Denominazione Internazionale Comune Accordi Musicali (DICAM):

una proposta per superare i nomi RELATIVI.


Introduzione


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a cura di Mauro Pecchioli, 24 marzo 2007




Partiamo dalla constatazione che una scala cromatica è composta da 12 note, che iniziano con la tonica (nota che definisce la tonalità) e terminano con la settima maggiore, dopo di che la scala si ripete uguale, di ottava in ottava.


Stabiliamo di chiamare ognuno di questi dodici gradi, cioè le note che si succedono di semitono in semitono, con i nomi che si vedono assegnati ad ogni posizione nella figura sopra.


Negli esempi successivi, assumendo di essere in tonalità di DO, mettiamo in pratica il metodo DICAM e vediamo come vengono denominati gli accordi (alcuni, come esempio).



Legenda: Nome classico / Nome Dicam


Do+ / T



Do- / T-



Do4 / T4



Mi- / 3-



Do7 / T/7



Do7+ / T7



Mi-7 / 3-/7



Do 5 Dim / T-/56



Do 6 / T6



Do-7 / T-/7



Re7 / 2/7



Dagli esempi precedenti possiamo iniziare a ricavare alcune

regole per la DICAM degli accordi musicali


1. indichiamo innanzitutto la tonalità iniziale del brano, scegliendola dalla posizione della tonalità nella scala cromatica del DO. Esempio, se il brano è in tonalità di RE+, assegniamola così: “T=2+”.
Lo stesso faremo per ogni cambio di tonalità all'interno dello stesso brano: per esempio, se passiamo dalla tonalità di RE+ a quella di FA+, scriviamo “T=4”

N.B. Utilizzeremo la “t” minuscola per indicare invece il “metronomo” all'inizio del brano o in ogni punto in cui cambia.

Esempio: t=90.


2. per comporre il nome di ogni accordo indicheremo come primo elemento la posizione relativa della nota fondamentale (nota di base su cui è costruita una triade) dell'accordo, ricavata tra i gradi della scala cromatica della tonalità corrente. Esempio: in tonalità di DO maggiore, un Do+ sarà “T”, un Mi- sarà “3-”, un Sol+ sarà “5”, un Sib- sarà “/7-”, ecc... (vedi la figura all'inizio pagina).


3. come già si dovrebbe avere intuito dagli esempi, il secondo elemento della DICAM, il carattere minore o maggiore dell'accordo corrente, si segnala con un segno “-” (meno) nel primo caso, senza alcun segno nel secondo.


4. il terzo elemento del nome dell'accordo in modalità DICAM è costituito da una o più indicazioni di alterazioni o aggiunte alla triade costruita sulla fondamentale dell'accordo, che si attribuiscono in relazione alla loro posizione nella scala cromatica costruita sulla fondamentale dell'accordo corrente, e non sulla scala cromatica costruita sulla tonalità corrente.

Esempio: in tonalità di DO+, un Mi-7 sarà indicato così: “3-/7”, dove “/7” non deriva dalla scala della tonalità di DO+, ma dalla scala cromatica costruita sulla nota MI, perché /7 indica di mettere la settima minore della scala cromatica costruita sul MI.

In altre parole, utilizzeremo la scala cromatica di DO per indicare la tonalità, mentre utilizzeremo la scala cromatica costruita sulla fondamentale dell'accordo corrente per ricavare, secondo le regole DICAM, le caratteristiche e le alterazioni varie dell'accordo stesso.




Utilizziamo per default la scala cromatica del DO per stabilire la tonalità: RE+ sarà 2+, Sol- sarà 5-, e così via.

Scegliamo la tonalità di RE+ per il nostro esempio, quindi:

T=2+


<--------------

Supponiamo che il brano inizi proprio con l'accordo della tonalità stessa, un bel RE7. Ecco come sarà scritto in DICAM: T/7


-------------------->




Supponiamo che il secondo accordo del pezzo sia un FA 5 Diminuita.


Siamo in tonalità di RE, quindi, sulla cromatica del RE (figura sopra), ricaviamo la posizione DICAM del FA, /3 e siccome è minore, aggiungiamoci un bel meno: abbiamo quindi il primo elemento per scrivere l'accordo: /3-


Adesso attribuiamo le alterazioni che descrivono questo accordo di 5 diminuita sul FA, costruendo appunto la scala cromatica del FA (figura a sinistra), e da quella otterremo quello che ci manca: /56, ed ecco confezionato il nostro accordo: 3-/56

<-----------------


Tabella comparativa delle denominazioni degli accordi nelle notazioni inglese,

italiana e DICAM, assumendo Do come fondamentale.



Notazione inglese

Notazione italiana

Denominazione italiana

Composizione

Denominazione Dicam

Composizione Dicam

C

Do

Do maggiore

Do Mi Sol

T

.T35

Cm

Dom

Do minore

Do Mib Sol

T-

.T/35

C7

Do7

Do settima di dominante

Do Mi Sol Sib

T/7

.T35/7

C7M

Do7+

Do settima maggiore

Do Mi Sol Si

T7

.T357

C9

Do9

Do nona

Do Mi Sol Re

T2

.T352

C11

Do11

Do undicesima

Do Mi Sol Re Fa

T24

.T3524

C13

Do13

Do tredicesima

Do Mi Sol Sib Re Fa La

T13 (*)

.T35/7246

C6

Do6

Do sesta

Do Mi Sol La

T6

.T356

Csus4

Do sus4

Do quarta sospesa

Do Fa Sol

T4

.T45

Csus2

Do sus2

Do seconda sospesa

Do Re Sol

.T25 (**)

.T25

C7sus4

Do7 sus4

Do settima, quarta sospesa

Do Fa Sol Sib

T4/7

.T45/7

C7sus2

Do7 sus2

Do settima, seconda sospesa

Do Re Sol Sib

T2/7

.T25/7

C5

Do5

Do quinta

Do Sol

.T5 (***)

.T5

C+

Do aum

Do eccedente, Do aumentato

Do Mi Sol#

T/6

.T3/6

Co

Do dim , Do-

Do diminuito

Do Mib Solb Sibb

T-/56

.T/3/56

Cø

Dom7 5-

Do semidiminuito

Do Mib Solb Sib

T-/5/7

.T/3/5/7


(*) Trattandosi di un accordo complesso, formato da sette note, impossibile, o meglio, scomodo da descrivere in dicam, e' possibile mutuare il suo nome dalla nomenclatura italiana esistente, mantenendo pero' la nomenclatura dicam di base, essendo garantita la univocità del nome per il fatto che, non esistendo in dicam il simbolo “1” (uno) , va da se che, ogni volta che si incontri tale simbolo, esso vada letto rifacendosi alla denominazione classica (13=tredici), senza togliere in tal modo niente ai vantaggi della dicam, che resta pur sempre la denominazione internazionale comune. Una alternativa è comunque sempre possibile, per indicare un riferimento ad un elemento di nomenclatura “classica”, per esempio anteponendo al numero 13 un segno convenzionale concordato (“ o ' o qualunque altro segno si ritenga più efficace allo scopo).

(**) Nel caso si possa creare il rischio di confondere un accordo con un altro, e se l'accordo e' costituito da 3, massimo 4 note, si può optare per indicare direttamente la sua composizione.

(***) Nell'indicare un accordo formato da sole due note (diade), e' sufficiente descriverlo con la sua composizione dicam.


Da notare che il tono minore (-) o maggiore (nessun segno) si riferisce esclusivamente alla presenza del terzo grado minore o maggiore.


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