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La Gang del pensiero
di Tibor Fischer
a cura di Umbertino nda Padura
Il secondo libro di Fischer apparso in Italia, edito da Garzanti nella collana gli Elefanti, è stato, La Gang del pensiero, il cui sottotitolo suona "La zetetica e l'arte della rapina in banca", è la dimostrazione di come la filosofia si presti ad essere oggetto di un trattamento comico.
Eddie Coffin, ricercatore di filosofia a Cambridge, nasce anche lui sotto il segno, per dir così, della rana. Sa di trovarsi molto in basso nella classifica mondiale dei filosofi, ma sa anche di essere tutt'altro che stupido, nel che rientra una provata capacità di stare al mondo se non proprio bene, almeno con intelligenza e gusto. Sa per esempio, che finché c'è un bar nei pressi c'è sempre una soluzione a portata di mano per qualunque dilemma filosofico. Sta a suo agio in un dialogo socratico, ma può raccontarci cosa ci accade quando ci capita, trovandoci in un dialogo platonico, di essere dalla parte sbagliata. Perciò fa valigia e lascia Cambridge, dove gli pare per tante ragioni di essere diventato scomodo, per trasferirsi a Montpellier come turista-filosofo-avventuriero, a dimenticare la propria identità accademica (poca cosa) ma anche a trasporre una pratica di vita filosofica che lui chiama appunto "zetetica" (la lettera "z" è un quasi ossessivo motivo del romanzo). Incontra un tipo strambo, Hubert, il più grande usufruttuario di protesi anatomiche vivente, autentico avventuriero, digiuno di filosofia, come è ovvio, ma con una grande fame della medesima, il che è già un po' meno ovvio. Assieme si divertiranno a far rapine in banca: rapine, sempre più impegnative e acrobatiche, dove conterà meno il ricavato che lo stile adoperato per ricavarlo. Hubert è il braccio (al singolare) ed Eddie la mente, e le rapine saranno rapine "filosofiche" per stile, scenario, modello di riferimento, dialogo scelto.
Per capirci con un esempio in dettaglio basterebbe aprire il libro a caso. A me è rimasto in mente, tra i tanti, quello ispirato a Nietzsche. Eccoli, Eddie e Hubert, rapinare una banca entrambi con indosso maschere da Nietzsche:
Le aveva fatte fare l'amico costumista di Hubert; aveva scelto Nietzsche, suppongo, perché è uno dei pochi filosofi subito riconoscibili ed era anche facile farne una maschera per via del baffo simile a uno spazzolino da cesso. In effetti, nel nostro giro, una delle cose più importanti è proprio farsi riconoscere subito; avere un accessorio rilevante è quasi altrettanto importante della formuletta sintetica. Diogene: la botte; Socrate: la cicuta; Tommaso d'Aquino: l'obesità; Kant: la noia indescrivibile. Si ha talmente tanto poco tempo per attirare l'attenzione della gente. Ecco perché Nietzsche fa subito colpo: ah, sì, è quello con il baffo che sembra uno spazzolino da cesso…
edizione: Garzanti, gli elefanti, Milano 1998
titolo originale: The Thought Gang (1994)
traduzione: Riccardo Duranti
prezzo: € 8,50