TITOLO ORIGINALE: ANCIENT 101 (or, Why John Sheppard Shouldn't Have Access to Office Supplies) (link alla storia originale - non più attivo)

TITOLO TRADOTTO:LEZIONI DI ANTICO [ovvero, perché John Sheppard non dovrebbe avere accesso alla cancelleria]

AUTRICE: GREY

SOMMARIO DELL'AUTRICE: John Sheppard, complice una noiosa lezione, scatena la sua frustrazione sull’inevitabile vittima: Rodney.

SPOILERS: Nessuno [1° Stagione ]

Commenti e critiche : greyias@gmail.com


DISCLAIMER: Stargate Atlantis ed i suoi personaggi appartengono alla Metro-Goldwyn-Mayer Studios Inc., alla Sci-Fi Channel, ed Acme Shark.Le storie sono strettamente a scopo d'intrattenimento. Nessun'INTENZIONE di infrangere copyright

[This fanfic is not intended as an infringement upon those rights and solely meant for Entertainment]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ancient 101


 

 

'Ora, se notate, il verbo 'iaceo' significa: prostrarsi, oppure essere morti', 'ed iacio' significa :lanciare o scagliare; se non prestate attenzione, si potrebbe avere una traduzione molto interessante, ma sarebbe inesatto e potenzialmente pericoloso.'

'O potenzialmente comico,' Disse Sheppard chinandosi in avanti, bisbigliando nell'orecchio di Ford.

Il Tenente si coprì il sorriso con una mano e sì chinò in avanti così da poter prestare attenzione e rimanere fuori dei guai. Due sedie più in là da Sheppard, McKay lanciò nella sua direzione uno sguardo torvo e arcigno, che voleva dire 'Presta attenzione!'. Il Maggiore sorrise e gli fece ciao con la mano, al che lo scienziato, stizzito , bruscamente  rivolse di nuovo la sua attenzione verso la parte frontale della stanza dove la Weir stava parlando.

Era stato deciso che ogni membro della Spedizione avrebbe dovuto avere almeno una certa comprensione della lingua Antica poiché era predominante in tutta Atlantide, e anche nella maggior parte della Galassia di Pegaso. Teyla sedeva nella parte anteriore della stanza a prendere appunti in modo solerte; gli Athosiani parlavano la lingua tramite le preghiere, ma la grammatica e il sistema della scrittura le erano nuovi. Vicino a lei , Sheppard  vide il Dottor Zelenka tutto preso a prestare un’attenzione assoluta. Leccapiedi.

Ford aveva menzionato qualcosa del tipo no habla antiguo prima che iniziassero, ma sembrava prestare molta attenzione alla lezione; prima che iniziassero, McKay avevano dichiarato con fierezza che la conosceva abbastanza da insegnare alla classe in un tono di voce abbastanza sommesso da non attirare l’attenzione della Weir; tuttavia Sheppard scorse lo scienziato  a scarabocchiare qualcosa, di tanto in tanto, quando pensava che nessuno stesse guardando.

E John?

John si annoiava a morte. Si ficcò una mano in tasca mentre la Weir iniziò a spiegare le varie forme di coniugazione dipendenti da qualche tempo verbale. Tutto questo gli ricordava  fin troppo i suoi giorni del Liceo in cui doveva ascoltare la voce monotona della Signora Jones ad nauseum in tedesco; soffocò uno sbadiglio con il pretesto di una leggera tosse. Oddio, quest’ora l’avrebbe ucciso prima di quanto avrebbero mai fatto i Wraith o i Genii.


Gettò uno sguardo alla sua tazza d’acqua mezza vuota,  desiderando ardentemente che fosse qualcosa di più forte. John Sheppard non era un uomo che amava la grammatica, né lo sarebbe mai stato. I suoi occhi si concentrarono sulla cannuccia che aveva sgraffignato dalla Mensa, soprattutto perché questo sembrava irritare McKay, che aveva detto qualcosa riguardo la pigrizia e il consumo di energie per afferrare una tazza; non è che avesse proprio prestato attenzione; era un'abitudine con Rodney, un’abitudine di pura auto-conservazione.  Sì concentò sulla cannuccia e un’idea maligna, infantile, si formò  nella sua mente.

Tenendo un occhio sulla Weir ,allungò leggermente la cannuccia, poi, lentamente, e molto silenziosamente, strappò un pezzo di carta dal suo taccuino; lei continuava a parlare, parlare, parlare con voce monotona; in men che non si dica, Sheppard si  era creato sul banco, una piccola e nascosta provvista di munizioni; e gettò lo sguardo intorno alla stanza in cerca di un bersaglio. Avrebbe potuto provare a colpire il sensore palmare della porta e guadagnare la libertà; forse se la Weir avesse pensato che c’era un malfunzionamento, avrebbe fatto cessare prima quest’ora di lenta tortura. John  avrebbe potuto anche dirigersi verso la finestra, che rappresentava un’altra via per la libertà, e  inviare un SOS agli Athosiani sulla Terra Ferma. Oppure…

Lo sguardo di Sheppard si fissò su un bersaglio alternativo, e non poté impedire la comparsa di un sorriso diabolico. Oh, sì. Quest’era un’occasione troppo bella per lasciarsela sfuggire.

Esercitò una pressione sulla cannuccia, prese la mira e fece fuoco.

La pallottola di carta colpì McKay dietro al collo, attaccandosi alla pelle. Dalla sua vantaggiosa posizione, John poté vedere gli occhi dello scienziato spalancarsi in un comico disgusto, prima che girasse di scatto la testa per fissare intensamente il suo assalitore. John sorrise in modo ferino e sollevò di nuovo la cannuccia.

Rodney puntò un dito con fare rabbioso verso l'ufficiale nel tentativo di prevenire l'attacco successivo, ma  questo diede a Sheppard soltanto qualcos'altro cui mirare. Rodney emise uno sbuffo disgustato, e rapidamente gettò via la pallottola dal suo dito -che finì proprio diritto su Ford.

Il Marine ebbe una reazione simile, e dopo essersi disfatto in modo sicuro dell’oggetto offensivo, rivolse uno sguardo torvo e seccato verso Rodney, che, semplicemente puntò il dito in direzione di John.

Sheppard ignorò lo sguardo confuso di Ford, e invece sparò una raffica di pallottole di carta su McKay; Rodney sollevò il braccio per proteggersi il volto, bloccando efficacemente i proiettili ,ma anche finendo per ricoprirsi il giubotto di pallottole.

La Weir, alle prese con le coniugazioni della lingua antica, non sembrò notare l’improvvisa confusione.

Mentalmente, Sheppard emise una risatina da pazzo mentre preparava la successiva scarica di fuoco. Rodney, realizzando tempestivamente che il comandante militare di Atlantide aveva perso la ragione, preparò una difesa, prendendo la pila di fogli e accartocciandola in delle piccolissime palle di cannone.

Sheppard aprì il fuoco con la scarica successiva, che McKay dirottò nuovamente, e tirando in alto, rispose al fuoco; sorprendentemente, lo scienziato aveva una mira decente e la sfera di carta rimbalzò sulla fronte di Sheppard.

'L’hai voluto tu!' -Disse solo muovendo le labbra, allo scienziato  e raccogliendo una manciata di piccolissimi proiettili che aveva messo insieme.

Gli occhi di Rodney si spalancarono, e proprio mentre Sheppard scatenava la successiva scarica di fuoco, si alzò dalla sedia e ci si nascose dietro, afferrando una bracciata delle sue pallottole di carta; Sheppard continuò un flusso costante di fuoco, che costrinse McKay a saltellare attorno alla stanza nel tentativo di schivare e rispondere al fuoco allo stesso tempo.

John afferrò il resto delle sue munizioni, dovendo anche lui abbandonare la sua posizione per evitare di essere colpito. La sua concentrazione era così fissata sull’obiettivo  che non sembrò notare che la Weir aveva interrotto la sua lezione, o che, in effetti, l'intera stanza lo stesse fissando; schivò un’altra scarica in arrivo da McKay,e finalmente, scorse la Weir che lo fissava truce, con gli occhi fissi dritto su di lui; fece cadere il resto delle sue munizioni e velocemente nascose la cannuccia dietro la schiena; con la coda dell’occhio vide che anche McKay si era improvvisamente bloccato.

Lei non disse nulla, sollevò soltanto un sopracciglio in direzione di entrambi. John assunse l'espressione più innocente che poté , e con faccia seria usò la mano libera per indicare Rodney.

'Ha iniziato lui.'

La bocca di Rodney si spalancò. 'Non è vero!'

La Weir serrò le labbra fino a farle divenire una linea sottile e la fronte si corrugò per la profonda  disapprovazione. Rodney e John si scambiarono occhiate ansiose, e lentamente ritornarono ai loro posti; lei li fissò per altri lunghissimi istanti prima di ritornare alla sua lezione. Rimproverato a dovere, Sheppard fissò lo sguardo in avanti, determinato a non attirare su di lui altra attenzione; di fronte a lui poteva vedere le spalle di Ford fare capannello, agitandosi in una silenziosa risata.


John si sedette in modo scomposto sulla sedia con fare rabbioso; gli occhi si spostarono in basso ,quando un foglio di carta piegato fu fatto scorrere sotto la seggiola; con un'occhiata alla Weir, considerò la possibilità di piegarsi per prenderlo, ma lei lanciava occhiate nella sua direzione ogni mezzo secondo. Non essendo uno che si fa dissuadere da piccole cose come la collera di una linguista che è stata interrotta, fece scivolare il foglio per terra con il piede finché non raggiunse la gamba della sedia; da lì usò lo stivale per tirar su la gamba della sedia finché non riuscì a afferrarlo con la mano. Curioso, guardò attorno alla stanza, ma tutti stavano con lo sguardo fisso in avanti.

Con una scrollata di spalle, aprì il foglio per trovarci un messaggio-

Maggiore -

Rivincita. Approdo dei Jumper. Stanotte.

Niente testimoni.

 

Riconobbe nella scrittura da zampe da gallina , quella di McKay, alzò lo sguardo  e vide lo scienziato lanciargli un’occhiata furtiva; piegò la testa, accettando la sfida. Tutto ciò che doveva fare era superare quello che rimaneva dell'ora. Nella parte frontale della stanza, la Weir continuava a parlare, completamente esaltata  dal  Passato imperfetto.


Il suo sguardo cadde di nuovo sul taccuino, e non poté impedire che un largo sorriso si diffondesse sul suo volto.


FINE
 

 

 

 

 

 

 

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