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Convenzione S.S.N. Per la Medicina Generale
SMAGLIATURE
Le smagliature vengono definite come una atrofia lineare e ben
delimitata dello strato dermico della cute; esse costituiscono un inestetismo di
notevole diffusione, interessando entrambi i sessi, e dagli importanti riflessi
psicologici sulle donne che ne sono affette, in quanto, nonostante gli enormi progressi
compiuti dalla medicina estetica, le possibilità di una completa eliminazione
rimangono piuttosto ridotte.
Si presentano come aree infossate, generalmente a decorso rettilineo, nelle quali
la cute è atrofica e presenta una particolare pigmentazione che va dal rosa
al rosso vivo; solitamente si raggruppano a due o a tre, parallele tra loro e perpendicolari
al senso di trazione cutanea; la localizzazione più frequente è all'addome
e alla faccia esterna delle cosce.
Possono essere già presenti in età puberale, ma passano per lo più
inosservate; nel 50% circa dei casi compaiono in gravidanza (verso il 5° mese),
risparmiando le primipare anziane o quelle molto giovani.
Al di fuori della gravidanza, ciò che condiziona maggiormente la comparsa
delle smagliature sono i dimagramenti repentini (terapie scorrette, malattie defedanti,
stress, ecc.) oppure i rapidi e cospicui aumenti ponderali.
La causa della comparsa delle smagliature può essere fatta risalire a due
teorie:
Teoria meccanica: ripetuti microtraumi locali o distensioni progressive della cute provocherebbero uno stiramento dei capillari dermici, con conseguente diminuito afflusso sanguigno alle strutture cutanee e conseguente ischemia distrettuale; la riduzione di apporto di ossigeno e di sostanze nutritive creerebbe la sofferenza metabolica responsabile del rilassamento.
Teoria endocrina: una iperfunzione della corteccia del surrene provocherebbe un danno a livello della sostanza fondamentale del connettivo, come pure a livello del collagene e della elastina.
La prima teoria ha attualmente perso credito, pur essendo ammessa
da taluni Autori come fattore accessorio; l'iperproduzione dei glicocorticoidi surrenalici
trova invece riscontro costante all'epoca della pubertà come pure in altre
situazioni para-fisiologiche della vita.
Tuttavia, l'intimo meccanismo dell'intervento dei glicocorticoidi sulla produzione
dell'inestetismo non è ancora stato completamente chiarito, anche perché
rimane difficile da spiegare come possa una produzione anomala generalizzata andare
a colpire solo zone cutanee fisse e particolari, salvo prendendo in considerazione
oscuri fenomeni di reattività locale.
Quale che ne sia la causa, comunque, pare certo che le smagliature derivino da condizioni
di stiramento degli strati cutanei superficiali quando la sottostante struttura
fibroelastica dermica si trova in stato di sofferenza ischemica e quindi di marcata
carenza nutrizionale.
In genere, fatta eccezione per i bruschi dimagramenti che originano da situazioni
di obesità di natura ansiosa, la comparsa delle smagliature non è
mai repentina, ma subdola e graduale, spesso sfuggente all'osservazione.
Solo in presenza di condizioni particolari, come ad esempio quelle conseguenti ad
un prolungato trattamento farmacologico di tipo cortisonico si può invece
assistere ad una vera e propria esplosione di smagliature cutanee diffuse, con caratteri
particolari: disseminazione corporea irregolare, lunghezza in genere superiore alla
media, colorito purpureo, frequente associazione ad ecchimosi.
Al contrario, le smagliature di prima comparsa appaiono generalmente
sottili, rosate, corte: si attribuisce la particolare colorazione alla formazione
intradermica di anastomosi (unione di vasi sanguigni) tra i vari componenti vascolari
situati nel plesso delle papille dermiche, al fine di ovviare all'insufficienza
irrorativa di cui si parlava prima.
Quando l'inestetismo è ormai ben radicato, le smagliature appaiono come strie
longitudinali depresse, lunghe, affiancate, sul cui fondo si può osservare
una epidermide biancastra o madreperlacea, solo raramente colorita.
Al tatto la cute appare flaccida ed esuberante rispetto alla superficie sottostante;
i peli sono scomparsi, così come pure le ghiandole sudoripare e sebacee.
Dal punto di vista istologico si osservano sempre: una epidermide strutturalmente intatta; fibre elastiche e collagene stirate negli stadi iniziali e frammentate in quelli successivi; sui bordi delle lesioni si accumulano fibre elastiche corte, spezzate e contorte.
Come si curano le smagliature
Data la difficoltà di una
terapia veramente efficace, così come per molti altri inestetismi, la cura
delle smagliature è essenzialmente di carattere preventivo e dovrebbe cominciare
il più precocemente possibile: è proprio la diffusa ignoranza di questo
fatto la causa principale dell'insorgenza successiva del danno cutaneo.
É infatti estremamente elevato il numero delle adolescenti che non si curano
delle prime avvisaglie, come pure è elevato il numero delle giovani donne
gravide che non provvedono ad un oculato trattamento preventivo: trattamenti estetici,
ginnastica, igiene alimentare e di vita sono infatti accorgimenti troppo impegnativi
per potere essere seguiti con costanza e per molto tempo; i risultati di questa
filosofia si vedranno in seguito, quando ormai sarà troppo tardi.
Comunque, in linea di massima, possiamo consigliare, quale prevenzione delle smagliature:
evitare dimagramenti drastici in presenza di obesità;
praticare attività sportiva in maniera regolare e costante, senza mai ricorrere
ad esercizi che implicano movimenti con caratteristiche violente, soprattutto di
distensione;
avere cura di mantenere sempre ottimale lo stato di idratazione della pelle;
tenere sotto controllo lo stato della microcircolazione cutanea.
Una volta comparse e stabilizzate, le smagliature presentano problemi di ordine terapeutico non indifferenti, in quanto, allo stato attuale, non esiste terapia veramente efficace che conduca ad una loro completa risoluzione.