Fonti: Svetonio, Nero XIX, 24; Dittenberger SIG III
ed. 814 = SIG II ed. 376 |
|
Svetonio: "Decedens
deinde provinciam universam libertate donavit simulque iudices civitate Romana
et pecunia grandi. Quae beneficia e medio stadio Isthmiorum die sua ipse voce
pronuntiavit". |
|
L'iscrizione su una tavola di marmo bianco nella chiesetta di
S. Giorgio a Karditsa (Acraephicae). |
"L'imperatore dice: "Volendo
contraccambiare la nobilissima Grecia della benevolenza e venerazione nei
miei confronti, ordino che il maggior numero di persone di questa provincia
siano presenti a Corinto il 28 Novembre". |
Essendo
convenuta la folla in adunanza, egli proclam quanto segue: "Greci!
Concedo a voi un dono inatteso, quantunque non del tutto insperato da parte
della mia magnanimit, tanto grande quanto non siete arrivati a chiedere:
tutti voi Greci che abitate l'Achaia e quello che fino a ora stato il
Peloponneso ricevete la libert e l'immunit (eleutheria, aneisphoria), che
neanche nei periodi pi felici avete tutti avuto, perch eravate schiavi o di
stranieri o l'uno dell'altro. Oh! se avessi potuto concedere questo dono
quando la Grecia era all'apice della potenza, perch pi persone potessero
godere del mio favore! Per questo biasimo il tempo che ha consumato la
grandezza del mio favore. E ora vi reco questo beneficio non per piet, ma
per benevolenza e contraccambio gli dei, la cui benevola presenza ho sempre
sperimentato sia per terra che per mare, per il fatto che mi hanno concesso
di beneficiare in maniera cos grande. Infatti anche altri hanno liberato
citt e capi, ma Nerone ha liberato l'intera provincia". |
Il
sacerdote a vita degli Augusti e di Nerone Claudio Cesare Augusto ..." |
Viene
proposto di consacrare un altare a Nerone Zeus Eleutherios di fronte a Zeus
Soter e di innalzare le statue di Nerone Zeus Eleutherios e della divina
Augusta nel santuario di Apollo Ptoios tra quelle degli altri dei. |