Dr Fabio Del Pidio

Med. Omeopatica - Agopuntura Tr. Cin. -Mesoterapia - Med. Estetica - Dietoterapia

Iscritto al Registro degli Omeopati Ordine dei Medici di Roma

Iscritto al Registro degli Agopuntori Ordine dei Medici di Roma

Terapia Sclerosante - Fleboterapia Rigenerativa

St.: v. E. Imbastari, 18 - Genzano di Roma

Tel.-Fax 069397766 - Tel. Cell. 348-3419985

Convenzione S.S.N. Per la Medicina Generale

Medicina Generale

L' emorroidectomia

MEDICINA GENERALE

Scheda – L'emorroidectomia

Che cosa rischio se decido di non operarmi?

Con il passare del tempo le emorroidi tendono ad aumentare di dimensioni e pertanto a "rientrare" nell'ano con difficoltà sempre maggiore (testo aggiunto: va bene?). A questo si aggiunge il rischio di strozzamento emorroidario: le emorroidi diventano "gonfie" ed estremamente dolorose impedendo l'esecuzione di attività semplici come camminare e andare di corpo. Non va dimenticato, inoltre, che il sanguinamento cronico può favorire la comparsa di anemia.

In che cosa consiste l'intervento?

Il tipo di intervento dipende dalle dimensioni delle emorroidi e da quanto tempo è passato dalla comparsa dei primi disturbi. Se, per esempio, le emorroidi sono piccole, ma sanguinano da tempo a dispetto delle cure (pomate, ecc.) e non "escono" dopo essere andati di corpo, il chirurgo può optare per l'intervento di legatura con elastici in più sedute, oppure per la crioterapia (chirurgia del freddo) o per la coagulazione a infrarossi. Tutti questi interventi vengono eseguiti in anestesia locale e non richiedono il ricovero ospedaliero. Se, al contrario, le emorroidi sono grosse, tendono a "uscire" dall'ano (soprattutto alla fine della defecazione), sanguinano e provocano bruciori e dolori intensi, bisogna ricorrere all'intervento chirurgico radicale da effettuare in anestesia generale o locale. In quest'ultimo caso l'anestesia viene effettuata "addormentando" i nervi che trasportano la sensibilità della zona anale in corrispondenza del loro punto di uscita dalla colonna vertebrale. Quando si opta per l'intervento radicale è opportuno un ricovero che può variare da 1 a 2 giorni.

Sentirò molto male una volta passato l'effetto dell'anestesia?

Il dolore postoperatorio dipende dal tipo di intervento prescelto: la legatura con elastici, la coagulazione a infrarossi e le altre tecniche ambulatoriali, comportano solo un lieve disagio. Dopo emorroidectomia, invece, si possono avvertire fastidiosi bruciori intorno all'ano, sopratutto nei primi giorni e dopo essere andati di corpo. Fortunatamente questi disturbi sono ben controllabili con i farmaci antidolorifici.

Sarà un problema andare di corpo dopo l'intervento?

La ripresa della funzione intestinale, che in genere avviene a 2-3 giorni di distanza dall'intervento, è facilitata dall'assunzione di lubrificanti come l'olio di vaselina oppure blandi lassativi. in ogni caso, il modo migliore per evitare problemi consiste nel seguire una dieta adeguata, ricca di frutta, verdura, cibi integrali ed, eventualmente, crusca. È altrettanto importante bere abbondantemente.

Che cosa devo fare per tenere pulita la zona operata?

La pulizia della regione anale si ottiene con 2-3 lavaggi al giorno eseguiti con acqua tiepida e sapone neutro o, preferibilmente, aggiungendo all'acqua 2-3 cucchiai di disinfettante (Betadine).

Quando potrò tornare al lavoro?

La ripresa dell'attività lavorativa dipende dal tipo di intervento eseguito e dal tipo di lavoro che si svolge. Con gli interventi ambulatoriali (legatura, crioterapia o altri) si può tornare alla vita normale dopo 3-4 giorni, specie se si svolge un lavoro sedentario. Con l'emorroidectomia, invece, sono necessari circa 15-20 giorni prima di riprendere l'attività lavorativa, soprattutto se si tratta di un lavoro che richiede sforzi intensi o costringe a stare a lungo in piedi. I tempi di recupero sono molto più rapidi quando l'intervento viene eseguito su emorroidi "piccole".

Dovrò seguire delle cure dopo l'intervento?

La cosa più importante, come già sottolineato, è la ripresa della normale funzione intestinale, ottenibile con la dieta e con una abbondante introduzione di liquidi. Per sedare il bruciore anale si può ricorrere all'uso di pomate anestetiche oppure di farmaci antidolorifici e antinfiammatori. Per circa 10-15 giorni è di solito presente anche un modesto sanguinamento che non richiede cure particolari.

C'è il rischio che le emorroidi si riformino?

Le "ricadute' sono in genere legate a una valutazione scorretta delle emorroidi da asportare quindi all'adozione di interventi non sufficientemente radicali.


Medicina Generale - News

Vai alla Home Page del sitoTorna in cima alla pagina