Introbiografia
        di Matthew Pasini

 





Sono stato un giovane con molti sogni, con delle buone idee e una discreta dose di creatività. Quando sono stato nell'attimo di compiere il passo che avrebbe cambiato di molto la mia vita... qualcosa andò storto. Quella strada intrapresa si rivelò una delle scelte più sbagliate della mia vita.

Introbiografia







Sono nato verso l’inizio degli anni ‘70 in Veneto, ho fatto la maturità al tecnico commerciale, ed ho studiato ingegneria elettronica a Padova, ma due fattori hanno portato a lasciare gli studi: la morte di mio padre e un lavoro. Ho fatto il militare negli Alpini e mi sono occupato di sviluppo software nell’ambito militare.  Nel 1991, al ritorno dal militare cominciai a fare il consulente software/hardware  e lo sviluppatore software in linguaggi ad oggetti. Occasionalmente mi capitò di tenere dei corsi di informatica di base a dipendenti del pubblico impiego per conto di ditte che avevano vinto l’appalto. Pubblicizzavo e distribuivo un mio applicativo realizzato in Borland C++/Pascal per la gestione dei documenti di trasporto, fatture, magazzino, prima nota… e lo personalizzavo al cliente.

Nel 1995 fondai insieme ad altri due soci una società di informatica che  nasceva principalmente come software house. Si occupava anche di consulenza informatica, integrazione di sistemi, installazione e gestione di reti, fornitura di computer, creazioni grafiche con Corel Draw, corsi di informatica...

Insieme ai vari lavori, l’azienda cominciò a dedicarsi  in special modo a software  per le industrie manifatturiere.  Iniziò allora un proficuo rapporto di lavoro con un’industria Veneta, che portò tale ditta ad assegnarci diversi lavori, nel campo dell’analisi dei dati, reporting,  controllo statistico di processo, controllo della  qualità.  Con il tempo il cliente acquistò centinaia di milioni di software e divenne il nostro cliente più importante, instaurando una vera e propria sinergia tra le parti. All’azienda manifatturiera interessava risolvere i problemi pratici, avere persone disponibili, in grado di gestire impianti e macchinari tramite strumenti informatici. La nostra disponibilità  era contraccambiata da un ambiente di lavoro molto stimolante. Ci interessava creare un pacchetto software rivendibile a varie altre realtà mantenendo la proprietà delle sorgenti e relativi diritti.  L’industria  fu ottima da questo punto di vista: ci permetteva di testare il software in azienda e di portare altri nostri clienti a vedere il software in funzione da loro, ad eccezione di quattro o cinque  diretti concorrenti. Qui ho avuto anche il vantaggio di vedere all’opera, studiare e poi sostituire applicativi di imprese internazionali con il mio software.

Nel frattempo gli altri due soci presero strade diverse: uno seguì  la via delle consulenze bancarie nel ramo informatico e venne poi assunto dalla banca, l’altro si prese un ramo delle assicurazioni (che a me non piaceva molto).  Io andai diritto nel completare  il corposo progetto del software per le industrie, anche se questo mi costava parecchio sacrificio finché non sarebbe stato pronto per la rivendita.  Nel 2000 il sistema software era pronto per essere rivenduto e lo presentai a Milano ad una importante fiera italiana del settore. Nel 2001 spostai la sede in nuovi uffici strategici, circa 120 mq.

La società era piccola, ma il prodotto era altamente competitivo e fornivamo soluzioni che altre società non avevano.  Impiantai  i primi sistemi su altre aziende. Su un’azienda sostituii un sistema preesistente di ditte molte quotate.  Vedere il proprio software funzionare 24 ore su 24 a far girare una intera fabbrica dava molte soddisfazioni! Parlo soprattutto della parte che acquisiva i dati dalla linea produttiva in “tempo reale”.  Acquisizione degli ordini, creazione delle commesse, schedulazione, gestione delle materie prime, magazzino, campionamento delle misure, controllo statistico di qualità, etichettatura, analisti dei dati ed efficienza impianto...: il sistema era come un orologio, e vedere girare i diversi applicativi sui server e computer era il concretizzarsi di un sogno.  Un progetto complesso portato avanti con dedizione e senso pratico.
Avevo realizzato tutto questo!

Purtroppo all’inizio degli anni 2000 per   vari problemi legati al paese di nascita e alla famiglie dovetti  allontanarmi dalla terra nativa.  L’azienda mi dava soddisfazione e lavoro e così spostai azienda e residenza in altra provincia . La società deteneva la piena proprietà sotto ogni aspetto del Software. Sembrava che comunque le cose potessero andare per il meglio. Finalmente dopo tanti sacrifici e lavoro avevo una piccola casa di proprietà, una famiglia ed ero indipendente.  Ma  sorsero dei grossi problemi con un fornitore fondamentale, il quale si rivelerà un vero e proprio criminale. Tramite alcuni raggiri, truffe e atti persecutori mi metterà in ginocchio  distruggendo tutto quello che avevo creato. Solo anni dopo compresi che alcune aziende si erano messe d’accordo per farmi fallire e una era quella di una persona che consideravo un amico.
Io cercai di vendere tutta l’azienda o tutto il progetto, di modo da non avere più collegamenti con nessuno e rifarmi una vita altrove. Ma non ci riuscii perché subentrarono troppi problemi.

Nell’ultimo periodo avevo delle persone che mi aspettavano alla porta. Le mie denunce non servirono a nulla, ed ad un certo punto per tutelare la mia famiglia fui costretto a scappare. Prima di scappare misi tutto dentro un Notebook. Pensavo che le autorità mi avrebbero aiutato e che avrei riavuto tutte le mie cose,  ma non fu così. Poi mesi in tenda, sei mesi ad Assisi, un anno a Terni … sempre in case di accoglienza senza riuscire a ritornare a vivere socialmente. Finii a vivere da senzatetto per 4 anni. Anche nella condizione da senzatetto ero con il mio vecchio Notebook nascosto nello zaino dal 2005. Nel 2014 ritornai a vivere in una casa facendo “la colf” , mi presi computer più potenti per aggiornarmi.  Ho fatto anche un software per tenermi allenato e pubblicato con uno pseudonimo: ho visto che l’avevano scaricato 5000 persone.
Oggi so ancora programmare, mi sono aggiornato alle ultime versioni dei sistemi di sviluppo, ho visto altri linguaggi... ma questo vuoto sul curriculum mi stronca qualsiasi colloquio, e non ho più vent’anni.  Ho scritto, ho solo scritto veramente tanto.
Era dalla metà degli anni '80 che mi dedicavo  ai computer: prima lo Spectrum, poi il QL, poi l'Olivetti M20, M24, i 286, il mio primo 386 e così via.. fino allo stop ai tempi di Windows XP. Ed il ritorno ai tempi di Windows 7.

Mi è sempre dispiaciuto non aver incontrato qualcuno che mi potesse conoscere, comprendere e aiutare a riavere un lavoro dignitoso. Non lo cerco solo nel campo dell'informatica. Da giovane ho coltivato il tabacco, ho fatto un impianto elettrico di una casa, ho fatto la "colf"...
Il problema è trovare una strada e a volte senza un aiuto o indirizzamento non si riesce a trovarne alcuna.

Matthew.Pasini@gmail.com