L'informazione è il propellente di tutta questa fase storica, questo può essere visto su tre livelli:

Informazione come comunicazione, dove ad entrare in gioco è il simbolo, la metafora ecc..

L'informazione come produzione dove ha reso possibile il passaggio dalla produzione grafica a quella concreta, dove l'informzione si trasferisce direttamente alle macchine che produrranno i pezzi necessari alla costruzione, rendendo possibile l'utilizzo di pezzi fabbricati ad hoc e non più prefabbricati.

Informazione come crisi estetica, cioè esiste un rapporto di tipo creativo tra il mondo , la nostra capacità di operare sul mondo e una serie di strumenti mentali conoscitivi che si elaborano per intervenire sul mondo. In un gioco in continua evoluzione dove il continuo cambiare del mondo influisce sul nostro paesaggio mentale, che di conseguenza cambia il nostro paesaggio mentale che a sua volta ci permette di elaborare nuovi strumenti per intervenire sul mondo, reiniziando il ciclo.

L'informazione ha permesso una nuova generazione che la ha portata sul piano estetico. Un concetto importante del nuovo paradigma è l'urbanscape, dove l'attenzione è spostata sui territori di risulta, dismessi. Rientrano poi in gioco i rapporti tra architettura e natura in conseguenza al processo di miniaturizzazione delle industrie che hanno liberato spazio alla natura, e questo è stato reso possibile soprattutto dall'information tecnology. Ma c'è anche un secondo punto di carattere ideologico, che non è più quello del paradigma meccanico che tendeva sovrastare la natura, ora il desiderio è quello di inglobarla nel nuovo processo, nella complessità della natura si cercano nuove soluzioni.

E' anche cambiata la concezione di spazio, si è passati dallo spazio ORGANO ad uno SISTEMA.

Nell'epoca modernista si sviluppa un idea positivista tra un organo e la sua funzione, questo modo di riflettere si trasmette dalla scienza medica al campo della progettazione,quanto questo sia vero è evidente dalla formula nata proprio in quegli anni che afferma che la forma rispecchia la funzione.

Il pensiero fondamentale riguardo lo spazio modernista è che questo sia destinato ad una funzione che ha una forma congrua per rispecchiarla e così facendo questa si configura dall'interno all'esterno.

Questo è evidente nel Guggheneim di New York dove la funzione del museo è concretizzata in un percorso che conforma tutto il museo.

Il conetto di spazio sistema è invece completamente diverso e ha a che vedere con alcuni concetti dell'informatica che prevede una correlazione di sistemi, è un modo di pensare a rete che collega tra loro una serie di raggionamenti che guarda ai rapporti con la città, con la distribuzione, con i volumi ecc.. Parte da una serie di ipotesi che in maniera iterativa vanno definendosi apportando una maggiore complessità e ricchezza.

Queste due forme possono avere delle somiglianze ma derivano da concezioni completamente diverse.

Un altro modo di raggionare nell'informatica è quello legato alla parola "modello" come relazione di variabili. L'idea di modello dinamico è un pezzo sostanziale del mondo dinamico che stiamo vivendo. La variabilità da sistema di lavoro e di pesaggio mentale si sposta nel campo dell'architettura vera e propria.

Un altra caratteristica ancora di questo nuovo paradigma è che ci si muove in un mondo in cui la modalità ipertestuale è diventata centrale. E' una maniera di comunicare in modo non lineare che esiste contemporaneamnte alle modalità lineari. Siamo cioè in grado di intrecciare dei filoni lineari ad altri non lineari.

A questo punto entra in gioco l'interattività che è il catalizzatore della nuova era e che ci permette l'entrata in gioco di tutte queste cose, è il tramite tra il nuovo paesaggio mentale e la nuova architettura.

L'interattività può avere più livelli, quello fisico dove l'architettura non è un diagramma rigido ma modificabbile in base a quello che vogliamo, ma modificabile interattivamente e non meccanicamente. Pensiamo a Toyo ito o a Jean Nouvel come i pionieri di questo mondo.Un fatto importante di queste modificazioni interattive è che sono legate a sensori.

Un tipo di interattività inferiore è quella proiettiva, dove non è la forma dell'edificio a cambiare ma varia l'immagine proiettata sull'edificio.

Un terzo livello di interattività è quella processuale dove la logica è quella del modello.

Ma qual'è il ruolo che questa interattività può avere nel concepire nuove architetture, uno è certamente quello di collegare questa parola a quella di crisi, cioè se l'interattività ci serve come tramite con il nuovo paesaggio mentale, questo ci deve servire per affrontare la crisi.

IL CATALIZZATORE