Dottoressa Federica Carlieri

Odontoiatra


 

M. O. P. Di  Protesi Mobile Totale

 

 

ANTEPRIMA MANUALE!

Manuale Operativo Pratico Di Protesi Mobile Totale

 

La mia esperienza lavorativa, supportata dai consigli di mio padre e di mio nonno, mi ha indotto a dare un contributo originale sulle possibilità di costruire una protesi Completa Totale secondo un'ottica diversa da quella tradizionale. Le motivazioni di questo mio lavoro sono espresse di seguito:

Sono figlia d'arte. Dentista di terza generazione.

I miei avevano, in Roma, un grande appartamento adibito a studio dentistico  situato sullo stesso piano della nostra abitazione. Come si usava un tempo, allo studio era annesso anche un  laboratorio.

Quando bambina, volevo vedere mio padre, percorrevo il pianerottolo che divideva la casa dallo studio e andavo in  "Visita", mentre loro lavoravano,  venivo  “parcheggiata” proprio nel laboratorio.

Nel laboratorio c’erano due Odontotecnici che eseguivano le protesi per lo studio e per farmi passare il tempo ma soprattutto per farmi stare ferma, mi fornivano di cera e di coltellini per modellarla. Naturalmente non modellavo bambole ma incisivi, canini, molari.

Il mio destino professionale è stato così predeterminato.

Cresciuta tra estrazioni, scheletrati, ponti e dentiere, dopo le scuole elementari e le medie, mi sono iscritta alla scuola per Odontotecnici dove mi sono diplomata con il massimo dei voti risultando la prima della classe e della scuola nell’anno del mio corso.

Durante i cinque anni di Odontotecnico, ho continuato a frequentare sia lo studio che il laboratorio di mio nonno dove imparavo contemporaneamente le due professioni, quella di Odontotecnico e quella di Odontoiatra.

  Dato che nel mio laboratorio non venivano eseguiti gli scheletrati, ho dedicato parte del mio tempo andando ad imparare la tecnica di progetto, modellazione e fusione nel laboratorio di un grande scheletratista l’Odontotecnico Alvaro Fabbri titolare di laboratorio dal 1960. Il laboratorio è ancora in esercizio sempre diretto dal Mago Alvaro. Da lui faccio eseguire i miei lavori scheletrici e sono sempre perfetti. Se desiderate uno scheletrato che entri come un guanto, rivolgetevi a lui.

 Le mie letture preferite erano le riviste di odontoiatria “Dental Cadmos”, “ IL Dentista Moderno” e “Amici di Brugg” riviste di cui  mio nonno e mio padre avevano le edizioni  fin dagli anni cinquanta. Da queste letture  ho appreso metodiche vecchie e nuove per la costruzione di protesi totali.

Ho avuto la fortuna di passare contemporaneamente dalla teoria alla pratica così ho potuto sperimentare direttamente le varie tecniche di progettazione, rilievo delle impronte con protocolli e materiali che mi venivano suggeriti di volta in volta e che  venivano adattati o sostituiti con altri sempre più precisi e consoni allo sviluppo continuo di perfezionamenti tesi a migliorare la qualità delle protesi con grande soddisfazione dei pazienti e nostra personale.

 I successivi cinque anni dedicati allo studio dell’Odontoiatria presso l’università di Roma “La Sapienza” dove mi sono laureata, mi hanno permesso di acquisire tutte quelle nozioni generali necessarie per poter scegliere, tra le innumerevoli soluzioni prospettate, quelle che comparate con la mia esperienza precedente  sono le più semplici, le più efficaci e le più adatte ai miei pazienti.

 Nella mia esperienza professionale attraverso gli anni, ho potuto constatare, che la scelta della Protesi Mobile Totale non sia stata condizionata da una mia preferenza personale quanto piuttosto dall’assenza di soluzioni alternative valide equivalenti per semplicità, costo contenuto,  qualità del risultato finale.

 Oggi, nell’era dell’implantologia, può sembrare eccezionale spendere parole su una tecnica che si usa da ormai 60 anni e che, comunque se ben attuata, permette ancora risultati straordinariamente buoni.

 La terapia implantare presenta soluzioni cliniche molto sofisticate, spesso molto invasive, con un post operatorio doloroso con edemi, ematomi, infezioni. Anche senza complicazioni,  sono comunque molto costose e con tempi di esecuzione spesso della durata di 10 - 20 mesi.
Naturalmente non stiamo parlando della singola sostituzione di un dente ma di 28 elementi, 14 inferiori e 14 superiori, come 28 elementi sono nella protesi mobile totale.
Quando il riassorbimento osseo è importante, oltre alla difficoltà intrinseca di un grande rialzo del seno per il superiore, non ci sono metodiche implantari per la mandibola quando il nervo alveolare decorre a due millimetri dalla cresta. E per finire, dato che la dimensione verticale , in questi casi di grande riassorbimento osseo risulta essere doppia della lunghezza normale di un dente si è costretti a fare una finta gengiva con aspetto estetico orrendo e una igiene impossibile da ottenere.

Questo accade quando la quantità di osso residuo scende sotto i 5 - 6 mm ed è praticamente impossibile eseguire delle protesi fisse su impianti se non dopo rigenerazione ossea, che comportano una  lunga e spesso dolorosa applicazione. Pertanto, in queste situazioni estreme e non solo, una protesi Totale ad appoggio mucoso ben fatta, è il miglior investimento per il paziente. Per il clinico è senz’altro fonte di immediato guadagno, con una metodica semplice non invasiva, veloce nella realizzazione e che produce, quando la tecnica è quella giusta, un risultato sbalorditivo.  

Riflettete un momento alla quantità di pubblicità televisiva che molte ditte Farmaceutiche fanno a favore delle polverine che tengono ferme le dentiere, potete immaginare quanto spendono, milioni! 
Se le case farmaceutiche, che non fanno beneficenza, investono tutto questo denaro sulle protesi che non stanno ferme, noi Dentisti dovremmo capire che la richiesta di Protesi Mobili Totali è ancora molto alta. E' giusto che le protesi inadeguate siano di competenza di Dentisti esperti e non delle case Farmaceutiche. Ma, se ci prendiamo l'impegno di lavorare per quei pazienti che non possono usare la loro protesi, allora dobbiamo fare in modo che veramente la nostra qualità sia almeno allo stesso livello della polverina che certo costa assai  meno.

 Quando si ottiene una perfetta stabilità e  funzionalità della protesi, si induce  un  passaparola atto ad incrementare la clientela e a fidelizzare il paziente che soddisfatto manderà parenti amici e conoscenti.
L'operatore deve però essere in grado di preparare una protesi perfetta. Che non possa essere criticata.
Ferma, funzionale, esteticamente valida. Senza bisogno di nessuna polverina per rimanere al suo posto.

  Ci sono pubblicazioni di illustri colleghi professori cattedratici universitari, esperti di Gnatologia, “Gnotologia Neuro Muscolare” quali Bernard e Robert Jankelson, ed anche l’uso del “Kinesiografo” che con l’ausilio del computer permette di utilizzare parametri elettromiografici atti a determinare la perfetta occlusione con lo studio del comportamento del sistema neuro mio fasciale in funzione del quale, con l’individuazione di alcuni parametri oggettivi, si potrà armonizzare l’occlusione.

Recentemente anche l’uso della Teleradiografia e il tracciato cefalometrico vengono usati come ausilio per l’individuazione del piano occlusale e di alcuni altri parametri necessari alla costruzione di protesi totali.

Personalmente sono assolutamente contraria all’uso di queste metodiche che ritengo di interpretazione arbitraria secondo il parere  e le diverse esperienze dell’operatore che le esegue. Infatti è difficile interpretare i dati raccolti considerando che spesso ci si basa su dati statistici con possibilità molto ampia di scelta risolutiva. Questa grande variabilità interpretativa dei dati rilevati,  porta di conseguenza ad una grande  difficoltà all’applicazione pratica degli stessi che varierà da operatore ad operatore secondo la sua esperienza personale, condizionando il risultato esclusivamente alla personale interpretazione dei dati. Inoltre la protesi deve essere costruita materialmente dall'odontotecnico il quale deve poter riprodurre i dati rilevati in bocca su un articolatore a valori medi e se questi dati sono difficilmente riproducibili ne risulta una somma di errori tali da condurre a una soluzione inadeguata e incongrua.

    Molte e vive sono state le motivazioni che hanno indirizzato il mio interesse verso la Protesi Totale, tanto da farne oggetto, di una trattazione nel mio libro-manuale.

Trattazione che esclude e rivoluziona molte delle teorie espresse da illustri colleghi e cattedratici di chiara fama.

 Pertanto la lettura di questo mio libro non è per tutti.

E’ strettamente riservata.

E’ riservata a coloro che hanno sempre una curiosità tecnica e critica verso tutte le nozioni imparate e che pensando con la propria testa riescono a capire che gli insegnamenti ricevuti possano e debbano essere integrati o modificati nella ricerca di quanto di meglio si possa imparare in fatto di protesi mobile totale.

Se  quelle teorie in precedenza imparate, spesso così astruse e complicate da rasentare l’impossibile, siano quelle più giuste e più semplici per realizzare i propri intenti.

Secondo il mio parere è la strada più logica, che spesso risulta anche essere la più semplice, quella da percorrere.

Ecco perché lo studio di questo mio Manuale Operativo Di Protesi Mobile Totale è riservata soprattutto ai giovani che notoriamente hanno la mente aperta e priva di prevenzioni.

 Come diceva Harold Gelb:  “La mente è come il paracadute: funziona solo quando è aperta”

 Una mente aperta comprende che gli insegnamenti scolastici di un professore spesso sono frutto di speculazioni teoriche non facilmente riconducibili alla realtà e che spesso non concordano con quanto essi fanno nel proprio privato.

La fatica di cambiare opinione è troppo grande e l’orgoglio di ritrattare concetti per i quali, magari si sono ottenuti riconoscimenti, è per loro, vincolo imprescindibile per ammettere che ci possano essere teorie contrastanti con le loro ma che sono più pratiche, semplici, funzionali.

Per queste persone, le idee contenute in questo libro sono in aperto contrasto con le loro,  pertanto non fanno neanche finta di prenderle in considerazione. La fatica di cambiarle è troppo grande e solo il pensiero li può riempire d’angoscia.

    Inoltre alcune delle cose contenute in questo libro sono ben note ai professionisti più esperti che hanno dovuto impararle a loro spese. Forse proprio per questo non vorrebbero vederle rivelate in una pubblicazione.

Forse preferirebbero, egoisti, che anche i giovani le imparassero a loro spese.

  L’osservazione e lo studio portano alla conoscenza, a sua volta la conoscenza porta all’applicazione pratica.

Quando queste qualità: studio, conoscenza e applicazione pratica sono presenti in un Manuale, diventano particolarmente preziose, sia per coloro che già esercitano la professione sia per coloro che si preparano ad esercitarla.  

Il miglior articolatore per costruire una protesi totale perfetta è la bocca del tuo paziente, che non necessita di nessuna teleradiografia per stabilire e poi riportare sull'articolatore in laboratorio la posizione del piano occlusale. Non serve un miografo, un Kinesiografo che rilevi valori elettrici di sollecitazioni muscolari, movimenti tridimensionali che devono essere interpretati, adattati e poi trasportati in laboratorio. I valori sono li, basta saperli usare, senza doverli trasferire, con l'inevitabile rischio di errori, modificazioni e alterazioni, su un articolatore a valori medi. Per quale motivo applicare un arco facciale per rilevare il piano di Francoforte che poi dovrà essere traslato parallelamente per individuare il piano di Camper, il quale a sua volta dovrà essere traslato su un articolatore sul quale, a valori medi, dovranno essere riprodotti i movimenti della mandibola, quando la mandibola è presente davanti a voi. 

Ripeto i valori sono davanti a voi nella bocca del vostro paziente. 

Si deve riuscire a comprendere che stiamo creando una PROTESI e non una replica della dentatura naturale. E' inutile cercare di riprodurre i movimenti dei denti naturali se dovremo sostituirli con dei denti artificiali
Una protesi non deve riprodurre le funzioni di una dentatura naturale ma deve avere una funzionalità artificiale di masticazione che la renda funzionale allo scopo per qui è progettata: masticare.

Non dimentichiamo che ogni dente naturale ha un suo proprio sistema recettore di stimoli atti ad individuare la temperatura, la solidità del cibo, la consistenza, ed infiniti altri parametri che vengono rilevati dai recettori posti nel periodonto ed elaborati dal cervello per avviare tutta una serie di stimoli che si concluderanno con la deglutizione.

Tutti questi elementi, sono validi solo se si pensa a una Protesi Mobile Totale come una replica dei denti naturali, se si riesce a modificare la propria maniera di pensare e concepire una dentiera come una macchina che deve svolgere il lavoro di triturare e sminuzzare il cibo, si potrebbero introdurre concetti simili a quelli del cuore artificiale che non pulsa come quello vero, ma gira con moto uniforme e funziona bene ugualmente. Gli atleti che sono menomati degli arti inferiori e che corrono i cento metri con protesi artificiali e che uguagliano tempi di atleti senza menomazioni, non usano gambe artificiali che presuppongono movimenti articolari di un ginocchio e di una caviglia che non ci sono più, si deve sostituire l'anatomia biologica con una protesi artificiale che nulla ha dell'arto originale ma che, sfruttando la muscolatura residua, riesce ad ottenere risultati eccezionali. La stessa cosa deve essere fatta per una dentiera - Protesi artificiale - che deve simulare la funzione dei denti artificiali ma non copiarla perché: "copiarla è impossibile"
Certo se non ci dovessimo occupare dell'estetica, della fonazione, dei rapporti interpersonali, potremo progettare un frullatore da inserire nella bocca, che certamente funzionerebbe mille volte meglio di una dentatura naturale.

Nel manuale vengono indicate, in maniera minuziosa ma facilmente comprensibile, le modalità per risolvere problemi relativi alla determinazione del piano occlusale, della dimensione verticale, della centrica, della stabilità funzionale, dell'intercuspidazione dei denti, del sostegno delle parti molli, del posizionamento dei denti, dell'estetica, della fonazione, della stabilità e della tenuta in lateralità e protrusione, dell'ingombro, dello spazio per la lingua, dello spazio libero a riposo, della funzionalità della masticazione, del piano occlusale, di Camper, di Francoforte, curva di Spee, angolo di montaggio dei denti.
 Tutti questi dati possono essere rilevati direttamente nella bocca del paziente con semplici accorgimenti pratici, ottenendo una perfetta possibilità masticatoria favorita da una tenuta spettacolare della base della protesi tramite appropriate tecniche d'impronta.

Questa modalità operativa di protesi totale è riferita a quelle situazioni estreme quando l'osso della mandibola è praticamente inesistente. Anzi anche quando è concavo e al livello dei fori mentonieri.

Non ci si deve stupire se questo “Manuale Operativo Pratico Di Protesi Mobile Totale” riesce a dipanare i problemi, a renderli semplici, a condurre per mano chi affronta le difficoltà impreviste nell’ambito della Protesi Totale, infatti le problematiche descritte sono frutto di casi reali, di esperienze maturate nel tempo e modificate giorno per giorno con piccole variazioni atte a migliorare continuamente il procedimento. E' il frutto dell'esperienza di tre generazioni di dentisti!

I portaimpronte, i materiali da impronta, il tipo di  denti, le attrezzature necessarie per la corretta esecuzione del metodo sono tutte indicate con precisione: nome del fornitore italiano, numero di catalogo, costo e modalità d'uso.  

Federica Carlieri

 

 

          

Per nessun motivo questi appunti possono venire utilizzati ne interpretati come dati medici con i quali formulare diagnosi ne cercare cure per potenziali pazienti.  Le nozioni indicate possono risultare incomplete e anche INESATTE e non devono essere considerate in nessun modo come mezzi diagnostici "fai da te" perché potrebbero indurre a  errori di interpretazione. Le diagnosi possono essere fatte solo da laureati in medicina abilitati alla professione medica o da specialisti delle varie materie.

manualeDiProtesiMobile

 

          

Dottoressa Federica Carlieri

Odontoiatra


 

M. O. P. Di  Protesi Mobile Totale

 

 

ANTEPRIMA MANUALE!

Manuale Operativo Pratico Di Protesi Mobile Totale

 

La mia esperienza lavorativa, supportata dai consigli di mio padre e di mio nonno, mi ha indotto a dare un contributo originale sulle possibilità di costruire una protesi Completa Totale secondo un'ottica diversa da quella tradizionale. Le motivazioni di questo mio lavoro sono espresse di seguito:

Sono figlia d'arte. Dentista di terza generazione.Federica Carlieri

I miei avevano, in Roma, un grande appartamento adibito a studio dentistico  situato sullo stesso piano della nostra abitazione. Come si usava un tempo, allo studio era annesso anche un  laboratorio. Federica Carlieri 

Quando bambina, volevo vedere mio padre, percorrevo il pianerottolo che divideva la casa dallo studio e andavo in  "Visita", mentre loro lavoravano,  venivo  “parcheggiata” proprio nel laboratorio. Federica Carlieri

Nel laboratorio c’erano due Odontotecnici che eseguivano le protesi per lo studio e per farmi passare il tempo ma soprattutto per farmi stare ferma, mi fornivano di cera e di coltellini per modellarla. Naturalmente non modellavo bambole ma incisivi, canini, molari.

Il mio destino professionale è stato così predeterminato.  Federica Carlieri

Cresciuta tra estrazioni, scheletrati, ponti e dentiere, dopo le scuole elementari e le medie, mi sono iscritta alla scuola per Odontotecnici dove mi sono diplomata con il massimo dei voti risultando la prima della classe e della scuola nell’anno del mio corso.

Durante i cinque anni di Odontotecnico, ho continuato a frequentare sia lo studio che il laboratorio di mio nonno dove imparavo contemporaneamente le due professioni, quella di Odontotecnico e quella di Odontoiatra. Federica Carlieri

  Dato che nel mio laboratorio non venivano eseguiti gli scheletrati, ho dedicato parte del mio tempo andando ad imparare la tecnica di progetto, modellazione e fusione nel laboratorio di un grande scheletratista l’Odontotecnico Alvaro Fabbri titolare di laboratorio dal 1960. Il laboratorio è ancora in esercizio sempre diretto dal Mago Alvaro. Da lui faccio eseguire i miei lavori scheletrici e sono sempre perfetti. Se desiderate uno scheletrato che entri come un guanto, rivolgetevi a lui. Federica Carlieri

 Le mie letture preferite erano le riviste di odontoiatria “Dental Cadmos”, “ IL Dentista Moderno” e “Amici di Brugg” riviste di cui  mio nonno e mio padre avevano le edizioni  fin dagli anni cinquanta. Da queste letture  ho appreso metodiche vecchie e nuove per la costruzione di protesi totali. Federica Carlieri

Ho avuto la fortuna di passare contemporaneamente dalla teoria alla pratica così ho potuto sperimentare direttamente le varie tecniche di progettazione, rilievo delle impronte con protocolli e materiali che mi venivano suggeriti di volta in volta e che  venivano adattati o sostituiti con altri sempre più precisi e consoni allo sviluppo continuo di perfezionamenti tesi a migliorare la qualità delle protesi con grande soddisfazione dei pazienti e nostra personale. Federica Carlieri

 I successivi cinque anni dedicati allo studio dell’Odontoiatria presso l’università di Roma “La Sapienza” Federica Carlieri dove mi sono laureata, mi hanno permesso di acquisire tutte quelle nozioni generali necessarie per poter scegliere, tra le innumerevoli soluzioni prospettate, quelle che comparate con la mia esperienza precedente  sono le più semplici, le più efficaci e le più adatte ai miei pazienti. Federica Carlieri

 Nella mia esperienza professionale attraverso gli anni, ho potuto constatare, che la scelta della Protesi Mobile Totale non sia stata condizionata da una mia preferenza personale quanto piuttosto dall’assenza di soluzioni alternative valide equivalenti per semplicità, costo contenuto,  qualità del risultato finale. Federica Carlieri

 Oggi, nell’era dell’implantologia, può sembrare eccezionale spendere parole su una tecnica che si usa da ormai 60 anni e che, comunque se ben attuata, permette ancora risultati straordinariamente buoni. Federica Carlieri

 La terapia implantare presenta soluzioni cliniche molto sofisticate, spesso molto invasive, con un post operatorio doloroso con edemi, ematomi, infezioni. Anche senza complicazioni,  sono comunque molto costose e con tempi di esecuzione spesso della durata di 10 - 20 mesi.Federica Carlieri
Naturalmente non stiamo parlando della singola sostituzione di un dente ma di 28 elementi, 14 inferiori e 14 superiori, come 28 elementi sono nella protesi mobile totale.
Federica Carlieri
Quando il riassorbimento osseo è importante, oltre alla difficoltà intrinseca di un grande rialzo del seno per il superiore, non ci sono metodiche implantari per la mandibola quando il nervo alveolare decorre a due millimetri dalla cresta. E per finire, dato che la dimensione verticale , in questi casi di grande riassorbimento osseo risulta essere doppia della lunghezza normale di un dente si è costretti a fare una finta gengiva con aspetto estetico orrendo e una igiene impossibile da ottenere.
Federica Carlieri

Questo accade quando la quantità di osso residuo scende sotto i 5 - 6 mm ed è praticamente impossibile eseguire delle protesi fisse su impianti se non dopo rigenerazione ossea, che comportano una  lunga e spesso dolorosa applicazione. Pertanto, in queste situazioni estreme e non solo, una protesi Totale ad appoggio mucoso ben fatta, è il miglior investimento per il paziente. Per il clinico è senz’altro fonte di immediato guadagno, con una metodica semplice non invasiva, veloce nella realizzazione e che produce, quando la tecnica è quella giusta, un risultato sbalorditivo.  Federica Carlieri

Riflettete un momento alla quantità di pubblicità televisiva che molte ditte Farmaceutiche fanno a favore delle polverine che tengono ferme le dentiere, potete immaginare quanto spendono, milioni! 
Se le case farmaceutiche, che non fanno beneficenza, investono tutto questo denaro sulle protesi che non stanno ferme, noi Dentisti dovremmo capire che la richiesta di Protesi Mobili Totali è ancora molto alta. E' giusto che le protesi inadeguate siano di competenza di Dentisti esperti e non delle case Farmaceutiche. Ma, se ci prendiamo l'impegno di lavorare per quei pazienti che non possono usare la loro protesi, allora dobbiamo fare in modo che veramente la nostra qualità sia almeno allo stesso livello della polverina che certo costa assai  meno.
Federica Carlieri

 Quando si ottiene una perfetta stabilità e  funzionalità della protesi, si induce  un  passaparola atto ad incrementare la clientela e a fidelizzare il paziente che soddisfatto manderà parenti amici e conoscenti. Federica Carlieri
L'operatore deve però essere in grado di preparare una protesi perfetta. Che non possa essere criticata.
Ferma, funzionale, esteticamente valida. Senza bisogno di nessuna polverina per rimanere al suo posto.
Federica Carlieri

  Ci sono pubblicazioni di illustri colleghi professori cattedratici universitari, esperti di Gnatologia, “Gnotologia Neuro Muscolare” quali Bernard e Robert Federica Carlieri Jankelson, ed anche l’uso del “Kinesiografo” che con l’ausilio del computer permette di utilizzare parametri elettromiografici atti a determinare la perfetta occlusione con lo studio del comportamento del sistema neuro mio fasciale in funzione del quale, con l’individuazione di alcuni parametri oggettivi, si potrà armonizzare l’occlusione. Federica Carlieri

Recentemente anche l’uso della Teleradiografia e il tracciato cefalometrico vengono usati come ausilio per l’individuazione del piano occlusale e di alcuni altri parametri necessari alla costruzione di protesi totali. Federica Carlieri

Personalmente sono assolutamente contraria all’uso di queste metodiche che ritengo di interpretazione arbitraria secondo il parere  e le diverse esperienze dell’operatore che le esegue. Infatti è difficile interpretare i dati raccolti considerando che spesso ci si basa su dati statistici con possibilità molto ampia di scelta risolutiva. Questa grande variabilità interpretativa dei dati rilevati,  porta di conseguenza ad una grande  difficoltà all’applicazione pratica degli stessi che varierà da operatore ad operatore secondo la sua esperienza personale, condizionando il risultato esclusivamente alla personale interpretazione dei dati. Inoltre la protesi deve essere costruita materialmente dall'odontotecnico il quale deve poter riprodurre i dati rilevati in bocca su un articolatore a valori medi e se questi dati sono difficilmente riproducibili ne risulta una somma di errori tali da condurre a una soluzione inadeguata e incongrua.

    Molte e vive sono state le motivazioni che hanno indirizzato il mio interesse verso la Protesi Totale, tanto da farne oggetto, di una trattazione nel mio libro-manuale. Federica Carlieri

Trattazione che esclude e rivoluziona molte delle teorie espresse da illustri colleghi e cattedratici di chiara fama.

 Pertanto la lettura di questo mio libro non è per tutti.  Federica Carlieri

E’ strettamente riservata.

E’ riservata a coloro che hanno sempre una curiosità tecnica e critica verso tutte le nozioni imparate e che pensando con la propria testa riescono a capire che gli insegnamenti ricevuti possano e debbano essere integrati o modificati nella ricerca di quanto di meglio si possa imparare in fatto di protesi mobile totale. Federica Carlieri

Se  quelle teorie in precedenza imparate, spesso così astruse e complicate da rasentare l’impossibile, siano quelle più giuste e più semplici per realizzare i propri intenti. Federica Carlieri

Secondo il mio parere è la strada più logica, che spesso risulta anche essere la più semplice, quella da percorrere.

Ecco perché lo studio di questo mio Manuale Operativo Di Protesi Mobile Totale è riservata soprattutto ai giovani che notoriamente hanno la mente aperta e priva di prevenzioni. Federica Carlieri

 Come diceva Harold Gelb:  “La mente è come il paracadute: funziona solo quando è aperta”

 Una mente aperta comprende che gli insegnamenti scolastici di un professore spesso sono frutto di speculazioni teoriche non facilmente riconducibili alla realtà e che spesso non concordano con quanto essi fanno nel proprio privato.

La fatica di cambiare opinione è troppo grande e l’orgoglio di ritrattare concetti per i quali, magari si sono ottenuti riconoscimenti, è per loro, vincolo imprescindibile per ammettere che ci possano essere teorie contrastanti con le loro ma che sono più pratiche, semplici, funzionali.

Per queste persone, le idee contenute in questo libro sono in aperto contrasto con le loro,  pertanto non fanno neanche finta di prenderle in considerazione. La fatica di cambiarle è troppo grande e solo il pensiero li può riempire d’angoscia.

Federica Carlieri    Inoltre alcune delle cose contenute in questo libro sono ben note ai professionisti più esperti che hanno dovuto impararle a loro spese. Forse proprio per questo non vorrebbero vederle rivelate in una pubblicazione. Federica Carlieri

Forse preferirebbero, egoisti, che anche i giovani le imparassero a loro spese. Federica Carlieri

  L’osservazione e lo studio portano alla conoscenza, a sua volta la conoscenza porta all’applicazione pratica.

Quando queste qualità: studio, conoscenza e applicazione pratica sono presenti in un Manuale, diventano particolarmente preziose, sia per coloro che già esercitano la professione sia per coloro che si preparano ad esercitarla.   Federica Carlieri

Il miglior articolatore per costruire una protesi totale perfetta è la bocca del tuo paziente, che non necessita di nessuna teleradiografia per stabilire e poi riportare sull'articolatore in laboratorio la posizione del piano occlusale. Non serve un miografo, un Kinesiografo che rilevi valori elettrici di sollecitazioni muscolari, movimenti tridimensionali che devono essere interpretati, adattati e poi trasportati in laboratorio. I valori sono li, basta saperli usare, senza doverli trasferire, con l'inevitabile rischio di errori, modificazioni e alterazioni, su un articolatore a valori medi. Per quale motivo applicare un arco facciale per rilevare il piano di Francoforte che poi dovrà essere traslato parallelamente per individuare il piano di Camper, il quale a sua volta dovrà essere traslato su un articolatore sul quale, a valori medi, dovranno essere riprodotti i movimenti della mandibola, quando la mandibola è presente davanti a voi. 

Ripeto i valori sono davanti a voi nella bocca del vostro paziente. Federica Carlieri

Si deve riuscire a comprendere che stiamo creando una PROTESI e non una replica della dentatura naturale. E' inutile cercare di riprodurre i movimenti dei denti naturali se dovremo sostituirli con dei denti artificiali
Una protesi non deve riprodurre le funzioni di una dentatura naturale ma deve avere una funzionalità artificiale di masticazione che la renda funzionale allo scopo per qui è progettata: masticare.

Non dimentichiamo che ogni dente naturale ha un suo proprio sistema recettore di stimoli atti ad individuare la temperatura, la solidità del cibo, la consistenza, ed infiniti altri parametri che vengono rilevati dai recettori posti nel periodonto ed elaborati dal cervello per avviare tutta una serie di stimoli che si concluderanno con la deglutizione. Federica Carlieri

Tutti questi elementi, sono validi solo se si pensa a una Protesi Mobile Totale come una replica dei denti naturali, se si riesce a modificare la propria maniera di pensare e concepire una dentiera come una macchina che deve svolgere il lavoro di triturare e sminuzzare il cibo, si potrebbero introdurre concetti simili a quelli del cuore artificiale che non pulsa come quello vero, ma gira con moto uniforme e funziona bene ugualmente. Federica Carlieri Gli atleti che sono menomati degli arti inferiori e che corrono i cento metri con protesi artificiali e che uguagliano tempi di atleti senza menomazioni, non usano gambe artificiali che presuppongono movimenti articolari di un ginocchio e di una caviglia che non ci sono più, si deve sostituire l'anatomia biologica con una protesi artificiale che nulla ha dell'arto originale ma che, sfruttando la muscolatura residua, riesce ad ottenere risultati eccezionali. La stessa cosa deve essere fatta per una dentiera - Protesi artificiale - che deve simulare la funzione dei denti artificiali ma non copiarla perché: "copiarla è impossibile"
Certo se non ci dovessimo occupare dell'estetica, della fonazione, dei rapporti interpersonali, potremo progettare un frullatore da inserire nella bocca, che certamente funzionerebbe mille volte meglio di una dentatura naturale.
Federica Carlieri

Nel manuale vengono indicate, in maniera minuziosa ma facilmente comprensibile, le modalità per risolvere problemi relativi alla determinazione del piano occlusale, della dimensione verticale, della centrica, della stabilità funzionale, dell'intercuspidazione dei denti, del sostegno delle parti molli, del posizionamento dei denti, dell'estetica, della fonazione, della stabilità e della tenuta in lateralità e protrusione, dell'ingombro, dello spazio per la lingua, dello spazio libero a riposo, della funzionalità della masticazione, del piano occlusale, di Camper, di Francoforte, curva di Spee, angolo di montaggio dei denti. Federica Carlieri
 Tutti questi dati possono essere rilevati direttamente nella bocca del paziente con semplici accorgimenti pratici, ottenendo una perfetta possibilità masticatoria favorita da una tenuta spettacolare della base della protesi tramite appropriate tecniche d'impronta.

Questa modalità operativa di protesi totale è riferita a quelle situazioni estreme quando l'osso della mandibola è praticamente inesistente. Anzi anche quando è concavo e al livello dei fori mentonieri. Federica Carlieri

Non ci si deve stupire se questo Federica Carlieri  “Manuale Operativo Pratico Di Protesi Mobile Totale”  Federica Carlieri  riesce a dipanare i problemi, a renderli semplici, a condurre per mano chi affronta le difficoltà impreviste nell’ambito della Protesi Totale, infatti le problematiche descritte sono frutto di casi reali, di esperienze maturate nel tempo e modificate giorno per giorno con piccole variazioni atte a migliorare continuamente il procedimento. E' il frutto dell'esperienza di tre generazioni di dentisti! Federica Carlieri

I portaimpronte, i materiali da impronta, il tipo di  denti, le attrezzature necessarie per la corretta esecuzione del metodo sono tutte indicate con precisione: nome del fornitore italiano, numero di catalogo, costo e modalità d'uso. Federica Carlieri 

Federica Carlieri

 

 

          

Per nessun motivo questi appunti possono venire utilizzati ne interpretati come dati medici con i quali formulare diagnosi ne cercare cure per potenziali pazienti.  Le nozioni indicate possono risultare incomplete e anche INESATTE e non devono essere considerate in nessun modo come mezzi diagnostici "fai da te" perché potrebbero indurre a  errori di interpretazione. Le diagnosi possono essere fatte solo da laureati in medicina abilitati alla professione medica o da specialisti delle varie materie.