Cosa Vedere: Anatomia Turistica di una Farfalla

Capo e Tronco

il Paese di Favignana

 e il Monte Santa Caterina

Ala di Levante

la Piana

e le sue Cale

Ala di Ponente

il Bosco

e le sue Cale

 

Il Paese di Favignana e il Monte Santa Caterina

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Il paese di Favignana giace attorno ad una profonda insenatura della costa nord dell'isola. Protetto dall'insenatura sorge il molo Dogana a cui attraccano aliscafi e traghetti da Trapani. E' qui che il visitatore mette piede per la prima volta sull'isola. Nell'animata atmosfera del molo troverà con facilità il taxi per raggiungere la destinazione finale, o il terminal della Tarantola Bus che con una flotta di simpatici vecchi autobus percorre con efficienza e puntualità l'intera isola. Se preferisce, potrà invece noleggiare scooter e biciclette per muoversi più liberamente.

Il Porto di Favignana: la quiete torna ad avvolgerlo solo a notte fonda.  

Tra i primi edifici che il visitatore nota sbarcando sull'isola, c'è un'elegante palazzina Liberty. E' il Villino Florio, edificato nel 1876 dalla famiglia Florio nel luogo ove sorgeva l'antico forte San Leonardo. Recentemente restaurato, il villino è ora sede dell'Antiquarium, un piccolo museo di archeologia subacquea.

Villino Florio, sede dell'Antiquarium

 

Addentrandosi nel paese verso est (via Pacinotti e via Meucci) si giunge in piazza Matrice, al centro dell'abitato. Qui sorge la Chiesa Matrice o dell'Immacolata Concezione, edificata nel 1704.

Stradina di Favignana

 

Chiesa Matrice

Se entrate in chiesa e volgete lo sguardo verso la cupola, noterete il bassorilievo di uno strano leone. Non è il leone di San Marco, come ci si potrebbe aspettare di trovare in una chiesa. E' il simbolo della famiglia Florio: un leone che si abbevera al fiume vicino ad un albero di chinino. E' questo lo stemma di una famiglia che iniziò le sue fortune commerciando in spezie orientali ed in particolare in chinino, ed è lo stesso simbolo che poi comparve su migliaia di scatole di tonno prodotte nella tonnara di Favignana.

Il Leone dei Florio nella Chiesa Matrice

Il Leone dei Florio sulle scatole di tonno

Proseguendo a sud, dopo aver incrociato via Roma, si giunge a piazza Castello, di fronte a Forte San Giacomo. E' questa una possente fortificazione che risale al periodo Normanno. Purtroppo il forte non è al momento visibile, essendo inglobato nel carcere di Favignana. Il progetto del trasferimento del carcere in un nuovo complesso fuori paese consentirà di rendere visitabile questa importante struttura.

Da qui una breve discesa porta alla spiaggia "cittadina" di Favignana, la Plaia. E' una tranquilla caletta con spiaggia sabbiosa. Il complesso della Tonnara Florio la cinge da un lato.

La Plaia, spiaggia cittadina di Favignana

Dalla Plaia si ha modo di osservare per intero lo stabilimento della tonnara. E' questo forse il più importante complesso di archeologia industriale del Mediterraneo. Dopo un attento restauro è stato riaperto nel 2009. Ospita spazi museali ed una sala conferenze. La visita consente di ammirare la struttura di un impianto industriale che vedeva occupate fino a 500 persone, e di capire l'intera catena di montaggio che portava il tonno dalle reti della mattanza alle tavole di tutto il mondo. E' una visita da non perdere se si vuole capire vita ed economia di quest'isola tra XIX e XX secolo. 

Illuminazione notturna dello stabilimento Florio

Camini dei forni per la cottura del tonno

 

Imbarcazioni per la mattanza

Salita per il Monte Santa Caterina

Proseguendo oltre lo stabilimento della tonnara, la strada si inerpica verso la cima del Monte Santa Caterina. Sulla cima del monte, a 314 m di altezza, sorge il forte. Fu edificato dai Normanni nel XII secolo sopra una torre di avvistamento saracena. Andrea Rizzo, signore di Favignana, lo ampliò (assieme al forte di S.Giacomo) nel XV secolo per contrastare gli attacchi dei pirati Saraceni, Gli Aragonesi lo fortificarono ulteriormente nel 1685. Divenne infine un carcere borbonico dal 1794. Qui vi si tennero rinchiusi i patrioti dei moti insurrezionali fino allo sbarco di Garibaldi a Marsala nel 1860, quando la folla assaltò il forte per liberare gli ultimi prigionieri. Le possenti strutture e le suggestive rovine sono ancora visitabili. La fatica della salita è ampiamente ripagata da una vista mozzafiato che spazia su tutta l'isola ed abbraccia in un'unica carrellata panoramica Erice, Levanzo e Marettimo.

Forte di Santa Caterina

Rovine del Forte

Il profilo di Santa Caterina al tramonto

 

 

La Piana e le sue Cale

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"Piana" è il nome della pianura che si estende ad est del Monte Santa Caterina. Essa costituisce l'ala di levante dell'isola farfalla. Della Piana fanno parte tra le più belle cale dell'isola. Tutti i luoghi descritti di seguito sono facilmente raggiungibili in bicicletta. Per molti di essi è anche prevista una fermata della Tarantola Bus.

La Piana vista da Santa Caterina.

La prima sosta è al piccolo villaggio di Punta Longa. Secondo centro abitato dell'isola, dopo il paese di Favignana, è un piccolo villaggio di pescatori nato intorno ad una insenatura naturale. Si trova vicinissimo a Favignana, raggiungibile a piedi dal centro del paese. Al pomeriggio quando i pescatori rientrano nel porticciolo, è possibile acquistare il pesce direttamente da loro.

Punta Longa

Percorrendo la costa da Punta Longa verso est si passa per una serie di belle cale sabbiose: lo Scivolo, i Calamoni, Grotta Perciata e Lido Burrone. Quest'ultimo è l'unico lido attrezzato dell'isola.

Spiaggia dello Scivolo

Proseguendo oltre Lido Burrone, la costa piega verso sud-est. Si supera Punta Fanfalo, estremità meridionale dell'isola e sede di un villaggio Valtur. Tra Punta Fanfalo e la succesiva Punta Marsala si tova una delle cale più belle: Cala Azzurra. Il fondo di sabbia chiara contribuisce con l'acqua cristallina a dare alla cala quel colore turchese che ne giustifica il nome. La spiaggia e fondo sabbioso la rendono adatta ai bambini. A poca distanza da Cala Azzurra si trova il faro di Punta Marsala. Qui inizia il lato orientale dell'isola, prospiciente Marsala e Trapani. La costa diventa rocciosa, e lavorata dall'uomo che nei secoli l'ha tagliata per ricavarne tufo da rivendere in Sicilia ed in Nord Africa. Rimangono i segni di scivoli e scali di imbarco, ora utilizzati dai bagnanti per un più agevole ingresso in acqua.  

Punta Marsala

Costa tra Punta Marsala e Bue Marino

Per raggiungere la località di Bue Marino e la vicina Cala Rossa, il modo più comodo è quello di percorrere le stradine interne in terra battuta con una robusta bicicletta. Vi capiterà di scorgere i famosi "giardini ipogei". I favignanesi hanno trasformato le cave per l'estrazione del tufo in suggestivi giardini. Aranci, fichi e viti crescono protetti dai forti venti dell'isola in questi incredibili luoghi sotterranei.

Sentiero per Cala Rossa

Giardini Ipogei

Si arriva così al promontorio più orientale dell'isola, il Bue Marino. Si scende a mare tra blocchi di tufo e rocce che sovrastano un mare profondo dal colore intensamente blu e a volte gelido per le correnti. E' il luogo ideale per chi ama fare immersioni. Qui un tempo viveva la foca monaca. Di lei è rimasto solo il nome dato a questo suggestivo luogo. 

Bue Marino

A pochi minuti di bicicletta dal Bue Marino si apre la cala probabilmente più nota dell'intera isola: Cala Rossa. Il nome sembra derivi dal sangue versato da romani e cartaginesi periti durante la battaglia navale delle Egadi, alla fine della prima guerra punica. La discesa a mare è rocciosa, e non sempre facile. Ma le cave di tufo sulla scogliera offrono ottimi punti per prendere il sole. L'acqua assolutamente cristallina fà di questa cala una dei luoghi più indimenticabili per nuotare.

Cala Rossa

I luoghi citati nella Piana

 

Il Bosco e le sue Cale

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"Bosco" è il nome della pianura che si estende ad occidente del Monte Santa Caterina.

Il Bosco visto da Santa Caterina: si distingue il faro di Punta Sottile e all'orizzonte, sotto uno sbuffo di nubi, Marettimo

Per raggiungere il "Bosco" dal paese di Favignana bisogna superare l'ostacolo del Monte Santa Caterina. Un tunnel tra Punta Longa e Promontorio Grosso ne permette l'attraversamento. Il tunnel è particolarmente comodo da percorrere in automobile, ma chi si muove in bicicletta preferirà di gran lunga la vecchia strada panoramica lungo la costa. Purtroppo nel 2010 la strada era interrotta da una frana, rimanendo solo il tunnel a collegare Piana e Bosco. 

Cala Pirreca

 Usciti dal tunnel si può scendere a mare per un ripido sentiero. Qui si trova cala Pirreca con una spiaggia di grossi sassi. Insenature scolpite dal vento e dal mare consentono di ripararsi dal sole. Di fronte, a poche decine di metri, la vista inquadra l'isolotto del Preveto.

L'isolotto del Preveto

Raggiunta di nuovo la strada si può proseguire in direzione nord-ovest fino alla località "Case Gandolfo". Da qui si giunge ad un'altra bella cala, Cala Rotonda. Il nome sembrerebbe derivare dalla forma semicircolare di questa insenatura naturale. Ma in realtà il nome originale di questo luogo in siciliano è "Cala Ritunnu" ed il "ritunnu" (in italiano "zerro") è un pesce di piccola taglia. Un caratteristico arco in pietra (Arco di Ulisse) abbellisce la Cala.

L'arco di Cala Rotonda

Ritornati sulla strada principale si supera un noto villaggio vacanze (L'Approdo di Ulisse) e si arriva infine a Punta Sottile. Questa è l'estremità occidentale dell'isola. Qui sorge il faro, che guarda il profilo di Marettimo all'orizzonte. Vicino al faro trovano spazio alcune spiaggette, riparate dal vento e dal sole. La vicina fermata del bus consente di ritornare in paese con tutta comodità.

Punta Sottile

Spiaggette vicino al Faro

I luoghi citati nel Bosco

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