Sineddoche: la parte per il tutto, mi permette di intensificare e velocizzare un messaggio.

Alla fine dell'ottocento l'architetto era legato soprattutto all'accademia, e alla ricerca dello stile, siamo nell'epoca dell'eclettismo.

L'art nouveau è il movimento che prende di petto questa situazione, in brevissimo tempo questo stile permea tutto il mondo conosciuto, cosa prima mai vista, e questo è un fenomeno collegato proprio con il nuovo mondo industriale. Il mondo è estremamente più coeso di quanto possiamo immaginare, le colonie sono al loro massimo sviluppo e riportano le correnti di un paese in giro per il mondo.

Questo stile ha anche una componente filosofica che era quella di dare uno stile unificante in grado di rappresentare un epoca, uno stile totalizzante e internazionale che fosse anche in grado di usare i nuovi materiali contemporanei come il ferro e il vetro.

La filosofia che muove questa idea è di tipo estetizzante mossa dalla vitalità della linea. Lo sforzo dell'art nouveau non è quello di razionalizzare i nuovi materiali ma di coglierli sotto un aspetto estetico.

Il tema principe di questo periodo è la stazione ferroviaria, dove si scontrano il modello dell'architetto ingegnere e dell'architetto decoratore.

La stazione di Milano è completata nel'31, ed è un mondo estremamente tecnologizzato al quale viene sovrapposto un "tappo" di decorazione rinascimentale.

Un impulso fondamentale per la costruzione di un nuovo mondo dell'industria arriva dall'arte e in particolare dalla pittura.

E' il nuovo paesaggio mentale che coinvolge prima Boudelaire e poi gli impressionisti. La società contemporanea diviene il motore della nuova ricerca estetica, archiviando tutta la cultura arcadica, mitica, aulica.

Il carattere principale di questo nuovo paesaggio mentale è la dinamicità, la varietà e quindi insieme a questo nuovo modo di pensare arriva un mondo fatto di mobilità, che caratterizza la nuova pittura,contemporaneamente ad un interesse per la sperimentazione.

La luce è un elemento centrale di questa sperimentazione.

La logica A:

cioè dell' analiticità che è la maniera con cui il nuovo principio moderno si struttura.

Cartesio fu il primo in questo senso a razinalizzare il mondo.Alla fine dell'700 Monge analizza e razionalizza i sistemi proiettivi.

Cezanne è il primo che vive una vera e propria crisi che è da una parte aderire al mondo frammentario sperimentale ecc.

E dall'altra ragionare in termini analitici, è su questo solco che agirà il movimento moderno.

Gli architetti assumono una forza autonoma, ciascun oggetto ha una propria autonomia.

Se tutto lo sforzo è uno sforzo di razionalità, di analiticità, di individualità, è uno sforzo che va a rompere la prospettiva che caratterizzava la visione, per avere un mondo effettivamente astratto, la prospettiva dopo 400 anni è rotta a favore di una sorta di assonometria.

NO par del B, Arte è D e quindi la Ar come N:

Tutto il mondo che lega Gauguin e Van Gogh è quello che fonda il colore con criteri simbolici, e individualizzanti, non realistici.

Si arriva a maturazione con il cubismo analitico.

Il filone che era partito con Cezanne è reso in maniera molto più evidente con elementi rivoluzionari che affrontano di petto la crisi. Soprattutto nel rapporto tra picasso e Brack.

L'operazione brutale viene fatta nelle Madmoiselle d'avignon sul nudo femminile, sogetto tradizionalmente celebrato, c'è un senso fortissimo di azzeramento e la tradizione a cui si vuole collegare è quella di Cezanne e quella delle maschere africane.

Il quadro vive di una serie di processi distruttivi e analitici, dove la donna è ridotta ad una serie di piani decomposti.

Il nuovo paesaggio mentale della società industriale è qui evidente.

Non c'è paura del brutto che è un aspetto formativo delle nuove avanguardie, che sono alla ricerca di una nuova estetica che in partenza non può che essere negativa.

Si cerca nella crisi nuovi valori estetici, è un arte ditruttiva che si pone come negazione.

 

la lunga crisi (b)