Dr Fabio Del Pidio
Med. Omeopatica - Agopuntura Tr. Cin. -Mesoterapia - Med. Estetica - Dietoterapia
TERAPIA SCLEROSANTE
Fleboterapia Rigenerativa
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Agopuntura tradizionale cinese
Lombalgie e Lombosciatalgie
AGOPUNTURA TRAD. CINESE
LOMBALGIE E LOMBOSCIATALGIE | |
LOMBALGIE | |
Definizione
Forme acute
Forme croniche o subacute
Cause scatenanti
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LOMBOSCIATALGIE |
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Definizione Si tratta di dolori dovuti ad una infiammazione del nervo sciatico, un lungo nervo che esce dalle ultime vertebre della colonna vertebrale (tratto lombare e sacrale), per scendere, attraverso diverse diramazioni, fino al piede. Forme acute Il dolore inizia in genere a livello del gluteo e si irradia verso la coscia, la gamba, fino al piede. Comunque non necessariamente viene coinvolto tutto il suo decorso, tanto che il dolore può limitarsi al solo gluteo o arrivare non oltre la coscia. Può esserci, in concomitanza, anche un dolore lombare e allora si parla di lombo-sciatalgia. Il dolore può essere molto intenso, tanto da richiedere il riposo a letto assoluto. Forme croniche o subacute Sono caratterizzate da un dolore lombare non forte ma sordo e continuo ; a volte può anche non esserci il dolore lombare. Ciò che caratterizza queste forma è invece un dolore più o meno intenso a livello del gluteo, che può scendere verso la coscia e la gamba per arrivare, eventualmente, al piede. Il dolore deve durare da almeno due mesi, per definirsi cronico. Il paziente accusa spesso una sensazione di formicolio o di "addormentamento" in alcuni tratti della gamba o del piede. La limitazione del movimento è parziale. Punti sensibili nelle lombosciatalgie Cause La causa più frequente è la fuoriuscita parziale o totale del disco intervertebrale (ernia discale), oppure un restringimento dello spazio tra due vertebre. Possono esserci anche cause tossiche (alcolismo cronico) o metaboliche (diabete). Dolori Lombo-sacrali e trattamento in Agopuntura Le affezioni dolorose acute e croniche della regione lombo-sacrale, sono in continuo aumento ed incidono notevolmente sul consumo di farmaci, oltre ad essere responsabili della perdita di numerose ore lavorative nella popolazione attiva. Negli USA, ad esempio, circa il 20% dei pazienti ricorre al medico per disturbi di tipo reumatico, che sono il più delle volte lombalgie e lombo-sciatalgie. Ciò comporta ovviamente dei problemi di ordine terapeutico, poiché non è sempre agevole la scelta di un trattamento adeguato. In queste patologie, inoltre, la terapia medica deve essere protratta per molto tempo, aumentando il rischio di effetti collaterali. Basti pensare ad esempio, ai problemi che si creano ad un paziente sofferente di gastrite o ulcera, quando debba assumere per molto tempo farmaci antinfiammatori ! Se alcune volte con la terapia farmacologica si ottengono risultati apprezzabili, in altri casi invece, i dolori, anche senza danni importanti, risultano resistenti a tutti i trattamenti (farmaci, fisioterapie ecc.). Queste osservazioni sono comuni nella pratica medica quotidiana. Infatti è estremamente il riscontro di lombalgie ormai cronicizzate nonostante i pazienti abbiano effettuato tutte le cure specifiche, a volte anche dopo intervento chirurgico ! Nelle lombalgie acute, spesso chiamate nel gergo comune "colpo della strega", l'azione dell'agopuntura è spesso rapida e sorprendente, con "sblocco" del dolore e della capacità di movimento, anche dopo una sola seduta ! Il risultato è tanto più evidente quanto più la sintomatologia è recente. L'azione antalica, antinfiammatoria e decontratturante dell'agoputura, verrà ripetuta dopo 5-6 giorni di distanza dalla prima seduta. Mediamente sono sufficienti tre o quattro applicazioni per risolvere il problema. Le lombalgie croniche richiedono invece un numero maggiore di applicazioni (sei o sette sedute) effettuate una volta la settimana. Noi preferiamo praticare un primo ciclo di tre sedute, poi una pausa di 15 giorni e, poi, altre tre o quattro sedute. Attenzione a non fare trattamenti troppo ravvicinati : in agopuntura è importante saper "dosare" la frequenza delle sedute, che non è meno importante della giusta scelta dei punti, ai fini del risultato. Si è visto in effetti che se un trattamento viene ripetuto troppo di frequente, il paziente anziché migliorare aggrava o si arresta il miglioramento. Voglio riportarvi, come esempio recente, quello di un signore che mi ha telefonato tempo fà, dicendomi che soffriva per una sciatalgia ma che aveva già fatto 6 sedute di agopuntura, senza alcun risultato. Quando gli chiesi : da quanto tempo ci soffre ? , la risposta è stata : da sette otto giorni ! Ciò voleva dire che questo signore aveva fatto sei sedute praticamente una volta al giorno ! E l'ultima, il giorno prima della sua telefonata. Ovviamente non potevo praticargli la settima seduta a due giorni dalla sesta. L' ho fatto attendere otto giorni prima di effettuare il trattamento che, appena rialzatosi dal lettino, aveva definitivamente sbloccato il suo dolore. Le lombosciatalgie acute rispondono anch'esse in maniera rapida. Lo stato di dolore e di contrattura lombare si elimina entro un paio di sedute, mentre occorre un pò più di tempo prima che si risolva il dolore lungo la gamba. -Le lombosciatalgie croniche vengono trattate con la stessa frequenza di una seduta la settimana. Il trattamento in questi casi è però molto più lungo. I dolori lombari e quelli lungo la gamba si risolvono abbastanza presto mentre occorre più tempo per far "riattivare" il nervo sciatico e quindi veder scomparire la zone addormentate e i formicolii, se presenti. Centinaia di casi trattati ci dimostrano comunque che anche queste forme possono guarire completamente e anche l'esame può confermare la ripresa del nervo dopo i trattamenti. Considerazioni conclusive Sentiamo dirci alcune volte che l'agopuntura non cura ma toglie soltanto il dolore. Ciò è falso in maniera categorica. Se fosse soltanto una terapia antalgica essa non si distinguerebbe affatto dai farmaci antinfiammatori e quindi andrebbe effettuata tutti i giorni, come tutti i giorni vanno presi questi farmaci. L'agopuntura toglie il dolore perchè agisce profondamente sul contesto infiammatorio e in maniera selettiva, cioè li dove c'é il problema. Se c'é un'ernia del disco, come è possibile che il paziente guarisca ? Posso affermare che soltanto una esigua percentuale di casi (5-6%) hanno bisogno dell'intervento chirurgico, il restante può guarire perfettamente nonostante il fatto che l'ernia rimanga li al suo posto. Evidentemente il processo doloroso è scatenato dall'ernia ma solo in maniera "indiretta". Si creano probabilmente delle sacche di infiammazione (edema) intorno alle radici del nervo e questo edema comprime il nervo. Dunque : edema-compressione-irritazione del nervo e dolore. Questa è senz'altro la sequenza logica della patologia. Agendo sulla prima fase, cioè eliminando l'edema, tutto si risolve, pur rimanendo l'ernia. E'così che tantissimi pazienti, con ernia diagnosticata da molti anni, vivono tranquillamente e senza limitazioni, senza alcun disturbo sul nervo sciatico. Come pure ci sono molte persone che hanno sicuramente un'ernia del disco senza saperlo e senza aver mai avuto alcun disturbo. A riprova di ciò è anche il fatto che diverse volte la sciatalgia si mantiene inalterata anche dopo l'intervento chirurgico, quindi non si è risolto il problema alla base. L'intervento chirurgico va riservato a quei pochi casi dove si verifica una compressione vera sul midollo, con disturbi neurologici evidenti. |