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LA BIOGRAFIA DI HEINZ GUDERIAN

Heinz Guderian nacque a Kulm, sulla Vistola, il 17 giugno 1988; nel 1907 usci' con ottimi voti dalla scuola cadetti di Gross-Lichterfelde e si arruolò nell'unità comandata dal padre, il X Battaglione Jager di Hannover. Nel 1911 fece un lungo corso di radiotelegrafia, una materia che si rivelò determinante per il suo futuro. Quando si sposò, nel 1913, era diventato un ufficiale di un'unità telegrafisti e, dopo un anno, diventò l'ufficiale più giovane iscritto all'accademia di guerra di Potsdam.
Allo scoppio del primo conflitto mondiale però il corso fu sospeso e lui divenne un addetto alla stazione radio della 5°divisione di cavalleria. Dopo la sconfitta sulla Marna ebbe una discussione con un generale e fu assegnato, come ufficiale segnalatore, presso il quartier generale della 4°armata; qui si trovò coinvolto nella battaglia di Ypres dove si rese conto dell'importanza della mobilità, senza la quale era convinto che sarebbe stato impossibile vincere. Nel 1917 giunse la chiamata per completare il corso interrotto all'inizio della guerra e fu poi distaccato per brevi periodi presso formazioni di fanteria e artiglieria; dopo un corso di altri due mesi a Sedan arrivò l'assegnazione al corpo dello Stato Maggiore Generale (28 febbraio 1918), quello che Guderian defini' "il momento di massimo orgoglio della mia vita". Per tutto il resto dell'anno Guderian sbrigò lavoro logistico a livello di corpo d'armata, lavoro che gli permise di accumulare esperienza sui problemi relativi al rifornimento in attacco, difesa e inseguimento.
Alla fine del primo conflitto mondiale, esattamente nel gennaio del 1919, venne trasferito presso la difesa della frontiera orientale, al comando del Generale Hans Von Seeckt.
Nel 1922 gli fu affidato il compito importantissimo di studiare la possibilità di impiegare le truppe motorizzate in un esercito che non poteva avere carri armati; iniziò a leggere tutte le opere sull'argomento e si fece una cultura in fatto di guerra meccanizzata. Giunse a formarsi una teoria in cui sosteneva che il colpo vincente delle future formazioni da combattimento sarebbe stato sferrato dai mezzi corazzati appoggiati dall'aviazione e da un adeguato supporto logistico. A comandare queste formazioni ci sarebbero stati comandanti che guidavano le operazioni dal fronte e non dalla retrovie e lo avrebbero fatto impiegando moderne ricetrasmittenti in grado di collegarsi con ogni singolo veicolo. Queste formazioni composte in seguito divennero note con il nome di "Panzerdivisionen".
Guderian ebbe molte difficoltà a convincere Hitler della validità di queste teorie; infatti il Fuhrer era schierato dalla parte di quei generali che invece volevano creare formazioni di fanteria, artiglieria e cavalleria simili a quelle della guerra del 1914-1918; cominciò allora a montare una campagna di propaganda e, in una pubblicazione del 1933, sostenne che le "Panzerdivisionen possono ottenere un notevole successo in operazioni di sfondamento del fronte e, durante l'inseguimento, possono gettare scompiglio nella armate nemiche in fuga". Scrisse inoltre che "il modo più convincente per impiegarle erano le operazioni di breve durata fatte con ordini coincisi e che il fattore sorpresa deve essere un mezzo per evitare o prevenire l'azione difensiva del nemico".
Nel 1935 Guderian riusci' a ottenere il consenso per la formazione di tre divisioni corazzate, composte però senza carri armati dato che, fino ad allora, ne erano stati costruiti pochissimi. La loro mancanza ostacolò la dimostrazione di quello che potevano fare le forze corazzate e, almeno per il momento, fu impossibile far comprendere, ai generali più conservatori, la loro importanza.
In seguito però Guderian si assicurò una bella vittoria quando riusci' a ottenere che tutti i carri armati disponibili fossero assegnati alle Panzerdivisionen; si basò su tre tipi di carri armati: uno leggero da ricognizione, uno medio da combattimento controcarro e uno da appoggio ravvicinato. Gli fu invece respinta la proposta di far adottare all'artiglieria pezzi corazzati semoventi che potessero operare in prima linea.
Nel febbraio 1938 assunse il comando del XVI corpo d'armata con le sue Panzerdivisionen.
Allo scoppio della guerra invece fu messo a capo del XIX Panzerkorps (una divisione panzer più due di fanteria motorizzata). Con esso inferse un duro colpo al cosiddetto "corridoio polacco", in direzione della sua città natale di Kulm; ricevette quindi da Hitler l'ordine di avanzare nella Prussia orientale per penetrare nelle retrovie nemiche e sferrare un'offensiva verso sud. Il 17 settembre, dopo una avanzata di ben 160 km, entrò nella città di Brest-Litovsk.
Il 27 ottobre Guderian ricevette da Hitler la Croce di cavaliere della Croce di Ferro.
Una volta conquistata la Polonia, le attenzioni di Hitler si rivolsero verso ovest per sferrare un attacco contro Inghilterra e Francia; Keitel, capo dell'OKW, convocò Guderian per avere una sua opinione sulla fattibilità di spostare le truppe meccanizzate attraverso le Ardenne. Guderian era infatti un convinto sostenitore del piano, ideato da Erich Von Manstein, che prevedeva di far passare le divisioni celeri attraverso questa catena montuosa; sosteneva che almeno sette delle dieci "Panzerdivisionen" avrebbero potuto raggiungere e attraversare la Mosa in cinque giorni senza bisogno di impiegare l'artiglieria pesante per sfondare la linea Maginot.
Fu proprio questo che successe il 14 maggio 1940, quando le forze corazzate tedesche travolsero quelle francesi; le "Panzerdivisionen" si spinsero molto in avanti rispetto alla più lenta fanteria appiedata e questo preoccupò non poco Von Rundstedt, dato che egli temeva un contrattacco francese sul fianco meridionale. Il 23 maggio quest'ultimo, nonostante la ferma opposizione di Guderian (ma con l'appoggio di Hitler), ordinò l'arresto dell'avanzata; questo fece in modo che gli Alleati riuscissero a disporre le proprie truppe per difendere il settore di Dunkerque. Quando l'ordine di arresto fu revocato il Panzerkorps di Guderian venne rischierato per prepararsi all'occupazione finale della Francia.
Il 16 novembre 1940 Guderian fu nominato comandante del 2° Panzergruppe.
Quando iniziarono ad arrivargli le prime voci sull'intenzione di Hitler di iniziare i preparativi per invadere l'Unione Sovietica, Guderian protestò molto con i suoi superiori facendo presente che la guerra su due fronti contro URSS e Gran Bretagna sarebbe stata estremamente rischiosa.
Nonostante la sua opposizione al piano, Guderian si mise ad addestrare le proprie "Panzerdivisionen" con gran vigore, convincendo addirittura Hitler a fare pressione sul ministro degli armamenti affinchè aumentasse in maniera considerevole la produzione di carri armati. Questo, però, non avvenne dato che, per finanziarla, sarebbero occorse somme enormi che non erano disponibili; si sarebbe inoltre dovuto rallentare altri programmi importanti come la costruzione degli U-Boot.
Il 2° Panzergruppe di Guderian, insieme al 3° del generale Hoth, fu la punta di lancia del gurppo d'armate di centro (al comando del Feldmaresciallo Fedor Von Bock) che aveva come obiettivo la città si Smolensk, sulla strada per Mosca. Le perdite sovietiche, sia come uomini che come equipaggiamenti, erano talmente elevate che, verso la metà del luglio 1941, Hitler e l'alto comando cominciarono a credere di avere in pratica già vinto la campagna.
Stavano prendendo un abbaglio. E' vero che un gran numero di divisioni e migliaia di carri armati e cannoni sovietici furono annientati ma, contrariamente alle previsioni, molte formazioni russe continuarono a venire all'attacco. Per riuscire a sopraffare il nemico entro le prime sei settimane si accese un dibattito tra Hitler e i suoi generali sul fatto di dover attaccare Mosca (come voleva l'OKH) oppure puntare su Leningrado e l'Ucraina (come voleva il Fuhrer).
Il 23 agosto, presso l'OKH, si tenne una riunione a cui parteciparono Guderian, Von Bock, Hoth, Halder e Von Brauchitsch. I primi tre volevano provare a convincere Hitler di dare priorità all'attacco su Mosca ma Von Brauchitsch li informò che, invece, si era già deciso per l'Ucraina. Il 2° Panzergruppe quindi si spinse in avanti in Ucraina facendo molti prigionieri ma senza conseguire vittorie decisive.
L'ordine di attaccare la capitale sovietica giunse alla metà di settembre. In quei giorni il Panzergruppe di Guderian si trovava a sud e a est di Kiev e dovette cambiare direttiva di avanzata. Il 28 settembre 1941 si mosse verso la linea Orel-Tula-Mosca, ma dieci giorni dopo, a Mzensk, la divisione corazzata di punta fu respinta da un attacco di numerosi carri armati sovietici KV1 e T34, nessuno dei quali potè essere distrutto da quelli tedeschi.
Quella stessa notte iniziò a nevicare; i soldati tedeschi cominciarono a soffrire spaventosamente per il freddo mentre le linee di comunicazioni e l'intero sistema logistico e dei rifornimenti sprofondava nel caos. La carenza di materiali in patria rendeva impossibile produrre anche un sufficiente numero di munizioni. Nonostante tutto la 2° Panzerarmee (cosi fu ribattezzato il 2° Panzergruppe) raggiunse Tula il primo dicembre; ormai era in vista di Mosca, anche se non era più in condizioni di combattere.
Gli appelli di Guderian per ritirarsi da questa situazione furono inascoltati. Anche se gli ordini di Hitler erano di non indietreggiare per nessun motivo, Guderian era uno di quelli che non esitava a disobbedire se la sicurezza della sua armata veniva messa in pericolo. Ebbe un colloquio con il Fuhrer per convincerlo dell'errore della strategia tedesca ma questo si rivelò inutile. Fu messo sotto l'autorità di Von Kluge e, tra i due, i rapporti si rivelarono pessimi dato che quest'ultimo continuò a negargli la libertà d'azione che chiedeva per evitare la catastrofe.
Dopo alcune discussioni Guderian, il giorno di Natale del 1941, fu destituito.
Lasciò il servizio e, per quattordici mesi, visse in campagna e segui' "dall'esterno" gli avvenimenti bellici.
Quando, con il passare del tempo, fu chiaro che la Wehrmacht era a corto di equipaggiamento vitale e che l'industria tedesca era ormai alla paralisi, alcuni ufficiali dell'esercito chiesero a Guderian di unirsi ad un complotto per rovesciare Hitler. Egli si rifiutò nella convinzione che il miglior contributo che potesse dare era (una volta ottenuto un alto incarico) di aiutare il Fuhrer nelle sue decisioni.
Nel febbraio del 1943 Guderian fu richiamato in servizio e venne nominato ispettore generale delle truppe corazzate. Con questa nomina iniziò ad organizzare e ad addestrare la Panzerwaffe, alcune unità di terra della Luftwaffe e le Waffen SS. Nonostante la disastrosa situazione in cui si trovava la Panzerwaffe (pochi pezzi di ricambio, bassa produzione, mancato aggiornamento tecnologico dei carri armati, scarsità di numero di carri di nuova generazione Panther e Tiger), grazie all'aiuto di uno stato maggiore infaticabile, riusci' a svolgere un lavoro ottimo; infatti, grazie alla sua organizzazione, le sue divisioni corazzate furono superiori a gran parte degli avversari fino alla fine della guerra.
Non riusci' invece a dissuadere Hitler dall'assumere decisioni operative sull'andamento della guerra, decisioni che causarono alla Germania tutta una serie di sconfitte in Russia, in Africa, In Italia, in Norvegia e nell'Atlantico.
Ormai molti ufficiali avevano definitivamente capito che il Fuhrer stava portando la Germania alla rovina ed il 20 luglio 1944 decisero di mettere in azione l'attentato a Hitler; pochi giorni prima Guderian fu contattato nuovamente per dare la propria adesione al complotto ma lui si rifiutò ancora una volta.
L'attentato falli' e molti congiurati vennero fucilati o imprigionati; il giorno dopo Hitler chiamò Guderian per fargli assumere il comando dello stato maggiore dell'esercito.
Cercò ripetutamente di contrastare gli sbagli e le valutazioni errate del Fuhrer, ma quest'ultimo era irremovibile nelle sue decisioni; riusci' però ad arrestare l'offensiva sovietica dell'estate 1944 su Varsavia e cercò anche di organizzare una consistente riserva per controbattere le avanzate delle truppe di Stalin sul fronte orientale e degli Alleati su quello occidentale. Tutto fu perduto però quando Hitler decise di destinare quella riserva per una controffensiva nelle Ardenne che non aveva nessuna possibilità di successo.
Mentre ormai la disfatta tedesca stava arrivando alla fine, il 27 marzo 1945 Guderian ebbe uno scontro molto forte con Hitler quando intervenne in difesa di un collega accusato dal Fuhrer di incompetenza. Il dittatore, in pratica, lo congedò dicendogli di prendersi 6 mesi di licenza per malattia allo scopo di recuperare la sua salute.
Dopo 6 settimane dal congedo Hitler si suicidò nel bunker della Cancelleria e Guderian fu fatto prigioniero dagli americani.
I polacchi cercarono di accusarlo per presunti crimini di guerra compiuti durante la difesa di Varsavia del 1944, ma furono ostacolati dagli americani che fecero cadere le accuse; questi ultimi permisero anche a Guderian di scrivere la sua autobiografia.
Mori' il 14 maggio 1954.


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