[1] La definizione comandi esterni è spesso applicata ai soli programmi facenti parte del sistema operativo in senso stretto (DISKCOPY, FORMAT, etc.). 

[2] O la non esistenza (IF NOT EXIST...). 

[3] FOR consente di ripetere un comando su una lista di argomenti elencati tra parentesi tonde: non vi è modo di utilizzare una lista esterna al batch, quale, ad esempio, un file ASCII gestito automaticamente da altre procedure. 

[4] Si tratta di programmi progettati espressamente per automatizzare elaborazioni eseguite in parallelo da diverse macchine su dati condivisi in rete; tuttavia essi possono, comunque, risultare utili in ambienti meno complessi: si pensi a procedure eseguite su una medesima macchina, ma in multitasking (ad esempio quali task DOS in Microsoft Windows 3.x). Del resto non è affatto esclusa la possibilità di servirsene produttivamente in semplici procedure eseguite in modo standalone e monotasking. 

[5] In poche parole: lo standard output di DIR non viene visualizzato, bensì è trasformato dal DOS in standard input per il comando successivo (in questo caso FIND). 

[6] DATECMD esegue la propria effettuando una DOS shell, cioè invocando una seconda istanza (transiente) dell'interprete dei comandi. Ne segue che COMMAND.COM (o, comunque, l'interprete utilizzato) deve essere disponibile (nella directory corrente o in una di quelle elencate nella variabile d'ambiente PATH) e deve esserci memoria libera in quantità sufficiente per il caricamento dell'interprete stesso e per l'esecuzione del comando da parte di questo. Vedere quanto detto a proposito della funzione system().

[7] Può trattarsi di un inconveniente grave qualora, ad esempio, altre procedure abbiano necessità di accedere comunque ai file (o, quanto meno, di verificarne l'esistenza) per operare correttamente. 

[8] Si dice remoto (in contrapposizione a locale) un disco appartenente ad una macchina diversa da quella sulla quale si svolge la sessione di lavoro. Se più personal computer sono collegati in rete, ciascuno di essi può utilizzare, in aggiunta alle proprie risorse locali, quelle remote rese disponibili dalle macchine configurate come server. L'utilizzo alle risorse remote avviene in modo condiviso, in quanto più personal computer possono accedervi contemporaneamente. 

[9] Qualcosa si può fare anche senza TIMEGONE, con l'aiuto di EMPTYLVL. Innanzitutto si deve creare un file ASCII contenente un CR (ASCII 13), che, per comodità, indichiamo col nome CR.TXT. Occorre poi inserire nella procedura batch una sequenza di istruzioni analoga alla seguente: 
:ASPETTA
TIME < CR.TXT | FIND "15:09" | EMPTYLVL
IF ERRORLEVEL 1 GOTO ASPETTA
Lo standard input del comando TIME è rediretto da CR.TXT, con l'effetto di terminare il comando senza modificare l'ora di sistema; lo standard output è invece rediretto, mediante piping, sullo standard input di FIND, che cerca la stringa contenente l'ora desiderata (nell'esempio le 15:09); infine, EMPTYLVL memorizza 1 in ERRORLEVEL se la stringa non è trovata (l'ora non è quella voluta). I limiti della soluzione descritta sono evidenti: in primo luogo il batch deve essere lanciato necessariamente prima dell'ora specificata, in quanto la stringa non viene trovata anche se quella è già trascorsa; inoltre si tratta di un algoritmo applicabile con difficoltà al comando DATE, in particolare quando si desideri effettuare il test su parte soltanto della data. La utility CUT può venire in soccorso, ma si introducono, comunque, complicazioni notevoli al listato qui riprodotto. 

[10] Si tratta di una tecnica di ottimizzazione delle operazioni di I/O, implementata mediante algoritmi, più o meno sofisticati, di gestione di buffer, che consentono di limitare il numero di accessi alle periferiche hardware (con particolare riferimento ai dischi). 

[11] DOLIST esegue la command line effettuando una DOS shell, cioè invocando una seconda istanza (transiente) dell'interprete dei comandi. Ne segue che COMMAND.COM (o, comunque, l'interprete utilizzato) deve essere disponibile (nella directory corrente o in una di quelle elencate nella variabile d'ambiente PATH) e deve esserci memoria libera in quantità sufficiente per il caricamento dell'interprete stesso e per l'esecuzione del comando da parte di questo. Vedere quanto detto a proposito della funzione system().

[12] Il DOS accetta comandi di lunghezza inferiore o pari a 128 caratteri, compreso il CR terminale. 

[13] In realtà non esiste, in Unix, un comando analogo a CMDSUBST. Tuttavia la shell standard (l'equivalente dell'interprete dei comandi in ambiente DOS) scandisce la command line alla ricerca di stringhe racchiuse tra apici inversi (il carattere '''), le esegue come veri e propri comandi e le sostutuisce, nella command line stessa, con lo standard output prodotto. 

[14] CMDSUBST utilizza il carattere '$' in luogo dell'apice inverso per comodità: quest'ultimo non è presente sulla tastiera italiana. 

[15] Ancora una volta, CUT e EMPTYLVL potrebbero ottenere, da soli, un risultato analogo, ma con un algoritmo più complesso e meno flessibile. 

[16] Anche CMDSUBST esegue la command line effettuando una DOS shell, cioè invocando una seconda istanza (transiente) dell'interprete dei comandi. Vedere quanto detto a proposito della funzione system().