Nozioni di
tecnica dell'intaglio
Intaglio su
legno a punta di coltello. La lavorazione del legno ha
origini antichissime. In Valle d'Aosta così come in Alto Adige,
ma come anche in altre località soprattutto montane, la
lavorazione del legno è sempre stata un'attività artigianale
fra le più importanti. In particolare, questa forma di
artigianato è una vera e propria arte decorativa che si esprime
attraverso una serie praticamente infinita di motivi. L'uso della
punta del coltello deriva proprio dall'origine pastorale di
quest'arte che era praticata da pastori e contadini con l'unico
mezzo semplice, economico e praticamente in possesso di tutti: il
proprio coltello. A questa si affianca in modo più evoluto
la scultura, sia essa a bassorilievo che a tutto tondo. In
particolare, diciamo che l'intaglio a punta di coltello può
essere visto come un entry point della scultura in quanto è più
abbordabile, anche perché si basa sostanzialmente su decori
piani. Non per questo comunque dobbiamo considerarlo come una
forma artistica minore, infatti, con la pratica e l'esperienza si
ottengono lavori decisamente pregevoli. L'intaglio
sostanzialmente posa le sue fondamenta su una forma molto
semplice che è il triangolo. L'utilizzo di questa semplice forma
può dare vita a figure più complesse e notevoli. L'introduzione
con l'esperienza di nuove figure basate sempre sulla forma del
triangolo, ma con lati arrotondati, può dare vita a disegni
sempre più complessi ed armoniosi. Oggi per praticare questa
forma d'arte non si ricorre più al semplice coltello da pastore,
ma sono in commercio coltelli specifici, di varie forme e
dimensioni, che agevolano il compito dell'intagliatore (fig.1).
Manuale di INTAGLIO SU LEGNO a punta di coltello Scuola Valdostana - Quinto Carmonini e Giovanni Verducci - Priuli e Verlucca Editori (fig.2c)
Il coltello si
impugna prevalentemente tra il pollice e l'indice (fig.3), anche
se qualcuno preferisce utilizzare il pugno chiuso (fig.4). A tal scopo, consiglio di munirsi di blocchetti di legno di tiglio delle dimensioni di 8x10 cm e dello spessore minimo di 2 cm. Esercizio Nr. 1 Preso un
blocchetto di legno, si disegna al suo interno un rettangolo di
6x8 cm ad un centimetro quindi dal bordo. All'interno di questo,
ad un altro centimetro di distanza, si disegna un secondo
rettangolo di 4x6 cm. Ora si divide la cornice così ottenuta in
quadrati del lato di 1cm e successivamente ogni quadrato viene
diviso in due da una diagonale (fig.5). Si formano così una
serie di triangolini (due per ogni quadratino). Questi sono
appunto le parti che dovranno essere tagliate, utilizzando il
coltello con una inclinazione di 45°, otterremo così un taglio
a forma di piramide rovesciata (fig.6 e 7). Ricordatevi
però quando tagliate che il primo taglio va fatto
trasversalmente alla vena del legno e per ultimo quello nel verso
della vena. Quando poi andremo a tagliare vicino ad un taglio
già fatto, il primo taglio dovrà essere quello che confina con
il buco (anche se nel senso della vena) e poi via via gli altri
secondo i criteri di cui prima (fig.8). Giriamo ora il
nostro blocchetto e sul retro ridisegnamo la stessa cornice che
avevamo fatto prima, ma questa volta dividiamo i quadrati in
quattro parti con entrambe le diagonali (fig.9). Ora in nostri
triangolini sono 4 per ogni quadrato e sono quindi più piccoli
(fig.10 e 11). L'unica vera differenza fra l'esercizio nr.1 ed il
nr.2 è la dimensione dei triangoli. Prendiamo un
nuovo blocchetto e ridisegnamo tutto come l'esercizio nr.2. Solo
che ora affronteremo un taglio a quadrato, ossia asportiamo
l'intero quadratino (quindi quattro tagli) (fig.12). Le regole da
rispettare sono sempre le stesse ma prima di fare i tagli a 45°,
tagliamo perpendicolarmente le diagonali del quadrato (fig.13).
Purtroppo non avevo nessun caso reale da mostrare,anche perchè
questo tipo di taglio non è molto usato. Giriamo di nuovo
il blocchetto e passiamo a qualcosa di più complesso, i tagli
rotondi. Per fare questo disegnamo le "palmette".
Tracciamo il solito rettangolo di 6x8 cm e dividiamolo in due
perpendicolarmente. Poi si lati più lunghi facciamo delle tacche
(7) ad 1 cm una dall'altra. Con il compasso con apertura dallo
spigolo inferiore sinistro fino al centro, tracciamo un arco che
arriverà dal centro al terzo cm sul lato. Puntando sul cm
successivo possiamo fare tutti gli archi come da fig.14. I due
più bassi si possono fare o a mano o con un curvilinee. Per la
parte destra l'operazione è la stessa. infine tracciamo due
linee dal centro superiore con ampiezza di 45° fino a toccare
l'arco più alto. Passiamo quindi a tagliare ricordandoci, così
come per l'esercizio nr.3 di tagliare perpendicolarmente ne
centro ogni foglia di palmetta (fig.15 e 16). Come potete notare
(fig.15), anche se sono curvi, sempre di triangoli si tratta. Per
i quattro triangoli superiori si opera come nell'esercizio nr.1. Prendiamo a
questo punto il nostro 3° ed ultimo blocchetto di tiglio e
passiamo al nostro primo "rosone" a sei petali.
Troviamo il centro del blocchetto (è sufficiente disegnare le due
diagonali) e puntando il compasso con apertura di 2 cm, disegnamo
un cerchio. Ora, con la stessa apertura puntiamo in un punto
qualsiasi del cerchio e disegnamo un arco interno al cerchio.
Puntiamo poi nei punti individuati dall'intersecazione dell'arco
con il cerchio e ripetiamo l'operazione (tot. 6 volte). Abbiamo
ora ottenuto un cerchio con sei petali (fig.17). Ora per
disegnare i petali esterni, disegnamo degli archi esterni al
cerchio da ognuno dei sei punti di prima e troviamo i sei punti
esterni dove questi si intersecano. Puntando in quei punti poi
tracciamo deli archi all'interno del cerchio e otteniamo altri
sei petali (fig.18). Giriamo di nuovo
il blocchetto e passiamo all'ultimo esercizio. Si tratta di un
rosone a ruota. Partire sempre come per l'esercizio nr. 5
disegnando un cerchio. Per una migliore comprensione però questa
volta esporrò prima l'immagine e poi la descrizione (fig.22). Quello che vi è stato proposto in questa pagina è un sunto di quanto viene effettivamente proposto ai principianti in un corso di intaglio. Chiaramente tutto questo va integrato con esercizi successivi che mettono in pratica quanto appreso su figure più complesse e di maggior impatto artistico. Inoltre questo che vi è stato proposto non si pone come un vero è proprio corso ma piuttosto come un tentativo di dare un'idea di ciò che un aspirante intagliatore deve affrontare. A tal fine ricordo che è sempre meglio affidarsi ad una scuola di intaglio o ad un maestro di intaglio. Questo perchè la tecnica oltre che spiegata o letta deve essere supportata da esempi e da correzioni. E poi ci sono tutti gli aspetti legati ai tipi di legno utilizzati e alla trattazione dei pezzi ultimati che trovano riscontri effettivi solo all'atto pratico.
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