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Note biografiche

Dario Argento nasce a Roma il 7 Settembre 1940. Suo padre, Salvatore, è un produttore cinematografico, mentre la madre, la brasiliana Elda Luxardo è una famosa fotografa di moda. In gioventù Argento non dimostra alcun particolare interesse né per il cinema, né per altre discipline. Si iscrive infatti al Liceo classico, ma lo abbandona già in seconda, decidendo di scappare di casa. In questo periodo Argento è costretto a vivere perlopiù di espedienti, soprattutto nella sua permanenza a Parigi, dove è costretto a lavorare come lavapiatti od a escogitare qualsiasi trucco pur di sopravvivere, come ad esempio chiedere al padre il biglietto aereo per il ritorno a Roma e poi rivenderlo per procurarsi qualche soldo. Dopo qualche anno decide di rientrare a Roma e viene assunto dalla redazione del quotidiano romano "Paese Sera" dove svolge inizialmente la carica di tipografo per poi essere impiegato come critico cinematografico.
In questo periodo comincia ad interessarsi in modo considerevole al cinema fornendo talvolta critiche in netta contraddizione con la critica ufficiale difendendo spesso tutti i prodotti di basso genere (western, gialli, film di guerra), creandosi molti nemici. Nel 1966 partecipa nelle vesti di un chierichetto nel film di Alberto Sordi "Scusi, lei è favorevole o contrario?". Successivamente scrisse (1968) "C'era una volta il West" di Sergio Leone, personaggio che ebbe modo di conoscere, insieme a Bernardo Bertolucci e Giuseppe Patroni Griffi grazie alla sua assidua frequentazione delle sale cinematografiche e al suo attivismo critico.
Notando il successo che ebbe la pellicola iniziò la carriera di sceneggiatore dedicandosi inizialmente a film di serie "B" finche, dopo una vacanza in Tunisia, non decide di scrivere la sceneggiatura de "L'uccello dalle piume di Cristallo" (1969), ispirato al romanzo "The Screaming Mimi/La statua che urla" (1953). Purtroppo, anche per le inimicizie che si era fatto durante la sua attività di critico cinematografico, non trovò alcun produttore che intendesse dargli fiducia. Decide quindi di mettersi in società col padre, Salvatore fondando la S.E.D.A Spettacoli, che produrrà tutti i film di Argento fino a Suspiria. Per lo staff sceglie essenzialmente giovani alle prime armi e chiama come protagonista del film Tony Musante conosciuto durante le riprese del film "Metti una sera a cena". Inizialmente il film non riscuote un successo rilevante, ma ben presto diventa un classico del genere.
Visto l'ottimo risultato, Argento iniziò subito a scrivere il suo secondo giallo "Il gatto a nove code" (1970), che, nonostante il successo non viene mai ricordato con molto entusiasmo, e successivamente (1971) "Quattro mosche di velluto grigio" che gli permise di sviluppare nuove tecniche e di perfezionare la figura del maniaco "in guanti neri", tratteggiata in modo eccellente da splendidi dettagli a tutto schermo e accompagnato da allucinanti commenti musicali affidati a Ennio Morricone.
Dopo una pausa di due anni, ricompare con "Le cinque giornate" e, significativamente, staccherà in questo modo col suo periodo precedente; per molti. Profondo Rosso (1975) rappresenta uno dei vertici raggiunti da Argento: la giusta dose di mistery, giallo, sessualità repressa, violenza mistica, bambini cattivi, anomalie e traumi infantili, famiglie imperfette, musica (quella dei Goblin), colore rosso, pittura, dettagli, voci sussurrate, coltelli e mannaie. La violenza ha già qualcosa di sacro e di misterioso. Non ci sono ancora le streghe ma già si avverte, nell'aria, una sensazione malsana - che è dotato di poteri paranormali lo coglie perfettamente. Suspiria (1977) apre, definitivamente, un secondo periodo. Ne chiarisce gli intenti, le caratteristiche: la morte è superata, si vuol raggiungere e parlare direttamente dell'Inferno. Per far questo è necessario affidarsi a chi, questo luogo, lo pratica: le streghe e la morte fanno da "pendant" e legano questo film a Inferno (1980), altro testo interessante soprattutto per com'è svolta la trama, priva di un vero e proprio protagonista da seguire dall'inizio alla fine. Più avanti, dell'82, è Tenebre. Altro passaggio, il terzo, quasi ci trovassimo nel punto in cui le due tendenze finiscono con l'unirsi: Argento ritorna al giallo, ma non è quello più o meno classico, quello più agevolmente ascrivibile all'interno di un genere. E' qualcosa di nuovo, di terribilmente diverso, dove horror, fantastico e giallo si rincorrono, si integrano, si vincono, si sovrappongono. Le storie perdono di valore, "funziona"molto meglio l'immagine, la volontà di stupire e di godere, assieme al pubblico, delle proprie nevrosi. Argento gioca continuamente con la verosimiglianza e le dà filo da torcere. E' difficile - e divertente - starci dietro. Con Phenomena (1985) questo processo viene portato ulteriormente avanti: non è il sonno della ragione a generare mostri, è piuttosto il sonno della natura che, nel bene o nel male, genera mostruosità tali da rendere arduo il lavoro di chi cerca, inutilmente, un elemento realistico al quale aggrapparsi. Oltre a questi suoi splendidi capolavori, Argento ha finanziato film come "Demoni" (1985: anche sceneggiatura) e "Demoni 2... l'incubo ritorna" (1986: anche soggetto e sceneggiatura) di Lamberto Bava, "La Chiesa" (1989: anche soggetto e sceneggiatura) e "La Setta" (1991: anche soggetto e sceneggiatura) di Michele Soavi. Alle sue produzioni cinematografiche va inoltre aggiunta la fortunata serie televisiva "La porta sul buio" (1972), in cui Argento appariva come presentatore "alla Hitchcock" e della quale ha diretto gli episodi "Il tram" (firmato con lo pseudonimo Sirio Bernadotte) e "Testimone oculare" (iniziato e poi firmato dall'aiuto Roberto Pariante) e i documentari "Dario Argento's World of Horror" (Il mondo di Dario Argento) (1985) di Michele Soavi e "Dario Argento Master of Horror" (Il mondo di Dario Argento 2) (1991) di Luigi Cozzi.
Per quanto riguarda il campo editoriale vanno invece ricordati i seguenti libri: "Quattro mosche di velluto grigio: il terzo film di Dario Argento" (1971, Edizioni Williams InterEuropa, Milano - a cura di Luigi Cozzi), "Le cinque giornate" (1973), Bompiani, Milano - sceneggiatura originale del film scritta in collaborazione con Nanni Balestrini), "Profondo thrilling" (1975, Sonzogno, Milano - "novelization" delle sceneggiature dei primi tre films a cura di Nanni Balestrini con introduzione del regista), "Dodici racconti sanguinari" (1976, Ed.Profondo Rosso, Milano - antologia presentata da Dario Argento, Nanni Balestrini e Daria Nicolodi con prefazione di Argento sui suoi rapporti con la letteratura fantastica), "Dario Argento" (1980, Mariotti, Roma - a cura di Demetrio Soare), "Mostri & C.: enciclopedia illustrata del cinema horror e di fantascienza" (1982, Grandi Manuali Anthropos, Roma - a cura di Dario Argento e Domenico Malan), "Dario Argento, il brivido, il sangue, il thrilling" (1986, Edizioni Dedalo, Bari - a cura di Fabio Giovannini), "Dario Argento" (1986, Il Castoro Cinema, "La Nuova Italia" Editrice, Firenze - a cura di Roberto Pugliese), "Dario Argento: il suo cinema, i suoi personaggi e i suoi miti" (1991, Fanucci Editore, Roma - a cura di Luigi Cozzi). Dal 1990 viene inoltre distribuito nelle edicole il mensile a fumetti "Profondo Rosso" (Edizioni Eden, Milano).

Nel 1986 ha realizzato in Australia lo spot pubblicitario per la Fiat Croma, nell'autunno del 1987 approda in RAI collaborando alla trasmissione televisiva Giallo di Enzo Tortora presentando in studio una rubrica sul cinema dell'orrore, dirigendo "Gli incubi di Dario Argento" (brevi storie da brivido ispirate alla sua fervida attività onirica) e producendo quindici "minigialli" (durata media 15 minuti) della serie "Turno di notte" diretti da Lamberto Bava e Luigi Cozzi. Da notare che in questa trasmissione il regista, per spiegare meglio i trucchi da lui usati, fa trasmettere alcune tra le sequenze più forti dei suoi film, proprio quelle puntualmente censurate nei normali passaggi televisivi: fra queste, quella ormai cult di Tenebre in cui a Veronica Lario, futura Lady Berlusconi, viene amputato di netto il braccio, trasformandola così in una urlante fontana spruzzasangue prima che la mannaia dell'assassino la finisca. Per quanto riguarda la sua vita sentimentale, si può dire che sia stata abbastanza travagliata. In giovane età decide di sposarsi con Marisa, da cui avrà la prima figlia, Fiore. Ma dopo poco decide di separarsi. Dopo qualche anno si unisce sentimentalmente con l'attrice fiorentina, Daria Nicolodi da cui avrà la seconda figlia, Asia. Nel periodo in cui inizia le riprese del suo film "Opera" ,che riscuoterà un enorme successo, c'è la rottura sentimentale con la Nicolodi (che peraltro reciterà ancora per lui nel suo film). Nel 1990 ha la possibilità di creare un film in collaborazione con i suoi amici Romero, King, Carpenter, nel nome di Edgar Allan Poe: ma alla fine Due occhi diabolici è firmato solo da Argento e da Romero. Per Argento però si aprono le porte agli studios americani, dove nel '93 gira Trauma con la figlia Asia quale protagonista. Nel 1996 realizza "La Sindrome di Stendhal" girato interamente in Italia, di nuovo con Asia: figlia-attrice nel frattempo divenuta un volto femminile ricercatissimo del nuovo cinema italiano e con la quale Argento sta instaurando un rapporto stretto e complesso. Tra il 1989 e il 1990, Argento apre anche una catena di negozi (giocheria, videoteca, libreria) a Roma, Milano, Ferrara e Gardaland chiamati Profondo Rosso, sorta di via di mezzo tra il Museo e il supermarket degli orrori e dove si vendono libri, video, oggetti, marchingegni, manifesti del cinema dell'orrore, di Argento e non. Con il Fantasma dell'Opera, il regista ritorna alle atmosfere barocche anche se il film non viene assolutamente considerato all'altezza della sua filmografia.
Seguono due anni di studio e progettazione per il suo prossimo film. Se ne parla molto ma le informazioni sono ufficiose. Prima dell'estate 2000 Argento annuncia che si recherà a Torino per girare il suo prossimo film. Un ritorno nella città dei primi film, fino a Profondo Rosso. Ed inoltre aggiunge che ritornerà al giallo per inaugurare una nuova Trilogia. Per il momento di concludere la trilogia del soprannaturale, sospesa dal 1980, non ne vuole sapere. Dopo quasi un anno di gestazione e post-produzione esce finalmente Nonhosonno ed Argento riesce addirittura ad amalgamare e ricomporre il mitico gruppo dei Goblin, autori di una colonna sonora maestosa, molto più dark delle precedenti. Il film, nonostante alcune fondamentali imperfezioni, segna comunque un ritorno. Un ritorno che si aspettava da tempo.
Argento è adesso al lavoro con Ferrini e Lucarelli per scrivere il prossimo film.
Attendiamo.

 

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