Vittorio Campanino

SENZA PERDONO

Alla mia famiglia

THEY DON'T KNOW HOW WONDROUS THEY ARE




SERA DI MONTAGNA (1965)

La nube s'alzava; nel cielo

vibrava una tremula stella;

la luna, di nubi nel velo,

sembrava una sposa novella.

La sagoma oscura dei monti

sfumava nel cielo men scuro;

e il morso, e il dolor della sera

pareva alla fine men duro.





IL POETA (1968)

Non borghesi prosperosi

sui divan spaparanzati,

nè fanciulle dai rossori

ed ipocriti pudori

il poeta fa' soggetto

del suo futile versetto.

Il poeta invece vola

sopra mari monti e piani

e dall'alitar dei venti

e dal fuoco dei vulcani

prende ciò che gli abbisogna acciocchè vada alla gogna

ogni uman difetto e vizio.

E Sempronio e Caio e Tizio

or vedran quanto varrà

un sol semplice poeta

per le loro nullità.





A NIKE

O Nike, la neve che fiocca

bianca dalle montagne

e l'azzurro freddo del cielo

quando il sole è sparito

dietro i monti lontani

mi appaiono come in un sogno

quando guardo il tuo viso.

Ma più tu ancora ricordi

le sere passate all'aperto

i canti in circolo dolci

delle "guide" bambine.

Ma certo, o Nike, il tuo mondo

casto a me è precluso

io posso sol intravederlo

quando guardo il tuo viso.





LA FELICITA'

Ti ho cercato, ti ho cercato in boschi

verdi e rigogliosi

stagliantisi contro il cielo terso;

sulla neve intatta di monti

ermi, cupi nell'alba.

Ti ho cercato nei puri sorrisi

di esseri lieti allora apertisi al mondo.

Ti ho cercato curvo sui libri,

fonti stillanti di scienza

ed anche in fumose sale

trasudanti greve il vizio.

Ma ho capito che, novella Morgana,

in vita sei sempre più oltre

in morte sei solo verace.





NEMESI

Tutto si sconta; il grido

di sfida, lanciato nel vuoto,

ritotna nei vacui silenzi,

sussurro che turba la mente.

L'allegra baldanza fugace

si muta in angoscia diuturna

che segue il mio stanco cammino,

foriera di cupi rimorsi.

Perché alla gioia lontana

succede una lunga tristezza,

che soffoca lenta la vita?




IL RAGAZZO

Il ravazzo è ribelle

vuole essere cattivo

anela a cose perdute

oppure a un futuro remoto.

Il ragazzo ama star solo

sognare impossibili vite

vivere oscure emozioni.

Il ragazzo è il bambino di ieri,

tremante di nulla ansima

ma è anche l'uomo futuro

ansioso di mille conquiste.

Ma pur se l'impuro l'attira

non sa staccarsi dal puro.

Ma presto ogni cosa finisce

nel morto tran-tran quotidiano.

Ed ecco: il ragazzo son io.





UMANA AVVENTURA

Ho visto ricchi poveri

servi padroni

preti atei

ma fu un sogno.

Ho visto bambini giocare nel sole

e vecchi goderne l'ultimo raggio.

Ho sentito ubriachi bestemmiare

e donne intonare litanie

ma in tutti ho visto Te, mio Signore,

tu che eri come noi,

tranne che nel peccato.

Tu mi precedevi,

piangevi al mio pianto

e alla mia angoscia eri angosciato.

Univi alla mia

la tua Gioia.

Tu ami i peccatori

come amasti gli Apostoli

compreso il traditore.

Essi erano come noi, miserevoli,

forse con un po' più di coraggio;

avevano poco da perdere.

Tu amasti anche il giovane ricco

e Zaccheo e Nicodemo,

ma li posponesti ai poveri

perché principalmente loro

è il retaggio dei Cieli.





HO GRIDATO

Ho gridato: Libertà

e mi hanno puntato contro i fucili.

Ho gridato: Pace

e mi hanno aizzato contro i loro cani.

Ho gridato: Eguaglianza

e mi hanno deriso schernendomi.

Uomini, uomini dove andate

se l'odio arroventa gli spiriti

fuggendo invidiosi la Luce?





ESTATE

Sei venuta. L'afa, tua ancella,

riempie le strade di noi.

La vita diventa

più cupa e molesta.

Ma tu, nuova Artemide,

dardeggi implacata le strade.

D'estate Dio è più lontano.




IO E MIO FRATELLO

Io ero l'aspettato

voluto dagli uomini

più che da Dio.

Lui venne come il ladro

di notte.

Venne perchè doveva venire.

Io ero pieno di me,

di me e del mio orgoglio,

lui era pieno di un Altro.

Giusti in apparenza entrambi,

ma lui obbediva al suo cuore

io ad aridi precetti.

Io, come Levi, avido e crudele,

lui, come Giuda, forte e generoso.

Lui amava, io non odiavo;

lui intuiva, io ragionavo.

Per noi si inverò la sublime ingiustizia

di Efraim e Manasse

di Giacobbe ed Edom.





A UN EBREO

Ti conosco, o vecchio Ebreo,

conosco il tuo volto segnato

conosco l'antica paura

che ti accompagna da sempre.

Raccontami, orsù, la tua storia

di angoscia, di gioia e di fede

che in parte sento anche mia.

Raccontami dei tuoi parenti

dovunque dispersi nel mondo

dei motti arguti ed amari

che tu ascoltavi nel Ghetto.

Raccontami delle tue feste

memorie ti tempi lontani

in cui Iddio parlava con l'uomo.

Sì, tu hai sempre sperato

sognato la vita migliore

promessa da Dio alla tua gente.

Ed anche nel sangue dei pogrom

levavi tu in alto lo sguardo

pensando all'antica Alleanza.





RISCOPERTA DEL DOLORE

I - Casa piccola ...

"Casa piccola, cuore grande"

Casa grande tormento sottile

angoscia ripercorsa nel buio dai muri

odio e noia, sordo rancore verso quelli

che pure si amano.

Notti insonni perdute dietro sogni

falsi di sterili e vuote grandezze.

Chi sono io? Particella di cosmo

granello di sabbia

chicco di grano

che attende, da sempre, con gli altri

la Macina Eterna di morte.





II - La ferita Ormai tutto si è incancrenito.

L'odio, putredine viscida oscura

ha invaso quasi ogni recesso

del vuoto ormai aperto dal tempo.

Ma sotto il sangue preme, gridando

voglioso invano di uscire

lavando e purificando.

Il sangue è amore offeso

vita pulsante ricolma

di affetto inespresso e respinto

a cui è impedito lo sbocco.

Pallida cancrena, svanisci

gelido manto di odio

che gridi da sempre il tuo orgoglio

straziando col fuoco la mente.





VERANO

Luce bianca, smorta,

riflesso di vite vissute,

fonte di tristi memorie.

Vissero? Amarono?

Od essi

passarono sol come ombre

in un sogno fuggente

finito e perduto per sempre?

Ma pure, anche noi come loro

sfiorando il gran mare dei giorni

comune a loro la meta

abbiamo, ed il quieto riposo.




RIMPIANTI

Vivemmo. E fu la luce

d'un giorno.

Vivemmo. E fu il calore

d'un volto.

Dove siete andate

immagini dei dì passati,

gente chiara e buona,

a cui mi sentivo legato

da inestinguibile affetto?

No, voi non siete perduti

vivete, ma in me non soltanto

e un giorno verrò a rivedervi.





IN MORTE DI RE FEISAL D'ARABIA

Tu eri il deserto

l'aquila solitaria

da lungi guatante la preda.

Nei tuoi occhi, tutto un mondo

la saggezza antica e paziente

il sole implacabile sempre

la lotta senza tregua

per l'acqua e il desiato ristoro dell'oasi.





PER L'ATTENTATO A LEIGHTON

Sangue! Sangue!

Il tiranno lo brama

e non è mai sazio

ma il sangue grida vendetta.

In tutte le lingue

in tutte le religioni

il sangue dell'innocente

susciterà la spada

dell'Angelo vendicatore.

La misericordia, non chiesta,

fuggirà sgomenta

e la spada cadrà

su tutti quelli

che di pietà non sanno.





CONGEDO

E siamo giunti, amici cari, al punto

che ogni discussion diventa tronca,

e a chi di voglia di parlar vien punto

la lingua lì per lì diventa cionca

e nel volto divien pallido e smunto

e testa ha vuota come cava conca .....