Dr Fabio Del Pidio

Med. Omeopatica - Agopuntura Tr. Cin. -Mesoterapia - Med. Estetica - Dietoterapia

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Mesoterapia



Definizione di mesoterapia


La mesoterapia consiste nell introdurre con delle microiniezioni delle sostanze con attività farmacologica nel derma, tessuto situato tra l’epidermide superficiale e l’ipoderma più profondo



L'idea che il Derma possa essere una porta terapeutica per altre strutture non è propria solo della mesoterapia. Basti pensare, ad esempio, alla millenaria agopuntura ed alle passate, attuali, o nuove terapie di stimolazione cutanea, come i cataplasmi, le ventose, alcuni tipi di massaggi ( massaggio connettivale), l'elettroagopuntura.

Meccanismo d'azione

Un farmaco iniettato a livello del Derma presenta peculiari caratteristiche farmacocinetiche.

Esso tende, infatti, a diffondersi nei tessuti, sia nel Derma stesso sia nei sottostanti tessuti. La diffusione del farmaco microiniettato del Derma è stata evidenziata da studi di xerografici, mentre studi sull'animale hanno confermato la dosabilità del farmaco nei tessuti della sua persistenza.

In un lavoro in cui cavie venivano sacrificate a diverse ore di distanza dalla somministrazione intrademica del farmaco, si è visto come a partire dal 30 minuti dopo, fino a dieci ore fosse possibile dosare il farmaco a livello non solo dermico, ma anche nel tessuto muscolare e cartilagineo dell'articolazione sottostante.

Questo non era evidente in caso di somministrazione per via intramuscolare.

La somministrazione locale rispetto a quella sistemica evita, inoltre, una rapida inattivazione a livello epatico e consente di utilizzare bassi dosaggi diminuendo, di conseguenza, il rischio di effetti collaterali e tossici dose dipendenti del farmaco.



Il meccanismo d'azione della mesoterapia non si limita, tuttavia, solamente all'azione farmacologica del farmaco somministrato.

Un' azione di tipo riflessogeno è collegabile all'azione meccanica dell’ago infisso nella cute. Tale azione spiegherebbe, in parte, l'effetto immediato che, a volte, esplica la mesoterapia. Lo stimolo nocicettivo legato all'infissione dell'ago nella cute agirebbe stimolando gli interneuroni spinali delle corna posteriori a livello della lamina di Rexed della sostanza gelatinosa di Rolando, deputati al controllo delle afferenze nocicettive.

Le fibre nervose di grande diametro (A alfa e A beta) stimolano questi interneuroni inibitori. mentre le fibre di piccolo diametro (A delta e amieliniche C) svolgerebbero un’azione inibitrice secondo la teoria del “gate control sjstem”, postulata da Melzack e Wall nel 1965.

Basti pensare alla possibilità di inibire un dolore cronico persistente con una stimolazione algogena breve, ma più intensa nella medesima sede.

Ad un meccanismo d’azione farmacologico e reflessogeno, verrebbe a sommarsi una stimolazione immunologica. Il derma è un tessuto ricco di cellule mediatrici delle risposte di difesa

immunitaria aspecifica e specifica. A tale proposito si possono citare gli studi di Pitzurra e

Marconi sulla risposta anticorpale seguente alla vaccinazione intradermica e intramuscolare che hanno dimostrato una superiorità della via di somministrazione intradermica.

Strumenti

Lo strumento base della mesoterapia é l’ago di Lebel, della lunghezza di 4 mm e diametro 04 mm, montato su una comune siringa.

La possibilità attuale di servirsi di siringhe ed aghi monouso, risulta particolarmente agevole, limitando i rischi di infezioni ed evitando costose e complesse opere di sterilizzazione e manutenzione.



Al singolo ago si sono affiancati i multiiniettori lineari a 5 e 7

aghi e circolari a 5-7-12-18 aghi .

Accanto ad essi sono a disposizione iniettori automatici come il Pistormatic, dotato di controllo elettronico sia dell’infissione dell’ago sia dell’introduzione del liquido, il Mesojet iniettore ad aria compressa funzionante senza aghi ed il Mesoperfusore, infusore continuo.



Il diverso materiale a disposizione offre, a seconda della scelta, vantaggi e svantaggi.

I sistemi automatici presentano costi elevati anche di manutenzione ed il vantaggio di essere meno dolorosi con un miglior controllo sul liquido iniettato.

I multiiniettori manuali sono di difficile uso e controllo, oltre ad avere un impatto psicologicamente negativo sul paziente.

L’ago singolo risulta di facile approccio, consente una maggior personalizzazione e controllo della terapia e, soprattutto, permette di raggiungere con più precisione i punti Trigger



che si vogliono trattare.

Tecnica

L esecuzione di una seduta di mesoterapia non presenta particolari difficoltà tecniche.

L’introduzione della soluzione deve essere a livello del derma il cui spessore è variabile da 0,5 a 3 mm, a seconda della sede.

L’infissione dell’ago nella cute deve tenere conto di ciò, variandone l’inclinazione a seconda della sede. Perpendicolare alla cute nelle zone a maggior spessore, inclinato nelle altre



zone tenendo conto che, con un’inclinazione di circa 450 e 300, l’ago penetra rispettivamente per circa 2-3 mm di profondità nella cute. Sarà infisso perpendicolarmente, ad esempio, a livello della cute sovrastante masse muscolari come le logge paravertebrali, le cosce; sarà inclinato a livello della cute sovrastante le articolazioni come il ginocchio, le articolazioni interfalagee della mano e del piede ed a livello dei tendini, come l’achilleo (Fig. 5).



L’iniezione dovrà essere effettuata con precisione, fermezza e rapidità al fine di essere quanto meno traumatizzante possibile. La distanza ed il numero di iniezioni varieranno in funzione della sede e dell’estensione della zona da trattare.



Qualora si debbano trattare zone particolarmente estese, come il rachide o masse muscolari come il quadricipite o il tricipite surale o un intero arto, una tecnica utilizzata è quella di



alternare ad una iniezione la sola infissione dell’ago nella cute, sfruttando, quindi, l’effetto microlesivo alternativamente abbinato all’effetto farmacologico.

La quantità di soluzione iniettata sarà di circa 0,1-0,2 ml per ciascuna iniezione.

Se si impiegano multiiniettori lineari o circolari, particolare attenzione deve essere rivolta alla penetrazione simultanea di tutti gli aghi (Fig. 6).

L’infissione contemporanea di tutti gli aghi è causa di un dolore non molto diverso dall’infissione di un ago singolo, mentre l’evcntuale successiva manovra di completamento risulta



particolarmente dolorosa.

L’uso di un multiiniettore lineare consente di variare l’angolo di penetrazione, mentre ciò non è possibile con i multiiniettori circolari.

Le sedute di mesoterapia vengono effettuate a distanza di non meno di 4-5 giorni una dall’altra.

In linea di massima. numero e frequenza delle sedute viene deciso in funzione della sintomatologia e del risultato terapeutico.

La risoluzione della sintomatologia pone fine al trattamento, il miglioramento della sintomatologia comporta il dilazionamento delle sedute (es. due sedute a distanza di 7 giorni, terza seduta dopo 15-20 giorni).

In caso di patologia cronica, il trattamento può essere mensile, o stagionale, in concomitanza con le esacerbazioni della sintomatologia.

Solitamente sono necessarie 2-5 sedute complessive; a volte un’unica seduta può essere sufficiente.

Determinante per la durata del trattamento è il tempo intercorso dall’inizio della sintomatologia e la gravità della stessa.


Effetti collaterali


Essi sono ascrivibili alle microlesioni conseguenti alla infissione dell’ago ed ai farmaci iniettati.

In mesoterapia, gli effetti collaterali sono di modesta entità e gravità, essendo un trattamento relativamente sicuro sia per la via di somministrazione, derma, sia per l’esigua quantità di farmaco introdotta nell’organismo.



Dolore: esso è legato, naturalmente, all’infissione dell’ago. L’acquisizione di una certa manualità permette di ridurne l’entità essendo la seduta di mesoterapia in mani esperte quasi indolore. Tuttavia, un aspetto rilevante è la reazione soggettiva del paziente ad una terapia cruenta, specie se praticata sulla zona lesa. Da questo punto di vista, presentano maggiori problemi i multiiniettori, anche se riducono il numero delle stimolazioni algogene. La maggior parte dei farmaci usati in mesoterapia, risulta indolore eccettuati i farmaci a pii acido come l’etilendiaminotetracetato disodico.

Causa di dolore può essere, inoltre, l’infissione dell’ago sulla cute, dove il disinfettante non è ancora evaporato completamente.

Sanguinamento-ematomi: sono conseguenti alla lesione di piccoli vasi cutanei. Zone corporee in cui si possono più facilmente formare delle ecchimosi dopo trattamento

mesoterapico sono le cosce, la superficie volare degli avambracci, le spalle e la superficie mediale delle ginocchia.

In queste zone e specie in soggetti sofferenti di disturbi circolatori, va posta particolare attenzione alla sede dell’iniezione, per cui è preferibile l’uso dell’ago singolo.

Il sanguinamento di solito è di modesta entità, facilmente arrestabile esercitando per alcuni minuti una pressione, che evita anche la formazione di successive ecchimosi.

Infezione locale: è una evenienza piuttosto rara visto le grandi capacità di difesa del derma. E owio che debbono essere rispettate le comuni norme di asepsi della terapia parenterale: detergere e disinfettare accuratamente la cute con l’avvertenza di lasciare agire il disinfettante per un tempo utile.

E consigliabile utilizzare materiali (aghi, siringhe, multiiniettori) sterili a perdere, oggi facilmente reperibili in commercio.

È bene, inoltre, cercare di non oltrepassare il derma, essendo più facili le infezioni nel sottocute, usando aghi della lunghezza di 4 mm.

Reazioni al farmaco: le reazioni atopiche in mesoterapia, solitamente, si limitano a reazioni cutanee orticarioidi nella sede trattata, di breve durata e modesta intensità. Dopo la seduta è bene tenere sotto controllo il paziente per almeno 20 minuti e dotare l’ambulatorio di quanto necessario per fare fronte ad eventuali episodi di intolleranza. Prima della seduta è doveroso raccogliere informazioni anamnestiche riguardo ad eventuali reazioni a farmaci. Le sostanze a rischio utilizzate in mesoterapia sono, soprattutto, gli anestetici, gli enzimi e gli estratti cortisonici .

Da un punto di vista mesoterapico, i cortisonici sono farmaci la cui utilizzazione è bene sia limitata ai casi in cui siano effettivamente necessari e la cui efficacia sia stata effettivamente provata. Un effetto secondario particolare è il cosiddetto “Flush” ovvero la comparsa di rossore associato a calore e formicolìo diffuso e/o localizzato, specie al volto.

Tale reazione della durata di alcuni minuti, è secondaria all’uso di vasodilatatori. Talora è associata a senso di malessere, vertigine, sindrome ipotensiva, per cui è utile mantenere il soggetto in posizione supina fino alla risoluzione; viene ricercata dal mesoterapista, in quanto indice di un’azione terapeutica desiderata.

Applicazioni cliniche

La mesoterapia viene utilizzata per il trattamento di svariate forme morbose di competenza otorinolaringoiatrica, oculistica, odontostomatologica, cardiovascolare, dermatologica,

ortopedica ed internistica.

I maggiori riscontri si sono avuti nel trattamento delle affezioni dell’apparato osteomioarticolare e nelle affezioni di natura vasculopatica. Le capacità di ripristino e stimolanti il microcircolo, svolgono un’efficace azione terapeutica in tutte le affezioni infiammatorie caratterizzate da un difettoso apporto o ritorno ematico e linfatico.

In particolare, la micropatologia osteomioarticolare che frequentemente può risultare di difficile trattamento, tende alla cronicizzazione ed é resistente all’uso protratto dei farmaci



per via tradizionale ed a varie forme di trattamento fisiochinesiterapico.

I successi ottenuti in questi casi, con la mesoterapia. la indicano come mezzo terapeutico da tenere in particolare considerazione.

I risultati terapeutici, anche per quanto riguarda la mesoterapia, dipendono in larga parte dalla formulazione di una corretta diagnosi, dalla scelta di farmaci appropriati, associate ad una buona manualità.


Quest’ultima comprende la conoscenza ed il rilievo obiettivo delle zone e, soprattutto, dei punti da trattare.