olio su
tela cm.50x70 - 1998
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olio su
tela cm.35x45 - 1998
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" I
tetti, le chiese, i dossi, le case, i panorami, le
campagne, i casolari, gli alberi di Geraci Siculo,
Castellana Sicula ed altre località del
"Palermitano", così come si ricava dalle tele
di Michele Giunta, costituiscono un
"particolare" paesaggio di una terra donde sono
originate opere, linguaggi, vicende, architetture di una
storia millenaria.
La rigorosa
formalizzazione dell'immagine "paesistica" -
così come ce la tramanda Michele Giunta - dove domina
con l'evento storico il senso eterno del tempo e del
silenzio - rappresenta una pittura evocativa con i propri
risvolti psicologici. Ci riportano alla mente i Kronac o
Rubens di altri tempi; le atmosfere preraffaelite; i
colori sospesi di tante altre rappresentazioni grafiche
comprese nello spazio che la storia contempla con quanto
è ancora reale o appare diverso ma così era e così
resta con l'intima verosomiglianza dei trascorsi
temporali.
La Sicilia: una
terra sempre naturalisticamente fascinosa dove le mura
dei monumenti grondano di antiche vicende e la terra
medesima calpestata dai secoli è sempre tenacemente viva
con i propri inestingibili ricordi.
L'hanno descritta
poeti e scrittori e ognuno ha saputo trovare accenti
giusti anche in deroga o a complemento della tradizione.
Nelle tele di Michele Giunta questi elementi sono
contemplati, rappresentati, indicati, con il dettaglio di
un cielo puro ed antico o la punta di un campanile
atavico e magari un acrocoro che trasuda e tramandi
leggende e battaglie. Vederli questi dipinti, come in un
colpo di "clic", con una palma che
stabilisce la geometria dell'ombra o la campana silente
ed infinita, ha un sapore pari alla visione di una
superficie che è il contrappunto delle cadute della luce
e del risorgere del sole che illumina ruderi e
ricordi".
Prof.
Antonio Caggiano
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