BOSNIA ERZEGOVINA

   
 
  forma di governo: repubblica federale costituita dalla Repubblica Serba di Bosnia e dalla Federazione croato-musulmana
lingua: serbo-croato
moneta: dinaro bosniaco
confini: a nord e ovest con la Croazia, a est con la Serbia, a sud con il Montenegro
religione: musulmana, ortodossa, cattolica

carta fisica

carta politica

carta politica dettagliata

Courtesy of the University of Texas Libraries, the University of Texas at Austin

 

 
 

Territorio, clima e vegetazione
Il territorio è quasi interamente montuoso, attraversato dalle Alpi dinariche, a parte la regione settentrionale e orientale, che ospita le vallate della Sava e della Drina, e la valle meridionale della Neretva.

Il clima è continentale con abbondanti precipitazioni e limitati influssi mediterranei.

 

Fiumi
La Sava nasce sulle Alpi Giulie e affluisce nel Danubio a Belgrado.
La Neretva nasce sul Monte Volujak e sfocia nell'Adriatico.

 

 
 

Si coltivano cereali, barbabietole, patate e si coltivano bovini e ovini.

L'attività industriale, poco sviluppata, è dovuta a impianti siderurgici, meccanici, del legno e della carta.

È fiorente la lavorazione artigianale di tappeti e pelletteria.

 

 
 

SARAJEVO: gli Illiri furono i primi abitanti del territorio.

Fu occupata nel XIII secolo dagli Ungheresi che arrecarono alla città il primo sviluppo.

Fu occupata dai Turchi nel 1426 che vi stabilirono un governatore e vi rimasero fino al 1878, quando vennero sostituiti dagli Austriaci, che assunsero l'amministrazione del territorio.

Il 28 giugno 1918 uno studente serbo uccise qui l'arciduca austriaco Francesco Ferdinando e la moglie, fornendo il pretesto per lo scoppio della prima guerra mondiale.

Ha subito per tre anni l'assedio dei Serbi di Bosnia, tra 1992 e 1995, interrotto solo dall'intervento della NATO.

È mercato agricolo e del bestiame. Ospita industrie metalmeccaniche, chimiche, farmaceutiche, alimentari, tessili, del cuoio e del legno.

 

 


MOSTAR: esiste in epoca romana, quando dipende dalla città di Andetrium, i cui resti sono stati scoperti presso Blagaj.

Il nome deriva dall'epoca dell'occupazione slava del VII secolo dato che in slavo most vuol dire “ponte” e mostari “guardiani del ponte”, in riferimento alla passerella gettata sulla Neretva e sostituita tra 1557 e 1566 dl ponte a schiena d'asino costruito dall'architetto musulmano Hajrudin e distrutto durante la guerra di Bosnia nel 1993.

Dal 1440 al 1878 è in mano ai Turchi.

 

 

 
 

Il territorio fu abitato da Traci e Illiri e venne occupato dai Romani nel I secolo d.C., quando venne diviso tra le province di Dalmazia e Pannonia.

Occupato dai Goti nel 476, venne unito all'impero romano d'oriente sotto Giustiniano nel 530.

Invaso dagli Slavi, venne annesso al regno d'Ungheria.

Il regno indipendente di Bosnia, creato nel XIV secolo da Stevan Tvrtko, rimase sotto i Turchi dal 1463 al 1878, quando a Sarajevo entrano gli Austriaci e il territorio, assegnato nominalmente all'impero ottomano, viene in realtà amministrato dagli Austriaci che nel 1908 lo annettono all'impero.

A Sarajevo nel 1914 viene compiuto l'attentato contro l'arciduca Franesco Ferdinando che costituisce il pretesto per lo scoppio della prima guerra mondiale.

Dopo la guerra la Bosnia entra nel Regno di Serbia, Croazia e Slovenia che nel 1929 si trasforma in regno di Jugoslavia.

Occupata da Tedeschi e Italiani nella seconda guerra mondiale, nel 1945 la repubblica di Bosnia diventa uno dei sei membri della repubblica federale di Jugoslavia fino al 1992, quando, seguendo l'esempio di Sloveni e Croati, i musulmani di Bosnia si dichiarano indipendenti. La dichiarazione di indipendenza, votata dal parlamento di Sarajevo, suscita l'opposizione dei Serbi di Bosnia (circa il 30% della popolazione) che, aiutati dai Serbi di Belgrado, scatenano una guerra di sterminio contro i musulmani e i croati, attaccano Mostar e cingono d'assedio Sarajevo per tre anni, fin quando nel 1995 l'intervento della Nato li costringe al ritiro. Gli accordi di Dayton, stipulati nel dicembre del 1995, ha sancito la creazione della Federazione bosniaca indipendente, costituita dalla Repubblica serba di Bosnia e, a sua volta, da una federazione tra Croati e Musulmani. La sicurezza sui territori, separati da zone smilitarizzate, è ancora garantita dalla presenza sul territorio di truppe NATO.