La piazza nasce, in Italia, agli albori del Medioevo o come sagrato
della Cattedrale o come largo antistante alla sede dell'autorità civile.
Da qui due tipi di piazza, l'una a carattere religioso, l'altra a
carattere civile, e secondariamente commerciale. |
Parma piazza del Duomo con il Battistero. |
E' bello inseguire il lento conformarsi delle piazze nel Medioevo,
anche se non sempre è' possibile, e per lo più implica integrazioni di
fantasia. A cominciare dalle piazze sagrato. Una di quelle meglio conservate è la piazza del Duomo di Parma, dove almeno tre lati restituiscono la scena di una piazza medioevale. Qui il Battistero è sulla destra, di fronte il Duomo, alle spalle il palazzo del Vescovo; modica la grandezza, sicché il Battistero dell'Antelami, straordinario settizonio medioevale, troneggia e imprime come una rotazione della facciata del Duomo sulla destra. |
Tale rotazione si esprime in una tensione che mira a togliere il predominio alla facciata, e basta questa contrapposizione per fomentare una dinamica interiore ad un quadrilatero che parrebbe dei più statici e immoti. |
E' difficile indicare una piazza civile, di un'epoca tanto antica,
e caratterizzata non da un solo edificio. Forse Volterra, con quella
piazza forrigna asserragliata come un cortile, ma non piazza Tolomei a
Siena, dove il pur duecentesco palazzo, barbaramente rinnovato, ormai si
asside di fronte alla chiesa di San Cristoforo dall'anonima facciata
neoclassica, mentre una volta, la piccola estensione della piazza e della
chiesa dalla facciata certamente romanica, dovevano dare il più antico
nucleo cittadino, e ad alto livello, della Toscana. Era un caso di piazza oltre che di sagrato, perché San Cristoforo funzionava da luogo di riunione del governo senese, prima della costruzione magna del palazzo Comunale. A Fabriano, la piazza a cui fa da sfondo il duecentesco palazzo del Podestà potrebbe aspirare a costituire, con la bella fontana, uno dei centri civici più antichi e rilevanti se i restauri, che hanno indegnamente sconciato il palazzo del Podestà, non l'avessero per sempre degradata. |