Le piazze delle Erbe e delle Frutta, che si aprono al centro di Padova, mantengono tuttora quell'aspetto commerciale, indicato dai titoli, per cui furono create nel Medioevo e sono tra le più pittoresche d'Italia. | |
Esse formano, si può dire, un'unica grande area, spartita
longitudinalmente dal gran corpo del palazzo della Ragione che le domina
con la sua mole e le caratterizza. Il palazzo, detto popolarmente il Salone, fu eretto nel 1218 e fu rinnovato nelle forme attuali nel 1306 da Frà Giovanni degli Eremitani. è uno dei monumenti più tipici di Padova, l'espressione più viva del suo periodo comunale e quasi il suo emblema. Con la caratteristica copertura a carena, che lo rende simile ad una grossa nave rovesciata, con le agili arcate su esili colonnine delle logge che si rincorrono sulle due lunghe fronti, con i bassi portici terreni che aggiungono più intense zone d'ombra nel vario e ricco gioco chiaroscurale, esso mette nell'ambiente popolare dei mercati una singolare nota di nobiltà e gentilezza. |
Palazzo della Ragione, di cui spicca l'ampia copertura a carena. |
Piazza delle Erbe e il palazzo della Ragione. |
Questa caratteristica viene posta maggiormente in risalto dalla
dignitosa modestia delle vecchie case, spesso a portici., intorno, se si
eccettua la cinquecentesca facciata posteriore del palazzo Comunale, che
limita uno dei lati della piazza delle Erbe. Così la città medioevale, nel suo realismo ed idealismo, sapeva porre i segni della propria civile dignità , affidandoli all'arte, anche sui luoghi destinati alle pratiche necessità, e in questo caso alle più umili, giornaliere e popolaresche. Ma ciò che dà una particolare attrattiva alle due piazze è lo spettacolo che esse offrono quotidianamente, specie nelle ore del mattino: spettacolo nel quale si perpetua quella tradizione secolare di vita mercantile e popolaresca attestata dalle memorie dei cronisti. Dalla quadruplice fila di botteghe del Salone e da quelle sotto i portici, sciorinanti le loro merci, il mercato dilaga all'aperto con le bancarelle che coprono entrambe le piazze. Grida di venditori, accalcarsi di acquirenti, vagare di sfaccendati, giochi di ragazzi e voli di colombi creano quell'animazione, quel brusio, quell'atmosfera che fanno d'ogni mercato in ogni città la manifestazione più viva e genuina dell'anima del popolo. |