Veduta e paesaggio costituiscono suggestioni cui difficilmente gli artisti conterranei riescono a sottrarsi.

Non sfugge a questa regola nemmeno Michele Giunta, le cui opere saranno visibili al Circolo Culturale Classico fino al 15 febbraio 2002 (ogni giorno dalle 16,30 alle 19,30). Si tratta per l’appunto d’una serie di vedute e paesaggi madoniti, al cui fascino indiscusso il pittore ha consacrato la sua intera produzione. Scorci delle Petralie, di Geraci, Gangi e Cefalù, casolari ed abbazie si susseguono nelle sue tele con una impaginazione eminentemente "topografica", che privilegia la spoglia e solitaria immagine dei luoghi, per lo più senza prevedere "contaminanti" presenze umane.

Ne consegue una impostazione un po’ troppo fotografica - da cartolina souvenir -, nella quale il rigore descrittivo prende il sopravvento a disdoro dell’afflato emozionale. Giunta, infatti, eccede in un grafismo assai incisivo nella definizione delle architetture, sconfinando conseguentemente nel didascalismo manierato. Laddove, invece, la componente architettonica viene ridimensionata e stemperata dolcemente nella morbidezza del contesto naturale - come in "Campo con papaveri" -, anche in virtù d’un vivace uso del colore e d’una incantata ingenuità narrativa, ogni indurimento si dissolve, lasciando il posto ad una più irretente affabulazione di più evidente piacevolezza ottica.

                                                                            Salvo Ferlito