AUTOSUGGESTIONE
E ASSOPIMENTO
SOGGETTIVAMENTE CONTROLLATO
l'argomento dell'autosuggestione
da svegli, distinta dall’ autoipnosi, pur non facendo parte, letteralmente
parlando, dell'argomento di cui ci
occupiamo in questo trattato, è tuttavia abbastanza collegato ad esso
dato che i suoi fenomeni sono spiegati dalla
stessa teoria di base, ed è perciò giusto spendere in questa sede alcune parole
a suo riguardo.
L'autosuggestione implica il processo conscio di ripetere mentalmente un pensiero o una frase rappresentante
la reazione fisica o l'atteggiamento mentale desiderati: « Ogni giorno e
in ogni modo mi sentirò
sempre meglio ». Questo processo da come risultato lo stabilirsi di un simile modello di pensiero che si manifesta nella reazione fisica o nell'atteggiamento mentale desiderati, se organicamente possibile.
L'autosuggestione
consapevole può raggiungere il suo risultato interessando direttamente la
mente oggettiva. Questo processo è ovviamente del tutto differente da quello dell'auto-ipnosi in cui l’oggettiva consciamente controlla
(e suggestiona) la soggettiva che le ha permesso di venire alla
ribalta.
Tra questi due vi è un processo intermedio che abbina la
semplicità del metodo a risultati positivamente pratici; mi riferisco al processo di influenzare la propria mente soggettiva
durante il sonno ordinario (senza autoipnosi)
attraverso la conscia ripetizione mentale del tipo di pensiero desiderato mentre si sta per entrare nello stato del normale
assopimento.
Poiché si conclude
col controllo del tipo di pensiero, soggettivo (ma non nel modo risultante
dall'ipnosi esterna o dall'auto-ipnosi ), lo chiamo assopimento soggettivamente
controllato.
Quando la distensione
e la recessione dei sensi oggettivi procedono verso il punto in cui arriva il sonno,
allora e simultaneamente la soggettiva viene alla ribalta.
Durante questo tempo si può coscientemente ripetere mentalmente il pensiero o
la frase che rappresenta la reazione fisica o l'atteggiamento mentale
desiderati; questa ripetizione influenza la soggettiva che sta per venire alla ribalta e si imprime
come la fondamentale, controllante
e accettata generalizzazione del soggettivo e resta così con questo
potere durante il seguente periodo di sonno (fino a quando cioè, non viene
altrimenti cacciata). In questo modo si è capaci di stabilire da soli il tipo
base di pensiero che controlla i propri processi fisici e mentali, gli atteggiamenti
e le reazioni durante le ore di sonno, generalmente trasportabili nello stato sveglio
immediatamente seguente (poiché il tipo di pensiero, una volta
stabilito, persisterà sino a quando non viene altrimenti cacciato).
La comprensione di questa
tecnica, specialmente se associata alla
valutazione di queste basi teoretiche, permetterà alla media delle
persone di aiutare se stesse in questa semplice ma efficace maniera nel caso
che dovessero essere affetti da uno dei molti disturbi comuni che colpiscono
l'umanità.
I pensieri molesti
possono essere respinti, gli atteggiamenti corretti, i desideri controllati, le paure disperse, le speranze alimentate; praticamente,
grazie all'assopimento soggettivamente controllato è possibile, in un
certo grado, raggiungere tutto ciò che si può ottenere con la suggestione postipnotica.
La
conscia ripetizione mentale del pensiero o della frase che rappresentano la reazione fisica o l'atteggiamento mentale desiderati,
non deve necessariamente essere espressa con un frasario preciso; la qualità
letteraria e l'esattezza della dizione non hanno in questo caso alcuno scopo di per se stesse. La
sola cosa richiesta è che il pensiero
o la frase usati abbiano per colui che le usa
il significato desiderato.
In realtà le stesse parole possono essere
usate in differenti occasioni, ogni volta con differente contenuto.
E' possibile sviluppare una frase con delle possibilità esaurienti
e usarla in diverse situazioni.
E' una
questione individuale in cui il significato del pensiero o della frase per colui che la usa è il
solo criterio di valutazione. Incidentalmente, il problema
dell'insonnia torpida che succede a un interrotto sonno notturno può essere combattuta con la comprensione di ciò che causa una simile
insonnia.
Essa è spesso
accompagnata dalla involontaria ripetizione di alcuni
modelli di pensiero che hanno preso il controllo della mente soggettiva.
Pur sembrando paradossale, il miglior modo per risolvere il problema è svegliare se stesso coscientemente e rifiutare e scacciare la ripetizione dei
modelli di pensiero e quindi ricominciare il processo di rilassamento
verso il sonno usando il proprio modo
abituale di rilassarsi o quello del sonno soggettivamente controllato.
Il
risveglio cosciente porta alla ribalta l'oggettivo, rendendo così possibile il rifiuto attivo del fastidioso modello di
pensiero; tale rifiuto viene compiuto
giungendo a una generalizzazione del rifiuto stesso, generalizzazione che richiede un processo
induttivo di cui solo l'oggettivo è capace.