APPLICAZIONE (  xyjffges)   (controllo esterno)

  l'ipnosi è un effettivo aiuto in vari tipi di operazioni. Due sono i modi possibili per raggiungere il fine voluto e sia l'uno che l'altro o ambedue contempora­neamente possono essere usati in ogni caso particolare: (1) l'uso di una aumentata capacità di memoria del soggetto du­rante lo stato ipnotico, e (2) la possibile inculcazione delle suggestioni nella mente soggettiva del soggetto con effetto continuato (postipnotico). Queste sono, secondo quanto precedentemente stabilito, le basi della (xyjffges) per mezzo del controllo ipnotico.

aumento di memoria

La capacità di un individuo di richiamare alla mente in mo­do esatto eventi del passato è quasi sempre maggiore nello stato ipnotico di quanto non sia da sveglio. Tale aumentata capacità di ricordo viene chiamata ipermnesia. L'ipermnesia nello stato ipnotico è in completa armonia con la Teoria della Esclusione Relativa Psichica in cui la mente soggettiva (che controlla la memoria) viene alla ribalta al­lorché la oggettiva retrocede. Per la stessa ragione la teoria spiega inoltre l'esperienza comune della facilità di aumentare la memoria nello stato da svegli con un rilassamento e sop­pressione degli interessi oggettivi del momento


Per semplicità di espressione userò d'ora in avanti il ter­mine « avvenimento critico » per designare tutti quegli even­ti passati repressi, le precedenti reazioni ad essi e i modelli di pensiero da esso risultanti (p. es.: memorie represse e lot­te inconscie) che hanno causato il disordine funzionale o il di­sturbo nevrotico.

Ogni tentativo per scoprire tali avvenimenti critici, se il soggetto è sveglio, di solito comporta lunghe sedute in cui il soggetto viene spinto «a parlare di se stesso» dallo psico­logo o dallo psicoanalista il quale tenta così di scoprire l'infor­mazione desiderata. Nella maggior parte dei casi, anche quan­do il soggetto finalmente ricorda e racconta l'avvenimento critico, egli non è personalmente conscio del suo significato fino a quando lo psicologo o lo psicoanalista non glielo indica o glielo spiega. Generalmente, quando l'avvenimento critico è stato scoperto e il suo significato spiegato e capito, il disor­dine funzionale o la nevrosi da esso prodotti scompaiono

L'ipermnesia ipnoticamente indotta generalmente risveglierà il ricordo desiderato molto più rapidamente di quanto sia possibile nello stato da sveglio. Pragmaticamente, questo metodo ha dimostrato il suo valore, valore che si esprime in un ricordo molto più rapido dell'avvenimento critico deside­rato e in una più rapida valutazione del suo significato da parte del soggetto.

Una volta stabilito il controllo ipnotico, è, nella grande percentuale dei casi, più valido e più semplice dell'ordinaria tecnica psicoanalitica; più valido per la sua rapidità nel raggiungere i risultati e più semplice grazie a tale rapidità che, per l'immediatezza nell’arrivare al fine desiderato, eli­mina le vie traverse altrimenti causa di complicazioni.

La tecnica della conversazione è simile a quella usata nelle analisi non-ipnotiche. L'unica differenza consiste nel fatto che il controllo ipnotico viene precedentemente stabilito e (una volta addormentato il soggetto) esteso attraverso brevi do­mande e risposte fatte per assicurare la facilità di conversazione durante il sonno. (Anche nello stato sveglio è necessa­ria una certa conversazione preliminare a due prima che il soggetto raggiunga e stabilisca una certa naturalezza nella conversazione stessa). Un procedimento che talvolta porta a un risultato soddisfacente è quello di suggerire al soggetto ip­notizzato di raccontare ogni caso in cui il disordine di cui si lamenta si è manifestato.

Per rievocare l'avvenimento critico, una pre­liminare conversazione psicoanalitica nello stato sveglio segui­ta dall'uso dell'ipnosi. Questo metodo ha il vantaggio (tra gli altri) di poter essere utilizzato anche da inesperti ipnotizzatori, poiché l'ipnosi può essere indotta da un ipnotizzatore oltre che dall'analista; l'interrogazione del soggetto in stato ipnotico può avvenire sia da parte di tale ipnotizzatore in presenza dell'analista, sia da parte dell'analista stesso dopo che l'ipnotizzatore abbia ade­guatamente suggestionato il soggetto.

La superiorità del metodo ipnotico per indurre lipermnesia e teoreticamente spiegata: (1) dal prevalere della mente soggettiva (che controlla la memoria) e (2) dal fatto che gli avvenimenti critici repressi (siano essi eventi o reazioni ad eventi o tipi di pensiero) che hanno causato i disordini sono apparentemente localizzati nella mente soggettiva sotto forma di fattori di memoria dimenticati.

Il secondo punto, e cioè che gli avvenimenti cruciali, che in­consciamente disturbano o sono repressi, sono localizzati nel­la mente soggettiva come fattori dimenticati di memoria, è im­portante per la teoria qui esposta e per la pratica patrocinata. Sebbene repressi e causanti disordini funzionali o nevrosi, questi avvenimenti critici non sono parte della mente oggettiva (attuale, conscia); allorché essi diventano parte della men­te oggettiva, il disordine funzionale o la nevrosi spariscono. L'incapacità tuttavia perdura fino a quando l'avvenimento critico resta un fattore della sola mente soggettiva e cioè un avvenimento dimenticato che è divenuto parte della memoria del soggetto.

Gli eventi ricordati durante lo stato di trance si manife­stano in uno dei due tipi di memoria: rivivificata o regressiva. Allorché un evento viene ricordato nel suo modo originale, senza riguardo o rapporto ad eventi susseguentemente avve­nuti o a atteggiamenti e conoscenze acquisiti in seguito dal soggetto, la ricordata esperienza viene detta rivivificata: l’ evento passato, come tale, è vivificato. Nel caso in cui tutta­via il ricordo si manifesta alla luce di, o in relazione a, la co­noscenza e gli atteggiamenti acquisiti dal soggetto dal momen­to in cui è avvenuto l'evento ricordato, l'esperienza riportata viene chiamata regressiva. Una memoria rivivificata è gene­ralmente svelata col rivivere da parte del soggetto l'evento passato nell'atteggiamento che in lui prevaleva al tempo in cui tale evento si è verificato per la prima volta. Una memo­ria regressiva, al contrario, sarà probabilmente svelata insie­me a una espressione di atteggiamento o a un giudizio basato sulla conoscenza acquisita dal soggetto nel tempo intercor­rente tra il verificarsi iniziale dell'avvenimento e la rivela­zione.

La differenza tra questi tipi di memoria dipende dal grado in cui, e dal periodo di tempo durante il quale l'avvenimento o l'evento ricordato sono stati localizzati nella sola mente sog­gettiva. Un avvenimento o evento che è stato localizzato nel­la sola mente soggettiva dal tempo del suo verificarsi (o pochissimo tempo dopo) fino al suo ricordo e rivelazione, sarà rivelato nel suo stato originale senza rapporto con le cono­scenze e gli atteggiamenti della mente oggettiva susseguente-mente acquisiti; si tratterà quindi di una memoria rivivificata. Se d'altro canto l'evento o l'avvenimento è stato ricordato da periodo a periodo tra il suo primo verificarsi e la definitiva ri­velazione, sarà rivelato soggetto a, e colorato dall'oggettiva conoscenza del soggetto e dagli atteggiamenti acquisiti dal momento del suo inizio. La stessa cosa è valida quando il ri­cordo non è immediatamente seguito dalla rivelazione e quan­do la rivelazione arriva solo dopo la considerazione oggettiva dell'esperienza ricordata. In ambedue gli ultimi casi, la me­moria viene rivelata come regressiva. Nel’indurre il sonno ipnotico, l'operatore porta la mente soggettiva del soggetto alla ribalta. Questa è quella parte del­la mente del soggetto in cui è localizzato il desiderato avve­nimento critico. Nello stato ipnotico il soggetto ricorda più rapidamente il desiderato avvenimento critico non solo perché la mente soggettiva controlla la memoria, ma anche perché, liberata dall'influenza repressiva della mente oggettiva, la sog­gettiva è libera di ricordare l'avvenimento critico nel suo stato originale non influenzato né distorto dai normali inte­ressi repressivi e dagli atteggiamenti della mente oggettiva del soggetto sveglio. Così, attraverso l'ipnosi, l'avvenimento critico viene rivelato nel suo stato e prospettiva originali e più rapidamente di quanto non sia possibile allorché il sog­getto è sveglio e conseguentemente confuso dalle sue ogget-tive (attuali, conscie) preoccupazioni.

E' interessante notare che la teoria qui esposta spiega non solo i risultati raggiunti attraverso il controllo ipnotico — co­sì come il sonno ordinario e i processi del pensiero nello sta­to da sveglio  ma anche ciò che fino ad ora non era mai stato soddisfacentemente spiegato alla mia mente, vale a di­re: la ragione per cui la tecnica psicoanalitica freudiana agi­sce, cioè perché i disordini funzionali o le nevrosi scompaiono allorché l'avvenimento critico viene scoperto e il suo signi-gnicato spiegato e capito.

Questa spiegazione è basata sull'incapacità della mente sog­gettiva a ragionare deduttivamente. La mente oggettiva, ca­pace di ambedue i ragionamenti, induttivo e deduttivo, rapi­damente disperde il disordine funzionale, o la nevrosi, dal momento in cui è conscia e capisce il significato dell'avve­nimento critico; e questo perché, utilizzando il processo in­duttivo e considerando l'avvenimento critico un semplice particolare tra tutti gli altri particolari di cui è a conoscenza, essa rilega l'avvenimento critico in una posizione di esatto rapporto insieme agli altri particolari e arriva alle normali generalizzazioni sulla base di tutti i particolari ad essa noti. Tutte le sue generalizzazioni sono quindi normali; la genera­lizzazione anormale che produce il disordine funzionale o la nevrosi viene dispersa e la manifestazione anormale scom­pare.

La precedente incapacità della mente soggettiva a raggiun­gere da sola questo risultato può essere meglio capita osser­vando come nasce il disordine funzionale. Un avvenimento ge­neralmente molto spiacevole o contemporaneo a uno shock viene respinto dalla mente oggettiva (attuale, conscia) del sog­getto in maniera così assoluta che si localizza nella sola mente soggettiva (memoria). A causa del suo immediato, energico e unico rifiuto da parte dell'oggettiva, esso si localizza nella mente soggettiva staccato e isolato dagli altri particolari con cui l'oggettiva normalmente lo associerebbe. Così, isolato e distaccato dagli altri particolari normalizzanti, diviene per la mente soggettiva sia in se stesso che attraverso se stesso, la causa di una accettata generalizzazione anormale che la sola soggettiva non può controbattere essendo incapace di un ra­gionamento induttivo; e tale accettata generalizzazione anor­male genera un comportamento anormale che si manifesta in un disordine funzionale o in una nevrosi. Questa accettata, anormale generalizzazione, situata nella mente soggettiva dove è inaccessibile a un attacco induttivo, resta rigida e inflessi­bile e le spinte che essa genera manifestano effetti penetranti non ostacolati dall'usuale fattore normalizzante del pensiero conscio. Il disordine funzionale o la nevrosi persistono fin quando persiste l'accettata generalizzazione anormale, esso re­sta fino a quando è localizzato nella sola mente soggettiva, ed essendo lì localizzato, dissociato e isolato dagli altri partico­lari che non sono stati così istantaneamente, violentemente e assolutamente rifiutati e repressi dalla mente oggettiva, esso non viene ordinariamente ricordato in uno qualsiasi dei modi usuali, ma solamente come risultato di uno straordinario scandagliamento. Tale straordinaria investigazione viene general­mente compiuta dalla tecnica psicoanalitica freudiana, ma essa può speditamente essere effettuata attraverso il con­trollo ipnotico. Una volta così scoperto l’ avvenimento critico e spiegato e capito il suo significato dalla mente oggettiva, il processo induttivo arriva alle normali ge­neralizzazioni, come ho precedentemente spiegato, e il disor­dine scompare.

E' necessario una speciale attenzione nell'usare l'ipnosi per indurre l'ipermnesia per la xyjffges, vale a dire che l'ope­ratore attentamente deve evitare di dare qualsiasi suggeri­mento riguardo alla natura dell'avvenimento critico. Tale suggerimento può essere accettato dal soggetto mentre al contrario si desidera che il soggetto stesso ricordi e scopra il reale avvenimento critico che è alla base del suo disordine.

 

 

suggestione  postipnotica

 

L'uso della sola suggestione postipnotica, per cui è richiesta l'analisi preliminare, sopprimerà solamente i sintomi ma non le loro cause.

Talvolta, tuttavia, il metodo , xyjffges anche se coadiu­vato dal controllo ipnotico, si rivela inefficace o superfluo. Ciò può essere dovuto al fatto che (1) il disordine funzionale o la nevrosi che si vuole combattere sono basati su un avve­nimento critico estremamente difficile da scoprire; o (2) al fatto che l'avvenimento critico, fattore originale causante il disordine, è già stato soppiantato da altri fattori (es.: abitudi­ni o riflessi acquisiti, rapporti o atteggiamenti sociali) dive­nuti ora la causa del disordine; oppure (3) al fatto che non esi­ste alcun avvenimento critico alla base del disordine.

Nel terzo caso il problema generalmente non è quello di eliminare un disordine funzionale ma, piuttosto, quello di eli­minare un indesiderabile modello di comportamento (gene­ralmente basato su atteggiamenti sociali istintivi o acquisiti), o di adattare le reazioni mentali alle persone, alle cose e agli eventi.

Tali problemi possono non avere alcun rapporto con un qualsiasi particolare avvenimento critico. Per esempio, la ti­midezza che si manifesta in un comportamento asociale, può in molti casi essere il risultato di comuni fattori ambientali (quali la mancanza di una appropriata attenzione in casa du­rante gli anni formativi o di un eclissamento a causa della superiorità degli altri membri della famiglia) o dalla necessità di conformarsi a un modo di vivere spiacevole per il soggetto (quale portare gli occhiali o un apparecchio auricolare). Il ri­sultante tipo di comportamento spiacevole in tale caso non è causato da un qualsiasi particolare avvenimento critico; non solo non esiste alcun avvenimento critico da scoprire e spie­gare, ma al contrario la causa della difficoltà è stata pro­babilmente sempre conosciuta dal soggetto e il conseguente disordine o il tipo di comportamento è una reazione che a lui sembra logica e naturale. E' quindi difficile, se non impossi­bile, superare questo genere di comportamento attraverso ordinari mezzi psicoanalitici o polemici.

Lo stesso può dirsi per le reazioni a persone, cose e eventi che, sebbene non si manifestino in disordini funzionali o mo­di di comportarsi spiacevoli, causano al soggetto irritazione, fastidio, insoddisfazione o scontentezza mentale o fisica o ad­dirittura ambedue. Per esempio, una persona costretta a por­tare un apparecchio auricolare a causa di un indebolimento degli organi dell'udito, sebbene possa non manifestare alcun disordine funzionale o alcun comportamento spiacevole, può ciononostante per questa ragione essere costantemente irri­tata, infastidita, insoddisfatta e infelice. Tale reazione può essere dovuta sia all'avversione al difetto fisico evidente di cui è affetto, o al fastidio fisico causato dal portare un appa­recchio, o da ambedue. Tra le altre cose, simili apparecchi auricolari spesso disturbano chi li porta amplificando e tra­smettendo suoni indesiderati (p. es.: il frusciare degli abiti contro il microfono viene amplificato e trasmesso direttamen­te all'orecchio con continui effetti disturbatori). In tali casi, la tecnica psicoanalitica è superflua.

Nei casi in cui (1) l'avvenimento critico è estremamente difficile da scoprire o (2) altri fattori hanno soppiantato l'ori­ginale avvenimento critico divenendo l'attuale e sostituta causa del disordine, la tecnica psicoanalitica può rivelarsi inefficace: e ciò non perché la sua applicazione sia impossibile, ma perché la necessaria durata del trattamento in tali casi può essere inconciliabile con i limiti intellettuali o eco­nomici del soggetto stesso.

La maggior parte dei disordini e dei disturbi in cui la tec­nica psicoanalitica è o inefficace o superflua, possono essere alleviati o curati attraverso la suggestione postipnotica.

Per suggestione postipnotica si intende una suggestione xyjffges o suggestioni esercitate direttamente sulla mente soggettiva di un soggetto che è in stato di trance ipnotica a cui si aggiunga la suggestione che vi sarà un effetto continua­to (postipnotico) anche dopo il risveglio del soggetto. Le suggestioni di continuità vengono ac­cettate dalla mente soggettiva del soggetto come vere gene­ralizzazioni, e come tali, divengono parte del suo accettato e naturale modo di pensare. Le suggestioni sono accettate co­me vere generalizzazioni dalla mente soggettiva per la sua incapacità a ragionare induttivamente.

Essendo quindi divenute parte del modo di pensare del soggetto e restando tali anche da sveglio, le suggestioni tera­peutiche controllano i suoi modi di pensare da sveglio e ne influenzano così il suo conseguente comportamento.

A questo punto si,verifica un conflitto tra i pensieri e le azioni abituali del soggetto e i modelli di pensiero e le azioni domandate dalla soggettiva. Ed è per questa ragione che le suggestioni postipnotiche non raggiungono sempre i risultati desiderati in una seduta. All'inizio, l'influenza può essere solo parziale, ma la ripetizione porta un graduale aumento di for­za proprio come accade per un pendolo o una ruota libera grazie a ripetuti impulsi.

Suggestioni simili e con uguale influenza possono essere esercitate senza alcuna ipnosi, ma il loro effetto sarà insigni­ficante se paragonato alla forza delle suggestioni fatte sul sog­getto in stato ipnotico poiché in questo ultimo caso, esse so­no esercitate direttamente sulle mente soggettiva.

Le suggestioni di continuità posso­no essere accoppiate alla suggestione di amnesia, come fonte degli impulsi, in modo da raggiungere risultati effettivi più rapidi. Quando il soggetto si desta ed ignora che su di lui è stata esercitata una suggestione postipnotica, è meno atto a neutralizzare i suoi effetti. Mentre, quando è conscio della reale natura della suggestione postipnotica, il soggetto sveglio combatte più facilmente gli impulsi. Talvolta per annullarne gli effetti può essere sufficiente il solo sapere che una parti­colare suggestione è stata esercitata su di lui. Al contrario, se l'origine di tali impulsi viene dimenticata, essi colpiscono il soggetto con una forza apparentemente normale che il sog­gètto stesso accetta incondizionatamente a cui si conforma con più prontezza proprio come uno che porta più volentieri a buon fine una idea o un progetto proprio piuttosto che quello di un altro, Tali suggestioni postipnotiche esercitano una forte influenza e quando la loro origine resta ignota al soggetto esse hanno una forza penetrante simile a quella di indefinite spinte subconscie.

Naturalmente, nell'opera terapeutica si presuppone che il soggetto abbia richiesto il trattamento. In questo tipo di la­voro, tuttavia, il soggetto generalmente sarà consapevole del fatto che su di lui vengono esercitate suggestioni , sebbene l'amnesia postipnotica possa renderlo inconsapevole del loro specifico contenuto; e inoltre, anche quando il sog­getto è conscio del contenuto specifico delle suggestioni post­ipnotiche esercitate, il suo grande desiderio di portare a ter­mine la cura ridurrà il valore della controsuggestione ogget­tiva.. Non è possibile escogitare alcuna formula costante riguardo al limite in cui può essere proposta l'amnesia

Quando è possibile, è utile sottoporre il soggetto alla sug­gestione postipnotica mentre ancora dorme; la cinestesia aiuta a rinforzare la memoria e contribuirà a inculcare con maggior forza il modello di pensiero nella mente soggettiva. La messa in atto durante il sonno viene eseguita dalla suggestione che la stessa agirà anche dopo il risveglio del soggetto.

Il metodo di esercitare le suggestioni postipnotiche può es­sere esemplificato col caso di una persona che desideri superare l'abitudine di fumare. Mentre il soggetto, è in stato di trance, chiedetegli se desidera una sigaretta. Alla sua risposta affer­mativa rispondete: « Quando ti darò questa sigaretta, accen­dila e aspira profondamente. La prima boccata sarà leggermente amara, la seconda ancora più amara, la terza sarà amarissima e aspra e non ti piacerà per niente, la quarta sarà così amara e aspra che sputerai, sarà veramente disgustosa; la quin­ta avrà un gusto peggiore delle altre e ti farà veramente ri­brezzo e getterai via la sigaretta ».

La suggestione deve essere seguita dalla messa in atto durante il sonno. Allora chiedete: «Non ti piace? », e più tardi: « Questo è ciò che accadrà tutte le volte che fumerai una sigaretta. Anche dopo che io ti avrò risvegliato, accadrà sempre così: la prima boccata sarà amara e la seconda anco­ra peggio e dopo poche boccate avrai in bocca un gusto terri­bile e getterai la sigaretta. Arriverai a provare avversione per il fumo. Prossimamente fumerai solo dieci si­garette al giorno, non di più e forse meno, e esse avranno un sapore sempre peggiore. Non ricorderai che sono stato io a dir­ti questo, ma tutto si verificherà normalmente, proprio come io ho detto ».

La suggestione postipnotica può anche essere utilizzata per rendere una persona immemore di fattori altrimenti irritanti e fastidiosi. Per esempio, l'avversione, a causa della sua evi­denza, per un aiuto all'udito, può essere così combattuta: «Ora stai usando un apparecchio auricolare e non ne sei né infa­stidito né impacciato ». (Questo presume precedenti suggestioni che facciano superare il disagio e la vergogna). « Ora quando ti sveglierò, non sarai né infastidito né vergognoso, proprio come non lo sei ora. Continuerai a sentirti perfetta­mente a tuo agio, tranquillo e disinvolto ogni volta che userai l'apparecchio. Più lo userai, più avrai la sensazione che la cosa sia del tutto naturale e niente affatto vergognosa. Non ricorderai che sono stato io a dirti queste cose, ma tutto si verificherà naturalmente, così come io ho detto ».

In alcuni casi, la suggestione postipnotica può anche es­sere capace di eliminare una oppressione o un suono irri­tante. Una persona può essere liberata dall'oppressione che un apparecchio auricolare esercita sulla sua persona o dal brusio causato dal fruscio dei propri abiti contro il micro­fono quando si muove.

Questo specifico oblio viene in un primo tempo stabilito durante il sonno e poi portato a termi­ne da sveglio.

 La messa in atto dello specifico oblio non in­tacca né indebolisce i sensi del soggetto rispetto a qualsiasi altra cosa che non sia l'oggetto specifico; potete assicurarvi di ciò includendo una suggestione con tale effetto.

 I casi-tipo per cui la suggestione postipnotica può essere d'aiuto, sono parecchi e possiamo elencarne solo alcuni:

Insonnia, Sogni che turbano e incubi, Sonnambulismo, Sovra eccitazione

Paure e fobie:  claustrofobia, acrofobia, ginofobia, xenofo­bia, ecc. Paure dei temporali, dei fulmini, dei terremoti ecc. Morbosità Ipocondria Costrizioni Ossessioni, Depressioni, Allucinazioni, Delusioni, Sadismo, Masochismo, Narcisismo, Indulgere sessualmente, eccessiva masturbazione o im­potenza sessuale funzionale

Disturbi nevrotici che accompagnano la menopausa o sus­seguenti a un aborto o a un parto

Amnesia, Paralisi funzionale, cecità, afonia e sordità, Ipertensione funzionale, Disordini funzionali della parola (molti tipi di balzuzie o di esitazioni vocali), Mali di testa nervosi, Abitudini nervose che includono contrazioni e tic; mangiarsi le unghie; il vizio del fumo, dell'alcool e dedicarsi troppo ai piaceri della tavola

Vergogna o timidezza dovute a difetti fisici come la mancan­za di un arto, cicatrici, sordità, imperfezioni, ecc.

Difetti di personalità: timidezza, litigiosità, collera, goffag­gine, eccessiva sottomissione, Abitudine a mentire, Cleptomania e alcune altre tendenze criminose e antisociali, Esser dediti alla droga.

Molte persone, pur non essendo affette da alcun disturbo funzionale o nevrotico, possono cionostante beneficiare di al­cuni tipi di suggestione postipnotica. Per esempio, il cantante di professione, il solista strumentale, l'attore, l'annunciatore, ecc, possono così raggiungere una nuova valutazione della loro porsonalità e un controllo della voce e dello stile che portano a un miglioramento dal punto di vista artistico. Allo stesso modo l'avvocato, l'ingegnere, il funzionario o il negoziante possono assicurarsi i benefici di una realizzata affermazione, stabilità e forza di persuasione.

In molti casi in cui l'applicazione della medicina somatica è inefficace, attraverso il controllo ipnotico può portare a termine la cura desiderata.

Il grado in cui un soggetto può essere guarito con la sola suggestione postipnotica, abbastanza per essere indipendente dall'ipnotizzatore, varia da caso a caso. La dipendenza dall'ip­notizzatore va via via diminuendo nel corso del trattamento co­sì che la suggestione necessaria è sempre meno intensa e ven­gono stabiliti intervalli sempre più lunghi tra una seduta e l'al­tra. L'influenza della soggettiva sulla oggettiva, che agisce con una resistenza sempre maggiore, produce alla fine una stabilità oggettiva basata sul nuovo modo di pensare che per mezzo del­la sostituzione elimina il precedente comportamento o reazione sgradevole