Arquà Petrarca (Pd)

  

Provenendo da Rivella si trova il laghetto della Costa di Arquà, stazione preistorica databile tra l'età neolitica e quella del bronzo scoperta sul finire del secolo scorso e ricca di ritrovamenti archeologici. Oggi il laghetto fornisce un'ottima qualità di fango termale. Il lago è in parte alimentato da vene spontanee di acqua termale a bassa temperatura. Gli Euganei abitavano tutto intorno a questo lago, sicuramente più esteso a quel tempo, su palafitte, preferendo non spingersi oltre le falde collinari, come invece fecero i Romaniche hanno lasciato la loro impronta dai toponimi ai resti come cippi funerari, materiale fittile, monete imperiali, acquedotti. Lo stesso nome di Arquà, Arquata montium, parla latino e sta ad indicare un "arco di monti" a causa della posizione stretta da una corona di colline circostanti. Poco prima del Mille, il paese torna alla storia in alcuni documenti, citato come fortizio venuto in proprietà dalla famiglia dell'imperatore Ottone I agli Estensi. Sotto i Carraresi Arquà fu più volte persa e ripresa durante le guerre con gli Scaligeri di Verona, ma conobbe proprio grazie ai Carraresi una crescita amministrativa che la poneva a capo di molti altri centri vicini e ne faceva una cittadina ricca e potente. Ma la storia e la fama di Arquà sono indissolubilmente legate al nome di Francesco Petrarca, il Poeta per eccellenza che al elesse a sua dimora verso al fine del 1300 e dove morì nel 1374. Il Poeta, ammesso all'intimità della famiglia Carrarese, era stato più volte a Padova: nel 1345 quando fu eletto a canonico della Cattedrale; nel 1351 quando Jacopo ad Carrara gli donò del terreno ad Arquà nella contrada del Ventolone; nel 1360 quando gli Eremitani di Sant'Agostino di Padova gli regalarono una casa circondata da un pò di terreno. Quello divenne il rifugio e il rituro del Poeta negli ultimi anni della sua vita. Una casa decorosa per i tempi, circondata di vigneti e ulivi, un paesaggio non troppo dissimile da quello toscano, la quiete di un abitato elevato dalla pianura, posto fra i dolci declivi digradanti degli Euganei.

Tomba di F.Petrarca alle prime luci dell'alba   Chiesa Arcipretale di S.Maria   Oratorio SS. Trinità   Laghetto della Costa di Arquà   Panorama

Testo e foto: Edizioni Turlon