto o una risatina sopra ... forse uno in cui ci si.i  tenerezza ... forse uno in cui ci si diverta un sacco ... Perché tu l>> vissuto la tua infanzia ... sei divenuta adolescente ... e ora sei un'aduh ... ce l'hai fatta, per così dire. Ma poiché ce l'hai fatta ... non i • nessuna ragione che tu rinunci a tutte le cose buone ... È molto megli' portarle con te ...

Vedi qual è il ricordo più piacevole che la tua mente incensi i può trovare ... A livello conscio puoi cercare tra i tuoi ricordi, m a livello inconscio sai come passare in rassegna i tuoi ricordi in m<xl< molto più rapido ... e molto più efficace ... Il tuo inconscio conov < molto meglio la tua esperienza di quanto possa fare io ... e può n cercare fra i ricordi con molta rapidità ... finché ne trova uno a m lui sa che la tua mente conscia non avrebbe mai pensato, e che è pi.i cevole in modo del tutto unico ... se preferisce, ne può trovare pn di uno ... potrebbe mostrarti il pezzo di uno ... un frammento J> un altro; potrebbe farti vedere un'intera sequenza di ricordi piacevoli

E mentre lo fa  ...  tu  forse non  te ne renderai  conto  ...  ma  m.m facendo la stessa cosa che hai fatto ... ogni giorno della tua infan/i > nei tuoi primi quattro anni di vita e in ciascun giorno da allora  n> poi   ...  stai  passando  in  rassegna   ricordi  ed  esperienze,  cercando  di trame un significato ... in modo utile ... e se riesci a trovare quel di' rosso che  ti permette di provare  una  piacevole  sensazione   ...  allo i i molto, molto lentamente voglio che tu avverta che le palme delle tu. mani ... cominciano a toccarsi l'una con l'altra, lentamente ... il calci' e la rugosità della pelle  ...

E mentre si toccano voglio che tu tenga strette queste buone sa: sazioni ... e voglio che tu veda  tuo marito che si comporta in qn< ! particolare modo ... che in passato non ti è piaciuto ... voglio che in lo veda ... e tu tenga con te queste buone sensazioni ... e sappia com-è bello avere qualcuno di speciale al mondo  ... Benissimo  ... L'esp* rienza più unica che una persona può avere ... è quella di avere qu.il cuno che per lei sia speciale.

Vedi, una delle cose che forse hai notato ... è che se ti è mai c.i pitato di essere in una stanza con una donna e il suo piccolo ... < quando lei guarda il bambino e tu vedi il suo viso ... vi trovi qu.il cosa di molto speciale ... e di molto significativo ... E in quella specinl' qualità è qualcosa più importante ...

Ora ... negli anni in cui ho lavorato con la gente ... ho visto moli' persone che hanno dimenticato ... ho visto madri entrare e gridare .n loro bambini davanti a me, li sgridavano, li picchiavano, li facevmi" sentire  infelici   ...  Avevano  dimenticato  quella  speciale sensazioni'.   < pensano che le cose che dicono sono più importanti  ... è uno sprn • terribile ...

 

Quando vedi tuo marito che si comporta in quel modo particolare, tu uvrai le palme delle tue mani ... e se sentirai quella buona sensa-iinne, quel filo rosso di piacere, non avrai solo due palme vuote, (hn iwrai qualcosa di speciale racchiuso tra di esse ...

Ora, non so  ... se senti di potere  ...  fare altrimenti  ... ma io so fhe mentre vivo la mia vita, per me è importante ... essere in grado «pprezzare e godere tutte le qualità che rendono unica una persona JMilicolare ... unica e individuale ... e non solo alcune di esse, perché ! §16 che qui stai imparando non è solo un modo  ... in cui il tuo in-[ lutiselo ti aiuti a prendere un elemento di comportamento e renderlo tollerabile  ...  ma  un  modo in cui il  tuo inconscio possa  cominciare / apprezzare qualsiasi tratto personale del comportamento  ... Mi ricordo che quando ero giovane ... non mi piaceva la crosta del jlane ... E quando mi facevo un sandwich ... la prima cosa che facevo flii togliere la crosta e darla al cane ... dovevo farlo di nascosto per-i §hr  mia madre credeva che  la crosta  del  pane  fosse  nutriente. Mia tinnire era molto ingenua. Adesso che il tempo è passato, ho scoperto i (he non tutti i tipi di pane hanno il sapore della gomma. Ho scoperto (he ci sono tipi di pane la cui crosta ha un sapore veramente buono. C'è il pane francese di San Francisco, certi  tipi di pane di segale e Ufi certo pane abbrustolito di cannella di vecchia, interessante fattura. ho scoperto che via via che il tempo passava i miei gusti ... cam­pavano ... da una cosa all'altra ... e via via che il tuo gusto cambia, I che impari ad apprezzare qualcosa di nuovo  ... che prima non ap­prezzavi  ... ciò ti rende più consapevole  ...  e più  attento   ...  a cosa Unitamente è ... che rende importante una cosa.

Ora, soprattutto e al di là di tutto ... qui sta avvenendo qualche ginn cosa ... e cioè che tu hai iniziato ... un processo ... che puoi iontinuare per molti anni ... su come imparare a utilizzare le tue ri-iOlse inconsce ... per andare più profondamente in trance se lo desi-iltri ... o solo per comunicare ... con le parti inconsce di te stessa ... [lili) scopo di imparare ... e cambiare ...

Ora, una delle cose che ti aiuteranno ... è renderti conto ... del [lignificato di un piede rispetto all'altro. Se molto lentamente cominci I muovere il piede destro, puoi svegliarti ... ma se tieni fermo il piede Éntro e cominci a muovere il sinistro ... succederà qualche altra cosa ... piova ... non è interessante? ... Adesso perché non usi il piede destro i: r sotto il tuo controllo e la tua guida non ti riporti qui, nella Sala [Ol'«nde? Bene, grazie. Puoi tornare a sederti.

Quanto ho fatto adesso con Linda può essere visto in molti modi diversi, perché ci sono molte cose. Alcune di esse sono molto esplicite i dirette, altre no. A livello più semplice, è un'istruzione di processo

Comprendeva  dei  modelli  ipnotici  linguistici  e  guidava  Linda   ain. verso una sequenza che la porterà ad apprendere.

Potete anche vederlo come un  riancoraggio.  L'ho fatta accedere   . esperienze  positive  e le  ho  collegate  a  situazioni   nelle  quali  lei   •! solito era irritata col marito. L'ho istruita verbalmente, ma la p.n • verbale del  mio  comportamento  era  probabilmente  quella  meno   mi portante per ottenere una risposta da lei.  La stavo ancorando  ami.. col  tono della  voce:   usavo un  tono  di  voce  per  ancorare  i  ricci.I. positivi del suo passato, e un altro per ancorare ciò che fa suo mani Poi, mentre parlavo del comportamento di suo marito, sono pass.n al tono che ancorava il ricordo positivo, per darle una nuova rispcm • a suo marito.

Contemporaneamente stavo ristrutturando il contenuto: stavo cai" biande il significato del comportamento di suo marito. Adesso, vede i • o udire suo marito fare quelle cose costituirà semplicemente un'ini li cazione del fatto che egli è l'unica persona al mondo che per lei ha ni. valore speciale.

Ho anche incluso nell'induzione un altro modello di cui ancora 11"" abbiamo parlato, e molti altri che non vi insegneremo a livello consei. Il modello di cui sto parlando è abbastanza complesso e fa uso di un genere di metafora che non abbiamo insegnato molto spesso. Vedei. ci sono due tipi di metafora. Uno è basato suH'isomorfismo. In alti parole,   se  viene  da  me  una  donna  che  ha  due  figlie  che   litigai).. potrei raccontarle la storia d'un giardiniere che nel suo giardino avo > due cespugli di rose aggrovigliati l'uno con l'altro. Quando si utili/. > la metafora isomorfa per generare cambiamento, si racconta una stoi i i che è in corrispondenza biunivoca con quanto sta avvenendo, e poi    i propone  o  una  soluzione  specifica,  o  una  soluzione  molto  ambigu.i aperta.  Su  questo genere di  metafora potete  documentarvi nel libi" di  David  Gordon:   Therapeutic Metaphors.

C'è poi un altro genere di metafora, capace di provocare  una  11 sposta, che rappresenta in realtà un comando di fare, o evitare quale! >• cosa. Un racconto di questo genere provoca una reazione senza esse i necessariamente correlato a un qualche elemento della vita della pei sona. Potrei per esempio raccontare la storia di una persona di  mi i conoscenza che era assolutamente convinta di avere ragione riguai 11-a un modo particolare di fare una data cosa. Lui e io e molti ali m stavamo progettando un computer, e ognuno di noi aveva la propn.i idea  su come  fare.  Lui  voleva  fare  col   trasformatore  una  cosa  di nessun altro di noi riteneva che si potesse fare. Quando esprimemm. > il nostro disaccordo, lui si mise a gridare e ci disse che non intende\ > nemmeno  perdere   tempo  a   discuterne  con  noi.  Disse  che  noi   nm.


Iprvamo niente, che non capivamo niente, che lui era più intelli-ffite di noi. E poi andò a prendere il trasformatore, inserì la spina, j(rò l'interruttore, e rimase folgorato dalla corrente elettrica. Una metafora di questo genere è molto diversa da una metafora amorfa. Essa suscita una reazione di evitamento. È un esempio esa-iruto di ciò che ho appena fatto quando ho parlato a Linda delle udri che avevano dimenticato perché avessero dei figli. Ho usato altri esempi di metafora di questo genere. Ho parlato i me, di come, via via che crescevo, i miei gusti siano cambiati Muralmente. Questo racconto non è correlato a qualche cosa che conosca di Linda; è semplicemente un racconto che suscita una |«zione, una reazione di fare cambiare spontaneamente le cose. È una licione che può essere molto utile quando si pratica l'ipnosi.

Questo genere di metafora è particolarmente efficace se, per susci­tare una data reazione, utilizzate racconti di carattere universale. Di-jftndo di carattere universale, intendo dire racconti cui ciascuno può lUpportarsi, e a cui reagirà nello stesso modo. A quasi tutti è capitato Idi avere predilezione per qualche cibo e più tardi di perderla, oppure [viceversa, così so che se racconto un fatto del genere, quasi tutti rea­giranno allo stesso modo: e cioè rivivranno un'esperienza che dimostra llhc il cambiamento spontaneo è possibile.

I Milton Erickson usava in modo molto efficace questo modello. Met-ttva la persona in trance, e poi raccontava del primo giorno di scuola, If di come ci si era trovati di fronte all'alfabeto. "All'inizio sembrava [Un compito soverchiante. Ma adesso ogni lettera ha formato un'imma-I|lne nel tuo cervello, ed è divenuta la base per leggere e scrivere".

I Questo, nella nostra cultura, rappresenta un esempio universale di [una cosa difficile che diventa facile. Anche se non è andata esatta­mente in quel modo, ora che da adulti si riguarda indietro, è come i|e fosse avvenuto così. Ciò significa che si tratta di un'esperienza [che potete utilizzare con chiunque per suscitare la reazione di fare [diventare facile una cosa difficile. Quando una persona chiede aiuto [per cambiare, potete essere sicuri che il cambiamento le sembrerà difficile. Dunque può essere molto utile suscitare la reazione di fare [diventare facile il difficile.

Spesso Milton raccontava ai suoi clienti cosa significa essere un bambino. Diceva: "E quando eri un bambino molto piccolo, e im­parasti a strisciare carponi, vedevi il sotto e le gambe dei tavoli, e

II mondo aveva un certo aspetto. E quando per la prima volta ti sei tenuto in piedi, hai avuto un nuovo insieme di percezioni del mondo. 11 mondo intero adesso ti sembrava diverso. Se ti piegavi in avanti t guardavi tra le gambette, il mondo aveva un altro aspetto ancora.

 

Via via che mutano le tue capacità, puoi acquisire nuove perce/ion E via via che cambi le tue percezioni, hai la possibilità di acqur.n. nuove capacità". Una descrizione di questo tipo è veramente un'isin zione a fare qualche cosa, a cambiare le proprie percezioni. Egli il scrive un'esperienza che noi tutti abbiamo indubbiamente provato «" facilità. "E potresti benissimo ricordarti di essere un bambino, o prn sare che effetto farebbe vedere solo il tappeto, e le piccole cose misi' riose tra le fibre ... e notare unicamente i rapporti tra le facce inferiti! dei tavoli ... e poi un giorno hai imparato a stare in piedi. Forse  i< sei aggrappato alle dita di qualcuno, o al bordo della culla, e hai gu;u dato il mondo. Invece di guardare in su o in giù, adesso potevi gum dare dritto davanti a te. E ciò che hai visto aveva un aspetto del tuli" diverso. Sono cambiate le cose che ti interessavano, è cambiato il mod» in cui vedevi le cose, e sarebbe cambiato ciò che potevi fare".

Non ha importanza, nel raccontare una storia di questo genere, cln le cose siano avvenute esattamente in questo modo. Ciò che imperi j è che, se un adulto si mette a pensare che effetto doveva fare essen un bambino, è come se le cose siano avvenute così. In altre pareli tutti gli adulti reagiranno nello stesso modo a un racconto di quesi" genere.

Se riuscite a far sì che una persona ricordi quell'esperienza, e ini mediatamente dopo parlate delle esperienze che potrebbero servili come base percettiva per cambiare un dato problema, la sequenza chi ottenete è un'ingiunzione. Non è solo un racconto. È un'ingiunzione di cambiare le proprie percezioni utilizzando questo particolare dato In questo seminario non ci addentreremo molto in questo generi di metafora. Tuttavia, utilizzandola in un modo molto semplice, pò treste rendere più pregnanti e più efficaci le cose che fate. Pensate quale tra le reazioni che potete provocare renderà più facile la vostra opera tesa al cambiamento. Poi pensate a un'esperienza universale che contenga queste reazioni, e dopo aver messo in trance il cliente, raccontategliene una.

Una reazione molto utile da suscitare quando si pratica l'ipnosi è la fiducia nell'inconscio e nella sua saggezza. Quali sono le esperienze universali all'interno delle quali la persona risponde in modo appro priato senza pensarci coscientemente? ... Potreste parlare di quando correte, e il corpo sa esattamente quando far battere più rapidamente il cuore, e quando farvi respirare più rapidamente, e quando rallentare di nuovo questi ritmi. A livello conscio, non avete assolutamente idea della velocità a cui dovrebbe battere il cuore per fornire alle cellule la giusta quantità di ossigeno, ma non ce n'è bisogno, perché il vostro inconscio sa quando e come fare avvenire queste cose.