ALCUNE FIGURE EMINENTI DELLA BIBLIOTECONOMIA
- Gabriel Naud pubblica nel 1627 il trattato Advis pour dresser une bibliothque. |
- Antonio Panizzi, dal 1837 keeper della British Library e dal 1857 suo principal librarian, recepisce lĠinsegnamento di Audiffredi e ne trasferisce la validit nella redazione delle 91 regole catalografiche pubblicate nel 1839 ed elaborate in base alle indicazioni dei Trustees del British Museum. Di Panizzi abbiamo il Report of the Commissioners appointed to inquire into the constitution and government of the British Museum, with minutes of evidence, London, H.M.S.O., 1850. Secondo Panizzi, Òuniformity and consistency are of the greatest importance in a catalogueÓ[1]. LĠesigenza di chiarezza e linearit traspare dalla scelta delle intestazioni delle opere anonime: ÒAs to the anonymous publications, I always was for the first word, not an article or a prepositionÓ[2]. A chi sostiene la necessit di catalogare per parole chiave, Panizzi oppone lĠarbitrariet del metodo: nel catalogo della biblioteca del Trinity College di Cambridge, due edizioni dellĠopera A Treatise of the Ministry of the Church of England erano poste lĠuna sotto Treatise, lĠaltra sotto Church. Egli critica, inoltre, lĠadozione di diversi cognomi e titoli nobiliari con i quali un medesimo autore designato, in tempi diversi, sui frontespizi: in tal modo si rende Òimpossible to ascertain what works of an author were in the libraryÓ[3]. DĠaltra parte, ritiene scorretto intestare le edizioni anonime al nome dellĠautore accertato, perch in tal modo si introdurrebbe una informazione non fornita dalla pubblicazione (ma in tal modo si rischia la dispersione delle opere di uno stesso autore). |
- Thomas Bodley nel 1602 apre la biblioteca del duca di Gloucester presso lĠuniversit di Oxford |
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