Il  •  sul  NOVIZIATO

Dopo anni di'indagini, approfondimenti, confronto e dibattito sul tema del noviziato, è giunto il momento di "fare il punto" per capire dove si è arrivati e quali sentieri, eventualmente, si può pensare ancora di esplorare.

1. Premessa

Vi sono almeno due motivi che rendono arduo pensare di dire "ultime parole" sulla questione. Il primo è che il noviziato è risultato quasi costantemente "un problema" fin dal lontano 1947, anno della sua introduzione in ASCI. Il secondo è che la realtà dei noviziati muta rapidamente, troppo rapidamente perché lo si possa monitorare efficacemente a livello dell'intera Associazione. Ciò non toglie che si possano cogliere quelle che sono le "tendenze" del momento e stabilire degli elementi di chiarezza nell'utilizzo di questo strumento metodologico.

Negli ultimi anni si sono svolte indagini e elaborati dati, si sono invitate le branche R/S regionali a lavorare sul tema, si è intervenuti sulla stampa associativa. si è seguito, per quanto possibile, lo svilupparsi del confronto a livello locale. Infine, durante il forum R/S di giugno 2001, si è tentato di tirare le fila.

Con queste poche righe di sintesi si vogliono indicare i risultati di tutto il percorso della Branca, riservando al nuovo "manuale del noviziato" l'approfondimento dei temi.

2. Il noviziato è in crisi?

Probabilmente no. O almeno non è in crisi l'i dea del "momento formativo" noviziato.

Le indagini e il dibattito associativo indicano che in generale si ritiene ancora ampiamente valida la divisione della Comunità R/S nei suoi due "momenti" tradizionali: noviziato annuale e Clan/Fuoco triennale. In particolare pochissimi ritengono superflua l'esperienza "orizzontale" per i novizi.

A fronte di questa convinzione diffusa, operativamente molte Comunità Capi si trovano con problemi di tipo organizzativo legati principalmente al calo numerico degli esploratori e delle guide che salgono dai Reparti. Diventa infatti spesso difficile, se non addirittura impossibile, garantire una comunità ai pochi novizi.

Il noviziato, quindi, così come contemplato dal regolamento metodologico, non è generalmente messo in discussione. Forse è proprio perché lo si ritiene importante che ci si sforza di trovare soluzioni operative originali nelle situazioni in cui la struttura tradizionale non sta in piedi.

Il noviziato risente naturalmente anche delle problematiche legate alla Comunità Capi. La carenza di risorse umane, in generale, e la spesso inadeguata formazione metodologica dei Capi R/S, in particolare, purtroppo incidono pesantemente sui noviziati, considerati non strategici dalle Co.Ca. e nei quali non è raro che vengano inviati i Capi R/S "di primo pelo".

Anche in questo caso, però, ci troviamo ad affrontare problematiche che di fatto non sono legate al metodo di Branca.

3. Le due vie

L'osservazione delle soluzioni attuate nella realtà ci indica l'esistenza oggi in Agesci di due linee di tendenza sostanzialmente opposte.

Chi ritiene irrinunciabile e prioritario creare una comunità orizzontale all'inizio del cammino R/S opta per soluzioni organizzative che vanno dall'unire i novizi di due Gruppi limitrofi, a forme di noviziato biennale, fino a strutture come i noviziati cittadini o di Zona.

Chi invece considera irrinunciabile e prioritaria la vita di Comunità R/S, si orienta verso la riduzione temporale del periodo di noviziato, la programmazione di occasionali spazi per novizi all'interno di una vita di Comunità R/S, fino alla completa scomparsa della struttura noviziato ridotto soltanto a tappa di progressione personale.

4. punti di forza e debolezza

Le soluzioni organizzative di tipo "orizzontale" riescono in genere a garantire un intenso anno di vita di noviziato a discapito dei rapporti con le Comunità R/S di provenienza.

Le soluzioni di tipo "verticale", al contrario, mantengono la coesione della comunità a discapito delle esperienze dei novizi, che rischiano di essere soffocati dal Clan/Fuoco e dalle sue attività.

Le verifiche di diversi noviziati cosiddetti "cittadini", e pertanto in pratica scollegati dalle Comunità R/S, indicano come queste esperienze forti, e in sé positive per i ragazzi, si portino dietro problemi educativi e gestionali notevoli, quali lo scollament o da ogni progetto educativo da parte dei Maestri dei novizi e la difficoltà a "disgregare" dopo un anno la comunità per inserire i singoli nei rispettivi Clan/Fuoco.

D'altra parte il passaggio diretto dal Reparto al Clan/Fuoco è solo apparentemente indolore, perché chi attua queste strategie spesso poi ammette di non riuscire a garantire adeguati spazi per il cammino personale dei novizi.

5. le indicazioni del forum 2001

Alla luce delle analisi e delle osservazioni che abbiamo brevemente riassunto, i Quadri R/S riuniti a Viterbo lo scorso giugno hanno discusso sul tema indicando i seguenti percorsi:

  1. Maestro dei novizi

    va ribadito con forza il concetto di staff unico tra Clan e noviziato

    • necessità di maggiore competenza metodologica nel Capo che assume il ruolo di MdN

                             

  2. Rapporto noviziato/Clan

    va confermato che il noviziato è del Clan, per il Clan e cammina col Clan

    • valutazione negativa di tutte le forme che tendono a staccare il noviziato dal Clan

                          

  3. Contenuti della proposta in noviziato

    scoperta e crescita personale all'interno della Comunità R/S

    • attività R/S con taglio più esperienziale e alcuni strumenti specifici da valorizzare

    • Clan come "comunità educante" verso il noviziato

    • la salita al Clan deve segnare un effettivo "passaggio" nel cammino personale

                           

  4. Struttura del noviziato

    • si conferma valido quanto già previsto dall'attuale regolamento; deve comunque esistere un tempo specifico per fare la proposta del roverismo/scoltismo , di durata non superiore all'anno, secondo un progetto valutato da staff e Comunità Capi, nel quale deve essere garantita comunque l'integrità e la completezza della proposta qualunque sia la struttura organizzativa.

6. da domani...

Il noviziato resterà ancora "un problema"...

Dovrebbero essere più chiari, però, i cardini metodologici su cui si basa e gli elementi irrinunciabili della proposta. Il nuovo "manuale del noviziato" si spera possa contribuire a un rilancio generale di questo strumento del metodo.

Su una questione in particolare resta l'esigenza di fare chiarezza, ed è quella della progressione personale in noviziato, ma questa si dovrà affrontare nel contesto più ampio del cammino del Rover e della Scolta all'interno della Branca.

Occorrerà comunque seguire con attenzione ciò che accade nelle Comunità R/S e valutare attentamente tutte le "sperimentazioni" che le regioni avvieranno o osserveranno.

Pattuglia Nazionale R/S, febbraio 2002