Mappe concettuali
Il modello vuole interpretare le influenze che può avere il
concetto di accessibilità nelle logiche
insediative di una città; si definisce accessibilità, quella
misura della facilità di accedere, a partire da un'origine
assegnata, ad un'insieme di destinazioni. Si è fatto riferimento
ad un modello urbano europeo, nel quale si riesce a distinguere
tra un nucleo centrale storico cittadino, ed un suo più attuale
sviluppo periferico. L'introduzione di svariati concetti
urbanistici, tra cui fondamentali -popolazione-, -rendita del
suolo-, -densità abitativa-, permette di ricreare quelle logiche
che indirizzano un cittadino nelle proprie scelte insediative.
Un semplice click del mouse all'interno della schermata del
programma, permette di introdurre, uno per volta, i concetti
desiderati, nella posizione desiderata. Essi verranno collegati
da frecce (link), che si creano cliccando col mouse il concetto
di "partenza" e, tenendo premuto il tasto, trascinando
il puntatore a quello di "arrivo". Il link può
assumere diversi significati, causale, temporale, definito
dall'utente
, e per ognuno di essi l'attributo di positività
o negatività (l'attributo di negativita' implica che l'aumentare
di un concetto è legato al diminuire di un altro). Questi
possono essere scelti selezionando "proprietà" dopo
aver cliccato col tasto destro sul link. Per i concetti, appare
utile attribuire colori differenti in base a ciò che si vuol
rappresentare: ad esempio, aspetti di tipo fisico, avranno un
colore rosso, mentre quelli psicologici un blu. Per far ciò,
occorre passare per le proprietà dei concetti nella tendina del
menu.
E' affidata all'utente la creazione di una mappa concettuale
che al meglio consideri le interazioni tra i concetti sotto
elencati, forniti di una breve descrizione.
1) accessibilità: misura locale della facilità
di accedere ad un'insieme di destinazioni; superamento di
barriere imposte dallo spazio al movimento di cose, persone,
informazioni.
2) agglomerazione: intesa come esistenza di
un'alta densità abitativa volontaria, atta a trarre vantaggio da
tale situazione.
3) aumento del reddito: l'aumento del reddito è
un indicatore delle scelte localizzative delle persone; la
rendita scaturisce dalla domanda di aree più centrali ed è
inoltre l'elemento organizzatore delle attività sul territorio
che arresta la crescita dell'agglomerazione urbana.
4) congestione: nella sua definizione classica,
come superamento del massimo flusso veicolare sopportabile da una
rete viaria.
5) costi di coordinamento: la presenza di più
aziende vicine favorisce una distribuzione dei costi, così come
un sovraffollamento di esse può causare diseconomie.
6) costi ricostruzione patrimonio edilizio:
nella scelta tra un nuovo insediamento in periferia o la
ristrutturazione di un appartamento in centro, una grande
discriminazione la può generare l'entità dei costi necessari
alla ristrutturazione.
7) creatività ed innovazione: agglomerazione,
interazione sociale, compresenza di attività differenti e di
alto livello qualitativo, sono tutti elementi che fanno della
città il luogo della creatività ed innovazione.
8) decentramento attività produttive: il minor
costo di insediamento lontano dal centro, unito alla
suburbanizzazione delle residenze, può causare il trasferimento
di un'azienda verso la periferia.
9) densità abitativa: nella sua definizione
classica, di rapporto tra popolazione e superficie urbanizzata.
10) interazione umana: la città densa offre un
intenso scambio di informazioni e ampie possibilità di
socializzazione tra i suoi abitanti.
11) isolamento: una scarsa accessibilità causa
la ghettizzazione forzata di una comunità. Solitamente è un
effetto riscontrabile nelle fasi iniziali di una nuova
urbanizzazione in periferia, causata da una mancanza di una buona
rete di trasporto pubblico e privato.
12) policentrismo: è una forma insediativa
caratterizzata da tanti piccoli centri autonomi, situati in una
conurbazione densa, cioè posti a corollario del centro più
importante.
13) popolazione: intesa nella sua definizione
classica, e suddivisa in questo modello in base alla residenza in
centro città o in periferia.
14) qualità mobilità pubblica: è necessario
per instaurare una rete di trasporto pubblico, che ci sia una
certa densità abitativa, ossia che sia alta la richiesta del
servizio, in modo da giustificare l'investimento. Anche un
livello di congestione può spingere verso politiche migliorative
del servizio pubblico.
15) qualità tessuto urbano: la presenza più o
meno forte di persone, può radicalmente trasformare un ambiente
naturale, andando a causare peggioramenti della qualità
ambientale.
16) rendita del suolo: valore economico di un
terreno, in funzione della sua allocazione , e soggetto alle
regole del mercato.
17) servizi avanzati: la città, col suo grande
bacino di persone e realtà economiche, spinge ad avere sempre più
una richiesta di servizi all'avanguardia.
18) urbanizzazione residenziale diffusa: questo
è un processo di crescita disordinata ed illimitata che la città
spesso subisce nei periodi di decollo economico e di rapida
industrializzazione. Questa tendenza della città ad espandersi
in maniera poco razionale verso l'esterno, verso basse densità
abitative, causa spesso un ingente spreco di spazio, danni
economici ed ambientali.
Note per lo svolgimento:
A) nello sviluppare il modello tener presente
come i concetti costi di coord., decentram. att.
economiche, densità abitativa, interazione umana, rendita del
suolo, qualità tessuto urbano, urbanizzazione res. diffusa,
debbano essere suddivisi nelle loro componenti centro città e
periferia.
B) il concetto accessibilità
viene suddiviso in tre componenti: oltre le due solite
accessibilità al centro e alla periferia, anche l'accessibilità
esterna, intesa come l'insieme di quelle grandi infrastrutture a
livello più che sovracomunale, come aeroporti, autostrade, che
coinvolgono la popolazione intera.
C) per il concetto popolazione,
oltre alla suddivisione tra centro città e periferia, tener
conto che l'accessibilità esterna influisce sulla popolazione
nella sua interezza.
D) tra i concetti popolazione, rendita
del suolo e densità abitativa (tutti espressi nelle
componenti centro città e periferia), si deve creare un loop
temporale oscillante ed auto equilibrante. Al crescere della
popolazione del centro, si accresce il valore del terreno in
centro, il che spinge nel tempo, chi non riesce a sostenerlo, a
trasferirsi in periferia, dove nello stesso periodo, la rendita
è inferiore. Ciò fa accrescere la popolazione della periferia,
e analogamente, traslato nel tempo, la rendita degli stessi
terreni. Si arriverà ad un livello per il quale, il cittadino
che ora abita in periferia, trova sempre meno vantaggioso restare
lontano dal centro, e decide di ritornarci. Rincomincia così il
ciclo.
E) usare il metodo della logica monotona
nell'introduzione dei concetti densità abitativa e rendita del
suolo: per far ciò, nello scrivere i concetti, far precedere al
testo il segno matematico "+".A video apparirà il
concetto come in figura:
Analisi realizzate sul modello:
Ora che il modello è stato creato, si passa alla fase più
interessante, quella dell'analisi. Verranno date le indicazioni
per realizzarne quattro:
1. domain anlysis.
2. central anlysis.
3. potency anlysis.
4. loop analysis.
Si ricorda che l'analisi di dominio consente di mostrare un
elenco dei concetti in base al numero di link collegati ad essi,
discriminandone il tipo (entrante, uscente, causale, temporale
),
o considerandoli nella loro totalità. L'analisi di centralità,
oltre ai concetti del primo livello, considera anche quei
concetti che sono collegati con quello considerato in modo
indiretto. L'analisi di potenza indica qual è il numero di
concetti "obiettivo" determinati, in maniera diretta od
indiretta da ogni concetto di un determinato set, o da tutto il
modello. L'analisi dei cicli sarà invece l'ultima presa in
considerazione.
Non verrà invece realizzata l'analisi di cluster, perché per
questo tipo di analisi è fondamentale avere un modello
costituito da un'ingente numero di concetti perché i risultati
che fornisce possano essere considerati rilevanti.
Commenti sulle analisi del modello fornito:
-Analisi di dominio (view 1, text mode): Dalla
lettura della vista 1 emerge che i concetti che si trovano nelle
prime posizioni, sono quelli che sono stati considerati
nell'introduzione del problema, come quelli fondamentali. Ecco
quindi che anche dall'analisi fatta risulta che i concetti urbanizzazione
residenziale diffusa, rendita del suolo in periferia e in centro,
popolazione e densità sono i principali. Anche grazie a
questa analisi, che segue quella di centralità. si rafforza
l'importanza del concetto urbanizzazione diffusa. In questa
seconda vista si nota invece che il concetto interazione umana è
relegato in una posizione meno primaria, come si dedurrebbe a
prima vista. Come si può vedere in ultima posizione sono invece
relegati i concetti isolamento, policentrismo, costi di
ricostruzione del patrimonio esistente, non tanto perché
nella realtà essi non influiscano sul modello, ma in quanto per
tali fenomeni non è stata considerato un studio specifico.
Occorre inoltre tenere in considerazione la minore importanza di
un'analisi di questo tipo dovta al fatto che se anche essa può
essere svolta per far vedere i link entranti o uscenti, o tutti ,
essa considera solo i link del primo ordine.
- Analisi di centralità (view 2, text mode):
Come si può notare l'analisi di centralità mette in luce la
preponderante importanza del concetto urbanizzazione
residenziale diffusa, seguito dal concetto congestione
delle reti, e infine dalla rendita del suolo in centro.
Il primo di essi è una variabile fondamentale che il decisore
pubblico deve tenere in considerazione, per evitare uno spreco
del suolo periurbano. Il secondo concetto in ordine di centralità
è uno delle più importanti conseguenze della nascita della città,
la cui vita e crescita è regolata dal terzo concetto in lista,
la rendita del suolo. Si vede già ad occhio nudo l'importanza di
tutti e tre questi concetti. Anche in questo caso si nota la
minore importanza dei concetti policentrismo, ed isolamento,
a causa di ciò che è già stato spiegato al punto precedente.
In questo caso occorre tener in considerazione il fatto che tale
analisi considera tutti i link diretti o indiretti, ma senza
tener conto del verso degli stessi.
- Hiesets e loop (view 3, text mode): Nella view
3 sono stati elencati gli hiesets creati sul gruppo di concetti
denominato obiettivo. [Per fare questa operazione occorre
selezionare dal menu a tendina analysis hiesets e
lanciarlo; una volta completata basterà per vederlo posizionarsi
su una delle view, andare sotto al menu list, e di li a sets.
Così facendo verranno visualizzati tutti gli hiesets voluti].
Come si può notare si è deciso di visualizzare anche i loop
appartenenti al modello; sono risultati essere 420. Da ciò si può
notare come anche un modello apparentemente semplice possa
diventare molto complesso, è anche per questo motivo che sono
utili le analisi.
-Analisi di potency (view 4, text mode): [Per
fare questa analisi, si è dovuto creare un nuovo set contenente
gli tutti gli obiettivi meno quelli obiettivo. Per fare questa
operazione occorre scrivere il nome del set desiderato; appena si
schiacci un tasto della tastiera compare in basso una striscia di
comandi DE> dopo la quale occorre scrivere ad esempio: DE>
potent i (o nome del set scelto) +l accessibilita (e
così via per gli altri tipi di gruppi di concetti, che si cono
definiti come stili, per vedere gli stili menu property,
concept style properties). Una volta realizzato il nuovo set
si può procedere all'analisi di potenza (DE> potent 0 potenti),
in questo modo si visualizza la potenza di tutti gli altri
concetti sull'insieme di quelli obiettivo.] Prima di realizzare
questo tipo di analisi, è stato necessario creare gli hiesets
sui quali poter poi andare a realizzare l'analisi.Si è deciso di
creare gli hiesets sul raggruppamento di concetti denominato
obiettivo, in modo da cercare di capire con l'analisi di potenza
successiva come gli altri concetti influissero su di essi. Ad
influire maggiormente sul set di concetti presi in esame,
sembrano questa volta essere l'urbanizzazione diffusa,
l'accessibilità del centro città e della periferia ed esterna,
e le popolazioni. Si noti come anche l'analisi di
potenza, releghi nelle ultime posizioni, i concetti policentrismo,
decentramento delle attività economiche ed i costi di
coordinamento, indicando per essi addirittura una influenza
nulla sul set considerato. Anche in quest'ultimo caso
probabilmente per tali concetti non sono stati considerati
proprio tutti i legami con gli altri.
Dato che si avevano a disposizione oltre alle 4 viste di testo
anche 4 viste grafiche, si è deciso di utilizzarle lasciando
sulla prima vista grafica il modello intero, mettendo nelle
successive alcuni dei cicli del modello.
Nelle due viste grafiche 2 e 3 vengono messi in luce due cicli
specifici del modello, il primo è stato scelto per mettere in
luce la complessità di alcuni di essi, il secondo, invece, molto
più semplice, anche da commentare mette in luce come i concetti
di rendita, di accessibilità, di popolazione e di congestione
siano fortemente correlati gli uni con gli altri, addirittura
formando un ciclo.
Lo scopo della realizzazione del modello, come si è potuto
notare, non era quello di realizzare un esempio esatto delle
logiche insediative che portano alla creazione di una città,
obiettivo questo al di fuori delle nostre aspettative, quanto
invece, attraverso la realizzazione di un modello semplificato
sull'accessibilità, svelare, anche se in minima parte a causa di
una versione demo, le potenzialità di una mappa concettuale
realizzata con il software utilizzato.
Come si può dunque dedurre da ciò che è stato scritto, le
analisi hanno una duplice ed importante funzione: una di analisi,
nel senso di possibilità di elaborazione del modello, ed
un'altra, di critica, potendo osservare l'esistenza di qualche
"malfunzionamento" del modello, qualche concetto non
ben inserito all'interno del sistema, portando tal volta alla
confutazione della teoria alla base del lavoro.
Per maggiori informazioni sul tema affrontato, si può far
riferimento alla seguente bibliografia:
Camagni R., Principi di economia urbana e territoriale, Carocci,
Roma, 1993.
Camagni R., Lo sviluppo urbano sostenibile: le ragioni e i
fondamenti di un programma di ricerca, è tratto da ECONOMIA E
PIANIFICAZIONE DELLA CITTA' SOSTENIBILE, Il mulino, Bologna, 1996.
Camagni R., Agire metropolitano: verso forme e strumenti di
governo a geometria variabile, è tratto da LA CITTA'
METROPOLITANA:STRATEGIE PER IL GOVERNO E LA PIANIFICAZIONE.
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Città in Europa:
globalizzazione, coesione
e sviluppo sostenibile, Presidenza del consiglio dei ministri,
Dipartimento Politiche Comunitarie, Sviluppo del territorio
Europeo, Poligrafico dello stato, Roma 1997.
Decision Explorer (Banxia) è il programma che abbiamo
utilizzato per creare l'esempio, ed è basato sull'utilizzo delle
mappe cognitive. Vi è la possibilità di utilizzare diversi
stili, che consentono di differenziare i concetti anche
visivamente, in modo da poter far capire se un'idea è un
obiettivo, oppure una opzione e così via. Gli attrezzi grafici
messi a disposizione (colori, forme, simboli) sottolineano o
rafforzano particolari concetti in modo accattivante, nonché
consentono di gestire mappe di grandi dimensioni. Inoltre, anche
se le indicazioni per la costruzione di una buona mappa
concettuale consigliano di utilizzare parole singole, per i
concetti e le etichette dei link, a volte può essere necessario,
per aumentarne la leggibilità, associare alle parole chiave
considerazioni o brevi testi di commento sotto forma di memo che
vengono "attaccati" al singolo concetto. L'opzione
chiamata 'set' permette anche di memorizzare le diverse
categorie, ed insieme all'opzione stile dà la possibilità di
fare delle analisi sul modello. La maggior parte dei link sono
direzionali, e sono utilizzati per indicare le relazioni tra i
concetti; essi aggiungono dunque maggiore informazione al
semplice concetto.
Un tipico modello creato con Decision Explorer contiene
generalmente un numero di concetti compreso tra 100 e 300, ma
semplici problemi possono essere risolti anche con meno concetti.
Una mappa costituita da così tanti concetti e da un numero pari
o superiore di link raggiunge una complessità molto elevata.
Per aiutare l'utente a trattare la complessità sono messe a
disposizione diverse "viste (views)", ognuna delle
quali permette di mostrare una differente sotto-sezione del
modello complessivo. Sono messe a disposizione dell'utente anche
molte opzioni che consentono di mostrare i link entranti o
uscenti da un concetto o che mostrano una veduta parziale del
modello stesso. I link servono anche per sviluppare analisi più
approfondite attraverso le quali si possono individuare i
concetti che hanno una particolare importanza. I benefici delle
analisi sono molteplici, infatti senza di esse è difficile
trattare grandi quantità di concetti in modo efficiente ed
inoltre permettono di studiare in modo quantitativo
un'informazione rappresentata in modo qualitativo. Esse
rappresentano il valore aggiunto del programma, senza le quali
sarebbe una semplice rappresentazione grafica di concetti e link.
Decision Explorer ne mette a disposizione dell'utente diversi
tipi, che aiutano ad identificare i concetti che hanno un
particolare significato, ad esempio quelli che hanno molti link
entranti, uscenti o entrambi. Il software permette inoltre di
ottenere un rapporto completo della catena di argomenti della
mappa partendo dall'evento scatenante fino alle conseguenze
ultime. Vi sono oltre 40 differenti comandi di analisi, che
aiutano l'utente a navigare e ad esplorare i dati. Tra di esse si
possono citare:
Analisi preliminari:
-HEADS: elenco dei concetti aventi links esclusivamente entranti.
-TAILS: elenco dei concetti aventi links esclusivamente uscenti.
-ORPHANS: elenco dei concetti non collegati attraverso dei link.
Analisi principali:
- DOMAIN ANALYSIS: L'analisi di dominio guarda alla connessione
tra i concetti, essa analizza i link nel primo livello, e cioè
immediatamente circostanti il concetto preso in considerazione,
calcolando il numero di link per verso (entranti,
uscenti,connotativi), e in totale.
- CENTRAL ANALYSIS: L'analisi di centralità fa un passo in più
rispetto alla precedente analisi, essa infatti, oltre ai concetti
del primo livello, considera anche quei concetti che sono
collegati con quello considerato in modo indiretto. Questa
analisi inoltre attribuisce un peso (pari a 1 per i link del
primo livello, pari ad 1/2 per quelli del secondo livello, pari a
1/3 per quelli del terzo livello e così via) ad ogni link del
percorso, mettendo così in luce la centralità del concetto
considerato. Diversamente dall'analisi di dominio non discrimina
però il verso dei links.
- CLUSTER ANALYSIS: è utilizzata per determinare
automaticamente, utilizzando algoritmi di clustering, quei
concetti che sono strettamente legati tra loro, e che tipicamente
coprono una particolare area di interesse. E' possibile anche
visualizzare ogni cluster separatamente dagli altri, così da
stamparlo o da revisionarlo.
- POTENCY ANALYSIS E HIESETS: Gli hiesets e l'analisi di potenza
devono essere utilizzati insieme. L'analisi hiesets deve essere
realizzata preliminarmente su un set di concetti dato (per
esempio il set dei concetti "obiettivo"). Essa
identifica i set gerarchici di ogni concetto analizzato, ovvero
gli insiemi di concetti influenzanti (in maniera diretta o
indiretta) ogni concetto analizzato. L'analisi di potenza serve,
in conseguenza, per determinare quali sono i concetti più
potenti sul nostro set di obiettivi, ovvero quali concetti
riescono a influenzare, in maniera diretta o indiretta, il
maggior numero di obiettivi.
Fig. 7- Esempio di individuazione degli hieset per
una successiva analisi di potenza, tratto dal testo
dell'ing. Giovanni Fusco.
LEGENDA:
Concetto
radice dell'analisi
Altro concetto
Legame causale
Insieme di
concetti subordinati a uno radice
Nel disegno, tutti concetti hanno potenza pari a 1, tranne il 10
che ha potenza 2.
- LOOP ANALYSIS: permette di individuare eventuali cicli di
retroazione positiva o negativa contenuti nel modello.
Le mappe possono essere facilmente riorganizzate, concetti e
alberi di concetti possono essere velocemente spostati.
L'utilizzo di un computer per la costruzione di mappe concettuali
permette di creare velocemente nuove idee e di ordinarle in
maniera strutturata.
Altri software
Decision Explorer:
(originariamente chiamato Graphics COPE) della Banxia Software,
è il programma utilizzato nel sito per realizzare la mappa
cognitiva contenuta nell'esempio; la sua versione demo è
scaricabile dal sito.
Axon Idea Processor 5.0: di Chan Bok
realizzato dalla omonima casa, la cui versione demo è
scaricabile al sito.
CMap 2.0 for Macintosh: venduto da gopher
Inspiration
Software, Inc.: realizzato dalla omonima casa Inspiration, è
un programma utilizzato per creare mappe mentali; ne sono
reperibili su Internet le versioni dimostrative, con cui non è
possibile il salvataggio dei files, oppure le versioni di
valutazione corredate di alcuni esempi di tipo didattico e
pienamente funzionanti per un periodo di 30 gg.
SemNet
Research Group: realizzato dalla SemNet
MindMan:
approvato direttamente da Toni Buzan, di Micheal Setter e
realizzato dalla MindJet, è un programma utilizzato per creare
le mappe mentali, la cui demo funzionante per 21 giorni è
liberamente scaricabile dal sito.
CoCo Systems:
realizzato da VisiMap e InfoMap (Lite)
Activity Map: della Time/system Int.
TextVision
/ TekstNet: di Piet Kommers.
SMART
Ideas: della SMART Technologies.
EGLE
Magic (info by e-mail): realizzato dalla Mind Mapper [Mind
Mapper venduto da ftp (approx. 300kb)]
The Brain:
anche questo programma è reperibile via Internet. Dà all'utente
la facoltà di spostare l'attenzione da un punto a un altro della
mappa e di assistere ogni volta a una sua ristrutturazione
dinamica. Può soprattutto divenire un utile strumento di guida e
di orientamento sulla rete Internet.
Promenade: ne ha curato in modo particolare la realizzazione
Stefano Penge; in versione di ricerca è distribuito sul CD
allegato al testo "Nuovo manuale di didattica multimediale"
di R. Maragliano.
(presso il sito della Banxia)