Dr Fabio Del Pidio

Med. Omeopatica - Agopuntura Tr. Cin. -Mesoterapia - Med. Estetica - Dietoterapia

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Medicina Generale

La retto - sigmoido - colonscopia

MEDICINA GENERALE

Scheda La retto-sigmoido-colonscopia

L'esame viene effettuato con uno strumento costituito da un tubo flessibile che viene inserito per via anale, e fatto risalire, per un tratto variabile, lungo il colon. A seconda della parte che viene esplorata si parla di:

Il "tubo" contiene dei canali in cui sono collocate fibre ottiche che consentono di illuminare l'interno dell'intestino, e di riceverne all'esterno le immagini; esso è collegato a diversi sistemi di visione che permettono al medico di raccogliere (ed eventualmente fotografare o videoregistrare) le immagini più importanti o significative. Altri canali contenuti nello strumento sono adibiti al passaggio di aria, acqua, e fili o pinze per eseguire biopsie.

Perché devo fare quest'esame?

L'esame viene richiesto quando vi sono segni o sintomi che fanno sospettare una malattia dell'intestino, quando è necessario ricontrollare l'intestino nel corso di una malattia già diagnosticata in passato, oppure ancora per effettuare biopsie o asportare polipi intestinali. I sintomi che possono indurre all'esecuzione dell'esame sono, con maggior frequenza, rappresentati da: dolore addominale, sanguinamento rettale (visibile od occulto) e alterazioni dell'alvo (stipsi o diarrea).

È un esame doloroso?

L'inserimento e la risalita dello strumento lungo il colon non sono di per sé dolorosi. Purtroppo, per consentire una visione adeguata del lume intestinale è indispensabile distenderlo con una certa quantità di aria insufflata attraverso uno dei canali dello strumento, ed è quindi probabile che il paziente avverta un senso di distensione addominale. Inoltre, può avvenire che, nel superare le curvature dell'intestino, lo strumento scivoli lungo la parete e la "stiri" verso l'esterno o verso l'interno della curva; se lo "stiramento" è eccessivo potrà comparire dolore, anche acuto; in questi casi bisogna avvertire il medico, il quale, con opportuni movimenti dello strumento, eliminerà o ridurrà il problema.

Quanto dura?

L'esame si protrae generalmente da 10 a 30 minuti: la durata però, è proporzionale alla lunghezza del tratto intestinale esplorato. La conformazione del colon, il grado di pulizia, la distensibilità delle anse e, almeno in parte, l'abilità dell'operatore, possono influire sulla durata e sulla tollerabilità dell'esame.

Come devo prepararmi? Devo prendere una purga?

Al momento della prenotazione dell'esame verrà consegnato un foglio con istruzioni dettagliate che vanno seguite scrupolosamente: una buona pulizia intestinale è infatti fondamentale per la buona riuscita dell'esame.

Se devono farmi una biopsia sentirò male?

La biopsia, cioè il prelievo di un pezzetto di tessuto è una pratica molto utile e frequente in corso di endoscopia. L'esecuzione della biopsia è sicura e totalmente indolore, perché la mucosa intestinale è priva di innervazione sensitiva.

Non è possibile fare l'esame in anestesia?

No. È importante che il paziente sia cosciente perché la sensazione di dolore che può essere avvertita è un elemento rilevante per l'endoscopista che può correggere la posizione dello strumento. In qualche caso, nel corso dell'esame può rendersi necessario somministrare (per via venosa) qualche antispastico per ridurre il dolore e distendere meglio la parete intestinale.

È vero che se c'è un polipo me lo tolgono?

Se nel corso dell'esame viene trovato un polipo intestinale, questo può essere rimosso utilizzando un piccolo filo metallico a forma di "laccio" in cui è fatta passare una leggera corrente elettrica: con il laccio viene legata strettamente la base del polipo, l'effetto dell'elettricità determina il taglio del tessuto e la sua coagulazione. Il polipo viene poi aspirato all'esterno per essere esaminato istologicamente. Questa "operazione" non può essere effettuata solo quando i polipi sono molto grandi (diametro superiore a 4-5 cm) oppure se c'è rischio di sanguinamento per la presenza di alterazioni dei meccanismi della coagulazione del sangue.

Non c'è il rischio di prendere qualche infezione dall'apparecchio?

Dopo ogni esame lo strumento viene posto in appositi apparecchi, detti "lavatrici", in cui lo si sottopone prima a un lavaggio meccanico e poi a una disinfezione chimica. Allo stesso modo vengono trattati tutti gli "accessori" usati: pinze, fili, ecc. Se vengono seguite tutte le metodiche previste, non c'è quindi alcun pericolo di trasmissione di malattia da un paziente all'altro.

Sentirò male dopo l'esame?

Al termine dell'esame il paziente viene accompagnato in bagno dove elimina l'aria introdotta nel corso dell'endoscopia; dopo pochi minuti il paziente non avverte più alcun fastidio e può tornare a casa.

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