Dr Fabio Del Pidio

Med. Omeopatica - Agopuntura Tr. Cin. -Mesoterapia - Med. Estetica - Dietoterapia

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Medicina Generale

Le Vaccinazioni

MEDICINA GENERALE

Vaccinazioni

Con i vaccini, meno assenze da scuola

Le vaccinazioni sono sicure?

Come controllare le reazioni al vaccino

Il futuro nei vaccini combinati

ALCUNE VACCINAZIONI RACCOMANDATE

Ci sono alcune malattie che possono essere prevenute seguendo uno stile di vita sano; ve ne sono altre, come la difterite, il tetano e la poliomielite, contro le quali né le difese naturali dell'organismo né le abitudini comportamentali possono fermarne l'insorgenza. Anche i farmaci, in questi casi, sono inefficaci. L'unica forma di prevenzione è costituita dai vaccini.
Ognuno di noi è provvisto di un sistema immunitario, cioè di un apparato naturale di difesa contro i microrganismi, per esempio un virus o un batterio, che insidiano la salute del nostro corpo. Quando un virus entra in contatto con il nostro organismo, il sistema immunitario "alza una barricata" e spesso riesce a bloccare "l'invasore". In questo caso, l'organismo diventa immune nei confronti della malattia. Tuttavia, a volte il virus ha la meglio sull'apparato difensivo umano e si sviluppano malattie particolarmente gravi (poliomielite, tetano, difterite) o malattie meno gravi ma pur sempre pericolose per le possibili conseguenze (morbillo, epatite B e pertosse). L'unico modo per contrastare queste malattie è far sì che l'organismo si trovi già preparato a difendersi quando incontrerà il germe infettante. Ed è qui che entra in scena il vaccino.
I vaccini possono essere costituiti da batteri inattivati (cioè uccisi) oppure attenuati (cioè modificati e resi innocui). A seconda del tipo, i vaccini possono essere somministrati per bocca, per via intramuscolare o sottocutanea. Alcuni vaccini proteggono contro la malattia per tutta la vita con una sola dose oppure richiedono una serie di richiami.

Le persone che corrono i rischi maggiori di contrarre malattie come morbillo, parotite, pertosse e rosolia sono i bambini. È inevitabile che l'insorgere di una di queste fastidiose malattie abbia ripercussioni "professionali" sui nostri figli. Infatti, le statistiche ci dicono che in inverno un bambino su tre delle scuole materne ed elementari "salta" parecchi giorni di lezione a causa di queste malattie che, ricordiamolo ancora una volta, sono potenzialmente prevenibili. Con le vaccinazioni raccomandate si possono ridurre di più della metà le giornate di assenza da scuola. Ma non sono soltanto i bambini a trarre vantaggi dalla profilassi vaccinale. Vi sono alcune malattie, come per esempio la classica influenza, il cui vaccino è raccomandato alle persone con oltre i sessantacinque anni di età. Questa "cultura del vaccino" va incentivata e diffusa. poiché la situazione dell'Italia, nel campo delle vaccinazioni, è tutt'altro che rosea. Infatti, l'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha posto obiettivi per l'eradicazione delle malattie infettive che per noi sono, al momento, difficili da raggiungere. La copertura in Italia delle vaccinazioni raccomandate è intorno al 50 per cento (con valori molto diversi tra nord e sud), mentre nei paesi scandinavi, in Inghilterra, in Olanda la copertura è del 100 per cento. Pertanto, c'è ancora molto da fare.

Tutte le persone sane, in genere, possono essere vaccinate. Tuttavia, vi sono alcune condizioni che rendono preferibile non somministrare le vaccinazioni per evitare il rischio di complicazioni:

Nel caso vostro figlio abbia o abbia avuto qualcuno di questi problemi, è sempre meglio consultare il vostro pediatra.
A parte queste poche controindicazioni, è bene sottolineare che, comunque, i vantaggi derivanti dalle vaccinazioni sono ben superiori ai rarissimi rischi a cui si può andare incontro.

Poiché la vaccinazione consiste nell'introdurre in un organismo sano dei microbi di una determinata malattia, può capitare che nel vostro bambino si scatenino alcune reazioni. Il consiglio, prima di tutto, è quello di non allarmarsi. Qualche linea di febbre oppure un po' di gonfiore nel punto in cui è stata praticata l'iniezione sono situazioni che solitamente si risolvono da sole nel giro di pochi giorni. Se tuttavia si manifestano reazioni più gravi, è opportuno rivolgersi prontamente al pediatra di fiducia. Nei casi, peraltro rarissimi, in cui le vaccinazioni obbligatorie provochino danni irreversibili, c'è una legge, la n° 210 del 25 febbraio 1992, che stabilisce le persone danneggiate vengano indennizzate da parte dello Stato.

I progressi compiuti dalla scienza negli ultimi anni hanno portato alla scoperta di un unico preparato che raggruppa più vaccini: è il caso per esempio della vaccinazione antidifterite-tetano-pertosse, o della vaccinazione antimorbillo-parotite-rosolia. Somministrando più vaccini contemporaneamente, si ha la stessa efficacia, non aumenta il rischio di effetti collaterali e si ha il grosso vantaggio di ridurre il numero di iniezioni e di snellire il lavoro del Servizio vaccinale. Oltre a questi vaccini "trivalenti", stanno per essere messi a punto vaccini "pentavalenti" o addirittura "esavalenti" che dovrebbero facilitare l'avvicinamento degli italiani al campo delle vaccinazioni.

Difterite, tetano, poliomielite ed epatite B. Sono queste le malattie per le quali la vaccinazione è obbligatoria in Italia.


Che cos'è. È una malattia causata dal batterio Corynebacterium diphtheriae. Si trasmette per via aerea attraverso le goccioline di saliva emesse con il respiro.
Come si manifesta. Può scatenare reazioni sia locali che generali. La reazione locale si manifesta con la comparsa di membrane che possono ostruire le vie respiratorie. La reazione generale è scatenata dalla tossina difterica che, diffondendosi attraverso il sangue, può causare stati febbrili e gravi danni sul sistema nervoso, sul cuore e sul surrene.
La vaccinazione antidifterica. È obbligatoria in Italia dal 1939, ed è praticamente scomparsa. Viene praticata al secondo-terzo mese di vita, con successivi richiami al quarto-quinto mese, dopo sei-dodici mesi e dopo tre-cinque anni, prima dell'ammissione a scuola.

Che cos'è. È una malattia causata dalla tossina prodotta dal batterio Clostridium tetani. Si trasmette attraverso ferite non disinfettate e in caso di tagli molto profondi.
Come si manifesta. Dopo circa dieci giorni dall'infezione, la tossina comincia ad alterare la trasmissione dell'impulso nervoso ai muscoli. All'inizio compaiono cefalea, malessere e difficoltà masticatorie, in seguito viene bloccata l'attività di diversi muscoli, tra cui quelli respiratori. Nonostante i progressi della medicina, oggi oltre il 50% dei casi di tetano sono mortali.
La vaccinazione antitetanica. È obbligatoria in Italia dal 1969 e attualmente viene praticata contemporaneamente alla vaccinazione contro la difterite. Per una protezione duratura, sarebbe buona cosa farsi somministrare una dose di richiamo ogni dieci anni


Che cos'è. È una malattia causata da tre tipi diversi ma immunologicamente affini di Poliovirus hominis. Il contagio avviene sia con le feci infette che con il virus, che entra normalmente attraverso l'intestino ma può invadere il corpo anche passando per la bocca e il faringe. I sintomi iniziali sono febbre, mal di gola, diarrea e vomito.
Come si manifesta. Il virus attacca il tessuto nervoso e può portare a gravi paralisi muscolari permanenti, soprattutto delle braccia e delle gambe, che possono essere mortali.
La vaccinazione antipoliomielite. È obbligatoria in Italia dal 1966, e viene somministrata per bocca. Il calendario prevede una prima somministrazione al secondo-terzo mese di vita, una seconda al quarto-quinto mese, la terza verso la fine del primo anno e la quarta intorno al terzo anno di vita.


Che cos'è. È una malattia caratterizzata dalla presenza nel sangue dell'antigene HBsAg. Il virus si trasmette per via sessuale, attraverso trasfusioni di sangue o emoderivati infetti, contatto con apparecchiature sanitarie infette, per passaggio da madre contagiosa al neonato durante il parto. Come si manifesta. I sintomi più frequenti dell'epatite B sono l'inappetenza, il colorito giallognolo della pelle, nausea e stanchezza. Nel caso in cui la malattia cronicizzi, può causare cirrosi epatica o di tumore al fegato a distanza di decenni dalla prima comparsa. La vaccinazione antiepatite B. È obbligatoria in Italia dal 1991 e viene somministrata per via intramuscolare nella coscia dei lattanti e nel deltoide dopo i dieci anni. Il calendario prevede per i neonati una somministrazione sovrapponibile a quella degli altri vaccini obbligatori con un'intensificazione dei dosaggi nei primi mesi di vita nei figli di madri HBsAg positive. Per tutti gli altri individui, dopo la prima dose è necessario un richiamo dopo uno e sei mesi. Questa vaccinazione è raccomandata anche ad alcune categorie di persone che sono esposte al rischio di infezione per motivi professionali (per esempio, operatori ecologici e sanitari) e comportamentali (per esempio, omosessuali, tossicodipendenti prostitute).


Che cos'è. È una malattia infettiva causata dal batterio Bordetella pertussis. Il sintomo principale è una tosse spasmodica e incontrollabile. È frequente nei primi anni di vita e si trasmette per via inalatoria (contagio attraverso gocce di saliva e secrezioni nasali). Come si manifesta. Dopo un periodo di incubazione di 1-2 settimane, contraddistinto da una fase catarrale, compare la tosse, spesso accompagnata da vomito. La malattia dura in genere sei settimane.
La vaccinazione antipertosse. È consigliata dal terzo mese di vita. Attualmente è a disposizione un nuovo vaccino, il vaccino acellulare, che consente di superare i limiti del vaccino tradizionale, legati soprattutto all'incidenza di effetti collaterali dopo la somministrazione. La vaccinazione antipertosse è fortemente consigliata perché questa malattia può provocare gravi crisi di apnea, in particolare nei neonati. In Italia, si registrano in media quasi quindicimila casi l'anno di pertosse.

Che cos'è. Meglio nota come malattia degli "orecchioni", la parotite è provocata da un paramixovirus. La trasmissione ha luogo, di solito, per contatto diretto, ma si può anche verificare con oggetti contaminati dalla saliva del malato. Il virus è presente nella saliva fino a sette giorni prima e nove giorni dopo la comparsa della tumefazione della parotide. Colpisce soprattutto i bambini della scuola elementare, in particolare in inverno.
Come si manifesta. Dopo un periodo di incubazione di due-tre settimane, compare una febbre elevata con rigonfiamento delle parotidi. Le complicazioni più temibili interessano il sistema nervoso centrale.
Il vaccino antiparotite, antimorbillo e antirosolia. Per queste tre malattie, esiste un unico vaccino composto dall'associazione di tre ceppi virali vivi attenuati che viene somministrato nel deltoide o nella coscia. Dopo la prima somministrazione, da eseguire verso i 15-18 mesi, è sufficiente solo un richiamo verso gli 11-12 anni. In questo modo, si evita che l'organismo perda la sua "memoria" immunologica e il conseguente pericolo che una delle malattie si manifesti in età adulta. Il vaccino può indurre effetti collaterali dopo una settimana dalla somministrazione. Si tratta di manifestazioni simili a quelle della malattia originaria, ma molto ridotte: febbre, malessere e la comparsa delle tipiche macchioline nel caso del morbillo, un lieve rigonfiamento delle parotidi o qualche dolore articolare legato all'antirosolia.

Che cos'è. È una malattia causata da un paramixovirus; è altamente contagiosa e quindi di facilissima diffusione. L'incidenza stagionale è maggiore tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera. In Italia si registrano circa 500-600 mila casi l'anno, concentrati soprattutto nell'età infantile. Il morbillo si trasmette solo per contatto diretto da malato a individuo sano e non esistono portatori. Il virus viene eliminato attraverso la bocca e il naso con gli starnuti e la tosse e penetra attraverso la mucosa della via respiratoria.
Come si manifesta. Dopo un periodo di incubazione di 10-15 giorni, si ha la comparsa di febbre, mal di testa, vomito, e le caratteristiche macchioline rosse, che compaiono prima nella zona del viso, per estendersi poi a tutto il corpo. I malati sono contagiosi da 1-2 giorni prima dell'inizio dei sintomi, fino a quattro giorni dopo la comparsa delle macchioline. Il virus può essere responsabile di gravi complicazioni a carico dell'orecchio medio, di bronchiti e di laringiti, di encefalite.


Che cos'è. È una malattia causata da un RNA virus. Il contagio avviene per via diretta mediante le goccioline di saliva disperse nell'aria e ha un periodo di incubazione che dura due-tre settimane. La vaccinazione è particolarmente raccomandata per le bambine pre-adolescenti e, comunque, per le donne in età fertile. L'infezione da virus della rosolia contratta durante la gravidanza può provocare gravi malformazioni al feto.
Come si manifesta. La rosolia inizia il suo decorso con febbre, dolore alle articolazioni e arrossamento della faringe. In seguito, si manifesta la comparsa di macchie sul volto e vicino alle orecchie, che poi si estendono agli arti e al tronco.


Che cos'è. È una malattia che si trasmette con l'ingestione di cibi crudi o poco cotti, in particolare verdure e frutti di mare, che contengono il virus.
Come si manifesta. Il segnale tipico dell'infezione è la colorazione giallognola della pelle, accompagnato spesso da febbricola, vomito e nausea.
Il vaccino antiepatite A. Da poco disponibile, questo vaccino è consigliato a chi si reca per motivi di lavoro o di turismo in zone ad alto rischio (paesi in via di sviluppo) e a chi si occupa della manipolazione di alimenti. Si somministra per via intramuscolare.

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