AVIARIA
: QUALCHE RISPOSTA A TANTI PERCHE'
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In
questi ultimi mesi si è tanto parlato di influenza aviaria
,spesso ascoltando notizie allarmistiche, altre volte informazioni
eccessivamente tranquillizzanti .Si era da poco spenta la paura
della SARS ed eccoci a dover fronteggiare il nuovo tenuto
flagello: l'influenza aviaria. La richiesta di chiarimenti è
sicuramente aumentata nella quotidiana attività
ambulatoriale. In questa pagina si tenterà di dare delle
informazioni su un tema che negli tempi è stato fonte di
preoccupazione nella gente allarmata a causa di una malattia per
molti aspetti ancora poco conosciuta, assurta all’onore
delle cronache e dell’informazione giornalistica e
televisiva non sempre in maniera corretta, completa e
disinteressata .
Utilizzando
informazioni tratte da siti e fonti informate (Ministero della
salute, Fimmg.org , Simg.it in particolare) e serie si cercherà
di dare notizie e chiarimenti sui tanti dubbi che serpeggiano
nella popolazione, servendosi , anche per questo argomento , della
forma del dialogo proprio per meglio cercare di rispondere alle
domande che più frequentemente vengono poste.(Vai
all'opuscolo)
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Che
cosa è l’influenza aviaria È una
malattia degli animali causata da virus aviari che infettano
normalmente soltanto gli uccelli, il pollame domestico (polli,
tacchini e oche), è il più suscettibile, e meno
comunemente, i maiali. I virus aviari sono altamente specifici
della specie, ma hanno, talvolta attraversato la barriera di
specie e infettato gli esseri umani. I casi umani finora
confermati sono aggiornati quotidianamente dall'OMS.(vedi
situazione) Nel pollame domestico l'infezione con i virus
aviari causa due forme principali della malattia, distinte dalla
bassa ed alta virulenza. La forma a bassa patogenicità
comunemente causa soltanto sintomi lievi come piume increspate e
diminuzione della produzione di uova e può passare
facilmente inosservata. La forma altamente patogena è
molto più drammatica. Si sparge molto velocemente nel
pollame, causa la malattia che interessa gli organi interni ed ha
una mortalità che può avvicinarsi al 100%, spesso
in 48 ore.Si manifesta con inappetenza,edema e cianosi della
cresta,petecchie delle mucose
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Quali
virus causano la malattia? Esistono 16 sottotipi di H e 9
sottotipi di N, ma soltanto i virus sottotipi di H5 e di H7
causano la forma altamente patogena della malattia. Tuttavia, non
tutti i sottotipi di H5 e di H7 sono altamente patogeni e non
tutti causano la malattia severa nel pollame. Sembra che il
virus H7 si introduca nel pollame in forma patogena bassa. Ma
entro alcuni mesi sviluppa tramite mutazione la forma altamente
patogena. Ecco perchè la presenza di un virus H5 o H7 nel
pollame è sempre tema di inquietudine, anche quando i
segni iniziali dell'infezione sono scarsi. L'Infezione in natura
viene mantenuta in quanto alcuni uccelli acquatici fungono da
serbatoi del virus, ospitandolo nell'intestino anche senza
mostrare una sintomatologia evidente ed eliminandolo con le feci
,con le secrezioni respiratorie e con la saliva. Il contatto di
uccelli suscettibili con questi materiali o con acqua contaminata
da questi determina la trasmissione dell'infezione; la
trasmissione fecale-orale,per gli animali è la modalità
di trasmissione più comune.
Il
virus sopravvive una settimana a temperatura bassa nelle feci;un
mese nell'acqua a 4°C; 30 minuti nell'acqua a 60 °C; 2
nell'acqua a 100 °C;si inattiva immediatamente dopo
esposizione diretta a raggi ultravioletti nei comuni
disinfettanti ed in solventi organici come etere,cloroformio,
acetone ecc, - Sopravvive circa un anno nella glicerina ed in
ambiente acido.Tutto questo significa che le normali accurate
misure di igiene personale e domestica devono sempre essere messe
in pratica e, se possibile , rafforzate in quanto utili a
distruggere il virus
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Quali
sono le implicazioni per la salute umana? La persistenza
diffusa di H5N1 nelle popolazioni del pollame comporta due rischi
principali per la salute umana. Il primo è il rischio
di infezione diretta quando il virus passa dal pollame agli
esseri umani, con conseguente malattia molto severa. Dei pochi
virus aviari che hanno attraversato la barriera di specie per
infettare gli esseri umani, H5N1 ha causato il più grande
numero di casi di malattia e morte in esseri umani. Diversamente
dalla influenza stagionale normale, dove l'infezione causa
soltanto sintomi respiratori lievi nella maggior parte dei casi,
la malattia causata da H5N1 segue un decorso clinico
insolitamente aggressivo, con alta mortalità. La maggior
parte dei casi si sono presentati in bambini ed in adulti
giovani. Un secondo rischio è che il virus possa, con
una serie di mutazioni, cambiare in una forma altamente
contagiosa per gli esseri umani. Un tal cambiamento potrebbe
contrassegnare l'inizio di una pandemia.
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Che
cosa c’è di speciale in questa malattia? Mai
prima d’ora nella storia di questa malattia si sono avuti
tanti paesi influenzati simultaneamente, con conseguente perdita
di tanti animali (circa 150 milioni). Il virus ora è
considerato endemico in molte zone dell'Indonesia e del Vietnam
ed in alcune parti della Cambogia, della Cina, della Tailandia
etc. Il controllo della malattia nel pollame richiederà
molti anni. Il virus H5N1 è inoltre di interesse
particolare anche per la salute umana.
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Quali
paesi sono stati colpiti? Da metà-dicembre 2003 a
febbraio del 2004, i focolai nel pollame causati dal virus H5N1
sono stati segnalati in otto nazioni asiatiche (elencate per
segnalazione): la Repubblica di Corea, il Vietnam, il Giappone,
la Tailandia, la Cambogia, il Laos, l'Indonesia e la
Cina. All'inizio di agosto del 2004, la Malesia ha segnalato
il suo primo focolaio di H5N1 nel pollame. La Russia ha
segnalato focolai verso la fine di luglio del 2005, seguita dal
Kazakhstan all'inizio di agosto. Morti di uccelli selvatici
infetti da H5N1 sono state segnalate in entrambi i paesi. Quasi
simultaneamente, la Mongolia ha segnalato la rilevazione di H5N1
in uccelli migratori infetti. Nel mese di ottobre del 2005, H5N1
è stato confermato in polli della Turchia ed in
Romania. Il Giappone, la Repubblica di Corea e la Malesia
hanno annunciato il controllo pieno dei loro focolai.
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Dove
si sono avuti casi umani? I casi umani confermati in
laboratorio sono stati segnalati in quattro paesi: La Cambogia,
l'Indonesia, la Tailandia,la Turchia ed il Vietnam. Hong Kong
ha avuto due focolai: nel 1997 il virus ha infettato 18 persone e
ne ha ucciso 6. All'inizio del 2003, il virus ha causato due
infezioni, di cui una mortale, in una famiglia di Hong Kong con
una storia recente di lavoro nella Cina del sud.
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Come
ci si infetta? Il contatto diretto con pollame infettato,
o superfici ed oggetti contaminati dalle loro deiezioni,
attualmente è considerato il principale motivo
dell'infezione umana. Finora la maggior parte dei casi umani si
sono presentati nelle zone rurali o periurbane dove molte
famiglie allevano il pollame in promiscuità e in spazi
confinati. Pertanto poichè gli animali infettati
liberano grandi quantità di virus nelle loro feci, le
occasioni per l’esposizione ai droppings infettati o agli
ambienti contaminati dal virus sono numerose nelle circostanze su
esposte. Inoltre, poiché molte famiglie in Asia dipendono
esclusivamente dal pollame per il loro reddito, vendono o
macellano e consumano i polli anche quando i segni della malattia
compaiono nei loro animali e questo comportamento si dimostra
molto difficile da modificare. L'esposizione è considerata
molto probabile durante l’atto della macellazione,
spiumatura e preparazione di pollame per cucinare. Non c’è
prova che il pollame o le uova correttamente cucinate possano
essere una fonte d'infezione.
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Gli
uccelli migratori diffondono i virus aviari? Gli uccelli
acquatici selvatici sono considerati il serbatoio naturale di
tutti i virus influenzali A. Probabilmente hanno trasportato i
virus senza danno apparente, per secoli. Gli uccelli migratori
possono introdurre virus a bassa patogenicità H5 e H7 nel
pollame, dove il virus poi muta nella forma altamente
patogena. Gli eventi recenti fanno pensare che alcuni uccelli
migratori stiano diffondendo direttamente il virus H5 N1 nella
relativa forma altamente patogena. Non si conosce quale sia la
percorrenza migratoria di un uccello malato.In Italia non sono
stati ancora evidenziati casi
di virus aviari.
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Gli
uccelli selvatici infettati possono rappresentare un pericolo per
gli esseri umani? Gli esseri umani potrebbero infettarsi
nuotando in acque contaminate con materiale fecale dalle anatre e
dalle oche. Il virus può sopravvivere nell'acqua per un
mese a bassa temperatura. Tuttavia, per il momento la barriera di
specie è tale che i virus aviari non si replicano bene nei
mammiferi, compresi i maiali e i cavalli, e negli esseri umani.
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È
sicuro mangiare il pollo, le uova e i tacchini? Sì.
Il pollame e le uova disponibili sul mercato italiano sono sicuri
da mangiare. Inoltre i virus dell’influenza aviaria sono
uccisi da temperature intorno ai 70°c, quindi la cottura
elimina il virus. È sicuro maneggiare i polli, le uova
e l'altro pollame comprato al mercato o al supermercato? Sì,
è sicuro maneggiarli. È comunque buona pratica
igienica lavarsi spesso le mani mentre si cucina. Controllare la
presenza dell’etichettatura diventata obbligatoria in
Italia con il decreto
ministeriale del 1 Ottobre 2005.
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Come
riconoscere la malattia in un allevamento di pollame? Nei polli
dopo un periodo di incubazione di 3 - 5 giorni possono
manifestarsi: perdita dell’appetito, diminuizione nella
produzione di uova, rapida evoluzione fatale. Con o senza sintomi
respiratori, digestivi o nervosi la mortalità può
andare dal 75 al 100 %.
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Oltre
gli uccelli quali altre specie animali possono ammalarsi di
Influenza aviaria? Il maiale, e in circostanze particolare
i felini, i mustelidi, gli zibetti, gli animali di laboratorio,
come conigli, ratti, topi. Ma in teoria possono infettarsi
molte altre specie(visoni, cavalli) compresi i mammiferi marini
come balene e foche e infine anche il cane con un sottotipo
virale H3N8.
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Come
si può seguire l’andamento della malattia negli
uccelli migratori? Le
rotte migratorie
sono ben conosciute e
seguite dall’Organizzazione mondiale per la Sanità
animale e dalla FAO. Dopo aver esaminato le rotte, i periodi
di migrazione, i comportamenti animali, le diversità delle
specie, gli esperti di queste organizzazioni non ritengono che vi
sia un pericolo grave di introduzione del virus nell’avifauna
dei territori europei. La FAO avvierà un programma
internazionale di sorveglianza nei territori di sosta degli
uccelli durante la loro rotta migratoria verso l’Africa e
il Mediterraneo.
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La
vaccinazione antinfluenzale contribuisce ad impedire l’influenza
aviaria? Il vaccino attualmente in uso universalmente
protegge dal virus influenzale, ma non dà protezione
contro l’influenza aviaria, per la quale si sta studiando
un apposito vaccino. Tuttavia, l'Organizzazione Mondiale della
Sanità (WHO) ha suggerito che le persone esposte al
contatto con polli infettati o sospettati tali dovrebbero essere
vaccinate con il vaccino antiinfluenzale per evitare le
situazioni dove l’uomo può essere infettato dalla
varietà prevalente di virus influenzale e di virus aviario
allo stesso tempo, così permettendo al virus aviario di
mutare e innescare una pandemia (cioè, quando la malattia
si sparge a tutto un paese o al mondo intero).
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Cosa
sono i farmaci antivirali? I farmaci antivirali per la
prevenzione e trattamento dell’influenza appartengono a due
famiglie: gli Inibitori della proteina virale M2 sono Amantadina
e Rimantadina, quest’ultimo non in commercio in Italia, che
attenuano di poco la sindrome e che sono gravati da effetti
collaterali seri a carico del sistema nervoso e gastroenterico.
Inoltre sembra che si sia sviluppato un ceppo di H5N1 resistente
all’Amantadina, forse per l’uso intensivo che gli
allevatori hanno fatto in Cina di questo farmaco usandolo sul
pollame. Altri antivirali sono Osetalmivir, non
commercializzato in Italia, e Zanamivir: presi entro le prime 48
ore, sembrano attenuare i sintomi e la durata della malattia in
quanto inibiscono un enzima virale favorente l'ingresso e la
liberazione del virus nella cellula, non ne bloccano però
del tutto la replicazione. Solo Oseltamivir dispone della
indicazione per la prevenzione post contatto, per poter essere
prescritto dal Medico è però necessario che vi
siano sintomi clinici specifici di Influenza aviaria e che vi sia
il contesto epidemiologico di circolazione del virus. Non
esistono al momento in Italia virus influenzali pandemici in
circolazione. Pertanto la prescrizione di questi farmaci non è
fondata in assenza di una dichiarazione ufficiale di pandemia,
infatti la cattiva utilizzazione di questi farmaci al di fuori
del contesto pandemico potrebbe far sviluppare resistenze al
farmaco e potrebbe quindi diminuirne l’efficacia nel caso
in cui dovrebbe essere necessario ricorrervi. Non devono
inoltre essere considerati come una alternativa alla
vaccinazione, il vaccino è infatti l’arma più
efficace. Non si conosce ancora quale potrebbe essere il ceppo
responsabile di una eventuale pandemia e una volta scoperto tale
ceppo dell’eventuale pandemia potrebbe occorrere qualche
mese, da tre a sei mesi, per approntare un vaccino in caso di
circolazione del virus aviario. È proprio per coprire
questo periodo di attesa e per tenere sotto controllo gli
eventuali focolai che dovrebbero essere usati gli antivirali. In
un modello sperimentale di Ferguson pubblicato su Nature, per
tenere un focolaio epidemico sotto controllo, cioé con un
numero di casi inferiore a 200, è necessario che il virus
sia identificato ed isolato quando l’infezione ha colpito
non più di 30 persone, e i farmaci antivirali devono
essere somministrati in tempi brevi alle 20.000 persone che
circolano intorno ai pazienti colpiti. È bene ricordare
che la diagnosi di certezza della malattia si attua solo in
presenza dei test di laboratorio.
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Che
cosa è una Pandemia? La pandemia è una
epidemia di tale estensione da coinvolgere diversi Paesi, Stati e
Continenti. Perché ciò avvenga è
necessario che vi sia: - la contemporanea presenza di numerose
sorgenti di infezioni in molte località - una
particolare resistenza ed aggressività dell’agente
patogeno - la facilità di trasmissione diretta o
indiretta. Una pandemia inizia quando si verificano tre
circostanze: emerge un nuovo sottotipo del virus influenzale;
infetta gli esseri umani; si diffonde facilmente fra gli esseri
umani. Il virus H5N1 rispetta le prime due circostanze: è
un nuovo virus per gli esseri umani, il virus H5N1 non ha
circolato mai ampiamente nell’uomo ed ha infettato più
di 100 esseri umani con una mortalità del 50% Manca ad
oggi la trasmissione umana efficiente e continua del virus. Il
rischio che il virus H5N1 acquisti questa abilità persiste
finchè permangono le condizioni e queste, a loro volta,
persistono finchè il virus continua a circolare in uccelli
e polli. Questa situazione potrebbe perdurare per anni. Il
virus può migliorare la propria trasmissibilità fra
gli esseri umani mediante due meccanismi principali. Il primo
per un processo di riassortimento in cui il materiale genetico è
scambiato fra i virus umani ed aviari durante la co-infezione di
un essere umano o di un maiale. Il secondo con un graduale
processo di mutazioni, con cui aumenta la capacità del
virus di legarsi alle cellule umane. La mutazione si esprime
inizialmente per piccoli focolai. Si ritiene che siano necessarie
almeno trenta mutazioni.
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Cosa
dovrei fare se vengo in contatto con uccelli morti? Dovrei essere
prudente? Sì, ma non necessariamente a causa del
virus aviario. Tuttavia, come precauzione, non bisogna toccare
gli animali morti con le mani nude. Lavarsi bene le mani con
sapone se si entra in contatto con specie avicole morti.
Eventulmente usare precauzioni come i guanti o usare una pala a
manico lungo e mettere dentro un sacco chiuso strettamente
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Dovrei
essere allarmato? No, perché in Italia non è
presente la malattia. Inoltre, l’influenza dei polli non
è una minaccia significativa per la nostra sanità
pubblica perché le condizioni igieniche italiane non sono
quelle del Sud est asiatico e il governo italiano oltre che
vietare le importazioni del pollame e delle uova dai paesi con
aree affette ha anche intensificato i controlli non solo sugli
allevamenti industriali ma anche su quelli rurali. Altre
disposizioni assunte dal Governo riguardano: -Il rafforzamento
dei controlli all’importazione, sia per quanto riguarda gli
animali vivi e gli alimenti di provenienza legale che per
contrastare quelli introdotti nel nostro Paese in maniera
illegale. - L’intensificazione dei controlli sui bagagli
dei passeggeri, affiancando ai servizi doganali i servizi
veterinari di frontiera del Ministero della Salute, in
particolare per tutto ciò che proviene dai Paesi a
rischio. - La quarantena obbligatoria per le uova e i pulcini
importati e il rinforzo della sorveglianza umana da parte dei 32
uffici del Ministero della Salute presenti nei porti e negli
aeroporti italiani. Inoltre con Ordinanza
Ministeriale 26 agosto 2005
contenente Misure di
polizia veterinaria in materia di malattie infettive e diffusive
dei volatili da cortile, si conferma l’obbligo di
registrazione per le aziende di volatili, si introducono misure
di quarantena e controllo negli spostamenti di questi animali e,
ai fini di una adeguata informazione del consumatore
l’etichettatura obbligatoria delle carni fresche di
volatili da cortile. Nell’etichetta verranno individuati
l’origine, l’allevamento di provenienza, la data e il
numero di lotto dello stabilimento di macellazione e di
sezionamento, analogamente a quanto già avviene per le
carni bovine.
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Posso
viaggiare? Ai soggetti che si recano nelle aree
geografiche affette, l’OMS raccomanda: il rispetto delle
regole igienico-alimentari , di evitare in generale contatti con
animali vivi o morti, e se possibile di evitare mercati e fiere
dove vi sia commercio e/o esposizione di animali.
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