Il Computer in ambulatorio |
Riflessioni di un medico-programmatore, pioniere nell’uso dello strumento informatico nell’attività professionale. |
GLI ALBORI CON IL MITICO
"SPECTRUM 48" SINCLAIR
L'idea di Medica 2, il programma
autoprodotto che attualmente sto utilizzando quotidianamente nel mio ambulatorio
per la gestione del rapporto con i miei Pazienti, è nata nell'84,
quando, con la sola conoscenza del linguaggio Basic in dotazione sull'allora
primo computer diffuso sul mercato a prezzi accessibili al grande pubblico,
il mitico "Spectrum" della Sinclair, intravidi la possibilità di
servirmene come archivio anagrafico dei pazienti.
IL BASIC MICROSOFT Nel novembre '85 l'acquisto, allora
economicamente oneroso, di un PC 8088, mi fornì tre nuovi elementi
di spinta per far superare al programma il limite gestionale dei soli dati
anagrafici: il linguaggio Basic della Microsoft, la maggior capacità
di memoria e la maggior capacità espressiva del video (quest'ultimo
passava da un formato di 22 righe per 32 colonne dello Spectrum a quello
di 25 righe per 80 colonne).
CLIPPER: LA SOLUZIONE FINALE Tuttavia questo continuo lavoro
di costruzione divenne presto immane per continuare ad essere gestito dal
linguaggio Basic (soprattutto la farraginosa la gestione degli indici),
e la conoscenza dell'esistenza di un emergente linguaggio di gestione dati,
che sarebbe divenuto poi uno standard internazionale, il Clipper, molto
più potente e più ricco di automatismi rispetto al Basic
di allora, mi portò, nell'89, a decidere di compiere un notevole
sforzo, a marce forzate, nei momenti liberi dagli impegni professionali,
per l'acquisizione delle nuove regole, e fu così che nacque "MEDICA
2", completamente tradotta nel nuovo linguaggio, senza perdere nemmeno
uno dei dati che intanto avevo accumulato fino ad allora con la versione
precedente.
I DATI Un dato semplice o elementare, o unitario è costituito da uno o più caratteri capaci di definire un singolo attributo di un soggetto. Esempi di dati semplici (ognuno tra virgolette "" e separati da una virgola):
"FIRENZE", "BALLERINI", "15/03/1950", "VIA PELLAS 18", "FRANCO".
I CONTENITORI DI DATI Con penna e carta, la carta rappresenta
il contenitore dei dati, con il foglio, bianco o più o meno strutturato
o "formattato" con righe, colonne, spazi definiti da riquadri, eccetera.
Con il computer, i contenitori dei dati sono gli archivi su memoria (disco
o memoria labile), strutturati dal programmatore in "riquadri" costituiti
dai "campi" e dai "records". Nell'esempio precedente, "BALLERINI" è
un campo/contenitore del dato di cognome ("BALLERINI"), mentre il record
intero è il dato complesso che risulta dalla disposizione spaziale
dei 5 campi dell'esempio, e che dà l'informazione anagrafica apparentemente
finita sul signor Ballerini, descrivendone la data di nascita e l'indirizzo.
COSA VUOL DIRE PROGRAMMARE IN SENSO INFORMATICO · Definire i contenitori
dei dati semplici (i campi, più o meno rigidi e strutturati)
Queste regole sono genericamente chiamate FUNZIONI all'interno del programma, e sono da concepire come delle "scatole nere" dotate di un ingresso, attraverso cui ricevono i dati semplici, e di una uscita, dalla quale "emettono" gli stessi dati trasformati in informazione. Tutto questo è programmare...e
non è uno scherzo da poco !
PROGRAMMI RIGIDI E PROGRAMMI ELASTICI Definisco un programma "rigido"
o "chiuso", quando permette solo di modificare i dati (aggiungere, modificare,
eliminare contenuti), ma non permette di modificare le regole per combinare
gli stessi dati per farli diventare informazioni, mentre definisco "elastico",
o "aperto", o "personalizzabile" un programma che, oltre che permettere
di modificare i dati, dà all'utente anche la possibilità
di agire almeno in parte sul modo di combinare i dati stessi per farli
diventare informazione.
PROGRAMMI LENTI E PROGRAMMI VELOCI L'unità di misura della velocità,
secondo la fisica, implica il fattore spazio e il fattore tempo: quanto
più spazio percorro nella stessa unità di tempo, tanto più
vado veloce. In informatica la misura della velocità di un programma
si basa sul fattore "tasto" invece che sul fattore "spazio", ed è
inversamente proporzionale alla quantità di tasti da pigiare nell'unità
di tempo, per raggiungere lo scopo di ottenere sullo schermo o su stampante
l'informazione desiderata.
GLI "HELP" O "ISTRUZIONI" ALL'INTERNO DEI PROGRAMMI L'"help", o cosiddetta fase di "aiuto"
nel programma, le "istruzioni per l'uso", costituiscono un "metalinguaggio"
attraverso cui attingere le regole che permetteranno in una fase di pratica
avanzata, di "guidare" il programma senza interruzione, chiedendogli di
passare da una esposizione dei dati con un certo tipo di informazione ad
una diversa con un altro tipo di informazione.
CHE COSA FA "MEDICA 2"... Le stesse cose che fanno anche gli altri programmi per la gestione dell'attività del medico, in più: · È disponibile alla
personalizzazione:
· Permette la stampa di una
nota esplicativa in calce alla ricetta regionale, distinta per "farmaci"
e per "richieste" di analisi o visite specialistiche.
L'ESPERIENZA RACCONTA...
Le considerazioni che seguono nascono esclusivamente dalla mia personale esperienza, la quale mi porta ad affermare che è necessario innanzitutto imparare a dattilografare con destrezza e disinvoltura, addirittura senza guardare la tastiera, bensì il monitor e/o il paziente o altro (referti, ecc). Questo serve per velocizzare la memorizzazione dei dati e rende la presenza della macchina meno interferente nel rapporto col paziente. Il mouse è uno strumento puntatore utile nei programmi di grafica, ma meno veloce, e sicuramente antieconomico, nei programmi di testo (è molto più immediato battere un tasto o una combinazione di tasti piuttosto che far muovere sullo schermo la freccia per arrivare a farle centrare l'area sensibile al click, per indirizzare il programma a fornirci una informazione). Quanto ai sistemi vocali (la possibilità di comandare il computer a parole), credo che risultino palesemente inapplicabili nel rapporto medico-paziente: pensiamo alla necessità di una certa discrezione nel registrare i dati, senza che il paziente venga a conoscenza di ciò che stiamo registrando... Un ultimo accenno all’acquisizione
di immagini con gli scanner : se già il mouse intrattiene
il medico in un eccessivo rapporto con il computer per la necessità
di verificare continuamente la posizione della freccetta sullo schermo,
figuriamoci quanto un’attività lenta e complessa di acquisizione
di immagine, con successiva archiviazione dei dati, allontanerebbe quello
stesso medico dal Paziente che gli sta seduto davanti...
CONCLUDENDO... Non dimentichiamo che il computer, detto alla francese, è puramente un "ordinateur", cioè una macchina con capacità di tenere e mantenere dei dati in un certo ordine, capace altresì di fornire ineguagliabili prestazioni di manipolazione e presentazione degli stessi, in grado cioè di fornirci informazioni con rapidità enormemente più grande di quella di cui sono capaci gli archivi cartacei. Sarà quindi da ricercare e valutare, in un programma, la facilità con cui si inseriscono o modificano i dati, e con cui da questi si riescono ad ottenere le informazioni in modo chiaro e finito, tenendo sempre presente innanzitutto ciò che ci serve veramente per lo svolgimento della nostra professione di ogni giorno, guardando quindi con occhio critico a quei programmi troppo sofisticati, cioè carichi di dati e funzioni che non utilizzeremo mai nello svolgimento del nostro rapporto con il paziente, e che da una parte occupano posto nella memoria del nostro computer, e dall'altra vengono ad incidere economicamente sul prezzo del programma stesso. |