STORIA

Bene la mia storia inizia così:
già da piccolo sentivo un richiamino dato dall'altezza, avevo la mania di salire su tutto quello che era alto e vietato per la mia fascia d'età, compresi tre pini di 15 metri che avevo piantati davanti a casa mia; decisi di appropriarmene, avevo attrezzato con corde fisse tutti i pini quindi salivo, scendevo, andavo da una parte all'altra senza toccare per terra e a dirla tutta saltavo dalla cima dell'albero sul tetto di casa mia (12 metri) e viceversa, per poi entrare in casa dalla botola che si trova sul tetto...ma un bel giorno...ta...ta... mia madre si affaccia proprio nel momento dello stacco tra l'albero e l'atterraggio sul tetto, io feci la famosissima quaglia...finta di niente... e neanche lei, il giorno dopo, durante il mio ritomo da scuola... cazzo non c'erano più i tre pini! Ha avuto una reazione immediata, ha chiamato un'impresa e mi ha fatto tagliare i tre pini... rassegnato incominciai ad attaccarmi con delle corde ad un palo che ho per portare la roba in soffitta, e comincia a dondolarmi, buttarmi giù e facevo gli scherzi alla gente mi mettevo in piedi sul tetto proprio in punta, il palo era sotto di me di due metri, io mi lasciavo 4 metri di lasco, (corda libera) e mi lasciavo cadere in modo che la gente che camminava per strada mi vedeva cadere ma in un istante ero coperto dalla casa di fronte e quindi molta gente veniva sotto casa mia e mi vedeva penzolare...
Bene...
.....esattamente undici anni fa ho incominciato ad arrampicare, e ad avere il primo contatto con il vuoto, ho intrapreso l'arrampicata a livello agonistico, per ben 5 anni, realizzando buoni risultati anche a livello internazionale, nella mia categoria.
Io arrampico tutt'ora in una falesia che si chiama Pietra di Bismantova, è un conglomerato roccioso di circa 100 metri che si trova a 1000 metri sul livello del mare, in mezzo all'Appennino reggiano, in questo posto ho passato quasi tutti gli undici anni della mia attività, e già dal primo anno il mio desiderio più grande era quello che un giorno mi sarei buttato da questo enorme sasso, per poi atterrare in un confortevole campo! !
Esattamente sei anni fa mi decisi, i miei genitori andarono a Praga a fare un giro, io dopo varie richieste a mia madre: "posso fare un corso di paracadutismo?...neanche per sogno!?!?", era il momento buono, andai al centro di paracadutismo, "voglio fare un corso di paracadutismo!... mi dispiace ma ci vuole la firma dei genitori... ah sì, nessun problema ci vediamo oggi pomeriggio! ! ! presi i vari incartamenti e andai a casa e con mani di fata falsificai la firmetta della mammetta! ! e via, incominciai il giorno stesso... l'avventura stava incominciando, il mio sogno di saltare prendeva forma, in tre giorni diedi il brevetto di paracadutismo, l'ultimo giorno in fase di atterraggio con una vela scuola, vidi alla base, indovinate chi? "ciao mamma, siete già tornati?... niente di grave l'hanno presa bene, e io ho continuato ! !
Nel frattempo io acquisivo dati, per poter completare il mio sogno, perché il B.A.S.E jump come tutti sanno nel 90% dell'emisfero è illegale, e considerato "istigazione al suicidio", allora non si trova tutti giorni gente che sia disposta a spiegarti le nozioni di base di questa disciplina... io sono molto imperterrito e deciso nelle mie cose, e cominciai a preparami sia fisicamente che psicologicamente, al fatto che appena sarei riuscito ad avere un paracadute a posto, sarei saltato...
Tre anni dopo mi costruì un paracadute utilizzando un materiale normale, ma modificato molto meticolosamente, (con la macchina da cucire della nonnina) mettendo in atto le indicazioni che avevo acquisito, via internet, via posta e via video dai quali controllavo le ripiegature e le aperture...
Insomma... messo a posto il mio prototipo, sono partito in macchina da casa mia e sono andato al ponte ferroviario di CLES, è un ponte, di 119 metri ma era l'unico che conoscevo... parcheggiai la macchina in doppia fila scavalcai il cancelletto di protezione, andai in mezzo al ponte, montai sulla staccionata dopo aver posizionato bene il pilota (drug, da tandem in quel caso).
Tre...Due...Uno...BASE! ! ! saltai e aprii immediatamente il paracadute e a dirla tutta non sapevo realmente se si apriva in dieci o in venti o in cinquanta......metri, si aprì proprio dopo un cinquantina di metri abbondanti, una volta aperto ero all'altezza dei pini ! ! !
Una volta atterrato...non sapevo più se piangere o ridere, sono rimasto ben tre ore sotto al ponte sdraiato sul paracadute... quando mi sono ripreso... via subito a casa, felice come una pasqua! ! !
Dopo qualche mese trovai un ragazzo che adesso si è stabilito definitivamente in america, e lui aveva fatto qualche salto di BASE in America, decise dopo circa sessanta telefonate, sul telefonino,... "mi porti a saltare...dai su mi porti a saltare..."; lui faceva il camionista, e gli ruppi i coglioni per circa due mesi dicendogli di portarmi a saltare da una parete a Trento che lui aveva già saltato, bene il 13 settembre, ci trovammo ad Arco, che c'è un mega raduno di Arrampicatori e ogni anno ci si va per stare in compagnia, l'unico problema è stato che ci siamo trovati alle 17.30 e quindi eravamo un po' indecisi perché per arrivare all'EXIT, il punto di uscita, ci volevano due orette circa a piedi... no problem imperterriti, partiamo io ero la persona più felice del mondo finalmente il mio sogno si realizzava, potevo finalmente buttarmi da una parete di roccia. Siamo arrivati in cima alla parete alle 19.45 ed era quasi buio, lui aveva sei BASE, e io forse mezzo, mi disse "se non te la senti possiamo tornare indietro!!...io me la sento benissimo gli risposi, ciao ci vediamo al BAR, che è la zona atterraggio ! ! Mi misi sul bordo...."questo salto si può identificare come salto scuola....sempre con le virgolette, non esistono i salti scuola nel BASE! ! !" Lo guardai e senza nessun attimo di esitazione dopo che mi spiegò le tre cose tecniche principali, gli dissi ciao ti ordino una birra! ! e saltai....e uno, eeedue, eeetre fino a otto secondi e poi apertura! ! ! ottima, in cielo si vedevano le prime stelle e c'era ancora il color arancio del tramonto all'orizzonte, il mio paracadute si era aperto in modo perfetto, io ero con un sorriso a trecentocinquanta denti.... e scaricai un urlo da paura! ! ! ! una volta atterrato aspettai il mio amico, che non ebbe subito lo stimolo del salto perché non aveva esperienza con il vuoto come ha un arrampicatore e in tutti i salti che faceva, saltava sempre dopo almeno 20 minuti di permanenza sul bordo!!
In poche settimane ordinai finalmente un paracadute da BASE a tutti gli effetti (manovella), appena mi arrivò; lo provai subitissimo saltando da un ponte di 152 metri, e quel salto fu il primo di una grande serie di avventure. La domenica successiva, finalmente era giunta l'ora di saltare dalla Pietra di Bismantova, tutte le volte che piegavo il paracadute dato che non mi aveva insegnato nessuno in modo preciso e definitivo, mi occorreva un sacco di tempo, almeno un'ora e mezza, e poi ero sempre a tentativi; "dunque, proviamo a mettere questo cosi, questo cosà... ! ! !" come ben capite, la mia tensione nervosa era abbastanza elevata. Bene, ripiegai il mio paracadute per la seconda volta, perché molte volte capitava, di arrivare quasi in fondo a fine ripiegamento e il mio occhio non era soddisfatto, ricominciavo tutto da capo! !
Va beh parto a piedi dal rifugio per salire in cima alla parete, il mio sogno si stava realizzando la voglia di saltare dalla Pietra che ho sempre avuto da undici anni, stavo per sfogarla...la tensione saliva ogni passo che facevo sempre di più, il mio cuore sembrava impazzito, la sudorazione, non ne parliamo, dopo circa dieci minuti, sono arrivato in cima, sul bordo, cominciavo a provare una strana sensazione, era un mix di paura, panico, terrore ma in fondo a tutto c'era una voglia di farlo che sopprimeva tutte queste sensazioni, dopo aver controllato bene il vento ed essermi concentrato sull'uscita, (box position), preparai il paracadute e controllai tutto, misi il pilota come doveva andare e mi preparai sul bordo... mi successe una cosa molto strana che ancora oggi mi succede, le sensazioni che provai nel salire in cima, mi sparirono immediatamente nell'attimo in cui guardai giù nel vuoto, in un istante ero la persona più rilassata e concentrata al mondo, non avevo più nessuna preoccupazione, tranne quella di aver piegato bene il paracadute, ma questa l'ho avuta fino al centesimo salto, bene feci tre passi indietro e tre, due, uno, base, spiccai un gran salto, contai un secondo e aprii il paracadute... era fatta! Mi diressi verso la zona atterraggio e l'atterraggio non andò molto bene feci un ruzzolone da paura...era il meno rimasi per terra e come si dice mi rideva anche il C.u.l.o.... il mio sogno si era realizzato! ! !
Bene tutti i sabati e tutte le domeniche se non in Pietra ma a Trento saltavo, conoscendo nuovi posti e facendo nuove esperienze, grazie soprattutto all'arrampicata, perché in molte falesie dove si arrampica poi ci si butta giù, e quindi si conoscono personaggi nuovi e si fanno nuove conoscenze.
Vi racconto il mio 76° salto, sono salito sulla Pietra di Bismantova, era un giorno un po' particolare era appena morta una mia cara amica di malattia, scendo dalla macchina con il mio paracadute, chiudo la macchina per avviarmi in cima... dopo pochi metri suona l'allarme, torno indietro controllo di non aver lasciato nulla di aperto, mosche non ce ne sono, chiudi e riparti, dieci metri e risuona! ! ! ! torno indietro, e decido di non chiudere la macchina proprio lasciarla aperta, senza chiudere le sicure, me ne frego e parto, arrivo in cima, mi preparo, ignaro di quello che mi stava succedendo, tre, due, uno, salto apro il paracadute... non si apre come dovrebbe, ma mi era successo un "LINE OVER", il classico reggiseno, avevo piegato male, la cosa che mi ha sorpreso molto sono state le mie capacità in un mezzo secondo ho buttato via i comandi, che servono per manovrare, e in questo caso non potevo utilizzarli perché erano ingarbugliati sopra al paracadute, e presi il comando con le bretelle come diceva il ...manuale... la vela si addrizzò e mi avviai al campo di atterraggio pulendo la punta degli alberi fino all'ultimo, atterrai mi misi in ginocchio e rimasi li per 20 minuti! ! ! Bene tornai alla macchina e aprii la portiera indovinate si mise a suonare l'allarme, e io non avevo neanche chiuso a chiave... Credo molto ai segni, del destino, infatti molte volte arrivo su in qualsiasi salto e mi sento un qualche cosa che mi dice... oggi è meglio che stai al bar, a farti una birra e io mi prendo su e vado al bar a farmi due birre per sicurezza...!
Io ho saltato da un sacco di oggetti, Pareti, Antenne.... (dove in una mi sono fulminato, prendendo 2000 volts....), palazzi, in una settimana lavorativa a Parigi, Dighe, Viadotti, Monumenti storici, che per ragioni di sicurezza è meglio non raccontare, Gru da cantiere ma non le consiglio sono brutte le zone atterraggio, ma il mio unico vero orgasmo è salire arrampicando e prima di arrivare sul bordo lasciarmi cadere nel vuoto girarmi e aprire il paracadute.... Questo è il vero mio scopo, un sabato mi trovavo a Briancon, ero tutto solo e ho deciso di farmi una avventura molto drastica mi misi il paracadute, le scarpette d'arrampicata, il sacchettino della magnesite e cominciai ad arrampicare su di una parete molto facile, tutto solo e senza corde, dopo due ore forse un po' meno, arrivai al di sopra di una pancia, feci molta fatica mi girai con la pancia al vuoto e mi lasciai cadere, forse ero a 150 metri, contai tre secondi e aprii, la zona atterraggio era un campeggio, dove avevo messo la mia macchina, non vi atterrai molto lontano, montai in macchina e via più veloce della luce, tornai a casa, con una soddisfazione indescrivibile di quello che avevo fatto!!!
Oggi non mi capita molto spesso di fare imprese del genere, perché bisogna prepararsi molto, ma ogni tanto mi salta il tappo e da solo mi calo giù da un dirupo, mollo la corda e lo risalgo tutto slegato con il paracadute, e prima di arrivare su mi lascio cadere!!
Io e la mia ragazza a volte andiamo ad arrampicare, ma soprattutto a mangiare il pesce ...non si può dire dove andiamo...e dormiamo all'aereoporto, perché ci si trova sempre in gruppo, una volta andati a letto, io mi alzo alle 03.00 ed esco dal camper pronto per una fantastica avventura su un traliccio dei gas di scarico di una centrale petrolchimica 120 metri di arrampicata al buio, quando esco dal camper normalmente c'è ancora gente che parla, e qualche personaggio curioso e di compagnia mi accompagna all'antenna, dopo aver scavalcato un muro e un cancello di filo spinato, loro rimangono lì e io mi avvicino quatto quatto e comincio a salire alle 05.00 circa sono in cima aspetto l'alba e appena il sole nasce io mi scaravento giù, una volta atterrato scappo via, e torniamo all'aereoporto dove si torna a letto come se non fosse successo niente...!
Ho tantissime altre avventure, ma adesso basta. Spero di riuscire a intraprendere nuove avventure con la tuta alare da base e ho intenzione di saltare in dolomiti, insomma dove c'è la possibilità, speriamo, intanto guardandoci bene i sogni si realizzano sempre, basta crederci fino in fondo ! ! !
CIAO spero vi siano d'aiuto le mie storielle ! ! !