Appendice 1

I segnali d'accesso oculari

La maggior parte delle persone considera in blocco l'elaborazione interna delle informazioni che essa compie, e la chiama 'pensiero'.  Invece, ho notato che è molto più utile smem­brare il pensiero nelle sue varie componenti sensoriali. Quando elabo­riamo internamente un'informazione, possiamo farlo in termini visivi, auditivi, cenestesici, olfattivi o gustativi. Quando leggete la parola 'circo', potete comprenderne il significato vedendo l'immagine di una pista, degli elefanti, dei trapezisti; udendo una musica carnevalesca, provando una grande eccitazione, oppure sentendo l'odore e il gusto del popcorn o dello zucchero filato. Il significato di un termine può essere compreso per mezzo di uno qualsiasi dei canali sensoriali, o per mezzo di una qualunque loro combinazione.


 Le persone dirigono lo sguar­do in ben determinate direzioni secondo il tipo di pensiero che hanno in quel momento. Questi movimenti dello sguardo sono chiamati se­gnali d'accesso oculari. Nella figura sono indicati i vari tipi d'elabora­zione che la maggior parte delle persone compie quando dirige lo sguar­do in una particolare dirczione. Per una piccola percentuale di persone la figura va letta 'ribaltata', cioè va considerata la sua immagine spe­culare.

Il modo più facile di utilizzare questo schema è quello di sovrap-porlo semplicemente al viso di una persona, in modo che a una data dirczione di sguardo corrisponde immediatamente il nome del segnale d'accesso corrispondente.

Vr:   Immagini rammemorate e eidetiche:   si vedono immagini o cose già viste, nello stesso modo in cui le si è già viste. Esempi di domande  che  provocano  questo   tipo  di   elaborazione:   "Di  che colore sono gli occhi di tua madre?". "Com'è il tuo cappotto?". Vc:   Immagini costruite:  si vedono immagini di cose mai viste prima, o  si vedono le cose  in  modo  diverso  da  come  le  si  vedevano prima. Tra le domande che di  solito provocano  questo  tipo di elaborazione:   "Come sarebbe un ippopotamo arancione a pallini rossi?". "Che aspetto avresti, visto dall'altra parte della stanza?". Ar:   Esperienze auditive rammemorate:   si ricordano suoni già sentiti. Domande  che  provocano  questo  tipo  di  elaborazione:   "Qual  è l'ultima cosa che ho detto?".  "Che suono  ha la  tua  sveglia?". Ac:   Esperienze auditive costruite:   si odono dei suoni mai sentiti pri­ma. Domande che  tendono  a provocare questo  tipo di elabora­zione sono:  "Che suono avrebbe un applauso che si trasforma in un canto d'uccelli?". "Che suono avrebbe il tuo nome, pronun­ciato alla rovescia?".

Aj:   Dialogo interno: si parla a se stessi. Domande che tendono a provocare questo tipo di elaborazione: "Di' a te stesso qualcosa che ti dici spesso". "Recita una poesia a mente". K: Accesso cenestesico: si avvertono emozioni, sensazioni tattili (sen­so del tatto), oppure sensazioni propriorettive (sensazione dei mo­vimenti muscolari). Tra le domande che provocano un'elaborazione di questo tipo: "Che sensazione da la felicità?". "Che sensazione da toccare una pigna?". "Che sensazione da correre?".