Nozioni di tecnica dell'intaglio

Intaglio su legno a punta di coltello.


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La lavorazione del legno ha origini antichissime. In Valle d'Aosta così come in Alto Adige, ma come anche in altre località soprattutto montane, la lavorazione del legno è sempre stata un'attività artigianale fra le più importanti. In particolare, questa forma di artigianato è una vera e propria arte decorativa che si esprime attraverso una serie praticamente infinita di motivi. L'uso della punta del coltello deriva proprio dall'origine pastorale di quest'arte che era praticata da pastori e contadini con l'unico mezzo semplice, economico e praticamente in possesso di tutti: il proprio coltello.  A questa si affianca in modo più evoluto la scultura, sia essa a bassorilievo che a tutto tondo. In particolare, diciamo che l'intaglio a punta di coltello può essere visto come un entry point della scultura in quanto è più abbordabile, anche perché si basa sostanzialmente su decori piani. Non per questo comunque dobbiamo considerarlo come una forma artistica minore, infatti, con la pratica e l'esperienza si ottengono lavori decisamente pregevoli. L'intaglio sostanzialmente posa le sue fondamenta su una forma molto semplice che è il triangolo. L'utilizzo di questa semplice forma può dare vita a figure più complesse e notevoli. L'introduzione con l'esperienza di nuove figure basate sempre sulla forma del triangolo, ma con lati arrotondati, può dare vita a disegni sempre più complessi ed armoniosi. Oggi per praticare questa forma d'arte non si ricorre più al semplice coltello da pastore, ma sono in commercio coltelli specifici, di varie forme e dimensioni, che agevolano il compito dell'intagliatore (fig.1).

Fig.1Fig.1

Il consiglio che posso dare, per intraprendere questa forma d'arte, e comunque quello di frequentare un corso d'intaglio o comunque di farsi spiegare i rudimenti da un intagliatore esperto. Queste scuole sono facilmente reperibili sia in Valle d'Aosta che in Alto Adige. Personalmente, abitando in provincia di Parma, sono stato fortunato in quanto il mio maestro, appresa l'arte in Valle d'Aosta, ha aperto una scuola di intaglio e scultura a Varano de' Melegari (PR). Attualmente è possibile frequentare uno dei corsi che sto tenendo personalmente. Per maggiori informazione vedere la voce "Corsi" dalla home page di questo sito.

Per chi invece vuole provare ad avvicinarsi all'intaglio in completa autonomia, consiglio l'acquisto dei seguenti libri:

 DIECI PICCOLE LEZIONI Corso pratico di intaglio su legno a punta di coltello - Michele Ferrari -
Boopen Editore
(fig.2a)

Fig.2a Fig. 2a


 DAL FLOREALE AL GOTICO Corso pratico di intaglio floreale e gotico passando per il barocco
 - Michele Ferrari - Boopen Editore
(fig.2b)

Fig.2a Fig. 2b

Manuale di INTAGLIO SU LEGNO a punta di coltello Scuola Valdostana - Quinto Carmonini e Giovanni Verducci -  Priuli e Verlucca Editori (fig.2c)

Fig.2b Fig.2c


Manuale di INTAGLIO DECORATIVO - Giuseppe Binel e Maria Luisa Pierobon -
Priuli e Verlucca Editori
(fig.2d)
  Fig.2c Fig.2d

Per quello che riguarda i coltelli  (fig.1) consiglio invece la ditta Codega di Premana (LC) il cui sito internet è accessibile dalla sezione links. Ricordo a tutti che sono sempre disponibile per informazioni e quant'altro a chiunque sia interessato.

Tecnica dell'intaglio.

Alcune delle immagini e parte dei testi qui riportati, sono presi dal manuale di cui a fig.2b. 

Come si impugna il coltello.

Il coltello si impugna prevalentemente tra il pollice e l'indice (fig.3), anche se qualcuno preferisce utilizzare il pugno chiuso (fig.4).

Fig.3Fig.3 Fig.4Fig.4

Prove di taglio: corso di base per apprendere le figure fondamentali.

A tal scopo, consiglio di munirsi di blocchetti di legno di tiglio delle dimensioni di 8x10 cm e dello spessore minimo di 2 cm.

Esercizio Nr. 1

Preso un blocchetto di legno, si disegna al suo interno un rettangolo di 6x8 cm ad un centimetro quindi dal bordo. All'interno di questo, ad un altro centimetro di distanza, si disegna un secondo rettangolo di 4x6 cm. Ora si divide la cornice così ottenuta in quadrati del lato di 1cm e successivamente ogni quadrato viene diviso in due da una diagonale (fig.5). Si formano così una serie di triangolini (due per ogni quadratino). Questi sono appunto le parti che dovranno essere tagliate, utilizzando il coltello con una inclinazione di 45°, otterremo così un taglio a forma di piramide rovesciata (fig.6 e 7). Ricordatevi però quando tagliate che il primo taglio va fatto trasversalmente alla vena del legno e per ultimo quello nel verso della vena. Quando poi andremo a tagliare vicino ad un taglio già fatto, il primo taglio dovrà essere quello che confina con il buco (anche se nel senso della vena) e poi via via gli altri secondo i criteri di cui prima (fig.8).

Fig.5Fig.5 Fig.6Fig.6 Fig.7Fig.7

Fig. 8Fig.8

Esercizio Nr. 2

Giriamo ora il nostro blocchetto e sul retro ridisegnamo la stessa cornice che avevamo fatto prima, ma questa volta dividiamo i quadrati in quattro parti con entrambe le diagonali (fig.9). Ora in nostri triangolini sono 4 per ogni quadrato e sono quindi più piccoli (fig.10 e 11). L'unica vera differenza fra l'esercizio nr.1 ed il nr.2 è la dimensione dei triangoli.

Fig.9Fig.9 Fig.10Fig.10 Fig.11Fig.11

Esercizio Nr. 3

Prendiamo un nuovo blocchetto e ridisegnamo tutto come l'esercizio nr.2. Solo che ora affronteremo un taglio a quadrato, ossia asportiamo l'intero quadratino (quindi quattro tagli) (fig.12). Le regole da rispettare sono sempre le stesse ma prima di fare i tagli a 45°, tagliamo perpendicolarmente le diagonali del quadrato (fig.13). Purtroppo non avevo nessun caso reale da mostrare,anche perchè questo tipo di taglio non è molto usato.

Fig.12Fig.12 Fig.13Fig.13

Esercizio Nr. 4

Giriamo di nuovo il blocchetto e passiamo a qualcosa di più complesso, i tagli rotondi. Per fare questo disegnamo le "palmette". Tracciamo il solito rettangolo di 6x8 cm e dividiamolo in due perpendicolarmente. Poi si lati più lunghi facciamo delle tacche (7) ad 1 cm una dall'altra. Con il compasso con apertura dallo spigolo inferiore sinistro fino al centro, tracciamo un arco che arriverà dal centro al terzo cm sul lato. Puntando sul cm successivo possiamo fare tutti gli archi come da fig.14. I due più bassi si possono fare o a mano o con un curvilinee. Per la parte destra l'operazione è la stessa. infine tracciamo due linee dal centro superiore con ampiezza di 45° fino a toccare l'arco più alto. Passiamo quindi a tagliare ricordandoci, così come per l'esercizio nr.3 di tagliare perpendicolarmente ne centro ogni foglia di palmetta (fig.15 e 16). Come potete notare (fig.15), anche se sono curvi, sempre di triangoli si tratta. Per i quattro triangoli superiori si opera come nell'esercizio nr.1.

Fig.14Fig.14 Fig.15Fig.15 Fig.16Fig.16

Esercizio Nr. 5

Prendiamo a questo punto il nostro 3° ed ultimo blocchetto di tiglio e passiamo al nostro primo "rosone" a sei petali. Troviamo il centro del blocchetto (è sufficiente disegnare le due diagonali) e puntando il compasso con apertura di 2 cm, disegnamo un cerchio. Ora, con la stessa apertura puntiamo in un punto qualsiasi del cerchio e disegnamo un arco interno al cerchio. Puntiamo poi nei punti individuati dall'intersecazione dell'arco con il cerchio e ripetiamo l'operazione (tot. 6 volte). Abbiamo ora ottenuto un cerchio con sei petali (fig.17). Ora per disegnare i petali esterni, disegnamo degli archi esterni al cerchio da ognuno dei sei punti di prima e troviamo i sei punti esterni dove questi si intersecano. Puntando in quei punti poi tracciamo deli archi all'interno del cerchio e otteniamo altri sei petali (fig.18).

Fig.17Fig.17 Fig.18Fig.18

A questo punto il disegno è completo (fig.19). Passiamo ora a tagliare tenendo presente questa volta che i petali non sono più triangoli ma hanno solo due lati, per cui comunque, come per le palmette, andremo prima a tagliare perpendicolarmente la retta che unisce i due vertici del petalo e poi 45° i lati dl petalo. Per i triangoli interni invece si procede ancora una volta come da esercizio nr.1, attenzione solo al fatto che qui tutti i lati sono curvi (fig.20 e 21). Attenzione, per tagliare i rosoni, ma in generale è buona norma per qualsiasi figura complessa, partire sempre dal centro e spostarsi verso l'esterno. In questo modo riusciamo ad avere del margine per correggere eventuali tagli che hanno sbordato dal disegno.

Fig.19Fig.19 Fig.20Fig.20
Fig.21Fig.21

Esercizio Nr. 6

Giriamo di nuovo il blocchetto e passiamo all'ultimo esercizio. Si tratta di un rosone a ruota. Partire sempre come per l'esercizio nr. 5 disegnando un cerchio. Per una migliore comprensione però questa volta esporrò prima l'immagine e poi la descrizione (fig.22).

Fig.22Fig.22
Tracciare le linee AC e DB perpendicolari tra loro passanti per il centro. Ricercare con un compasso i punti E corrispondenti a metà degli archi AB, BC, CD, DA ottenendo così 8 archi minori. Fissare ulteriormente la metà degli otto archi costruiti indicandola con F. Con apertura del compasso
AO, facendo perno sui punti F ed E, tracciare le linee curve dalla circonferenza al centro O. Alleggeriamo poi la parte esterna, troviamo i punti H con apertura del compasso a piacere e uniamo i punti H con i vari punti indicati dall'intersecarsi delle curve con il cerchio. Tagliamo ora i vari triangoli tenendo presente che quelli interni sono come le palmette dell'esercizio nr.4 e che quelli esterni sono i soliti triangoli dell'esercizio nr.1 (fig.23 e 24)

Fig.23Fig.23 Fig.24Fig.24

Conclusione.

Quello che vi è stato proposto in questa pagina è un sunto di quanto viene effettivamente proposto ai principianti in un corso di intaglio. Chiaramente tutto questo va integrato con esercizi successivi che mettono in pratica quanto appreso su figure più complesse e di maggior impatto artistico. Inoltre questo che vi è stato proposto non si pone come un vero è proprio corso ma piuttosto come un tentativo di dare un'idea di ciò che un aspirante intagliatore deve affrontare. A tal fine ricordo che è sempre meglio affidarsi ad una scuola di intaglio o ad un maestro di intaglio. Questo perchè la tecnica oltre che spiegata o letta deve essere supportata da esempi e da correzioni. E poi ci sono tutti gli aspetti legati ai tipi di legno utilizzati e alla trattazione dei pezzi ultimati che trovano riscontri effettivi solo all'atto pratico.