Metodologia di descrizione

Una rete di sentieri è, appunto, una rete, cioè una cosa che può essere descritta in base ai nodi e agli archi che la compongono. I nodi sono i punti notevoli che si incontrano sul percorso (punti di riferimento, bivi, vette di montagne, ecc.), mentre gli archi sono tratti di sentiero che collegano un nodo all'altro. In altre parole, i nodi sono i principali punti di passaggio, gli archi sono i tratti di cammino con cui si va da un punto al successivo.

Per descrivere il percorso di un sentiero, basta descrivere la sequenza di nodi e di archi che compongono il sentiero stesso.

Quando poi si percorre realmente il sentiero, il problema è riconoscere sul territorio esattamente i nodi e gli archi descritti nella guida, ed evitare di prendere direzioni differenti. Per mantenere l'orientamento, è fondamentale verificare continuamente la posizione dove ci si trova realmente rispetto a quella desiderata.

Da questo punto di vista, l'uso del GPS è il massimo. Ma se non si usa il GPS, servono due elementi indispensabili: una buona mappa; e una buona guida dei sentieri, che aiuti a riconoscere ciò che si vede sul territorio e ricondurlo ad un punto preciso sulla mappa.

Per la mappa, raccomando di dotarsi di quelle consigliate nelle sezioni dedicate a questo tema. Per la guida dei sentieri, ho cercato di mettere in queste descrizioni tutti gli elementi che ritenevo utili, anche dilungandomi su dettagli che qualcuno potrebbe giudicare esagerati.

Per distinguere i nodi senza ambiguità, è stato innanzitutto introdotto un metodo di identificazione dei nodi, basato sulle loro coordinate UTM. Ciascun nodo è distinto da una sigla, ad esempio:

4348A

Questa sigla è fatta di tre parti. Le prime due cifre (43) indicano la coordinata "Est" UTM in chilometri (decine e unità). Vengono eliminate le cifre troppo significative (centinaia di chilometri), di cui non c'è bisogno perché in tutta l'area coperta da questa guida esse non cambiano, e le cifre meno significative (dalle centinaia di metri in giù). Le successive due cifre (48) sono analoghe, ma relative alla coordinata "Nord" UTM. In pratica, le prime quattro cifre vanno ad identificare un riquadro di 1 km per 1 km del reticolato UTM. L'ultimo carattere è una lettera, che serve a distinguere il nodo considerato rispetto ad altri eventuali nodi presenti nello stesso riquadro 4348, che saranno invece indicati con una lettera differente (es. 4348B, 4348C, eccetera).

Per ritrovare poi ciascun nodo sulla mappa, è stata ideata una tavola dei nodi. Nella tavola, per ciascun nodo sono indicate le seguenti informazioni:

Prima di percorrere un sentiero, sarà consigliabile ritrovarne il tracciato sulla mappa. Per questo, nella descrizione di un sentiero sono sempre indicati tutti i nodi che vengono toccati durante il percorso, utilizzando la relativa sigla di identificazione. Per ritrovare un nodo sulla mappa a partire dalla sua sigla identificativa, occorre innanzitutto individuare il relativo riquadro UTM di 1 km per 1 km, e per questo basta guardare le quattro cifre della sigla. Ad esempio, per ritrovare il nodo 4348A, bisogna trovare il riquadro 4348. In pochi attimi, osservando i riferimenti UTM sulla mappa, l'attenzione cadrà sul riquadro giusto.

Gentile concessione M. Capozza







Successivamente, dalla tavola dei nodi si individueranno le coordinate UTM precise. Ad esempio, per il punto 4348A le coordinate UTM precise sono 4346 4860. Quindi per trovare il punto esatto sulla mappa, occorre spostarsi dall'angolo in basso a sinistra del riquadro 4348 di 460 metri verso destra (il "46" della coordinata 4346), e di 600 metri verso l'alto (il "60" della coordinata 4860). Per fare questo, basta tenere conto che la carta è in scala 1:25000, quindi ogni millimetro sulla carta corrisponde a 25 metri sul territorio. Oppure ci si può aiutare con il coordinatometro presente al lato della carta, dove ogni "tacca" corrisponde a 20 metri sul territorio. Il coordinatometro qui sotto è bruttino, ma ha il vantaggio di essere già inclinato secondo il reticolo UTM della zona, per lavorare sulle mappe elettroniche che ho ricavato passando allo scanner le mappe IGM.
 
 

Gentile concessione M. Capozza

Così facendo, si troverà il punto esatto sulla carta, con una approssimazione dell'ordine di dieci - venti metri. L'operazione andrà ripetuta per tutti i nodi toccati dal sentiero.
Gentile concessione M. Capozza


Una volta individuati i nodi sulla mappa, si potranno tracciare gli archi tra un nodo e l'altro. In molti casi, il tracciato è già indicato sulla mappa, con simboli standard riportati in legenda (ad esempio, linea tratteggiata per un sentiero, linea interrotta da punti per una mulattiera, eccetera). Quando il tracciato non è indicato sulla mappa, lo si può intuire dalla descrizione del sentiero e dalle linee di livello (ad esempio, se nella descrizione si dice "proseguire in leggera discesa lungo la valle", è facile individuare sulla carta il tracciato della valle osservando le linee di livello).

I tempi di percorrenza indicati nelle descrizioni dei sentieri sono dati per puro riferimento, perché il tempo di percorrenza reale dipende dal passo che si tiene. Il calcolo del tempo di percorrenza è fatto sulla base di un modello abbastanza "rilassato", che non richiede cioè un passo da atleta. Il modello è basato sulle seguenti assunzioni:

Prima di partire per un sentiero, ricordarsi di portare con sé: Può anche essere utile avere con sé la mappa schematica di tutti i nodi e degli archi che compongono i sentieri descritti in questa guida.