Il sabotaggio al ponte ferroviario di Ivrea

Le cariche di esplosivo vengono fornite dagli inglesi: erano circa 40 Kg. di esplosivo fortemente tossico diviso in 60 “pani” da applicare ciascuno ad un traliccio del ponte.

Il gruppo scelto per il sabotaggio è composto da 13 partigiani: 5 sono dislocati di guardia all’entrata della galleria (ai confini con Montalto), 6 nei pressi del ponte per proteggere i due partigiani che avrebbero sistemato l’esplosivo: Alimiro e D’Artagnan (Amos Messori), che sono disarmati e completamente vestiti di scuro.

L’azione è veramente rischiosa se si pensa che il grande caseggiato (oggi sede di una banca) era la postazione del comando tedesco.

La collocazione delle mine dura circa 2 ore: i due partigiani devono spesso lavorare calandosi a testa in giù, tenendosi solo con i piedi per aver le mani completamente libere. Alle 4 del mattino avviene l’esplosione e il ponte verrà ripristinato solo dopo la liberazione.

TESTO DELLA TARGA

Questo foro fu provocato da un frammento incandescente sprigionatosi dall’esplosione del ponte ferroviario sulla Dora.

Impresa di sabotaggio che il 24 Dicembre 1944 compirono i partigiani per salvare la città di Ivrea da un sicuro bombardamento.

La città di Ivrea 25-4-2000


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