Itinerari in Piemonte
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1) Gran bosco di Salbertrand |
Partenza: Salbertrand (Area di parcheggio Pinea) Arrivo: Colle Blegier (2381 metri)
Lunghezza: 31,5 Km Difficoltà: BC
L'itinerario che vi proponiamo riguarda il magnifico bosco di Salbertrand. Una volta arrivati a Salbertrand (autostrata Torino - Bardonecchia oppure la normale statale) seguite le indicazioni per il Grand bosco di Salbertrand che si trova sulla destra orografica della Doria Riparia. Il parco, istituito nel 1980, ha una superficie di 3.589 ettari e si estende da quota 1.000 metri fino allospartiacque con la Val Chiosone a quota 2.600 metri. E' uno dei posti piu' belli dove ci sia capitato di fare mountain bike. Il bosco è caratterizzato da abete bianco e rosso fino a quota 2.000 metri, mentre oltre troviamo il pino cembro e i larici. Parcheggiate l'auto nel parcheggio antistante la barra di ingresso al parco. Iniziamo subito imboccando la larga carrozzabile e seguiamo le indicazioni per Monfol. In questo tratto di bosco iniziamo a godere di una vista veramente notevole e non è infrequente avvistare scoiattoli e, qualche volte, cervi. Arrivati a Monfol trovate un'area attrezzata sempre molto frequentata (da Oulx è possibile arrivare in macchina) e proseguite la carrozzabile lasciandovi il punto attrezzato alle spalle. Dopo un tratto diritto sopraggiungete ad un bivio che a sinistra conduce a un vecchio punto vendita latte e formaggi ormai in disuso (Foto1). Al bivio invece proseguiamo a destra e al successivo bivio (Foto2) seguiamo le indicazioni Colle Blegier fino a raggiungerlo (Foto3). La strada è nel complesso abbastanza facile ma alcuni punti e tornanti sono impegnativi. Giunti in cima al colle è possibile ridiscendere per la stessa strada con una variante (punto 1 dell'itinerario) che vi consiglio vivamente se amate i single tracks molto tecnici. Al successivo bivo (punto 2) dovete girare a destra (noi erroneamente siamo scesi un pezzo) e riguadagnate la carrozzabile che vi riconduce a Salbertrand.
2) Traversata Bosco di Salbertrand - Parco Orsiera Rocciavre' | ![]() |
Partenza: Salbertrand (Area di parcheggio Pinea) Arrivo: Susa
Lunghezza: 90 Km circa Difficoltà: BC
L'itinerario che vi proponiamo riguarda il magnifico bosco di Salbertrand e il bellissimo parco dell' Orsiera Rocciavre' . Per una breve descrizione del bosco di Salbertrand si faccia riferimento alla gita precedente. L'idea e' nata da un collega che mi ha ventilato la possibilita' di una traversata dal Bosco di Salbertrand alla Sacra di San Michele! Una traversata da strutturare su due giorni con una lunghezza di circa 90 Km e un dislivello (solo salita) di circa 2.200 metri. Arrivati a Salbertrand (autostrata Torino - Bardonecchia oppure la normale statale) seguite le indicazioni per il Grand bosco di Salbertrand che si trova sulla destra orografica della Doria Riparia.
Parcheggiate l'auto nel parcheggio antistante la barra di ingresso al parco (noi siamo partiti dal camping Gran Bosco di Salbertrand distante circa 1 Km dall'area di parcheggio). Iniziamo subito imboccando la larga carrozzabile e seguiamo le indicazioni per Monfol. Dirigiamoci verso il Colle Blegier seguendo le istruzioni del giro precedente. Una volta arrivati al colle Blegier proseguiamo sulla carrareccia che troviamo davanti a noi sempre nello stesso senso di marcia (imboccando la carrareccia a destra arriviamo al Monte Genevris mt. 2536) (Foto1) e raggiungiamo dopo alcuni chilometri il Colle Lauson (mt. 2.497). Proseguiamo per la carrareccia e superiamo il Monte Gran Costa, il lago dell'Assietta in corrispondeza del quale troviamo la casa cantoniera e giungiamo dopo breve tratto al colle dell'Assietta (mt. 2472). Dalla Testa dell'Assietta (Foto3 - qualche decina di metri di dislivello da fare a piedi. mt. 1566) godiamo di una vista notevole sulla Val di Susa e Val Chisone (mt. 2567 - Foto2). Riprendiamo la carrareccia e dopo breve tratto incontriamo un bivio (mt. 2472): proseguendo diritto giungeremmo alla Punta del Gran Serin (mt. 2640) presso il quale e' presente una fortificazione; noi invece imbocchiamo la carrareccia in discesa sulla destra.
In questo tratto perdiamo notevolmente di quota e passiamo nella Val Chisone. Proseguiamo in discesa per un certo tratto fino a raggiungere il Pian dell'Alpe (mt. 1900). Questo e' un bel pianoro, ottimo posto dove accamparsi con la tenda (siamo nel parco Orsiera-Rocciavre' ed e' consentito montare la tenda dal tramonto all'alba). Qui si trova anche un agriturismo su cui torneremo. Noi decidemmo di continuare per la carrareccia fino a imboccare il gta e raggiungere il Colle dell'Orsiera (mt. 2595); in questo modo avremmo potuto successivamente ridiscendere fino ad incontrare il Sentiero dei Franchi e da qui procedere fino alla Sacra di San Michele. Proseguiamo quindi dritti superando circa 150 mt di dislivello che la fatica ci fa sembrare ormai molto piu' duri. Al bivio che incontriamo successivamente giriamo a destra (a sinistra giungiamo al colle delle Finestre mt. 2176) e proseguiamo in costante discesa. Dopo aver lambito il Forte Serre Marie e la frazione Pequerel arriviamo ad incontrare il fatidico gta (vedi punto XXX della mappa). A questo punto il GPS segnava un'altitudine di 1838 metri, mentre il Colle dell'Orsiera e' alto 2595 metri. Si trattava quindi di circa 767 metri di dislivello e i cartelli indicatori davano 2,5 ore per giungere in vetta ma .. a piedi! Il percorso non e' infatti assolutamente ciclabile e avremmo dovuto effettuarlo bici in spalla. Visto che erano le 18:30 era assolutamente impensabile mettersi in marcia su per il sentiero con il rischio che arrivasse l'oscurita'. Decidemmo quindi di riguadagnare il Pian dell'Alpe e di piantare la tenda (Foto4) in prossimita' dell'agriturismo Fattoria Pian dell'Alpe (Località Pian dell'Alpe Usseaux Tel: 0121.842672) che vi consigliamo vivamente; abbiamo mangiato veramente bene (sara' stata la fame e gli oltre 50 km che avevamo percorso) e inoltre dispone di stanze per pernottare.
La mattina dopo, all'alba (Fotox), abbiamo guadagnato il colle delle Finestre (mt. 2176) e ammiriato lo spendido panorama sia sulla Val Chisone (foto xx), sia sulla Val di Susa (foto xxx). Ci buttiamo quindi a capofitto per la lunga e faticosa discesa attraversando il Piano del Tiraculo e giugiamo a xxxx, dove termina lo sterrato e ricomincia l'asfalto. A questo punto una serie di noiosissimi tornanti in discesa ci fanno perdere quota. In prossimita' del punto x della cartina incrociamo il mitico sentiero dei Franchi: la nostra intenzione era di ripercorrerlo fino a Salbertand (circa 20 km) in maniera da non procedere su asfalto.
Il sentiero e' molto meglio segnalato di quanto si pensi (l'indicazione e' chiaramente visibile dalla strada; non avventuratevi nei boschi in cerca di cartelli come abbiamo fatto noi); una volta imboccato il sentiero, armati di buona volonta' abbiamo iniziato a percorrerlo, scoprendo che in quel tratto non e' assolutamente ciclabile. Erano piu' i tratti in cui dovevamo spingere la bici o caricarcela in spalla di quelli in cui eravamo in sella. Alla fine, vinti anche dalla stanchezza, abbiamo desistito dal percorrere il durissimo sentiero, siamo tornati sui nostri passi e abbiamo riguadagnato l'asfalto.
Attenzione: per tornare a Salbertrand fermatevi nella stazione di Meana di Susa, anche se e' una stazione fantasma e tutta in rovina. Infatti il treno per Salbetrand passa proprio di li ed effettua trasporto di biciclette. Noi, ignari, siamo scesi fino a Susa, dove, con circa 35 gradi e' iniziato il nostro calvario. Susa non e' infatti collegata con Salbertrand ed e' necessario tornare a Bussoleno per poi prendere il treno giusto verso Salbertrand.
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3) Val Grande - Monte Zeda |
Partenza: Val Grande (VB) Arrivo: Monte Zeda
Lunghezza: 25 Km circa Dislivello: da Calcolare Difficoltà: OC
L'itinerario si sviluppa in Val Grande. Dall'autostrada A26 usciamo a Verbania e proseguiamo sempre diritti verso il paese. Seguiamo sempre dritto la statale lungolago che conduce a Intra. Una volta entrati a Intra proseguiamo diritto fino a un semaforo che sulla sinistra reca le indicazioni "Val Grande". Una volta svoltato a sinistra proseguiamo diritto e, a una prim rotonda, proseguiamo sulla destra; alla successiva rotonda (dopo un paio di chilometri dal semaforo) giriamo a destra seguendo le indicazioni per il centro Auxologico che da questo punto dista 21 km. Proseguiamo sempre in salita fino a scollinare presso il "Pian del Sole" e proseguiamo verso il centro Auxologico (attenzione alla strada che diventa stretta e tortuosa). Superiamo il centro Auxologico e dopo circa un paio di chilometri arriviamo nei pressi di uno spiazzo dove parcheggiamo la macchina (Punto1 della Mappa).
Purtroppo di questa gita non disponiamo dei dati gps (causa guasto del dispositivo) e le indicazioni chilometriche sono indicative; sono invece precisi i dati circa i dislivelli (presi dalla cartina della zona).
A questo punto imbocchiamo la strada che dopo una cinquantina di metri diventa sterrato (rimane sulla sinistra dello spiazzo rispetto alla direzione dalla quale siamo provenuti) e seguiamola in costante leggera salita (Foto1); e' gia' possibile godere della vista sul Lago Maggiore (Foto2). Arriviamo in breve in uno spiazzo panoramico dove gli escursionisti parcheggiano di solito la macchina. Nei pressi troviamo la cartina della zona (Foto3).
Proseguiamo sullo sterrato fino ad arrivare ad un crocevia dal quale dipartono numerosi sentieri (Punto 2 Mappa); proseguamo sulla nostra strada fino ad arrivare ad un piccolo spiazzo presso il quale troviamo una fontana (Punto3 Mappa) e le macchine degli escursionisti che se potessero arriverebbero in vetta ai monti in macchina.
A questo punto proseguiamo sul nostro sterrato che diventa particolarmente duro per via del fondo molto sconnesso e guadagnamo quota su faticosi tornanti fino a incontrare il sentiero che dallo spiazzo precedente veniva su per la montagna con pendenza molto maggiore (Punto4 Mappa). Proseguiamo per un paio di chilometri in costante ma lieve salita fino ad arrivare presso il passo (Foto4) che reca le indicazioni per il Monte Zeda (2.159 metri) poco distante (Punto5 Mappa). Se il fisico vi sorregge potete lasciare le bici alle pendici dello Zeda (vedi Mappa) e risalirlo a piedi; noi in una precedente escursione lo abbiamo scalato e la vista e' veramente notevole. In ogni caso la vista che si gode dal passo, guadagnata la vetta di un piccolo cucuzzolo vicino e' veramente bella (Foto5).
Per il ritorno seguiamo a ritroso la strada dell'andata.
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4) Val Sesia (Itinerario 1) |
Partenza: Bocchetta Sessera Arrivo: Monte xxxxx
Lunghezza: 40 Km circa Dislivello: 750 metri Difficoltà: OC
L'itinerario si sviluppa in Val Sesia. Dall'autostrada A26 usciamo a Romagnano Sesia e seguiamo le indicazioni per la Panoramica Zegna. Questa strada e' stata voluta negli anni '30 da Ermenegilo Zegna e costituisce una piacevole oasi. Per indicazioni piu' dettagliate sull'oasi Zegna consultate il sito ufficiale. Una volta imboccata la strada panoramica proseguiamo sempre diritto fino ad arrivare a Bielmonte (metri 1.450) il punto piu' alto della panoramica dove troviamo una stazione sciistica. Proseguiamo sempre diritto (in discesa) fino a giungere a Bocchetta Sessera dove troviamo anche un ristorante specializzato in polenta e trote. Parcheggiamo l'auto nell'ampio piazzale sterrato e diamo un'occhiata al cartello che indica gli itinerari disponibili.
Purtroppo di questa gita non disponiamo dei dati gps (causa guasto del dispositivo) e le indicazioni chilometriche sono indicative; sono invece precisi i dati circa i dislivelli (presi dalla cartina della zona).
Gli itinerari disponibili sono molti. Qui descriveremo forse il piu' impegnativo.
To be continued.
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5) Val Sesia (Itinerario 2 - Giro di Bielmonte) |
Partenza: Bocchetta Sessera Arrivo: Bocchetta Sessera
Lunghezza: 6 Km circa Dislivello: 250 metri Difficoltà: NC
Sempre da Bocchetta Sessera prendiamo sulla destra la strada sterrata rossa verso Bielmonte; ad un primo bivio prendiamo a destra in salita (un cartello indica mtb) e proseguiamo diritti; dopo breve faticoso tratto giungiamo sulla sommita di una collinetta, proseguiamo diritti in discesa e risaliamo dopo breve sul piazzale panoramico precedente sulla panoramica. Qui la strada canonica sarebbe di guadagnare l'asfalto e proseguire verso Bielmonte ma noi invece attraversiamo il piazzale e costeggiamo l'asfalto seguendo uno sterrato in salita che lambisce anche una piccola costruzione; proseguiamo su una stretta sterrata a mezza costa che ci porta in un tratto di bosco dove, dopo divertente discesa in mezzo ai pini, giungiamo sul piazzale di Bielmonte.
Guadagnamo l'asfalto, lasciamoci le piste sulla sinistra e imbocchiamo la strada in salita che circonda il gruppo di case; dopo breve la strada ridiventa sterrata e ci porta, con pendenza non impegnativa, fino nei pressi di una stazione sciistica (nei pressi di un albergo). A questo punto se vi piaciono le discese veloci e molto tecniche proseguiamo diritti in discesa e perveniamo poco circa un chilometro nel piazzale che avevamo attraversato all'andata. Stavolta pero prendiamo sulla destra una strada in discesa che, dopo un tratto divertente e tecnico ci riporta sulla carrareccia che avevamo imboccato all'inizio. Proseguiamo diritti (anche al successivo bivio dove all'andata avevamo preso a sinistra per la salita) e dopo breve tratto giungiamo a Bocchetta Sessera.
6) Salbertrand - Lago delle Monache | ![]() |
Partenza: Salbertrand Arrivo: Lago delle monache
Lunghezza: 8 Km circa Dislivello: 800 metri Difficoltà: --
L'tinerario che proponiamo non e' ciclabile, ma solo adatto al trekking. La passeggiata non e' impegantiva (circa 3 ore) e consente di godere di un notevole paesaggio. Purtroppo per noi la giornata iniziata con un bel sole ha girato al brutto e una volta arrivati al lago delle Monache la visibilita' era ridotta a un centinaio di metri.
Dalla statale 24 tra Salbertrand e Exilles giriamo (a sinistra provevendo da Salbertrand) per Eclause e una volta raggiunta proseguiamo dritti verso Peyron, Clot Sesian e poi verso la colonia alpina Viberti.
Lasciamo la macchina in uno spiazzo (1785 metri - punto P sulla mappa) sulla sinistra prima della colonia alpina Viberti e proseguiamo a piedi e superiamo il ponte sul Galambra e proseguiamo sulla strada principale, superando la Colonia e arrivando dopo breve al rifugio Levi-Molinari (1849 metri). Proseguiamo seguendo le indicazioni per il sentiero 544 addentrandoci in un gradevole bosco di pini (Foto1). Proseguiamo in costante salita dove la vegetazione comincia a diradarsi e sopraggiungiamo nei pressi di un bivio. Proseguiamo sulla destra verso il lago delle Monache dove giungiamo dopo un ultimo strappo in salita (Foto2). Nei pressi del lago possiamo osservare un rudere nei pressi di un promontorio (2568 metri - Foto3) dal quale nelle belle giornate mi gode di una notevole vista.
Volendo si puo' proseguire per il sentiero 544 verso il lago Galambra (3057 metri) ma la nebbia calata fitta su di noi rendeva vana la vista del paesaggio sottostante e quindi riguadagnammo la via del ritorno.
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7) Monte Fenera |
Partenza: Soriso (NO) Arrivo: Soriso (NO)
Lunghezza: 22,3 Km Dislivello: 925 metri Difficoltà: BC
L'tinerario che proponiamo è molto carino e si snoda nel parco naturale del Monte Fenera vicino a Soriso (NO). Noi lo abbiamo conosciuto attraverso il sito del circolo di MTB di Novara (Mtb Club) in cui trovate la descrizione del tracciato e il road-book (l'indicazione di tutti i bivi del percorso).
Raggiungete il paese di Soriso attraversando Borgomanero e, prima di Gozzano, svoltando a sinistra e seguendo le indicazioni. Una volta giunto a Soriso parcheggiate l'auto nel piazzale antistante al Municipio (o nel parcheggio ancora più ampio posto alle sue spalle. Imboccate la strada che avete appena percorso per giungere alla piazza e svoltate, dopo una trentina di metri, sulla sinistra. La strada descrive una curva a sinistra (in pratica ora siete paralleli alla strada di prima) e proseguite diritto su asfalto in leggera salita. In prossimità del primo tornate proseguito diritto imboccando la larga sterrata che si dirige nel bosco. L'inizio è molto semplice con la strada in piano e anche in leggera discesa. Proseguite diritto fino a un primo significativo bivio in cui dovete tenere la sinistra. In pratica abbiamo imboccato il sentiero 799 (Foto1) che continueremo a seguire fino in fondo. La strada è inizialmente faticosa con il fango e le foglie secche che rendono tutto molto scivoloso e impegnativo (abbiamo effettuato l'itinerario il 15 marzo, subito dopo un acquazzone).
Proseguiamo diritto fino in un punto dove dopo tornante sulla destra ci si pone un bivio: a sinistra si intravede un sentiero e a destra si completa il tornante. La strada giusta è probabilmente a sinistra ma noi abbiamo proseguito il sentiero (la variante e abbastanza corta) e dopo un centinaio di metri siamo giunti ad un quadrivio; proseguiamo diritto e dopo una ventina di metri assecondiamo il sentiero sulla sinistra dove si presenta una impegnativa salita. Dopo breve tratto pianeggiante ritroviamo il sentiero 799 sul quale ci immettiamo in salita.
Proseguiamo sempre seguendo il sentiero 799 e, con l'aiuto anche del roadbook, proseguiamo fino a giungere alla chiesa di S.Luca (Foto2).
Attraversiamo a questo punto la strada asfaltata e imbocchiamo il sentiero 765 che dopo una salita nel bosco ci porterà al passo Valduggia, 771 metri (Foto3). Proseguiamo in discesa e dopo breve giungiamo ad un'altra chiesa dalla quale godiamo di una vista notevole (Foto4). Non dobbiamo proseguire sul sentiero, ma imboccare la stadina asflaltata che costeggia sulla sinistra la chiesetta e dopo breve tratto incontra la strada asfaltata che imbocchiamo a sinistra in salita verso Castagnola e imbocchiamo la curva a U sulla destra verso frazione Maretti (dal cartello Castagnola alla curva saranno un centinaio di metri).
Dopo un altro centinaio di metri giungiamo, in prossimità di un cimitero, all'imbocco della pista tagliafuoco che imbocchiamo fino a giungere (dopo un po' di saliscendi) al piccolo chiosco di San Bernardo (circa 785 metri). Questo è un ottimo punto dove fare una sosta ristoratrice (ci sono tavoli di legno da picnic). In corrispondenza di questo punto ci sono molti sentieri che dipartono ma noi seguiamo, sulla sinistra, quello da cui provenivamo. La gita prosegue in sostanziale discesa fino al guado di un torrente (si può anche usare un malfermo ponticello in legno) posto a circa 460 metri, e risaliamo girando subito al primo bivio sulla destra fino a riguadagnare un po' di quota (fino a circa 510 metri). Siamo quasi a fine gita; proseguiamo dritti fino alla fine di una veloce discesa e arriviamo in corrispondenza di un'azienda agricola (chiamata il cascinone). A questo punto la variante più semplice consiste nel risalire lo sterrato fino a giungere in discesa su asfalto a un incrocio. Proseguiamo a sinistra (indicazioni per Soriso) e a un successivo stop giriamo a sinistra. Proseguiamo su asfalto e seguiamo a destra le indicazioni per Soriso. Dopo una leggera salita giungiamo al cimitero e all'antistante viale alberato (cipressi). Proseguiamo sempre dritto (anche al successivo stop) e arriviamo al piazzale nel quale avevamo lasciato l'auto.
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