Dottoressa Federica Carlieri

Odontoiatra


 

Microbiologia

   

MICROBIOLOGIA  

 Disciplina che studia gli organismi di dimensioni microscopiche come i batteri, i protozoi, i virus e molte specie di alghe e funghi.         Dr. Roberto Rossi  

Alcuni proliferano sugli alimenti, mentre altri stabiliscono varie forme di simbiosi con piante, animali e altri organismi.         Dr. Roberto Rossi  

I batteri costituiscono il regno dei procarioti e si differenziano dalle cellule di tutti gli altri organismi viventi, chiamati eucarioti, per l'assenza di un nucleo delimitato da membrana.      Dr. Roberto Rossi    

Altre classificazioni seguono criteri quali la reazione alla colorazione di Gram, la modalità di respirazione (batteri aerobi e anaerobi) e di nutrizione (batteri autotrofi ed eterotrofi) e le caratteristiche biochimiche.         Dr. Roberto Rossi  

Sono note circa 200 specie di batteri patogeni, responsabili di numerose malattie dell'uomo.             Dr. Roberto Rossi  

La membrana plasmatica riveste un ruolo estremamente importante per tutti gli scambi nutrizionali, respiratori ed escretori della cellula; la sua semipermeabilità consente il libero passaggio di molecole di piccole dimensioni, come zuccheri e sali, ma non di molecole grandi, come quelle proteiche, che vengono trasportate attraverso la membrana da strutture apposite. Nelle cellule eucariote anche gli organelli interni, come il nucleo o il reticolo endoplasmatico, sono racchiuse in un sistema di membrane.          Dr. Roberto Rossi  

  Protozoi oganismi eucarioti unicellulari, eterotrofi, alcuni dei quali possono formare colonie ma non tessuti differenziati. I protozoi sono comunemente suddivisi in diversi phyla: gli zoomastigini, flagellati, spesso parassiti di organismi vegetali o animali; i sarcodini, dal corpo ameboide, comprendenti le amebe responsabili di gravi infezioni intestinali umane, e i foraminiferi e i radiolari, importanti componenti del plancton marino; i ciliofori, molti dei quali con strutture specializzate che ricordano la bocca e l'ano degli organismi superiori; e gli sporozoi, molte specie dei quali sono parassiti degli animali, uomo compreso. Si conoscono più di 20.000 specie di protozoi, tra le quali si annoverano forme conosciute come il paramecio.          Dr. Roberto Rossi  

La maggior parte delle specie vive in habitat acquatici, ad esempio negli oceani, nei laghi, nei fiumi e negli stagni. I protozoi si nutrono fagocitando batteri, prodotti di rifiuto di altri organismi, alghe microscopiche e altri protozoi. La maggior parte delle specie si muove grazie all'azione di ciglia o flagelli, oppure per movimento ameboide, mediante estroflessioni citoplasmatiche dette pseudopodi.         Dr. Roberto Rossi  

Classificazione scientifica: I phyla appartenenti al gruppo dei protozoi (zoomastigini, sarcodini, ciliofori e sporozoi) vengono collocati tutti nel regno dei prototisti.            Dr. Roberto Rossi  

  Virus (biologia) (Dal latino virus, "veleno"), agente infettivo di dimensioni ultramicroscopiche, costituito essenzialmente di materiale genetico circondato da un rivestimento protettivo proteico. Il termine venne usato per la prima volta alla fine del XIX secolo per indicare i microrganismi patogeni più piccoli dei batteri. Da soli i virus sono particelle di materiale organico prive di vita, mentre all'interno delle cellule viventi possono duplicarsi numerose volte, talvolta danneggiando l'ospite. Le centinaia di ceppi virali conosciuti causano un'ampia gamma di malattie nell'uomo, negli animali, negli insetti, nei batteri e nelle piante.         Dr. Roberto Rossi  

L'esistenza dei virus fu accertata nel 1892, quando lo scienziato russo Dmitrij Iosifovic Ivanovskij scoprì delle particelle microscopiche, conosciute in seguito come virus del mosaico del tabacco. Il termine virus fu attribuito a queste particelle infettive nel 1898, dal botanico olandese Martinus Willem Beijerinck. Pochi anni dopo, anche nei batteri furono isolati dei virus, denominati batteriofagi. Nel 1935 il biochimico statunitense Wendell Meredith Stanley riuscì a cristallizzare il virus del mosaico del tabacco e dimostrò che era formato solo da materiale genetico, l'acido ribonucleico (RNA), e da un rivestimento proteico. Negli anni Quaranta, lo sviluppo della microscopia elettronica rese possibile la visualizzazione dei virus, mentre il successivo sviluppo di centrifughe ad alta velocità permisero di concentrare e purificare il materiale di origine virale. Lo studio dei virus negli animali raggiunse un punto cruciale negli anni Cinquanta, con lo sviluppo dei metodi di coltivazione in vitro di cellule in cui si replicavano i virus. Furono così scoperti molti nuovi ceppi virali e negli anni Sessanta e Settanta si poterono determinare le caratteristiche fisiche e chimiche della maggior parte di questi microrganismi.         Dr. Roberto Rossi  

  Caratteristiche

I virus sono parassiti intracellulari, costituiti di acidi nucleici (RNA o DNA), ma mai di entrambi, e di un rivestimento protettivo di proteine semplici o complesse. L'acido nucleico è, in genere, una molecola unica, a singolo o doppio filamento, anche se in alcuni virus può essere diviso in due o più frammenti. Il rivestimento proteico è detto capside e le subunità proteiche del capside, sono dette capsomeri. Insieme, acido nucleico e capside formano il nucleocapside. Altri virus hanno un ulteriore involucro, che generalmente viene acquisito quando la particella virale fuoriesce per gemmazione dalla membrana della cellula infettata. La particella completa del virus è detta virione. I virus sono parassiti intracellulari obbligati e la loro replicazione può avvenire solo in cellule metabolicamente attive.   

Hanno forma e dimensioni molto variabili, e in base alla loro struttura possono essere suddivisi in tre gruppi: i virus isometrici; quelli bastoncellari; e quelli formati dall'unione di una testa e una coda, come alcuni batteriofagi. I virus più piccoli hanno forma icosaedrica, lungo circa 18-20 nanometri (un nanometro è uguale a un milionesimo di millimetro). I virus più grandi hanno, invece, forma bastoncellare e alcuni raggiungono una lunghezza di diversi micron, ma sono, comunque, larghi meno di 100 nanometri. Pertanto, anche i virus più grandi hanno una larghezza inferiore ai limiti di risoluzione del microscopio ottico, usato per studiare i batteri e gli altri microrganismi di dimensioni maggiori.         Dr. Roberto Rossi  

Molti dei virus con una struttura elicoidale interna hanno un rivestimento esterno (detto anche envelope), composto di lipoproteine, glicoproteine o entrambi i tipi di molecole. Questi virus sono grossolanamente sferici e hanno un diametro variabile da circa 60 a più di 300 nanometri. Virus complessi come alcuni batteriofagi presentano una testa e una coda tubulare, usata per attaccarsi al batterio ospite, mentre gli herpesvirus hanno simmetria cubica e sono composti di proteine complesse. Queste due categorie rappresentano, tuttavia, delle eccezioni, in quanto la maggior parte dei virus ha forma semplice.            Dr. Roberto Rossi  

  Riproduzione          Dr. Roberto Rossi  

  Le particelle virali generalmente non contengono enzimi, né i precursori metabolici necessari per riprodursi e quindi devono ricavare queste molecole dalle cellule che infettano. La riproduzione dei virus comprende, pertanto, una fase di sintesi delle varie componenti e una fase di assemblaggio della nuova particella virale. Questi processi hanno inizio quando il virus penetra nella cellula ospite e dirige la sintesi delle proteine specificate dal materiale genetico virale. Quindi viene duplicato l'acido nucleico e sono sintetizzate le subunità proteiche che costituiscono il rivestimento virale. Infine, queste due componenti sono assemblate in un nuovo virus. Da una singola particella virale possono avere origine migliaia di nuovi virus, che possono essere liberati per distruzione della cellula infetta oppure per gemmazione dalla membrana cellulare, senza uccidere la cellula.         Dr. Roberto Rossi  

I virus a RNA si distinguono da quelli a DNA per alcune particolarità nel sistema di replicazione. Un gruppo particolare di questi virus è rappresentato dai retrovirus, che comprendono l'HIV, l'agente eziologico dell'AIDS.

I virus in medicina          Dr. Roberto Rossi  

I virus rappresentano una grande sfida per le scienze mediche, in quanto ne esiste un'enorme varietà e molti di essi causano gravi malattie nell'uomo.         Dr. Roberto Rossi  

Malattie virali pericolose, e a volte addirittura fatali, comprendono la rabbia, la febbre emorragica, l'encefalite, la poliomielite , la febbre gialla, l'epatite e la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). La maggior parte dei virus causa, tuttavia, malattie che in genere provocano solo disturbi acuti, a meno che il paziente non sviluppi gravi complicazioni. Alcune di queste malattie sono il raffreddore, che colpisce milioni di persone ogni anno, l'influenza, il morbillo, la parotite, l'herpes simplex e zoster, la varicella, alcune malattie respiratorie, la diarrea acuta e le verruche. Altri virus, come il virus della rosolia e il citomegalovirus, possono provocare gravi anomalie o morte del feto. Alcuni ceppi virali che infettano l'uomo sembrano essere correlati a specifiche forme di cancro. Sempre maggiori prove indicano, inoltre, che alcuni virus possono essere coinvolti in patologie croniche come la sclerosi multipla e altre malattie degenerative.            Dr. Roberto Rossi  

Con metodi di laboratorio lunghi e laboriosi vengono tuttora scoperti, isolati e identificati nuovi virus che causano gravi malattie nell'uomo. Tra quelli individuati più di recente vi sono l'HIV e il virus Ebola.         Dr. Roberto Rossi  

  Trasmissione          Dr. Roberto Rossi  

  Per provocare nuovi casi di una malattia, i virus devono essere trasmessi da persona a persona. Molti, come quelli responsabili dell'influenza e del morbillo, sono trasmessi attraverso le vie respiratorie, nelle goccioline emesse nell'aria con starnuti e colpi di tosse. Altri virus, come quelli che provocano la diarrea, sono trasmessi per via oro-fecale. Altri ancora, come i virus della febbre gialla e i cosiddetti arbovirus, sono trasmessi tramite vettori animali come gli insetti. Le malattie virali possono essere endemiche o epidemiche.         Dr. Roberto Rossi  

Il solo metodo efficace per prevenire le infezioni virali è l'uso dei vaccini. Negli anni Settanta, ad esempio, la vaccinazione antivaiolosa ha contribuito a debellare il vaiolo da tutto il pianeta, grazie a un programma di immunizzazione portato avanti su scala mondiale. La maggior parte dei vaccini antivirali è stata sviluppata per l'uomo o per altri animali; fra quelli umani vi sono i vaccini contro il morbillo, la rosolia, la poliomielite e l'influenza. L'immunizzazione con un vaccino antivirale stimola il sistema immunitario dell'organismo a produrre anticorpi specifici, diretti contro il virus immunizzante. I virus impiegati per elaborare i vaccini vengono prima alterati o uccisi, in modo da non essere più patogeni.            Dr. Roberto Rossi  

 Microbiologia          Dr. Roberto Rossi  

Disciplina che studia gli organismi di dimensioni microscopiche come i batteri, i protozoi, i virus e molte specie di alghe e funghi.          Dr. Roberto Rossi  

Alcuni proliferano sugli alimenti, mentre altri stabiliscono varie forme di simbiosi con piante, animali e altri organismi.            Dr. Roberto Rossi  

I batteri costituiscono il regno dei procarioti e si differenziano dalle cellule di tutti gli altri organismi viventi, chiamati eucarioti, per l'assenza di un nucleo delimitato da membrana.           Dr. Roberto Rossi  

Altre classificazioni seguono criteri quali la reazione alla colorazione di Gram, la modalità di respirazione (batteri aerobi e anaerobi) e di nutrizione (batteri autotrofi ed eterotrofi) e le caratteristiche biochimiche.         Dr. Roberto Rossi  

Sono note circa 200 specie di batteri patogeni, responsabili di numerose malattie dell'uomo.            Dr. Roberto Rossi  

La membrana plasmatica riveste un ruolo estremamente importante per tutti gli scambi nutrizionali, respiratori ed escretori della cellula; la sua semipermeabilità consente il libero passaggio di molecole di piccole dimensioni, come zuccheri e sali, ma non di molecole grandi, come quelle proteiche, che vengono trasportate attraverso la membrana da strutture apposite. Nelle cellule eucariote anche gli organelli interni, come il nucleo o il reticolo endoplasmatico, sono racchiuse in un sistema di membrane.            Dr. Roberto Rossi  

  Protozoi          Dr. Roberto Rossi  

Organismi eucarioti unicellulari, eterotrofi, alcuni dei quali possono formare colonie ma non tessuti differenziati. I protozoi sono comunemente suddivisi in diversi phyla: gli zoomastigini, flagellati, spesso parassiti di organismi vegetali o animali; i sarcodini, dal corpo ameboide, comprendenti le amebe responsabili di gravi infezioni intestinali umane, e i foraminiferi e i radiolari, importanti componenti del plancton marino; i ciliofori, molti dei quali con strutture specializzate che ricordano la bocca e l'ano degli organismi superiori; e gli sporozoi, molte specie dei quali sono parassiti degli animali, uomo compreso. Si conoscono più di 20.000 specie di protozoi, tra le quali si annoverano forme conosciute come il paramecio.            Dr. Roberto Rossi  

La maggior parte delle specie vive in habitat acquatici, ad esempio negli oceani, nei laghi, nei fiumi e negli stagni. I protozoi si nutrono fagocitando batteri, prodotti di rifiuto di altri organismi, alghe microscopiche e altri protozoi. La maggior parte delle specie si muove grazie all'azione di ciglia o flagelli, oppure per movimento ameboide, mediante estroflessioni citoplasmatiche dette pseudopodi.           Dr. Roberto Rossi  

Classificazione scientifica:          Dr. Roberto Rossi  

I phyla appartenenti al gruppo dei protozoi (zoomastigini, sarcodini, ciliofori e sporozoi) vengono collocati tutti nel regno dei prototisti.         Dr. Roberto Rossi  

  Virus         Dr. Roberto Rossi  

I virus (Dal latino virus, "veleno"), agente infettivo di dimensioni ultramicroscopiche, costituito essenzialmente di materiale genetico circondato da un rivestimento protettivo proteico. Il termine venne usato per la prima volta alla fine del XIX secolo per indicare i microrganismi patogeni più piccoli dei batteri. Da soli i virus sono particelle di materiale organico prive di vita, mentre all'interno delle cellule viventi possono duplicarsi numerose volte, spesso danneggiando l'ospite. Le centinaia di ceppi virali conosciuti causano un'ampia gamma di malattie nell'uomo, negli animali, negli insetti, nei batteri e nelle piante.         Dr. Roberto Rossi  

L'esistenza dei virus fu accertata nel 1892, quando lo scienziato russo Dmitrij Iosifovic Ivanovskij scoprì delle particelle microscopiche, conosciute in seguito come virus del mosaico del tabacco. Il termine virus fu attribuito a queste particelle infettive nel 1898, dal botanico olandese Martinus Willem Beijerinck. Pochi anni dopo, anche nei batteri furono isolati dei virus, denominati batteriofagi. Nel 1935 il biochimico statunitense Wendell Meredith Stanley riuscì a cristallizzare il virus del mosaico del tabacco e dimostrò che era formato solo da materiale genetico, l'acido ribonucleico (RNA), e da un rivestimento proteico. Negli anni Quaranta, lo sviluppo della microscopia elettronica rese possibile la visualizzazione dei virus, mentre il successivo sviluppo di centrifughe ad alta velocità permisero di concentrare e purificare il materiale di origine virale. Lo studio dei virus negli animali raggiunse un punto cruciale negli anni Cinquanta, con lo sviluppo dei metodi di coltivazione in vitro di cellule in cui si replicavano i virus. Furono così scoperti molti nuovi ceppi virali e negli anni Sessanta e Settanta si poterono determinare le caratteristiche fisiche e chimiche della maggior parte di questi microrganismi.         Dr. Roberto Rossi  

  Caratteristiche          Dr. Roberto Rossi  

I virus sono parassiti intracellulari, costituiti di acidi nucleici (RNA o DNA), ma mai di entrambi, e di un rivestimento protettivo di proteine semplici o complesse. L'acido nucleico è, in genere, una molecola unica, a singolo o doppio filamento, anche se in alcuni virus può essere diviso in due o più frammenti. Il rivestimento proteico è detto capside e le subunità proteiche del capside, sono dette capsomeri. Insieme, acido nucleico e capside formano il nucleocapside. Altri virus hanno un ulteriore involucro, che generalmente viene acquisito quando la particella virale fuoriesce per gemmazione dalla membrana della cellula infettata. La particella completa del virus è detta virione. I virus sono parassiti intracellulari obbligati e la loro replicazione può avvenire solo in cellule metabolicamente attive.   

Hanno forma e dimensioni molto variabili, e in base alla loro struttura possono essere suddivisi in tre gruppi: i virus isometrici; quelli bastoncellari; e quelli formati dall'unione di una testa e una coda, come alcuni batteriofagi. I virus più piccoli hanno forma icosaedrica, lungo circa 18-20 nanometri (un nanometro è uguale a un milionesimo di millimetro). I virus più grandi hanno, invece, forma bastoncellare e alcuni raggiungono una lunghezza di diversi micron, ma sono, comunque, larghi meno di 100 nanometri. Pertanto, anche i virus più grandi hanno una larghezza inferiore ai limiti di risoluzione del microscopio ottico, usato per studiare i batteri e gli altri microrganismi di dimensioni maggiori.            Dr. Roberto Rossi  

Molti dei virus con una struttura elicoidale interna hanno un rivestimento esterno (detto anche envelope), composto di lipoproteine, glicoproteine o entrambi i tipi di molecole. Questi virus sono grossolanamente sferici e hanno un diametro variabile da circa 60 a più di 300 nanometri. Virus complessi come alcuni batteriofagi presentano una testa e una coda tubulare, usata per attaccarsi al batterio ospite, mentre gli herpesvirus hanno simmetria cubica e sono composti di proteine complesse. Queste due categorie rappresentano, tuttavia, delle eccezioni, in quanto la maggior parte dei virus ha forma semplice.            Dr. Roberto Rossi  

  Riproduzione          Dr. Roberto Rossi  

Le particelle virali generalmente non contengono enzimi, né i precursori metabolici necessari per riprodursi e quindi devono ricavare queste molecole dalle cellule che infettano. La riproduzione dei virus comprende, pertanto, una fase di sintesi delle varie componenti e una fase di assemblaggio della nuova particella virale. Questi processi hanno inizio quando il virus penetra nella cellula ospite e dirige la sintesi delle proteine specificate dal materiale genetico virale. Quindi viene duplicato l'acido nucleico e sono sintetizzate le subunità proteiche che costituiscono il rivestimento virale. Infine, queste due componenti sono assemblate in un nuovo virus. Da una singola particella virale possono avere origine migliaia di nuovi virus, che possono essere liberati per distruzione della cellula infetta oppure per gemmazione dalla membrana cellulare, senza uccidere la cellula.            Dr. Roberto Rossi  

I virus a RNA si distinguono da quelli a DNA per alcune particolarità nel sistema di replicazione. Un gruppo particolare di questi virus è rappresentato dai retrovirus, che comprendono l'HIV, l'agente eziologico dell'AIDS.   

I virus in medicina             Dr. Roberto Rossi  

I virus rappresentano una grande sfida per le scienze mediche, in quanto ne esiste un'enorme varietà e molti di essi causano gravi malattie nell'uomo.            Dr. Roberto Rossi  

Malattie virali pericolose, e a volte addirittura fatali, comprendono la rabbia, la febbre emorragica, l'encefalite, la poliomielite , la febbre gialla, l'epatite e la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). La maggior parte dei virus causa, tuttavia, malattie che in genere provocano solo disturbi acuti, a meno che il paziente non sviluppi gravi complicazioni. Alcune di queste malattie sono il raffreddore, che colpisce milioni di persone ogni anno, l'influenza, il morbillo, la parotite, l'herpes simplex e zoster, la varicella, alcune malattie respiratorie, la diarrea acuta e le verruche. Altri virus, come il virus della rosolia e il citomegalovirus, possono provocare gravi anomalie o morte del feto. Alcuni ceppi virali che infettano l'uomo sembrano essere correlati a specifiche forme di cancro. Sempre maggiori prove indicano, inoltre, che alcuni virus possono essere coinvolti in patologie croniche come la sclerosi multipla e altre malattie degenerative.            Dr. Roberto Rossi  

Con metodi di laboratorio lunghi e laboriosi vengono tuttora scoperti, isolati e identificati nuovi virus che causano gravi malattie nell'uomo. Tra quelli individuati più di recente vi sono l'HIV e il virus Ebola.            Dr. Roberto Rossi  

  Trasmissione            Dr. Roberto Rossi  

  Per provocare nuovi casi di una malattia, i virus devono essere trasmessi da persona a persona. Molti, come quelli responsabili dell'influenza e del morbillo, sono trasmessi attraverso le vie respiratorie, nelle goccioline emesse nell'aria con starnuti e colpi di tosse. Altri virus, come quelli che provocano la diarrea, sono trasmessi per via oro-fecale. Altri ancora, come i virus della febbre gialla e i cosiddetti arbovirus, sono trasmessi tramite vettori animali come gli insetti. Le malattie virali possono essere endemiche o epidemiche.         Dr. Roberto Rossi  

Il solo metodo efficace per prevenire le infezioni virali è l'uso dei vaccini. Negli anni Settanta, ad esempio, la vaccinazione antivaiolosa ha contribuito a debellare il vaiolo da tutto il pianeta, grazie a un programma di immunizzazione portato avanti su scala mondiale. La maggior parte dei vaccini antivirali è stata sviluppata per l'uomo o per altri animali; fra quelli umani vi sono i vaccini contro il morbillo, la rosolia, la poliomielite e l'influenza. L'immunizzazione con un vaccino antivirale stimola il sistema immunitario dell'organismo a produrre anticorpi specifici, diretti contro il virus immunizzante. I virus impiegati per elaborare i vaccini vengono prima alterati o uccisi, in modo da non essere più patogeni.         Dr. Roberto Rossi  

      

 

          

Per nessun motivo questi appunti possono venire utilizzati ne interpretati come dati medici con i quali formulare diagnosi ne cercare cure per potenziali pazienti.  Le nozioni indicate possono risultare incomplete e anche INESATTE e non devono essere considerate in nessun modo come mezzi diagnostici "fai da te" perché potrebbero indurre a  errori di interpretazione. Le diagnosi possono essere fatte solo da laureati in medicina abilitati alla professione medica o da specialisti delle varie materie.

Microbiologia

 

          

Dottoressa Federica Carlieri

Odontoiatra


 

Microbiologia

   

MICROBIOLOGIA  

 Disciplina che studia gli organismi di dimensioni microscopiche come i batteri, i protozoi, i virus e molte specie di alghe e funghi. Federica Carlieri         Dr. Roberto Rossi  

Alcuni proliferano sugli alimenti, mentre altri stabiliscono varie forme di simbiosi con piante, animali e altri organismi. Federica Carlieri        Dr. Roberto Rossi  

I batteri costituiscono il regno dei procarioti e si differenziano dalle cellule di tutti gli altri organismi viventi, chiamati eucarioti, per l'assenza di un nucleo delimitato da membrana. Federica Carlieri      Dr. Roberto Rossi    

Altre classificazioni seguono criteri quali la reazione alla colorazione di Gram, la modalità di respirazione (batteri aerobi e anaerobi) e di nutrizione (batteri autotrofi ed eterotrofi) e le caratteristiche biochimiche.  Federica Carlieri        Dr. Roberto Rossi  

Sono note circa 200 specie di batteri patogeni, responsabili di numerose malattie dell'uomo. Federica Carlieri             Dr. Roberto Rossi  

La membrana plasmatica riveste un ruolo estremamente importante per tutti gli scambi nutrizionali, respiratori ed escretori della cellula; la sua semipermeabilità consente il libero passaggio di molecole di piccole dimensioni, come zuccheri e sali, ma non di molecole grandi, come quelle proteiche, che vengono trasportate attraverso la membrana da strutture apposite. Nelle cellule eucariote anche gli organelli interni, come il nucleo o il reticolo endoplasmatico, sono racchiuse in un sistema di membrane.  Federica Carlieri         Dr. Roberto Rossi  

  Protozoi oganismi eucarioti unicellulari, eterotrofi, alcuni dei quali possono formare colonie ma non tessuti differenziati. I protozoi sono comunemente suddivisi in diversi phyla: gli zoomastigini, flagellati, spesso parassiti di organismi vegetali o animali; i sarcodini, dal corpo ameboide, comprendenti le amebe responsabili di gravi infezioni intestinali umane, e i foraminiferi e i radiolari, importanti componenti del plancton marino; i ciliofori, molti dei quali con strutture specializzate che ricordano la bocca e l'ano degli organismi superiori; e gli sporozoi, molte specie dei quali sono parassiti degli animali, uomo compreso. Si conoscono più di 20.000 specie di protozoi, tra le quali si annoverano forme conosciute come il paramecio. Federica Carlieri         Dr. Roberto Rossi  

La maggior parte delle specie vive in habitat acquatici, ad esempio negli oceani, nei laghi, nei fiumi e negli stagni. I protozoi si nutrono fagocitando batteri, prodotti di rifiuto di altri organismi, alghe microscopiche e altri protozoi. La maggior parte delle specie si muove grazie all'azione di ciglia o flagelli, oppure per movimento ameboide, mediante estroflessioni citoplasmatiche dette pseudopodi. Federica Carlieri         Dr. Roberto Rossi  

Classificazione scientifica: I phyla appartenenti al gruppo dei protozoi (zoomastigini, sarcodini, ciliofori e sporozoi) vengono collocati tutti nel regno dei prototisti.            Dr. Roberto Rossi  

  Virus (biologia) (Dal latino virus, "veleno"), agente infettivo di dimensioni ultramicroscopiche, costituito essenzialmente di materiale genetico circondato da un rivestimento protettivo proteico. Il termine venne usato per la prima volta alla fine del XIX secolo per indicare i microrganismi patogeni più piccoli dei batteri. Da soli i virus sono particelle di materiale organico prive di vita, mentre all'interno delle cellule viventi possono duplicarsi numerose volte, talvolta danneggiando l'ospite. Le centinaia di ceppi virali conosciuti causano un'ampia gamma di malattie nell'uomo, negli animali, negli insetti, nei batteri e nelle piante. Federica Carlieri        Dr. Roberto Rossi  

L'esistenza dei virus fu accertata nel 1892, quando lo scienziato russo Dmitrij Iosifovic Ivanovskij scoprì delle particelle microscopiche, conosciute in seguito come virus del mosaico del tabacco. Il termine virus fu attribuito a queste particelle infettive nel 1898, dal botanico olandese Martinus Willem Beijerinck. Pochi anni dopo, anche nei batteri furono isolati dei virus, denominati batteriofagi. Nel 1935 il biochimico statunitense Wendell Meredith Stanley riuscì a cristallizzare il virus del mosaico del tabacco e dimostrò che era formato solo da materiale genetico, l'acido ribonucleico (RNA), e da un rivestimento proteico. Negli anni Quaranta, lo sviluppo della microscopia elettronica rese possibile la visualizzazione dei virus, mentre il successivo sviluppo di centrifughe ad alta velocità permisero di concentrare e purificare il materiale di origine virale. Lo studio dei virus negli animali raggiunse un punto cruciale negli anni Cinquanta, con lo sviluppo dei metodi di coltivazione in vitro di cellule in cui si replicavano i virus. Furono così scoperti molti nuovi ceppi virali e negli anni Sessanta e Settanta si poterono determinare le caratteristiche fisiche e chimiche della maggior parte di questi microrganismi. Federica Carlieri        Dr. Roberto Rossi  

  Caratteristiche Federica Carlieri

I virus sono parassiti intracellulari, costituiti di acidi nucleici (RNA o DNA), ma mai di entrambi, e di un rivestimento protettivo di proteine semplici o complesse. L'acido nucleico è, in genere, una molecola unica, a singolo o doppio filamento, anche se in alcuni virus può essere diviso in due o più frammenti. Il rivestimento proteico è detto capside e le subunità proteiche del capside, sono dette capsomeri. Insieme, acido nucleico e capside formano il nucleocapside. Altri virus hanno un ulteriore involucro, che generalmente viene acquisito quando la particella virale fuoriesce per gemmazione dalla membrana della cellula infettata. La particella completa del virus è detta virione. I virus sono parassiti intracellulari obbligati e la loro replicazione può avvenire solo in cellule metabolicamente attive. Federica Carlieri   

Hanno forma e dimensioni molto variabili, e in base alla loro struttura possono essere suddivisi in tre gruppi: i virus isometrici; quelli bastoncellari; e quelli formati dall'unione di una testa e una coda, come alcuni batteriofagi. I virus più piccoli hanno forma icosaedrica, lungo circa 18-20 nanometri (un nanometro è uguale a un milionesimo di millimetro). I virus più grandi hanno, invece, forma bastoncellare e alcuni raggiungono una lunghezza di diversi micron, ma sono, comunque, larghi meno di 100 nanometri. Pertanto, anche i virus più grandi hanno una larghezza inferiore ai limiti di risoluzione del microscopio ottico, usato per studiare i batteri e gli altri microrganismi di dimensioni maggiori. Federica Carlieri         Dr. Roberto Rossi  

Molti dei virus con una struttura elicoidale interna hanno un rivestimento esterno (detto anche envelope), composto di lipoproteine, glicoproteine o entrambi i tipi di molecole. Questi virus sono grossolanamente sferici e hanno un diametro variabile da circa 60 a più di 300 nanometri. Virus complessi come alcuni batteriofagi presentano una testa e una coda tubulare, usata per attaccarsi al batterio ospite, mentre gli herpesvirus hanno simmetria cubica e sono composti di proteine complesse. Queste due categorie rappresentano, tuttavia, delle eccezioni, in quanto la maggior parte dei virus ha forma semplice.            Dr. Roberto Rossi  

  Riproduzione Federica Carlieri          Dr. Roberto Rossi  

  Le particelle virali generalmente non contengono enzimi, né i precursori metabolici necessari per riprodursi e quindi devono ricavare queste molecole dalle cellule che infettano. La riproduzione dei virus comprende, pertanto, una fase di sintesi delle varie componenti e una fase di assemblaggio della nuova particella virale. Questi processi hanno inizio quando il virus penetra nella cellula ospite e dirige la sintesi delle proteine specificate dal materiale genetico virale. Quindi viene duplicato l'acido nucleico e sono sintetizzate le subunità proteiche che costituiscono il rivestimento virale. Infine, queste due componenti sono assemblate in un nuovo virus. Da una singola particella virale possono avere origine migliaia di nuovi virus, che possono essere liberati per distruzione della cellula infetta oppure per gemmazione dalla membrana cellulare, senza uccidere la cellula.         Dr. Roberto Rossi  

I virus a RNA si distinguono da quelli a DNA per alcune particolarità nel sistema di replicazione. Un gruppo particolare di questi virus è rappresentato dai retrovirus, che comprendono l'HIV, l'agente eziologico dell'AIDS.

I virus in medicina Federica Carlieri          Dr. Roberto Rossi  

I virus rappresentano una grande sfida per le scienze mediche, in quanto ne esiste un'enorme varietà e molti di essi causano gravi malattie nell'uomo.         Dr. Roberto Rossi  

Malattie virali pericolose, e a volte addirittura fatali, comprendono la rabbia, la febbre emorragica, l'encefalite, la poliomielite , la febbre gialla, l'epatite e la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). La maggior parte dei virus causa, tuttavia, malattie che in genere provocano solo disturbi acuti, a meno che il paziente non sviluppi gravi complicazioni. Alcune di queste malattie sono il raffreddore, che colpisce milioni di persone ogni anno, l'influenza, il morbillo, la parotite, l'herpes simplex e zoster, la varicella, alcune malattie respiratorie, la diarrea acuta e le verruche. Altri virus, come il virus della rosolia e il citomegalovirus, possono provocare gravi anomalie o morte del feto. Alcuni ceppi virali che infettano l'uomo sembrano essere correlati a specifiche forme di cancro. Sempre maggiori prove indicano, inoltre, che alcuni virus possono essere coinvolti in patologie croniche come la sclerosi multipla e altre malattie degenerative. Federica Carlieri            Dr. Roberto Rossi  

Con metodi di laboratorio lunghi e laboriosi vengono tuttora scoperti, isolati e identificati nuovi virus che causano gravi malattie nell'uomo. Tra quelli individuati più di recente vi sono l'HIV e il virus Ebola.         Dr. Roberto Rossi  

  Trasmissione Federica Carlieri          Dr. Roberto Rossi  

  Per provocare nuovi casi di una malattia, i virus devono essere trasmessi da persona a persona. Molti, come quelli responsabili dell'influenza e del morbillo, sono trasmessi attraverso le vie respiratorie, nelle goccioline emesse nell'aria con starnuti e colpi di tosse. Altri virus, come quelli che provocano la diarrea, sono trasmessi per via oro-fecale. Altri ancora, come i virus della febbre gialla e i cosiddetti arbovirus, sono trasmessi tramite vettori animali come gli insetti. Le malattie virali possono essere endemiche o epidemiche. Federica Carlieri         Dr. Roberto Rossi  

Il solo metodo efficace per prevenire le infezioni virali è l'uso dei vaccini. Negli anni Settanta, ad esempio, la vaccinazione antivaiolosa ha contribuito a debellare il vaiolo da tutto il pianeta, grazie a un programma di immunizzazione portato avanti su scala mondiale. La maggior parte dei vaccini antivirali è stata sviluppata per l'uomo o per altri animali; fra quelli umani vi sono i vaccini contro il morbillo, la rosolia, la poliomielite e l'influenza. L'immunizzazione con un vaccino antivirale stimola il sistema immunitario dell'organismo a produrre anticorpi specifici, diretti contro il virus immunizzante. I virus impiegati per elaborare i vaccini vengono prima alterati o uccisi, in modo da non essere più patogeni.            Dr. Roberto Rossi  

 Microbiologia Federica Carlieri          Dr. Roberto Rossi  

Disciplina che studia gli organismi di dimensioni microscopiche come i batteri, i protozoi, i virus e molte specie di alghe e funghi.          Dr. Roberto Rossi  

Alcuni proliferano sugli alimenti, mentre altri stabiliscono varie forme di simbiosi con piante, animali e altri organismi.            Dr. Roberto Rossi  

I batteri costituiscono il regno dei procarioti e si differenziano dalle cellule di tutti gli altri organismi viventi, chiamati eucarioti, per l'assenza di un nucleo delimitato da membrana.           Dr. Roberto Rossi  

Altre classificazioni seguono criteri quali la reazione alla colorazione di Gram, la modalità di respirazione (batteri aerobi e anaerobi) e di nutrizione (batteri autotrofi ed eterotrofi) e le caratteristiche biochimiche.         Dr. Roberto Rossi  

Sono note circa 200 specie di batteri patogeni, responsabili di numerose malattie dell'uomo.            Dr. Roberto Rossi  

La membrana plasmatica riveste un ruolo estremamente importante per tutti gli scambi nutrizionali, respiratori ed escretori della cellula; la sua semipermeabilità consente il libero passaggio di molecole di piccole dimensioni, come zuccheri e sali, ma non di molecole grandi, come quelle proteiche, che vengono trasportate attraverso la membrana da strutture apposite. Nelle cellule eucariote anche gli organelli interni, come il nucleo o il reticolo endoplasmatico, sono racchiuse in un sistema di membrane.            Dr. Roberto Rossi  

  Protozoi Federica Carlieri          Dr. Roberto Rossi  

Organismi eucarioti unicellulari, eterotrofi, alcuni dei quali possono formare colonie ma non tessuti differenziati. I protozoi sono comunemente suddivisi in diversi phyla: gli zoomastigini, flagellati, spesso parassiti di organismi vegetali o animali; i sarcodini, dal corpo ameboide, comprendenti le amebe responsabili di gravi infezioni intestinali umane, e i foraminiferi e i radiolari, importanti componenti del plancton marino; i ciliofori, molti dei quali con strutture specializzate che ricordano la bocca e l'ano degli organismi superiori; e gli sporozoi, molte specie dei quali sono parassiti degli animali, uomo compreso. Si conoscono più di 20.000 specie di protozoi, tra le quali si annoverano forme conosciute come il paramecio. Federica Carlieri            Dr. Roberto Rossi  

La maggior parte delle specie vive in habitat acquatici, ad esempio negli oceani, nei laghi, nei fiumi e negli stagni. I protozoi si nutrono fagocitando batteri, prodotti di rifiuto di altri organismi, alghe microscopiche e altri protozoi. La maggior parte delle specie si muove grazie all'azione di ciglia o flagelli, oppure per movimento ameboide, mediante estroflessioni citoplasmatiche dette pseudopodi.           Dr. Roberto Rossi  

Classificazione scientifica: Federica Carlieri          Dr. Roberto Rossi  

I phyla appartenenti al gruppo dei protozoi (zoomastigini, sarcodini, ciliofori e sporozoi) vengono collocati tutti nel regno dei prototisti.         Dr. Roberto Rossi  

  Virus Federica Carlieri         Dr. Roberto Rossi  

I virus (Dal latino virus, "veleno"), agente infettivo di dimensioni ultramicroscopiche, costituito essenzialmente di materiale genetico circondato da un rivestimento protettivo proteico. Il termine venne usato per la prima volta alla fine del XIX secolo per indicare i microrganismi patogeni più piccoli dei batteri. Da soli i virus sono particelle di materiale organico prive di vita, mentre all'interno delle cellule viventi possono duplicarsi numerose volte, spesso danneggiando l'ospite. Le centinaia di ceppi virali conosciuti causano un'ampia gamma di malattie nell'uomo, negli animali, negli insetti, nei batteri e nelle piante.         Dr. Roberto Rossi  

L'esistenza dei virus fu accertata nel 1892, quando lo scienziato russo Dmitrij Iosifovic Ivanovskij scoprì delle particelle microscopiche, conosciute in seguito come virus del mosaico del tabacco. Il termine virus fu attribuito a queste particelle infettive nel 1898, dal botanico olandese Martinus Willem Beijerinck. Pochi anni dopo, anche nei batteri furono isolati dei virus, denominati batteriofagi. Nel 1935 il biochimico statunitense Wendell Meredith Stanley riuscì a cristallizzare il virus del mosaico del tabacco e dimostrò che era formato solo da materiale genetico, l'acido ribonucleico (RNA), e da un rivestimento proteico. Negli anni Quaranta, lo sviluppo della microscopia elettronica rese possibile la visualizzazione dei virus, mentre il successivo sviluppo di centrifughe ad alta velocità permisero di concentrare e purificare il materiale di origine virale. Lo studio dei virus negli animali raggiunse un punto cruciale negli anni Cinquanta, con lo sviluppo dei metodi di coltivazione in vitro di cellule in cui si replicavano i virus. Furono così scoperti molti nuovi ceppi virali e negli anni Sessanta e Settanta si poterono determinare le caratteristiche fisiche e chimiche della maggior parte di questi microrganismi.         Dr. Roberto Rossi  

  Caratteristiche Federica Carlieri          Dr. Roberto Rossi  

I virus sono parassiti intracellulari, costituiti di acidi nucleici (RNA o DNA), ma mai di entrambi, e di un rivestimento protettivo di proteine semplici o complesse. L'acido nucleico è, in genere, una molecola unica, a singolo o doppio filamento, anche se in alcuni virus può essere diviso in due o più frammenti. Il rivestimento proteico è detto capside e le subunità proteiche del capside, sono dette capsomeri. Insieme, acido nucleico e capside formano il nucleocapside. Altri virus hanno un ulteriore involucro, che generalmente viene acquisito quando la particella virale fuoriesce per gemmazione dalla membrana della cellula infettata. La particella completa del virus è detta virione. I virus sono parassiti intracellulari obbligati e la loro replicazione può avvenire solo in cellule metabolicamente attive.   

Hanno forma e dimensioni molto variabili, e in base alla loro struttura possono essere suddivisi in tre gruppi: i virus isometrici; quelli bastoncellari; e quelli formati dall'unione di una testa e una coda, come alcuni batteriofagi. I virus più piccoli hanno forma icosaedrica, lungo circa 18-20 nanometri (un nanometro è uguale a un milionesimo di millimetro). I virus più grandi hanno, invece, forma bastoncellare e alcuni raggiungono una lunghezza di diversi micron, ma sono, comunque, larghi meno di 100 nanometri. Pertanto, anche i virus più grandi hanno una larghezza inferiore ai limiti di risoluzione del microscopio ottico, usato per studiare i batteri e gli altri microrganismi di dimensioni maggiori. Federica Carlieri            Dr. Roberto Rossi  

Molti dei virus con una struttura elicoidale interna hanno un rivestimento esterno (detto anche envelope), composto di lipoproteine, glicoproteine o entrambi i tipi di molecole. Questi virus sono grossolanamente sferici e hanno un diametro variabile da circa 60 a più di 300 nanometri. Virus complessi come alcuni batteriofagi presentano una testa e una coda tubulare, usata per attaccarsi al batterio ospite, mentre gli herpesvirus hanno simmetria cubica e sono composti di proteine complesse. Queste due categorie rappresentano, tuttavia, delle eccezioni, in quanto la maggior parte dei virus ha forma semplice.            Dr. Roberto Rossi  

  Riproduzione Federica Carlieri          Dr. Roberto Rossi  

Le particelle virali generalmente non contengono enzimi, né i precursori metabolici necessari per riprodursi e quindi devono ricavare queste molecole dalle cellule che infettano. La riproduzione dei virus comprende, pertanto, una fase di sintesi delle varie componenti e una fase di assemblaggio della nuova particella virale. Questi processi hanno inizio quando il virus penetra nella cellula ospite e dirige la sintesi delle proteine specificate dal materiale genetico virale. Quindi viene duplicato l'acido nucleico e sono sintetizzate le subunità proteiche che costituiscono il rivestimento virale. Infine, queste due componenti sono assemblate in un nuovo virus. Da una singola particella virale possono avere origine migliaia di nuovi virus, che possono essere liberati per distruzione della cellula infetta oppure per gemmazione dalla membrana cellulare, senza uccidere la cellula.            Dr. Roberto Rossi  

I virus a RNA si distinguono da quelli a DNA per alcune particolarità nel sistema di replicazione. Un gruppo particolare di questi virus è rappresentato dai retrovirus, che comprendono l'HIV, l'agente eziologico dell'AIDS.   

I virus in medicina Federica Carlieri             Dr. Roberto Rossi  

I virus rappresentano una grande sfida per le scienze mediche, in quanto ne esiste un'enorme varietà e molti di essi causano gravi malattie nell'uomo.            Dr. Roberto Rossi  

Malattie virali pericolose, e a volte addirittura fatali, comprendono la rabbia, la febbre emorragica, l'encefalite, la poliomielite , la febbre gialla, l'epatite e la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). La maggior parte dei virus causa, tuttavia, malattie che in genere provocano solo disturbi acuti, a meno che il paziente non sviluppi gravi complicazioni. Alcune di queste malattie sono il raffreddore, che colpisce milioni di persone ogni anno, l'influenza, il morbillo, la parotite, l'herpes simplex e zoster, la varicella, alcune malattie respiratorie, la diarrea acuta e le verruche. Altri virus, come il virus della rosolia e il citomegalovirus, possono provocare gravi anomalie o morte del feto. Alcuni ceppi virali che infettano l'uomo sembrano essere correlati a specifiche forme di cancro. Sempre maggiori prove indicano, inoltre, che alcuni virus possono essere coinvolti in patologie croniche come la sclerosi multipla e altre malattie degenerative.            Dr. Roberto Rossi  

Con metodi di laboratorio lunghi e laboriosi vengono tuttora scoperti, isolati e identificati nuovi virus che causano gravi malattie nell'uomo. Tra quelli individuati più di recente vi sono l'HIV e il virus Ebola.            Dr. Roberto Rossi  

  Trasmissione Federica Carlieri           Dr. Roberto Rossi  

  Per provocare nuovi casi di una malattia, i virus devono essere trasmessi da persona a persona. Molti, come quelli responsabili dell'influenza e del morbillo, sono trasmessi attraverso le vie respiratorie, nelle goccioline emesse nell'aria con starnuti e colpi di tosse. Altri virus, come quelli che provocano la diarrea, sono trasmessi per via oro-fecale. Altri ancora, come i virus della febbre gialla e i cosiddetti arbovirus, sono trasmessi tramite vettori animali come gli insetti. Le malattie virali possono essere endemiche o epidemiche.         Dr. Roberto Rossi  

Il solo metodo efficace per prevenire le infezioni virali è l'uso dei vaccini. Negli anni Settanta, ad esempio, la vaccinazione antivaiolosa ha contribuito a debellare il vaiolo da tutto il pianeta, grazie a un programma di immunizzazione portato avanti su scala mondiale. La maggior parte dei vaccini antivirali è stata sviluppata per l'uomo o per altri animali; fra quelli umani vi sono i vaccini contro il morbillo, la rosolia, la poliomielite e l'influenza. L'immunizzazione con un vaccino antivirale stimola il sistema immunitario dell'organismo a produrre anticorpi specifici, diretti contro il virus immunizzante. I virus impiegati per elaborare i vaccini vengono prima alterati o uccisi, in modo da non essere più patogeni. Federica Carlieri         Dr. Roberto Rossi  

      

 

          

Per nessun motivo questi appunti possono venire utilizzati ne interpretati come dati medici con i quali formulare diagnosi ne cercare cure per potenziali pazienti.  Le nozioni indicate possono risultare incomplete e anche INESATTE e non devono essere considerate in nessun modo come mezzi diagnostici "fai da te" perché potrebbero indurre a  errori di interpretazione. Le diagnosi possono essere fatte solo da laureati in medicina abilitati alla professione medica o da specialisti delle varie materie.