Sotto
le pensiline della stazione ferroviaria di GENOVA P.P., troviamo, pronto sul
binario 11, un treno a vapore con sei carrozze, perfettamente restaurato com'era
negli anni '30, pronto a partire: destinazione Monterosso.
La locomotiva, già in pressione, aspetta il via libera: un fischio, uno sbuffo
profondo, lo stridio d'acciaio delle ruote sui binari e in un cigolio antico il
treno si muove..... è una sensazione unica, resa intensa dall'odore del carbone
che permea gli scompartimenti in legno e stoffa delle carrozze.
Pochi metri e la locomotiva imbocca la galleria a binario unico; le lampade in
vettura sono accese, il rumore della macchina a vapore è più forte; ancora
poco e già le pareti della galleria sono rischiarate: siamo a GENOVA BRIGNOLE.
Ci fermiamo lentamente in stazione osservati da viaggiatori che aspettano
qualche treno.
Si riparte.
Di colpo uno strappo, il macchinista dà pressione ai cilindri e aumenta la
velocità; le tendine marrone dei finestrini socchiusi svolazzano: la locomotiva
è sempre più veloce, gli strappi diventano più frequenti.... ancora qualche
galleria e finalmente il mare.
Procediamo a bassa e costante velocità e tutto è alla nostra portata: piccole
gallerie scavate nella roccia, agavi enormi sulle rocce a picco, minuscole gole
sul mare che solo viaggiando in treno si scorgono.
I freni stridono e ci fermiamo ad un segnale di precedenza: il treno che
incrocia frange il silenzio. Freni allentati, uno sbuffo e siamo di nuovo in
marcia, riacquistiamo rapidamente velocità... le piccole stazioni si susseguono
e la ricca e profumata vegetazione mediterranea cinge il binario. Dai finestrini
in ottone scorgiamo scaglie di mare e promontori rocciosi nella foschia;
l'odore della massicciata rugginosa è intenso... d'improvviso il muro fresco e
buio di un'altra galleria fa da sfondo alla nostra ombra, e, poi, ancora il
mare e il profumo fruttato delle siepi...nuovamente mare a picco, la natura
della Liguria, sbuffi, frenate, gallerie strettissime e, di colpo, siamo
arrivati: una lunga frenata e ci fermiamo a Monterosso....
Paolo Menichini
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