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ALCUNE FIGURE EMINENTI DELLA BIBLIOTECONOMIA

 

 

 

 

 

Audiffredi

 

 

Bodley

 

 

Borromeo

 

Cutter

 

Hyde

 

 

NaudŽ

 

 

Panizzi

 

 

Ranghanatan

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Studiosi di biblioteconomia

 

 

 

-  Charles Ammi CUTTER in Rules for a dictionary catalog, Washington, 1904 (1. ed. nel 1876), propone il seguente schema relativo agli scopi che si prefigge il catalogo:

 

 

 

 

1. To enable a person to find a book of which either

 

 

(A) the autor

 

(B) the title             is Known

 

(C) the subject

 

 

 

2. To show what the library has

 

 

(D) by a given author

 

(E) on a given subject

 

(F) in a given kind of literature

 

 

 

3. To assist in the choice of a book

 

 

(G) as to its edition (bibliographically)

 

(H) as to its character (literary or topical)

 

 

 

-  Gabriel NaudŽ pubblica nel 1627 il trattato Advis pour dresser une bibliothque.

 

 

 

-   Thomas Hyde, bibliotecario della Biblioteca Bodleiana di Oxford (aperta al pubblico nel 1814), presenta nel 1674 il catalogo a stampa della biblioteca: Catalogus impressorum librorum Bibliothecae Bodlejanae in Academia Oxoniensi, cura et opera Thomae Hyde, Oxonii, e Theatro Sheldoniano. Egli  considerato il primo ad aver dato forma esplicita alle proprie scelte catalografiche, in particolare per quanto riguarda lĠadozione dellĠintestazione uniforme del nome dellĠautore, con rinvii alle forme non adottate. Non sempre, tuttavia, mostra di aver operato scelte coerenti: nel caso che lĠautore sia indicato con uno pseudonimo o lĠopera sia anonima, talvolta Hyde individua una intestazione uniforme, ma in altre occasioni preferisce rispettare lĠindicazione presente sul frontespizio.

 

 

 

-  Giovanni Battista Audiffredi, bibliotecario della Casanatense, pubblica nel 1761 il Bibliothecae Casanatensis catalogus librorum typis impressorum. A lui spetta il merito di aver per primo impostato la struttura del catalogo in base a principi coerenti: tutta lĠopera di un autore, anche se pubblicata in forma anonima, in qualsiasi forma sia firmata e in qualsiasi lingua edita, viene riunita in un unico punto del catalogo e ordinata sistematicamente; le diverse edizioni e traduzioni di unĠopera appaiono comunque normalmente riunite sotto un titolo uniforme, di solito in latino, con puntuali rinvii alle varianti editoriali. A lui si deve lĠadozione della soluzione pi chiara e coerente per lĠindicazione e la registrazione delle opere anonime, individuate dalla prima parola del titolo, con lĠesclusione degli articoli e di talune preposizioni e aggettivi.

 

 

 

-  Antonio Panizzi, dal 1837 keeper della British Library e dal 1857 suo principal librarian, recepisce lĠinsegnamento di Audiffredi e ne trasferisce la validitˆ nella redazione delle 91 regole catalografiche  pubblicate nel 1839 ed elaborate in base alle indicazioni dei Trustees del British Museum. Di Panizzi abbiamo il Report of the Commissioners appointed to inquire into the constitution and government of the British Museum, with minutes of evidence, London, H.M.S.O., 1850. Secondo Panizzi, Òuniformity and consistency are of the greatest importance in a catalogueÓ[1]. LĠesigenza di chiarezza e linearitˆ  traspare dalla scelta delle intestazioni delle opere anonime: ÒAs to the anonymous publications, I always was for the first word, not an article or a prepositionÓ[2]. A chi sostiene la necessitˆ di catalogare per parole chiave, Panizzi oppone lĠarbitrarietˆ del metodo: nel catalogo della biblioteca del Trinity College di Cambridge, due edizioni dellĠopera A Treatise of the Ministry of the Church of England erano poste lĠuna sotto Treatise, lĠaltra sotto Church. Egli critica, inoltre, lĠadozione di diversi cognomi e titoli nobiliari con i quali un medesimo autore  designato, in tempi diversi, sui frontespizi: in tal modo si rende Òimpossible  to ascertain what works of an author were in the libraryÓ[3]. DĠaltra parte, ritiene scorretto intestare le edizioni anonime al nome dellĠautore accertato, perchŽ in tal modo  si introdurrebbe una informazione non fornita dalla pubblicazione (ma in tal modo si rischia la dispersione delle opere di uno stesso autore).

 

 

 

-  In The five laws of Library Science, Bombay 1957, Ranganathan elenca  quelle che a suo parere costituiscono le cinque basi a cui si deve ispirare la biblioteconomia:

 

  1. Books are for use
  1. Every reader his book
  1. Every book his reader
  1. Save the time of the reader
  1. The Library is a growing science

 

 

 

 

 

 

Altri personaggi notevoli

 

 

-  Thomas Bodley nel 1602 apre la biblioteca del duca di Gloucester presso lĠuniversitˆ di Oxford

 

-  Federico Borromeo apre la biblioteca Ambrosiana nel 1609

 

 

 

 

 

 

 

 

Audiffredi

 

 

Bodley

 

 

Borromeo

 

Cutter

 

Hyde

 

 

NaudŽ

 

 

Panizzi

 

 

Ranghanatan

 

 

 

 

 

 

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[1] Commissioners..., Q. 4098.

[2] Ibid., Q. 9692.

[3] Ibid., Q. 9824.