Monselice (Pd)

  

Come spesso accade, anche l'origine di Monselice è sfumata fra mito e realtà storica: fondamentale punto di sutura fra la pianura e il monte, si dice che la città sia stata fondata da Ossicella, compagno di Antenore e di Ateste scampati alla caduta di Troia. In realtà l'uomo è presente in questi luoghi da almeno tremila anni. Alla fine del 1800 furono scoperti resti di stazioni eneolitiche sul laghetto di costa, verso Arqua. Più tardi sono venuti alla luce reperti dell'età del bronzo e del ferro e una necropoli gallico-romana in località Marendole. Dal suo primo apparire, l'uomo non ha più abbandonato questo fondamentale incrocio di due sistemi viari, l'Adige e la via padano - emiliana. Monselice deriva da "Mons silicis", cioè "monte della via selciata" o "monte di selce". Soprattutto i Romani non si fecero fuggire l'importanza del nodo viario: la loro presenza è attestata fin dal I secolo a.C e si protrae al II, III secolo d.C. Ritrovamenti relativi a questo periodo si trovano in gran numero nei musei di Vienna, Padova ed Este. Successivamente Monselice cadde sotto il dominio dei Franchi, mantiene leggi proprie, assiste all'ascesa di Padova. Nel 1013 diviene feudo dei marchesi d'Este, nel 1050 è nominata in un documento col titolo di "civitas"; da tempo la città dispone di mura e porte. Dopo Federico Barbarossa, Monselice si eresse a libero comune, ma prima del 1200 passò sotto Padova, che interessata a questo baluardo verso al pianura, si collego ad esso con la costruzione del canale artificiale che passa per Battaglia Terme. Nel 1236 Ezzelino da Romano si impadronì della fortezza grazie ad un tradimento; due anni dopo vi arrivò l'imperatore Federico II di Svezia, per il quale Ezzelino combatteva con tanto ardore, e fece fortificare la cima del colle con opere di cui oggi restano il Mastio, la Torre di Piazza, il castello detto di Ezzelino. Nei decenni successivi Monselice fu presa, persa e ripresa da Padova; tuttavia lo sviluppo della città non si arrestava neppure passando passando attraverso le contese tra i Carraresi, signori di Padova, e i Visconti di Milano. Monselice restò a Padova, ma nel 1405 la potenza della Serenissima Repubblica di Venezia gliela strappò definitivamente. Monselice cessava di essere un centro fortificato da prima linea, per il fatto di trovarsi inglobata in uno Stato ben più complesso come la Serenissima e per le mutate condizioni delle guerre. Monselice divenne luogo di villeggiatura per la nobiltà veneziana, accumulando nei secoli successivi quelle preziosità architettoniche che ne abbelliscono il presente.

Loggetta e Torre Civica    Mastio Federiciano sopra la Rocca    Panorama con la Rocca   Veduta di Villa Duodo

Testo e foto: edizioni Turlon