CRONOLOGIA DELLA POLITICA RAZZIALE NAZISTA IN GERMANIA
I presupposti della politica di persecuzione verso gli ebrei hanno la loro radice in unideologia razzista, che precede lavvento al potere di Hitler e che si possono riassumere nel mito della superiorità della razza ariana.
Tali presupposti, nella Germania nazista, sono:
Alle violenze disordinate commesse prima e dopo la conquista del potere, seguono:
7/12/1933 Prime leggi discriminatorie
Escludono gli ebrei dai pubblici uffici e dalle professioni medica e legale.
1936-1937 Istituzione del "servizio per le questioni ebraiche"
Viene istituito presso il comando delle S.S. e affidato ad un giovane sottufficiale nazista, Adolf Eìchman.
In questi anni una buona parte degli ebrei, esclusa dalle professioni e dai mestieri, lascia la Germania e si rifugia nei paesi vicini per sfuggire alle persecuzioni.
1936-1938 13 disposizioni integrative della prima Legge di Norimberga
Escludono completamente gli ebrei dalla comunità statale.
9-10-11/38 Pogrom organizzati dalle S.S. In tutta la Germania (Notte dei Cristalli)
Sono incendiate o distrutte oltre 200 Sinagoghe, profanati cimiteri, distrutti 7.500 negozi di ebrei, arrestati circa 26.000 ebrei e circa 40 uccisi.
1938-1941 Arianizzazione coatta
Espulsione degli ebrei dalla vita economica tedesca. Divieto di frequentare luoghi pubblici (teatri, stazioni turistiche, giardini, mezzi di trasporto). L'accesso alle scuole superiori è interdetto agli ebrei. Si formulano i primi progetti per deportare gli ebrei europei in un territorio lontano e isolato (idea già formulata in Polonia nel '37).
1/9/1941 Obbligo per gli ebrei dl portare una "Stella di David" gialla cucita sugli abiti
La "soluzione finale" della questione ebraica
Ad una politica di discriminazione ben presto, durante la guerra, si sostituisce quella di sterminio. Vengono istituiti appositi lager affidati a Himmler e alle SS nei territori controllati dal Reich.
Lo sterminio degli ebrei polacchi (viene eliminato il 90% degli Israeliti) si compie secondo tre strategie:
Nel marzo del 1941 viene fondato a Francoforte un "Istituto per lo studio dei problemi ebraici" che prepara l'attuazione di un piano per trasferire tutti gli ebrei d'Europa nell'isola del Madagascar. Dopo il 1940 in Belgio, Olanda e Lussemburgo (già occupati) la persecuzione degli ebrei (circa 600.000 persone) è organizzata dalle S.S.: gli Israeliti sono esclusi dalla vita nazionale o deportati nei Lager allestiti in tutti i territori soggetti alla Germania:
marzo '41
Nell'apprestarsi ad invadere l'Unione Sovietica, Hitler- consapevole del fatto che la vittoria avrebbe comportato la sottomissione di circa 5 milioni di ebrei - decide di adottare per questi la politica dell'eccidio di massa anziché quella delle espulsioni.
31/7/1941
Reinard Heydrich (1904-1942) è incaricato da Himmler di elaborare i piani per la soluzione finale degli ebrei, estendendo così la politica di eliminazione fisica, già in atto in Unione Sovietica, a tutti i territori conquistati dai nazisti.
15/10/1941
Iniziano le deportazioni degli ebrei occidentali verso i campi dell'Est.
20/1/1942
"Conferenza di Wannsee"
Viene presentato da Heydrich il piano per l'eliminazione della razza inferiore: separazione dei sessi; decimazione a mezzo di lavoro forzato e nutrizione insufficiente; "trattamento adeguato" dei superstiti. Trasferimento di tutti gli ebrei europei nei campi di concentramento dell'Est.
Il piano era comprensivo del numero di ebrei supposti nazione per nazione: più di 11.000.000 in totale in tutta Europa.
Mappa dei campi di sterminio nazisti in Europa.