Didattica
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Finalità e obiettivi

 

Finalità primaria, come già premesso, è innalzare il livello di scolarità e il successo scolastico, offrendo ampie e diversificate occasioni di apprendimento. La programmazione d'Istituto si basa sulla definizione di competenze, abilità e conoscenze che si intende promuovere nei ragazzi. I saperi che si vogliono fornire ai nostri allievi sono capacità trasversali e abilità di base disciplinari.

            Il Collegio dei Docenti ha da anni fissato una programmazione d'istituto, basata sulla definizione di obiettivi trasversali, sia educativi che didattici. Questi diventano oggetto della valutazione diagnostica iniziale, per la formulazione della situazione di partenza dei singoli allievi e delle classi, della valutazione formativa periodica del Consiglio di Classe, e di quella sommativa a fine quadrimestre per la formulazione dei giudizi globali.

            Nella scelta degli obiettivi è stato seguito il criterio di limitare il numero degli obiettivi stessi, per concentrare e rendere più efficace l'attività formativa su poche abilità, per poter osservare e valutare meglio le relative prestazioni, per rendere possibili confronti più frequenti tra gli insegnanti sul procedere della programmazione.

            E' inoltre considerata importante la revisione costante degli obiettivi, per arrivare ad una definizione degli stessi sempre più funzionale all'efficacia del lavoro degli insegnanti.

            L'elenco degli obiettivi interdisciplinari della scuola è il seguente.

 

Obiettivi educativi

- rispettare le regole e collaborare con insegnanti e compagni;

- partecipare alla vita di classe in modo attivo e costruttivo e intervenire in modo pertinente e preciso;

- impegnarsi in modo costante e approfondito;

- lavorare in modo autonomo e ben organizzato.

 

Obiettivi didattici

- comprendere i messaggi proposti;

- formulare messaggi;

- mettere in relazione e rielaborare i concetti proposti.

 

            In questo anno scolastico questi obiettivi di base vengono integrati dalla programmazione educativa collegiale, basata sui dati messi in evidenza dall'analisi iniziale dei problemi del territorio:

-        sviluppare le capacità comunicative e relazionali;

-            recuperare la memoria storica, e creare rapporti con il territorio e le sue agenzie culturali;

-          favorire un uso consapevole dei mass media e  della TV in particolare, con lo sviluppo di abilità cognitive e critiche;

-          creare le motivazioni e le competenze per una rapporto positivo e costruttivo con il territorio, all'interno di una formazione all'assunzione della responsabilità personale;

-          avviare alla ricerca delle informazioni, anche attraverso le reti informatiche e gli strumenti multimediali, in una prospettiva di autoistruzione;

-          favorire l'integrazione dei ragazzi extracomunitari, attraverso lo scambio culturale e il reciproco arricchimento;

-          consentire a tutti gli allievi l'apprendimento di una seconda lingua comunitaria;

-          coinvolgere le famiglie in una sinergia educativa con la scuola.

 

Sul piano disciplinare i gruppi per materia hanno definito una traduzione dei criteri disciplinari previsti (quelli della scheda di valutazione) in una serie progressiva di prestazioni scolastiche che fanno da guida alla programmazione delle classi e dei singoli allievi, quando è necessario seguire un percorso individualizzato. Sono elencati nella sezione "Definizione di un percorso di apprendimento”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

a)     ASPETTI DIDATTICI

 

 Definizione del percorso di apprendimento

 

            Per il raggiungimento degli obiettivi fissati, il Collegio ha delineato le linee generali della programmazione educativa e didattica, che vengono poi concretizzate in interventi specifici nei Consigli di Classe. Le indicazioni di massima sono in queste sedi messe in relazione alla specifica situazione delle classi ed alle risorse e disponibilità degli insegnanti.

 

 Programmazione e strategie educative

            Nell'ambito educativo l'attenzione degli insegnanti è volta a creare un clima positivo in classe, attraverso l'accoglienza e l'accettazione di tutti gli allievi e il loro coinvolgimento nelle attività didattiche.

            L'individuazione delle differenze personali è condizione per la conoscenza e il rispetto reciproco, per la definizione di spazi per ciascuno e quindi per una socializzazione ricca e produttiva, anche per il lavoro.

            Coinvolgere invece significa motivare le proposte di lavoro, non solo presentandone le finalità e l'utilità, ma anche inserendo direttamente i ragazzi nel progetto formativo che si vuole attuare con loro, per la loro crescita intellettiva e sociale.

            Anche l'esplicitazione chiara dei criteri e delle modalità di valutazione favorisce un clima di lavoro più sereno e partecipato.

            Sottolineare ogni capacità e ogni progresso, anche minimo, crea la fiducia e l'autostima, fondamentali perchè i ragazzi si attivino nello svolgimento dei lavori proposti, al meglio delle loro possibilità.

            Queste sono le tappe generali nel perseguimento degli obiettivi educativi enunciati: rapporti, rispetto delle regole, partecipazione ed intervento, impegno.

            Gli obiettivi educativi specifici, in relazione alla situazione territoriale, sono perseguiti attraverso l'attivazione di lavori specifici di ricerca sul campo, di relazione con gli enti locali e le agenzie culturali del territorio, di attività di gruppo e di laboratorio che coinvolgano la manualità.

 

 Programmazione didattica

            Nell'ambito della programmazione didattica, oltre alle capacità generali indicate dalla programmazione d'Istituto, a cui tutte le materie contribuiscono necessariamente, nel loro specifico ambito di intervento,  ogni disciplina ha definito il proprio percorso formativo,  attraverso l'articolazione dei criteri che compaiono nella scheda personale, in un sistema di sottobiettivi o competenze da perseguire. Le riunioni per materia svolte a settembre hanno ridefinito e in certi casi modificato il percorso disciplinare, come risulta dalle tabelle relative ad ogni disciplina che seguono.

 

            Si aggiunge, come contributo alla programmazione dell'Istituto, una traccia comune per la predisposizione dei Piani di Lavoro dei singoli docenti, anche quelli di sostegno, che si allega.

 

Accoglienza e contratto formativo

Le procedure dell'accoglienza verso i nuovi allievi e le loro famiglie si collegano alle iniziative già avviate durante l'anno scolastico precedente nell'ambito della Continuità con la Scuola Elementare.

·         Dicembre – Le famiglie sono invitate ad un incontro serale in cui il Preside ed alcuni insegnanti presentano il funzionamento della scuola, i corsi, il POF, le attività e le modalità di iscrizione.

·         Novembre - Dicembre - Le classi 5° della scuola elementare vengono in visita alla scuola media. Partecipano per una intera mattinata alle attività delle classi prime (h. 9 – 12), visitando tre classi diverse, anche in laboratorio.

 

Nel nuovo anno scolastico, il primo giorno di scuola il Consiglio di Classe accoglie allievi e genitori della propria classe prima.

Gli obiettivi dell’incontro sono la presentazione e conoscenza reciproca, ma anche il coinvolgimento nel processo educativo che la scuola vuole avviare.

Gli argomenti affrontati sono la presentazione degli obiettivi e dell'organizzazione della scuola e della classe; le eventuali attività in compresenza; le modalità di valutazione; la programmazione di  gite ed uscite didattiche e il loro significato; il regolamento d'istituto e l'uso del diario.

 

Modalità particolari segue invece l'accoglienza degli allievi in situazione di handicap, che non sostituiscono, ma vanno ad integrare quelle relative a tutti gli altri ragazzi.

-          A dicembre incontro scuola elementare e insegnanti di sostegno della media per passaggio di informazioni degli allievi in uscita

-          Entro febbraio il gruppo handicap formula indicazioni al Preside per la scelta dei Consigli di Classe in cui inserire i nuovi allievi

-          Entro la metà di aprile incontro tra i C.d.C. designati e le insegnanti delle 5^ per la presentazione del caso e della relazione osservativa

-          Entro maggio presentazione richiesta al CISSP di eventuali interventi di supporto.

-          A settembre presenza nella scuola media, ed eventualmente nella scuola superiore, dell’insegnante di sostegno per alcuni giorni.

 

L'accoglienza continua nei primi giorni di scuola con la fase di conoscenza reciproca tra insegnanti e allievi, da cui si fa scaturire un insieme di regole e modalità operative che vanno a costituire una sorta di contratto formativo di classe. Il primo giorno di scuola il Consiglio di Classe accoglie allievi e genitori per un primo contatto e l’espressione delle reciproche aspettative.

I docenti poi presentano ai ragazzi il loro stile didattico, cioè come conducono le attività didattiche, quali metodologie caratterizzano le loro lezioni. Ma chiariscono anche, spiegandone le finalità, le richieste di materiale didattico, le modalità di compiti a casa e in classe, interrogazioni e verifiche, controlli, correzioni e valutazioni, interventi di recupero, atteggiamenti richiesti e interventi disciplinari.

 

 Indicazioni metodologiche

            Le modalità e metodologie di intervento, in relazione alle attività di classe, sono le seguenti:

- brevi lezioni frontali che cedono poi spazio alle lezioni interattive;

- ampio uso della ricerca attiva guidata, sia nelle attività teoriche che pratiche;

- utilizzo del metodo induttivo (dall'esperienza alla formalizzazione) e deduttivo (dalla regola/definizione al particolare/esempio concreto);

- ricorso costante all'esperienza dei ragazzi;

- discussioni per affrontare problemi interni alla classe, di relazione e di lavoro, e problemi di attualità che i ragazzi sentano particolarmente;

- riflessione sulle modalità di lavoro della classe e dei singoli, per avviare alla metaconoscenza, cioè alla consapevolezza del proprio stile di apprendimento;

- analisi dei risultati scolastici, messi anche in relazione all'attivazione delle abilità personali (all'impegno) per favorire l'autovalutazione;

- individualizzazione degli interventi educativi e didattici e valorizzazione delle prestazioni individuali;

-          lavoro di gruppo e a coppie per accrescere la collaborazione, il confronto reciproco;

-          ricorso frequente e costante ai numerosi laboratori di cui la scuola dispone;

-          attività a classi aperte per particolari interventi e progetti e quando necessita un lavoro a gruppi di livello;

-          uso del gioco didattico e di simulazione;

-          visite esterne e viaggi di istruzione.

 

In relazione invece ai rapporti con la realtà esterna il Collegio Docenti, oltre alla continuità con altri ordini di scuola, prevede:

- apertura verso l’Europa (scambio culturale, soggiorni all'estero, progetti comunitari e attraverso il WEB)

- elaborazione di progetti che favoriscano il rapporto col territorio e la scoperta della realtà esterna (Progetto Vauda, Paesi Tuoi, Progetto Rischio);

-          partecipazione ad attività proposte dagli enti locali od agenzie culturali, ed attivazione di altre iniziative con gli stessi (Progetto Legge 285 con i Comuni di Volpiano e S.Benigno, Progetto Video con l'Operatore del CISSP, Progetto Salute);

-          progetti di continuità con la scuola elementare e le scuole superiori del Distretto Scolastico;

- collaborazione attiva e costante con gli operatori del territorio, assistenti sociali, psicologi, neuropsichiatri, educatori, per la gestione dei ragazzi in particolari situazioni di difficoltà, con l'elaborazione di specifici progetti di intervento gestiti in comune.

 

 Autonomia

            La Scuola nell'assunzione della propria autonomia non ha abbandonato l'organizzazione disciplinare tradizionale, né ha ancora modificato l'unità oraria. Il Collegio ritiene che in una scuola che deve fornire abilità di base sia utile mantenere i curricoli sequenziali. Si sono introdotte però da anni attività modulari interdisciplinari, in particolare nelle ore di compresenza del prolungato e in quelle realizzabili nel tempo normale con il completamento orario degli insegnanti di lettere. Si realizzano infatti nella scuola molte iniziative modulari di attività integrative, come Progetti.

            Una modifica introdotta nell'orario delle discipline riguarda un cambiamento nell'incarico degli insegnanti di lettere sulle classi prime del tempo normale: l'insegnante di italiano cede un'ora settimanale all'insegnante di storia, che dispone così di tre ore la settimana.

Nel tempo prolungato invece un'ora settimanale di lettere in terza e due ore in prima e seconda vengono dedicate con la compresenza dell'insegnante di matematica, di ed. musicale e di ed. artistica ad attività relative alla didattica progettuale.

la valutazione

 

            La valutazione, come fase fondamentale del processo di insegnamento / apprendimento, viene attuata in momenti diversi, assumendo differenti funzioni e valenze e comportando quindi l'uso di molteplici strumenti, criteri e modalità.

            I tre tipi di valutazione che vengono attuati nel corso dell'anno scolastico sono:

- valutazione diagnostica

- valutazione formativa

- valutazione sommativa.

            In ciascuna di esse vengono analizzati e misurati sia criteri trasversali, cioè comuni a tutte le materie, sia i criteri specifici di ogni disciplina.

 

a - Valutazione diagnostica

            E' quella che viene effettuata all'inizio dell'anno scolastico e che serve a definire la situazione di partenza dei singoli allievi, ma anche delle classi. Ha una funzione determinante perchè, sul quadro iniziale che consente di delineare, si basa la programmazione del Consiglio di Classe e quella delle diverse discipline.

            Gli strumenti di questa valutazione sono soprattutto prove d'ingresso interdisciplinari e disciplinari unificate, concordate nelle riunioni per materia e riviste ogni anno per valutarne l'efficacia e l'utilità. Possono consistere in questionari a risposte aperte e/o chiuse, in produzioni scritte o in prove pratiche. Sono prove oggettive i cui risultati possono essere standardizzati e confrontati tra le varie classi. Tali prove sono affiancate da osservazioni sistematiche sul comportamento, l'approccio alle attività, le modalità operative e relazionali.

            Le prove e le osservazioni valutano i criteri disciplinari, ma consentono anche, attraverso il contributo che i singoli criteri danno agli obiettivi interdisciplinari, di definire la situazione di partenza dei singoli allievi, attraverso la mediazione del Consiglio di Classe.

La valutazione diagnostica si realizza all'incirca nel primo mese di scuola e viene consegnata ai genitori nel mese di ottobre, in occasione della convocazione delle famiglie per il rinnovo dei Consigli di Classe.

 

b - Valutazione formativa

            E' il tipo di valutazione che viene effettuata nel corso dell'anno scolastico  e che ha la funzione di verificare sia il livello di apprendimento degli allievi, sia la validità dell'intervento didattico sui singoli e sulla classe. Questa valutazione deve quindi produrre, se i risultati ottenuti sono negativi, interventi di recupero sugli allievi e/o correttivi e modifiche alla programmazione prevista ad inizio anno.

            E' formativa infatti perchè fornisce un feed-back essenziale agli allievi e agli insegnanti al fine di correggere il processo di insegnamento/apprendimento, contribuendo così a rendere funzionale il processo formativo.

            Gli strumenti utilizzati sono anche in questo caso prove oggettive, prove pratiche, interrogazioni scritte e orali e altro che i singoli insegnanti predispongano. Non si tratta infatti di strumenti unificati, perchè ogni classe segue un proprio percorso. Questo non esclude tuttavia che alcuni insegnanti, lavorando in parallelo su classi in situazioni simili, possano utilizzare le stesse prove di verifica.

            L'intervento valutativo è similare nelle modalità e negli strumenti nelle materie dove si apprendono e si applicano delle tecniche, come ad esempio matematica o lingua straniera; differisce invece notevolmente per altre discipline, come lettere o scienze, per le quali le modalità di lavoro degli insegnanti possono essere molto diverse. Il Collegio Docenti definisce alcune linee comuni:

- le verifiche devono concludere ogni unità didattica ed essere quindi effettuate più volte nel corso del quadrimestre;

- per ogni prova deve essere chiarito che cosa essa misuri, riportando tutto ai criteri disciplinari della scheda;

- occorre definire per ciascuno dei criteri disciplinari quali strumenti siano più adeguati a rilevarlo e misurarlo;

- le prestazioni richieste in relazioni ai singoli criteri possono variare ed essere quindi valutate diversamente, in base alle capacità iniziali degli allievi;

-          la valutazione viene espressa con codici differenziati rispetto alla valutazione sommativa, ma  unificati su tutte le classi, cioè in decimi.

 

c - Valutazione sommativa

            E' quella che avviene alla fine del primo e del secondo quadrimestre ed ha la funzione di fare il punto sui risultati raggiunti dagli allievi nel loro processo formativo e di apprendimento. A fine anno è integrata anche dal giudizio sull'ammissione o meno alla classe successiva.

            Non viene realizzata in  base a prove d'uscita, e neppure sulla media matematica dei risultati delle verifiche del quadrimestre, in quanto è una valutazione che deve definire in modo globale le prestazioni raggiunte dagli allievi in relazione agli obiettivi della programmazione, disciplinare e interdisciplinare. Questa valutazione si registra sulla scheda.

            Non si fa riferimento a livelli standardizzati di prestazioni perchè l'individualizzazione dell'insegnamento rende fondamentale e indispensabile il confronto delle abilità e conoscenze finali con la situazione di partenza dei singoli allievi. Ogni Consiglio di Classe definisce a inizio anno quali ragazzi saranno valutati sulla base di obiettivi minimi.

            Il Collegio Docenti ha definito alcuni criteri per la non ammissione; si ritiene necessario che:

- siano state attuate delle procedure di recupero durante l'anno scolastico concluso;

- si ritenga utile per l'allievo la ripetenza;

- il Consiglio di Classe elabori un intervento per l'anno successivo, sulla base dei motivi che hanno portato al fallimento del lavoro svolto nell'anno appena concluso.

 

d - Verifica trasversale sui livelli di uscita

            Nella prospettiva di accrescere la qualità dell'intervento formativo, la scuola ha adottato dallo scorso anno scolastico l'utilizzo di prove di uscita unificate per le tre classi.

            Le prove vogliono verificare le abilità trasversali previste dagli obiettivi didattici interdisciplinari. Vertono infatti sulla comprensione dei messaggi, verbali e non, e sulle capacità di mettere in relazione i dati.

            La raccolta e organizzazione statistica dei risultati consentirà un confronto con le prove d'ingresso e quindi una verifica degli interventi attuati.

 

 

 

 

 

b)     ASPETTI ORGANIZZATIVI

 

Commissioni e gruppi di lavoro

            Per l'organizzazione e lo svolgimento delle molte attività previste nell'Istituto esistono alcune Commissioni che lavorano da anni in modo stabile e continuativo, altre vengono attivate al bisogno, col sorgere di esigenze nuove.

 

            La Commissione POF (responsabile prof.ssa Rozio) formata da insegnanti di ogni disciplina, provvede alla formulazione del Piano dell'Offerta Formativa.

 

Le altre commissioni stabilmente operative nella scuola sono:

-          Commissione Salute (responsabile     ) formata da una componente insegnanti e una componente genitori, formula e segue il Progetto di Educazione alla Salute.

-          Commissione Handicap, (responsabile prof. Pozzato) formata dagli insegnanti di sostegno e da rappresentanti dei Consigli di Classe, come previsto dall'Intesa tra gli Enti del territorio, si occupa dell'inserimento e dell'integrazione degli allievi in situazione di handicap. Confluisce nel Gruppo Tecnico d'Istituto negli incontri previsti dall'intesa con i Comuni e le ASL del Distretto.

-          Commissione Rischio (responsabile prof. Taraglio) formata da insegnanti di Volpiano e S. Benigno, si occupa della sicurezza nella scuola e di proposte didattiche in merito; in particolare segue il piano di evacuazione e le simulazioni relative.

-          Commissione Continuità è duplice: un insegnante partecipa alle riunioni del distretto insieme ai rappresentanti delle Scuole Superiori e coinvolge altri colleghi quando è necessario; altri  insegnanti si trovano per le occasioni definite dal progetto continuità con le insegnanti elementari.

-          Commissione Biblioteca (responsabile prof.ssa Marangoni) definita ogni anno sulla base delle disponibilità dei colleghi a gestire il prestito.

-          Gruppi per materia concordano e definiscono la programmazione disciplinare e le prove d’ingresso e d’uscita, si occupano dell’analisi e della scelta dei libri di testo e della predisposizione delle prove d’esame.

-          Durante il periodo degli esami si creano ogni anno gruppi di lavoro su esigenze specifiche definite dal Collegio Docenti, formati dagli insegnanti non impegnati con gli esami.

 

E' attivo, come continuazione di un corso di formazione interno tenuto dalla prof.ssa Priano, tutor per il Progetto Storia '900 del Ministero (la nostra scuola è dallo scorso anno scolastico "scuola Polo" per i Comuni della zona), un gruppo di lavoro, che coinvolge insegnanti delle scuole medie e elementari di Volpiano, Settimo, Leinì, sulla programmazione didattica di attività di laboratorio storico.

 

 

 

 

 

PIANO DI FORMAZIONE

 

      Come ogni anno, in base alle esigenze di lavoro che gli insegnanti si trovano a dover affrontare, e in previsione di necessità nel futuro prossimo, si definiscono i bisogni formativi dei docenti e si elabora il piano di formazione, mettendo in relazione i bisogni con la disponibilità finanziaria della scuola.

 

I criteri in base ai quali si scelgono i corsi da finanziare sono prioritariamente:

-          la relazione tra le finalità del corso e le attività previste dal POF

-          il numero di persone che scelgono di frequentarlo

e infine la mancanza di Corsi di formazione analoghi tra le proposte dei vari Enti preposti o tra le offerte formative del territorio.

 

            Sulle problematiche relative alla relazione tra adulti e ragazzi e dei ragazzi fra loro si sono sempre utilizzate iniziative nate dalla collaborazione tra le Commissioni Salute delle Scuole Medie,  Elementari e Materne che organizzano ogni anno un ciclo di Conferenze destinate a genitori ed insegnanti.

            Altre esigenze formative emerse sono in relazione a:

-          la gestione dell'autonomia: normativa, novità amministrativo-contabili

-          uso del gioco di simulazione e di ruolo nella didattica

-          la comunicazione

-          utilizzo del computer nella didattica.

 

 Criteri per la formazione classi

            Gli insegnanti ritengono che le attività didattiche siano più produttive ed efficaci, nella loro valenza formativa più che informativa, quando sono svolte in un gruppo non omogeneo di allievi, perchè gli apporti di ciascuno sono diversi, quindi più ricchi, il confronto reciproco è di stimolo per tutti e il gruppo si struttura in relazioni più varie, dove trovano spazio ruoli diversificati.

            Sulla base di queste considerazioni, che corrispondono alle indicazioni della pedagogia e della didattica più attuali, il Collegio ha fissato dei criteri per la formazione classi, che consentano la costituzione di gruppi che siano il più possibile simili fra loro e con una composizione che garantisca le migliori condizioni di lavoro.

            Poichè si ritengono molto importanti le aspettative e i desideri degli allievi e delle loro famiglie, specie nel momento in cui affrontano la nuova realtà della scuola media e il disagio del cambiamento, i genitori potranno esprimere alcune preferenze, di cui si terrà conto, se non interferiranno con i criteri di base, cioè con l'equilibrio che deve essere realizzato nelle classi.

            I criteri sono quindi i seguenti:

- equilibrio fra i livelli di preparazione degli allievi;

- segnalazioni di incompatibilità o problematiche particolari, espresse dalle insegnanti elementari;

- presenza di almeno un compagno già conosciuto.

            I genitori potevano esprimere preferenze in merito a:

- la presenza di un amico/a nella stessa classe;

-          la lingua straniera, nell'ambito dei limiti imposti dalle cattedre presenti nella scuola.

 

Poiché tali preferenze però sono spesso intese dai genitori come diritti acquisiti, il che crea delusioni e malumori in chi non vede accolte tutte le proprie aspettative, si eviterà da quest'anno di far esprimere preferenze.

 

Criteri per la formulazione dell'orario del personale docente

            L'orario degli insegnanti, che comporta la distribuzione delle discipline sulle classi, deve sicuramente essere funzionale alle esigenze didattiche, restando nell'ambito della normativa contrattuale.

            Il primo criterio è quindi un'organica disposizione delle discipline su tutto l'arco settimanale, senza concentrazioni gravose per gli allievi, ma anche per gli insegnanti. Questo criterio può però essere di difficile applicazione quando un insegnante ha l'incarico su più scuole, per cui il suo intervento deve essere concentrato su pochi giorni.

            Si eviterà inoltre di lasciare un insegnante per più di tre ore consecutive sulla stessa classe.

            Altro criterio è l'adeguamento dell'orario alle esigenze di compresenza degli insegnanti, sulla base della programmazione dei Consigli di Classe, sia nell'ambito delle attività del tempo prolungato, sia in relazione ad interventi specifici nelle classi a tempo normale. Ci sono infatti corsi che intendono attivare attività a classi aperte. In particolare per il tempo prolungato si cercherà di inserire le attività di compresenza, quando possibile, al pomeriggio.

            Grava però sulla definizione dell'orario anche la necessità di garantire la sostituzione di eventuali colleghi assenti. Si è predisposto un piano di disponibilità.

            Per le supplenze brevi si adottano i seguenti criteri: in prima istanza si verifica la possibilità di utilizzare gli insegnanti della classe; poi si cerca un insegnante della stessa disciplina del collega assente; se non è possibile si accede alle disponibilità offerte da tutti gli altri insegnanti.

 

            Un'attenzione particolare va riservata all'orario degli insegnanti di sostegno. Questo va programmato all'interno del Consiglio di Classe, sulla base delle esigenze didattiche previste dal progetto educativo dell'allievo in situazione di handicap, ma anche dei bisogni formativi di tutto il gruppo classe. In linea di massima tuttavia, si possono delineare alcuni principi di base, quali:

- le ore di sostegno vanno distribuite lungo tutta la settimana;

- il sostegno va fornito alle discipline nelle quali l'allievo ha più bisogno di apprendimento e per le cui attività non è in grado di lavorare da solo;

- l'orario è flessibile, può essere modificato nel corso dell'anno scolastico per adeguarsi ad esigenze didattiche emerse dalla crescita dell'allievo; oppure per garantire, quando le ore di sostegno sono limitate, un'alternanza alle diverse discipline.

 

 

 TEMPO SCUOLA

            La scuola offre due possibili modalità di attuazione del percorso di apprendimento: le famiglie possono scegliere tra corsi a tempo normale e corsi di tempo prolungato.

 

 Tempo normale

            Le attività disciplinari, secondo la legislazione vigente, si articolano in 30 ore settimanali. E' previsto lo studio di una lingua straniera, francese o inglese, su cui i genitori possono esprimere la loro preferenza, senza però la garanzia che possa essere soddisfatta.

            Nelle classi a tempo normale vengono assegnati compiti disciplinari da svolgere a casa,

oltre allo studio teorico individuale.

 

Tempo prolungato

            In queste classi si studiano due lingue straniere, francese e inglese. Gli insegnanti, in considerazione del maggior impegno orario dei ragazzi, assegnano una minore quantità di compiti a casa, ma non li escludono perchè il lavoro in autonomia consente agli allievi di verificare il livello di apprendimento e di richiedere ulteriori spiegazioni all'insegnante, se necessarie. Resta inalterato lo studio teorico individuale.

            Il progetto si concretizza per 36 ore settimanali attraverso l'alternanza tra attività disciplinari e attività modulari svolte in compresenza, con lievi variazioni sulla base della composizione dei Consigli di classe e delle classi stesse.

Attività interdisciplinari con la compresenza degli insegnanti:

            - storia della scienza(lettere e scienze matematiche)

            - uso del vocabolario, analisi e confronto delle strutture lessicali, grammaticali e sintattiche; produzione di filastrocche e testi in lingua straniera; confronto fra la produzione letteraria nelle tre lingue; attività teatrale (lettere, francese, inglese)

            - parallelismo tra storia, letteratura e storia dell'arte (lettere ed ed. artistica)

            - orientamento personale (scienze matematiche, lettere, ed. tecnica)

            - ecologia e territorio; concetti geometrici (ed.tecnica, scienze matematiche)

            - educazione sessuale (lettere e scienze matematiche)

Attività integrative (in compresenza)

            - espressione corporea (ed.musicale, lettere)

            - attività teatrale (ed. musicale, lettere, lingua straniera)

- attività cinematografica (lettere, matematica, oper.tecnologico)

            - laboratorio scenografico ed artistico (ed.artistica, lettere)

            - giochi di simulazione e di ruolo (matematica, lettere)

- informatica (lettere, matematica, ed. tecnica)

 

 

Aggiornato il: 22 marzo 2002