The hollow men (1925). Gli uomini vuoti, quegli stessi viventi moribondi che affollavano la terra desolata ed il Ponte di Londra, non osano ancora sfidare gli Occhi, ma già percepiscono delle voci lontane ("più distanti e più solenni di una stella che si spegne"), anche se devono mascherarsi con "travestimenti così deliberati"; gli uomini vuoti vorrebbero spezzare il cerchio che li chiude nell'ignoranza, ed "innalzano preghiere a quelle pietre infrante", ma preferiscono brancolare insieme ed evitare di parlare "ammassati su questa riva del tumido fiume" (dall'altra parte c'è il regno della morte); gli uomini vuoti stanno per operare il salto esistenziale di Kierkegaard (idea-realtà, movimento-atto, concezione- creazione, desiderio-spasimo, potenza-esistenza), cominciano a pregare in un piagnisteo generale.

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