Quando Lucia, collega pediatra
e
vecchia compagna di università, mi ha telefonato, poco prima
della
mezzanotte di quel mercoledi 17 marzo scorso, comunicandomi che era
convinta
che Simone fosse stato colpito, alcuni minuti prima, da emorragia
cerebrale,
non le ho voluto credere. Proprio cosi', non le ho voluto credere, e le
chiedo pubblicamente perdono per aver sottovalutato la situazione. Ho
pensato
che lei stesse manifestando un pessimismo esagerato nei confronti di
una
delle frequenti emicranie violente di Simone, una delle quali io stesso
avevo avuto modo di osservare due anni prima nel mio ambulatorio.
E invece era vero, la sua
diagnosi
era, purtroppo, vera, e la Medicina non poteva fare ormai più
niente
per far rimanere Simone con noi. Simone non c'e' piu'.
Ho conosciuto Simone tanti anni
fa.
Da Simone, e da Lucia, ho
ricevuto
sempre e soltanto manifestazioni spontanee di affetto, equilibrio,
generosità
e bontà.
Sono orgoglioso di avere potuto
conoscere e apprezzare le loro qualita' di persone vicine al prossimo,
e auguro a Lucia e ai figli di continuare la loro vita nella stessa
direzione
nella quale vi stavano andando già anche con il loro Simone al
fianco.
A Simone voglio dedicare un
brano
musicale che ho iniziato a comporre proprio quel mercoledi 17 marzo, e
che e' stato poi sviluppato sotto l'influenza dalla sua triste vicenda.