Dr Fabio Del Pidio
Med. Omeopatica - Agopuntura Tr. Cin. -Mesoterapia - Med. Estetica - Dietoterapia
Terapia Sclerosante - Fleboterapia Rigenerativa
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Medicina Estetica
CELLULITE
Con il termine improprio di cellulite
vengono comprese modificazioni del pannicolo adiposo sottocutaneo a carattere prevalentemente
estetico, ritenute prevalenti, se non esclusive del sesso femminile, e localizzate
elettivamente nella regione trocanterica e supero-laterale delle cosce.
Abbiamo detto che il termine è improprio, in quanto in medicina il suffisso
"ite" sta ad indicare un processo infiammatorio (es. tonsillite, infiammazione delle
tonsille; otite, infiammazione dell'orecchio; ecc.), mentre in questo caso ci troviamo
di fronte ad un processo degenerativo dei diversi strati della cute e delle strutture
anatomiche ivi contenute.
Il termine medico attualmente ritenuto più idoneo a definire questa patologia
è Pannicolopatia Edemato-Fibrosclerotica (P.E.F.), che ben evidenzia il risentimento
delle cellule adipose, determinato dall'edema e dalla sclerosi delle fibre reticolari:
questo concetto verrà comunque meglio discusso nella stadiazione della cellulite.
Stadiazione
In base alle ricerche di numerosi studiosi, tra i quali
il Prof. Curri può essere considerato il maggior esponente, la cellulite
viene ormai compresa nel complesso dei sintomi legati alla stasi e/o insufficienza
venosa cronica; quindi, il primo momento patogenetico fondamentale di questa pannicolopatia
è rappresentato dall'alterata permeabilità capillaro-venulare con
rallentamento del flusso sanguigno a livello della microcircolazione distrettuale.
Da questo punto in poi il processo evolve gradualmente, ma inesorabilmente (se non
curato), attraverso diverse fasi che, in base all'elemento caratterizzante, sono
state definite STADI.
Una corretta diagnosi della PEF è fondamentale,
da un lato per distinguere quale sia lo stadio presente e quindi quale sia la terapia
più idonea da intraprendere, dall'altro per differenziare la PEF dall'adiposità
localizzata, nella quale le cellule sono solo aumentate di volume ma sono sane,
cioè non presentano quelle alterazioni regressive tipiche della cellulite.
Partendo dal concetto che la genesi della pannicolopatia è legata ad alterazioni
della microcircolazione, il primo e fondamentale punto da andare a verificare è
accertarsi della presenza di tali alterazioni.
É quindi ovvio che bisogna rivolgersi al medico e non all'estetista o al
"praticone", in quanto, come si è visto in precedenza, pur manifestandosi
con un inestetismo, la cellulite è una vera e propria malattia, complicanza
della stasi venosa.
Non basta neppure rivolgersi ad un "medico qualunque", quanto piuttosto orientarsi
verso quegli esperti in medicina estetica che utilizzino le apparecchiature diagnostiche
necessarie ad individuare il problema.
Trattamento
Non esiste una sola terapia della PEF, in quanto il trattamento
sarà diverso a seconda dello stadio individuato; inoltre, trattandosi di
una complicanza della stasi venosa, la terapia dovrà essere soprattutto indirizzata
alla cura della stasi stessa.
Quindi, da un lato ci si preoccuperà di fare regredire o di bloccare un particolare
stadio, dall'altro di curare la malattia di base, altrimenti, a distanza anche di
poco tempo, ci si ritroverebbe al punto di partenza, se non addirittura con un peggioramento
della situazione.
Non fidarsi perciò su chi propone una terapia miracolosa per la cellulite
o chi propone un solo tipo di trattamento: esistono diversi tipi di terapie, alcune
valide ed altre no, ma ognuna di esse deve essere intrapresa solo quando si sia
individuato lo stadio della PEF in cui ci si trova; inoltre, per ogni stadio, un
solo tipo di trattamento non basta, in quanto questi devono essere integrati uno
con l'altro, soprattutto con lo scopo di fare regredire la stasi venosa: il miglioramento
estetico sarà una conseguenza della cura, se questa è stata corretta.
Mai rincorrere un risultato estetico immediato: certo, si potrà ottenere,
ma non sarà mai duraturo perché permarrà la malattia di base.
Prima bisogna curare quest'ultima e, secondariamente, come conseguenza certa e permanente,
si otterrà anche un risultato dal punto di vista estetico.
Le sostanze farmacologiche vengono distribuite su una grande superficie ed iniettate a piccoli dosi in omogenea ripartizione.
L'applicazione topica presenta il vantaggio di una azione circoscritta alla sede interessata, evitando la rapida dispersione della sostanza attiva. Gli strimenti usati sono: gli aghi di Lebel (4-6 mm di lunghezza), utilizzati singolarmente o innestati su multiiniettori, che a loro volta si incastrano su una siringa di tipo Luer-lock. I multiiniettori permettono una più omogenea ripartizione su vaste superfici rispetto all'ago singolo; essi sono di due tipi: circolare, da cinque a diciotto aghi, e lineare a cinque aghi. I multiiniettori possono essere sostituiti dall'iniettore elettronico (Pistormatic), che realizza una tecnica iniettiva pressochè indolore ovviando ai problemi di sterilità in quanto utilizza una siringa con ago a gettar via. Inoltre si può usare il MESOFLASH, un iniettore ad aria compressa che non utilizza aghi ed indolore.
Un ciclo di sedute di mesoterapia va da un minimo di 3-4 ad un massimo di 12, eccetto casi particolari. I risultati possono essere notevoli, rari gli insuccessi totali.
Nel 25-30% dei casi si può parlare di risultati mediocri da un punto di vista estetico; il miglioramento delle condizioni emodinamiche locali in soggetti che accusavano disturbi invalidanti della circolazione venosa e/o linfatica di ritorno degli arti inferiori è percentualmente molto elevato, valutabile intorno al 75-80%.
DIETOTERAPIA
SCHEMA PER LA VALUTAZIONE
DEL PROPRIO PESO