"Il Coraggio
della verità" Regia: Edward Zwick
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Diretto da Edward Zwick, regista eclettico, già autore di
commedie ("A proposito della notte scorsa", suo film d'esordio), film bellici
(l'ottimo "Glory") e melò (il recente "Vento di Passioni") "Il
coraggio della verità" è il primo film hollywoodiano ambientato in Iraq durante
l'operazione "Desert storm" del 1991. L'ambientazione tuttavia è soltanto un
pretesto per mettere in scena il conflitto interiore di un uomo in cerca di se stesso e
dei valori di onestà, coraggio e libertà in cui credeva e che ha smarrito, complice l'ambiguità militar-politica.
Denzel
Washington è Nat Serling, un colonnello di fanteria che durante un'operazione militare a
Al Bathra uccide per errore il suo migliore amico. Serling vorrebbe assumersi le sue
responsabilità ma i suoi superiori lo invitano a rispettare la versione ufficiale fornita
al governo, alla stampa e ai genitori dello scomparso: "deceduto durante un'azione
militare". Il colonnello è riluttante a mentire ma viene incaricato dal suo diretto
comandante di occuparsi delle indagini per l'assegnazione di una medaglia al valor
militare (la più alta onorificenza militare in America) da consegnare postuma ad un
coraggioso capitano deceduto durante un'azione.
Un incarico di routine a cui Serling obbedisce malvolentieri. Tuttavia quando scopre che
l'ufficiale in missione era una donna (Meg Ryan) e che le versioni dei suoi compagni
contrastano nettamente tra loro, il colonnello inizia a sospettare che sotto
quell'incarico di routine possa nascondersi una storia molto più complicata o persino una
copertura. E così Nat si appassiona alle vicende della coraggiosa Karen in cui vede
riflesse criticamente le sue azioni, fino ad arrivare ad un imprevedibile finale. Giocato
tutto su due storie parallele, l'indagine che il militare Serling conduce, e la sua vita
privata, "Il coraggio della verità" è un film insolito dal punto di vista narrativo. Lo spettatore, infatti, sa fin dall'inizio che la
star protagonista (Meg Ryan) è morta: il mistero,
secondo una regola narrativa tipicamente hitchcockiana, è scoprire come. Nel ricostruire
i fatti la sceneggiatura di Patrick Sheane Duncan si ispira chiaramente a modelli
narrativi già collaudati (con bel altra profondità però) come "Quarto potere"
e "Rashomon": la verità ha più punti di vista e sta al protagonista (e allo
spettatore) scoprire qual'è la vera. Un film ben scritto e ben interpretato. Anche se
francamente abituati a vedere Meg Ryan nei panni della fragile e adorabile Sally si stenta
un pò a crederle vedendola indossare la divisa militare e il mitra.