COMMENTO ALL'ARTICOLO "Nuove Sostanze. Manifesto della rivoluzione informatica" di Antonino Saggio |
"È permeata con forza in questi ultimi dieci-quindici anni una concezione spaziale che ha come motore un'idea concertata di interno-esterno che fa dello spazio pubblico un elemento altrettanto fondamentale dell'architettura. A volte abbiamo parlato di vuotometrico: l'architettura è fatta di concerto con lo spazio che conforma, la vita interna si travasa con naturalezza in quella esterna. (...) Interno ed esterno sono annullati come entità distinte in un flusso continuo che vorticosamente ruota su stesso." |
Immaginiamo di graficizzare i flussi di persone che ogni giorno sono in movimento nelle città del mondo; per quanto sia impossibile, l'idea-immagine che si forma nelle nostre menti è quella di una serie di blob di colori continuamente variabili che si muovono fluidamente lungo le strade, che fluidamente entrano negli edifici e ne escono nuovamente. L'idea di fluidi in movimento descrive perfettamente lo stretto rapporto che c'è tra gli spazi pubblici o privati interni degli edifici e
il resto della città, ovvero gli spazi pubblici esterni. Non si può fare a meno di pensare allo spazio architettonico come la fusione, la continuazione fluida di uno spazio aperto-chiuso-aperto. Uno stesso edificio può essere costituito da spazi chiusi che improvvisamente si aprono per poi richiudersi in se stessi. La città non è semplicemente un tessuto in cui strade si incrociano formando lotti sui quali vengono realizzati gli edifici. La città è un'entità più complessa, in cui le strade, i corridoi esterni entrano negli edifici diventando corridoi interni, distribuendo continuamente i flussi di persone. Una delle innovazioni introdotte dalla Information Technology riguarda proprio la concezione di spazio; esso non è più inteso solo ad un livello fisico-materico, ma astratto, in una parola virtuale. E' lo spazio di Internet, è lo spazio globale. E' dunque limitativo oggi pensare al binomio interno-esterno, dal momento che l'interno può essere collegato con un mondo esterno anche lontano migliaia di chilometri, senza limiti spaziali. Oggi la maggior parte degli edifici pubblici e privati ha una rete di connessione ad Internet. Questa innovazione se da un lato permette di non avere limiti all'informazione e alla comunicazione, dall'altro può in un certo senso sciogliere il legame fluido interno-esterno, perchè a volte le persone tendono a cercare sempre più lontano dalla propria città lo spazio esterno ideale, sicuramente perchè non riescono a vivere quotidianamente il loro. L'Information technology qui interviene di nuovo e lo spazio esterno ottiene il suo riscatto grazie alla tecnologica wireless di collegamento ad Internet; in questo modo l'interno e l'esterno si fondono di nuovo. Ovviamente non è Internet la parola d'ordine del concetto contemporaneo di spazio architettonico. E' però vero che essendo concentrata in tutti i prodotti della società contemporanea una percentuale elevatissima di informazione, ed essendo dunque il terziario quasi sostituitosi al settore primario, è palese come lo spazio architettonico debba permeare di una superficie che va al di là delle pareti architettoniche. Dunque proprio il concetto di società continuamente in movimento e continuamente, tecnologicamente, informata deve guidarci verso una progettazione architettonica che generi uno spazio in grado di districarsi nei corridoi della città trasformandosi continuamente. |
-2006 iWeb, TU Delft: Neuroni che tramite l'architettura si trasformano in centri propulsori di varie attività. |